domenica 21 giugno 2015

DESTINI INCROCIATI di Diana Gabaldon (LA SAGA DI JAMIE E CLAIRE - VOL XII)



Mi trovo sempre in imbarazzo quando devo commentare un primo volume di quello che come al solito è stato concepito come un unico romanzo, ovvero AN ECHO IN THE BONE, soprattutto perché la struttura narrativa elaborata da questa scrittrice segue un item molto preciso: mille indizi ed elementi che apparentemente sembrano scissi tra loro e che poi confluiscono nella parte finale come tasselli di un puzzle che ci offrono un quadro chiaro e ben definito. L'innegabile corposità dei romanzi ha indotto l'editoria italiana a scinderli in due e questo come conseguenza ha quel senso di frustrazione tipico di tutte le prime parti.


DESTINI INCROCIATI ci riporta alle vicende così come le avevamo lasciate alla fine di CANNONI PER LA LIBERTA'.  Il terribile momento immortalato su una pagina di giornale (il famoso incendio in cui Jamie e Claire sarebbero morti) e che tanti eventi ha scatenato, primo fra tutti l'arrivo di Roger e Brianna, alla fine si è rivelato un falso ed ecco i nostri eroi ancora in piedi, sempre pronti a sconvolgere la loro esistenza seguendo quella filosofia di vita, ovvero la lotta per la sopravvivenza, che mai li ha abbandonati da quando li abbiamo conosciuti.


La caratteristica di questo volume, rispetto ad altri, è l'ampio spazio dato alla coralità con tante vicende e storie apparentemente slegate tra loro. Conosciamo più approfonditamente William Ransom, il figlio illegittimo di Jamie. Lo avevamo incrociato più volte fin ad ora, ma non eravamo ancora entrati nella sua vita e nella sua testa. Adesso la Gabaldon gli dona uno spazio letterario tutto suo, adesso che ha diciannove anni ed è parte dell'esercito inglese inviato nelle Colonie per combattere i ribelli.


William è onestamente un pallido riflesso del suo più celebre padre. Sebbene in lui mi sia divertita a cogliere alcune vaghe somiglianze (un'avversione per il mare ben nota a tutti noi lettori, una certa spiccata propensione per le lingue), ho trovato tutta la parte che lo riguarda davvero noiosa. Il suo vagare incerto per i boschi, il suo muoversi tra i soldati inglesi, tra figure politiche e non , mi ha lasciato alquanto fredda ed il mio interesse è sbocciato in questa parte, solo quando il suo destino lo ha portato ad incrociarsi con quello che a mio parere è il vero figlio letterario di Jamie, ovvero Ian Murray.


Malgrado la mancanza dell'avvenenza degli altri due, Ian è decisamente "il figlio del cuore" di Jamie. Lo ha sempre venerato come un eroe, quando era un ragazzino, si è lasciato coinvolgere dalle vicende dello zio leggendario e ha finito per essere risucchiato dalla sua vita d'avventura. Quando Jamie ha dovuto rinunciare a lui a favore di Roger, la sua assenza al suo fianco era un vuoto pesante e difficile da colmare. Ritornato nel mondo civile, Ian è, come Jamie, riconoscibilissimo in mezzo al mucchio. Malinconico, a tratti tenero, divertente e allo stesso tempo pericoloso, Ian è sempre in bilico tra due mondi, parte della famiglia di Jamie e allo stesso tempo solo. La sua comparsa in scena ha avvolto anche William di una luce di interesse. Peccato che la loro interazione è stata breve.


Avendo capito che si tratta di suo cugino, gli ha lasciato del denaro e lo ha affidato nelle mani dei due fratelli Hunter, una coppia di quaccheri (Denzell e Rachel), che stranamente hanno dato vigore al percorso in solitario di William, alquanto noioso. L'episodio dei contadini ha aggiunto una nota nera inquietante e drammatica, ma ha riscattato una parte che confesso non mi ha appassionato.


