giovedì 9 gennaio 2014

IL PRINCIPE E LA PREDA di Elizabeth Hoyt (SERIE DEI PRINCIPI)

Una donna cammina lungo la strada polverosa e viene quasi investita da un cavallo. A condurre l'animale è il protagonista, un uomo dall'aria oscura, definito decisamente brutto per via del viso segnato dalle cicatrici di qualche malattia che gli ha devastato la pelle. Oltre a quest'aria non certo affascinante, i suoi modi lasciano molto a desiderare e per poco non se la prende con la donna che ha rischiato di investire.

Nella prima fase i due  protagonisti, riflettendo l'uno sull'altro, continuano a considerare la scarsa avvenenza reciproca. Eppure l'attrazione è irrazionale!
 Edward infatti continua a dirsi che lei è piuttosto insipida e sciatta, ma è assolutamente affascinanto da lei, dalla sua bocca, dai suoi modi decisi e più tempo passa più non riesce a nascondere a se stesso quello che sente. Lui però ha in ballo un matrimonio combinato con una ragazzina figlia di un baronetto, e le donnine della GROTTA DI AFRODITE che possono sopperire alla mancanza di passione del suo quasi fidanzamento.
E che dire di Anna?
Lei è una vedova borghese, non troppo in alto nella scala sociale, ma una donna per bene che non dovrebbe assolutamente pensare a certe cose.
Il suo matrimonio precedente, ce lo rivela lei stessa con qualche pensiero malinconico, non è stato per niente felice e c'è in lei uno spirito indomabile che scalcia come un cavallo desideroso di lanciarsi a briglia sciolte.
E tutti non fanno che parlare di lei ultimamente...
Non solo per quel lavoro scandaloso di segretaria che ha accettato presso un uomo come il Conte, ma anche per la sua tendenza alla carità cristiana che la induce ad ospitare nella sua rispettabilissima casa una prostituta trovata malata in strada. Certo poi la conversazione con la ragazza sembra quasi tentarla...
Si parla di libera scelta delle donne per quanto riguarda argomenti scottanti e lei, che sempre ha aspettato che l'uomo facesse la prima mossa, sembra tentata. Si parla di libertà, di scelte, fondamentalmente.

Intanto il Conte, pur essendoci stato descritto come brutto nella parte inziale,  per via delle cicatrici che il vaiolo ha lasciato sul suo corpo, nella scena del fiume, quando si lancia per riscattare una pecora di un suo fittavolo, Anna e tutte noi lettrici assistiamo ad uno spettacolo decisamente "intenso" che lo riscatta molto dal punto di vista estetitco. Per il resto, il suo è un carattere impossibile e il Conte ne è ben consapevole tanto da essere affascinato dalla calma con cui Anna lo affronta.
Lui è quello "isterico", che preda di momenti di furore, distrugge l'arredamento della casa lanciando oggetti in aria.
Lei è quella stoica, silenziosa, presente.
Molto belli i momenti in cui lavorano insieme nella biblioteca senza che si parlino, ma sentendosi molto vicini.

Adorlabile il cane.  Questo randagio senza nome che affianca il protagonista fin dalla prima scena e che si lascia sedurre e conquistare da Anna senza ritegno aggiunge qualcosa di insolito alla dinamica di coppia.
Tutta la discussione sul dargli un nome, mentre il Conte rifiuta tutti i suggerimenti della ragazza, come a dire che lui non si vuole e non sa affezionarsi a nessuno.
Ovviamente è legato alla tragedia della sua famiglia spazzata via dal vaiolo anni prima.

 Edward sempre più vittima dell'attrazione che nutre per la sua segretaria, ma conscio che il suo dovere di Conte è quello di sposarsi con un'altra aristocratica, non vuole approfittare di Anna, considerandola una persona troppo al disopra dei suoi desideri.
Lotta contro quello che prova e decide di cercare consolazione nella GROTTA DI AFRODITE.
Anna sa che il suo viaggio a Londra è finalizzato a quello. Non è una ragazzina ingenua, ma non sa come appagare quel senso di frustrazione che prova.
La fortuna arriva all'improvviso.
A casa trova Coral, la sorella di Pearl, la prostituta riscattata dalla strada. Questa si muove in ambienti più alti della sorella e le rivela di conoscere la propria Afrodite. Per ricompensare Anna, le propone di scegliere un qualsiasi uomo desideri....
Ovviamente Anna vuole solo Edward e così le due organizzano il viaggio a Londra, dove Anna conquista, senza che lui se ne renda conto per via della maschera e del posto in cui si incontrano, due notti d'amore indimenticabili per entrambi...
Peccato che lei però sfugga alla terza notte, non sentendosi pronta a continuare.
Pensava di ottenere solo una soddisfazione fisica, come gli uomini, invece il coinvolgimento emotivo sentimentale è troppo.
Lui resta senza la misteriosa donna della GROTTA DI AFRODITE e ritorna in campagna più ossessionato che mai.
Anna intanto scopre che Edward è fidanzato e prossimo alle nozze e questo manda in frantumi il suo cuore.

 Il punto di svolta è la scoperta da parte di Edward che Anna è la donna de LA GROTTA DI AFRODITE.
La scena in cui lui si rende conto dell'inganno è assolutamente bellissima e giustifica la lettura di tutta la storia.
Sarà per la magica atmosfera del tramonto, per Anna china sui fiori che cerca di ripiantare in quel giardino devastato che in qualche modo rappresenta la vita di Edward dopo la tragedia della malattia che ha sterminato la sua famiglia e inaridito il suo cuore.
Lui viene colpito come da una sensazione strana e nel voltarsi e vederla con le ciocche di capelli che le ricadono sul viso si rende conto che è la stassa donna che lo ha sconvolto a Londra, per poi sparire nel nulla.
E allora la furia, la rabbia per sentirsi tradito, per la confusione e l'incapacità di capire le ragioni che possono aver spinto una donna come Anna in un posto come AFRODITE e la frustrazione per quei pomeriggi passati cercando di reprimere i suoi desideri.
Da quel momento c'è una svolta nei loro rapporti e un capovolgimento della storia. Lui diventa l'inseguitore, mentre prima invece fuggiva da lei.
Come dicevo sul finale un po' si perde.
I cattivi (Felicity Clearwater e Chilly) sono troppo deboli per rappresentare un vero pericolo e l'amico Simon è troppo sfuggente per rappresentare un vero personaggio tutto tondo. Certo percepiamo la sua aria da svagato, superficiale e distratto, con guizzi di interesse che ci annunciano come sarà ripescato dall'altrice per farne il protagonista di un prossimo romanzo, ma per il momento siamo solo ad uno schizzo poco chiaro.
In conclusione, comunque, IL PRINCIPE CORVO/ IL PRINCIPE E LA PREDA (nell'assurda traduzione italiana) è un romanzo che consiglio vivamente a tutti gli appassionati del genere.

                                                                   FRASI DEL ROMANZO:

Nel bel mezzo di un mare di campi aperti, la casa di Ravenhill era un'isola, sola ed arrogante.

Il cane non aveva posto nella sua vita, e neanche la donna.

Perchè gli uomini credono che gridando una cosa questa divento più vera?

Qualsiasi altra donna di Little Battleford avrebbe venduto sua nonna per sposarsi con lui. Demonio, la maggior parte delle donne d' Inghilterra avrebbero venduto tutta la loro famiglia, i servi della loro famiglia e gli animali della loro famiglia per sposarsi con lui. Sbuffò.

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