martedì 7 gennaio 2014

ANGELO TENTATORE di Sarah McCarty





Questo romanzo, ANGELO TETATORE, è il primo volume della saga HELL'S EIGHT (gli otto dell'inferno) di Sarah McCarty. Ero partita con tutti i buoni propositi, nella speranza di trovare un'altra autrice che potessi considerare tra quelle "favorite", ma alla fine l'impressione che mi lascia il volume è contrastante.

Il mondo rappresentato è quello del selvaggio West di metà ottocento. Le donne, in questo contesto,  vengono rapite, violentate e gettate via e la storia di Desi è una di queste. Non solo è stata rapita dai comancheros che l'hanno sottoposta alle loro sevizie, ma ritornata nel mondo dei bianchi è finita tra le grinfie di James e dei suoi scagnozzi che hanno approfittato di lei senza riguardo. Invece di considerarla una vittima, le altre donne la considerano "macchiata" e quindi la disprezzano. Desi pensa solo alla fuga prima di essere riscattata da Caine e da altri due ranger di HELL'S EIGHT.
Caine finisce subito per provare una certa tenerezza nei confronti della ragazza e invece di rifiutarla o di usarla, come hanno fatto tutti, cerca di capirla.
Da questo a volerla sposare, ci passa un oceano, ma il prete che ha preso a cuore la ragazza gli fa capire, ricorrendo anche al debito che Caine ha nei suoi confronti per avergli salvato la vita, che è l'unico modo legale per sottrarre Desi alla tutela di James.
Così i due si sono sposati ed hanno iniziato il loro cammino verso HELL'S EIGHT.
 Non lo trovo un romanzo completamente negativo, nel senso che effettivamente sei incuriosita e prosegui nella lettura. Certo il mondo che viene dipinto è assolutamente violento e ci troviamo in situazioni estreme per cui Desi è divisa tra i ricordi di un'educasione assurda in cui una moglie non deve provare piacere con il marito, ma essere una sorta di santa superiore a tutti i piaceri terreni, e la violenza estrema subita che fa di lei, agli occhi della società, una donnaccia perchè è stata con molti uomini, anche se praticamente mai consenziente.
Eppure penso che in definitiva il quadro sia crudo, ma abbastanza realistico. Basti pensare ad un film sanguinario come GANGS OF NEW YORK che ci illustra la nascita di una civiltà come quella americana, le sui radici affondano nella violenza estrema. Retagio di ciò ancora si colgono oggi, e quindi nel "selvaggio west" di metà ottocento sono abbastanza plausibili.
Certo Caine mi sembra abbastanza comprensivo e dolce. Non si è lasciato guidare dai pregiudizi degli altri e cerca sempre in qualche modo di sanare le ferite di Desi.
Anche se poi il suo istinto violento lo induce a meditare vendetta.
Sono al punto in cui i vari personaggi di HELL'S EIGHT stanno cercando di capire perchè vogliono uccidere Desi e la sua sorella gemella.


Nel complesso c'è qualcosa che attira, come lo spirito di avventura, gli spazi sconfinati, la passione selvaggia, ma è come se mancasse qualche cosa. In definitiva sul finale mi è sembrato abbastanza sbrigativo il modo di concludere le vicende e mi ha lasciato la sensazione che ci volesse qualcosa di più.
Certo siamo all'inizio di una saga, come ci ricorda la lettera dell'epilogo indirizzata ad Ari, la sorella gemella di Desi. I sette di HELL'S EIGHT sono stati sguinzagliati in giro per ritrovarla e sappiamo che questo sarà lo spunto per le altre vicende.
Nel complesso la lettura è stata interessante, ma non lo inserirei nella lista dei miei preferiti.

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