lunedì 18 novembre 2013

DREAMLESS di Josephine Angelini





Ho appena finito di leggere l'atteso secondo volume della saga di STARCROSSED di Josephine Angelini. Come premessa devo dire che mi sono avvicinata al mondo del fantasy in punta di piedi. Ho letto varie cose, ma sicuramente non tutta la vasta letteratura che sta vivendo un suo momento di grande successo. Ho adorato TWILIGHT contro i miei stessi pregiudizi; mi sono invaghita di SHIVER, ho apprezzato, ma non pienamente, FALLEN e mi sono fermata nella lunghissima serie de I DIARI DEL VAMPIRO ai primi volumi.  E quasi dimenticava, ho amato molto anche tutti i volumi de L'ANGELO CADUTO. Poi ho letto cose varie, che mi hanno spesso annoiato già al primo episodio. Spesso non si fa che ripetere uno schema fino all'esaurimento e questo suscita in me un certo rifiuto.
Questa saga presenta a sua volta elementi sicuramente noti, come indicato già bella recensione del primo volume STARCROSSED, ma allo stesso tempo l'autrice riesce in qualche modo a dare nuova linfa attingendo a piene mani ad una mitologia ricchissima che effettivamente affascina.

Ci eravamo lasciati con un finale estremamente aperto. La menzogna di Dafne ha creato un solco tra i due innamorati. L'essere consanguinei, cugini per l'esattezza, rende ancora più impossibile il loro amore. Se prima era solo il timore che la pacificazione tra le case portasse alla fine della Tregua, adesso la loro storia sembra davvero essere condannata. Helena ha comunque preso su di sè il gravoso incarico di liberare le case dalla maledizione della furia. La scoperta infatti che lei è la DISCENDENTE capace di recarsi nella terra dei morti in anima e corpo la investe di questo ruolo e di questa responsabilità. Non possiamo infatti dimenticare che l'energico e solare Hector è ormai un paria il cui solo nome finisce per accedere gli animi di odio e anche solo la sua voce per telefono scatena le furie con la loro litania, SANGUE CHIEDE SANGUE.

Ho provato una notevole tenerezza per Hector in questo volume. Se nel primo in qualche modo il suo carattere un po' rissoso e sicuramente competitivo che lo portava spesso a scontarsi con Lucas ed Helena mi infastidiva, qui nella sua solitudine mi ha conquistata. Seguivo le dinamiche di Helena facendo il tifo perchè potesse restituire Hector a la famiglia Delos, al padre, ai fratelli ed ai cugini che tanto lo avevano amato. L'originalità della Angelini è presentare questo odio che non cancella l'amore. Nella furia che li domina quando si ritrovano accanto a lui, sembrano preda di un sentimento incontrollabile, ma il ricordo di Hector e dell'affetto che li univa si percepisce nella malinconia con cui si fa riferimento a lui. Solo Helena e gli umani possono avere contatto con lui, e ovviamente Dafne a cui ricorda l'amore perduto.

Intanto Helena affronta il suo compito con una dedizione lodevole, anche se la terra di Ade finisce per lasciare su di lei dei segni tangibili. La solitudine che l'accompagna nella prima parte del viaggio si riflette anche nella distanza che si è creata tra lei e Lucas. Questi, istigato anche dal padre, finisce per allontanarla da lui ancora di più, rircorrendo al disprezzo. In realtà lui combatte contro se stesso e contro il destino, sentendosi il più delle volte incapace di sfuggire. Helena sta sempre più male e lui vorrebbe aiutarla. Quello che più mi ha infastidito è stato il modo in cui gli altri sembrano liquidare i loro sentimenti in maniera sbrigativa. Ora che i due hanno scoperto che sono cugini, sembra quasi che automaticamente dovrebbero smettere di amarsi. Per fortuna non è così, ma il loro amore viene messo in crisi anche dall'arrivo di un altro personaggio.

Che dire di Orione, figlio di Afrodite, solare, amorevole, dannato e allo stesso tempo capace di aiutare Helena in ogni momento? Tendo ad affezzionarmi sempre al primo "amore" dei personaggi e quindi Helena dovrebbe a mio parere rimanere con Lucas, anche perchè la loro coppia effettivamente è quella storica e mitica, ma Orione finisce per conquistare le simpatie del lettore anche con la sua presenza costante. Nel vuoto che si è creato intorno alla nostra eroina, Orione arriva al suo fianco per aiutarla nella sua ricerca nel mondo dei morti. Lui è quello forte, pronto a salvarla ogni volta che incontra un pericolo, è il ragazzo che le manda messaggi al cellulare, mentre tutti gli altri amici sono troppo presi dalle loro vicende per notare la sua solitudine. Si lascia amare facilmente e allo stesso tempo diventa un elemento chiave della storia. Lui è l'erede di ben due case, quella di Roma e quella di Atene, quindi un ibrido dannato e perseguitato dalla sua stessa famiglia. La liberazione delle Furie dal loro tormento eterno libererà anche lui. Eppure tra i semi-dei si mormora anche che lui sia il tiranno, destinato quindi a trascinarli verso l'oblio. Certo al momento nulla sembra far pensare che le voci siano vere, in quanto Orione si presenta quasi come l'eroe in questo volume, rubando la scena a Lucas, che comunque combatte e si guadagna il suo spazio, preda di una gelosia molto umana per il nuovo arrivo. Se una parte di lui pensa che sia giusto per Helena andare avanti e dimenticarlo, dall'altra parte non riesce ad abbandonarla completamente tra le braccia del figlio di Afrodite, tanto da starle accanto, senza che lei lo sappia, anche durante la sua discesa all'inferno.

Questo secondo volume si presenta come una visione onirica, concentrato sul viaggio intrapreso da Helena nel terrificante mondo di Ade. I suoi viaggi riflettono a volte l'umore con cui se ne va a dormire e nel periodo di solitudine iniziale spesso si ritrova in posti terribili. Con l'arrivo di Orion, i paesaggi cambiano, anche grazie alla consapevolezza delle sue capacità. Ho amato molto le apparizioni di Ade, Persefone, Morfeo, che conservano un fascino visico antico e leggendario. Il vestito di Persefone con fiori che sbocciano e marciscono allo stesso tempo appena sfiorano la terra dove nulla può vivere sintetizza il fascino ed il terrore di un luogo simile. Persefone è prisioniera per sei mesi all'anno, ma Ade non è l'orribile mostro che Helena immaginava. A lui è toccato governare questo regno ed in qualche modo è a sua volta prigioniero. Persefone  è la sua unica gioia. E che dire del fascinoso Morfeo le cui braccia possono regalare sogni bellissimi da cui Helena si sente tentata? Bella anche la descrizione dei fiumi dell'allegria e della dimenticanza.

Se il giorno di Halloween in qualche modo si presenta come un sogno che pian piano assume i contorni dell'incubo, il finale si tinge di tinte oscure e drammatiche regalandoci un colpo di scena dietro l'altro. Inevitabile un seguito che spero possa essere all'altezza dei due volumi precedenti.

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