Altro destino che seguiamo, oltre a quello di William e di Ian, è quello di Lord John, alle prese con le vicende politiche ed una spia del passato, un certo Percy che non ha ben messo a fuoco. Se da un lato John ha suscitato il mio interessa per la storia di Dottie, la cugina che William apparentemente vuole sposare (ma sembra che le cose siano meno chiare di quello che sembrano), per il resto la parte di Lord John mi è apparsa  debole. Al momento il suo destino non si è incrociato con nessuno, anche se è partito alla volta delle Americhe per poter ritrovare il nipote catturato e portare Dottie da lui.


Altra parte alquanto debole, a mio modesto parere, è quella di Roger e Brianna. Ammetto candidamente di non aver mai amato questa coppia e continuo a non esserne particolarmente coinvolta emotivamente. Presi singolarmente hanno anche dei momenti positivi, ma mi lasciano piuttosto freddina. Unici momenti che mi prendono sono quelli in cui ricordano il passato, come quando Jemmy conduce Roger sulla Grotta del Berretto Bigio e lui pensa al suocero e ha quello che ha vissuto, o al racconto popolare del piccolo servo a cui gli inglesi tagliano una mano ed emozionato si rende conto che quel nome letto su di un libro ha il volto e la carne del ben noto Fergus. Quando la storia diventa carne e sangue mi sento sempre toccata.


Brianna invece è alle prese con il nuovo lavoro e scopre che esistono ancora campi magnetici e porte misteriose. Ma onestamente poco mi interessano le loro scoperte. Mi piace più il contesto in cui vivono, una Lallybroch recuperata e donata all'eredità di Jamie, e quelle lettere affiorate dal passato attraverso le quali continuano a sapere delle vicende di Claire e di Jamie.


La parte più bella, ovviamente e quasi mi imbarazza doverlo ripetere, è quella dei nostri protagonisti, anche se affogati e ridotti per via di personaggi vari che gli ruotano intorno. Jamie ha deciso di partire per la Scozia per recuperare il torchio tipografico, abbandonato quasi dieci anni prima per partire a liberare Ian. Vuole tornare a lavorare come tipografo e dare il suo contributo alla guerra solo attraverso la parola, dato che i campi di battaglia sanguinano ed i ricordi di guerre già combattute fanno troppo male. A questo si aggiunge la sua paura di doversi trovare dall'altro lato dei cannoni con suo figlio William come nemico.


Il viaggio per mare però come al solito porta le sue diecimila disavventure, con blocchi da forzare, pirati da evitare, la marina militare inglese da contrastare. Alla fine della fiera, non riescono neanche a prendere il largo e restano imprigionati al Forte di Ticonderoga, dove Brianna e Roger sanno che arriveranno prima o poi gli inglesi. Jamie, ex Colonnello della Milizia, viene arruolato forzatamente per un periodo di tempo e la coppia cerca di sopravvivere nel caos che avanza. In questo contesto ci regalano comunque molte emozioni, come durante l'assalto delle navi, con una Claire che credendosi sul punto di morire continua a ripetere incessantemente ad Ian: "Di a tuo zio che lo amo!", suscitando un certo imbarazzo in tutti. O l'incontro ancora appassionato nel giardino del comandante, nel forte, prima dello scontro.



Restano sospesi molti quesiti e nodi da scogliere: chi erano gli uomini che cercavano Claudel Fraser, ovvero Fergus? Che cosa centra Dennys Randall-Isaacs, il figlio di Alexander Randall e di Mary Hawkins, comparso all'improvviso accanto a William? E Dottie? Arch riuscirà a vendicare Murdina ed Ian si innamorerà nuovamente? Claire e Jamie raggiungeranno la Scozia? Mille quesiti e mi chiedo se sia giusto lasciarmi così in sospeso a dare un voto su qualcosa di incompiuto. Dovendo valutare comunque parzialmente questa prima parte, siamo sulla sufficienza piena.

VOTO:  6 1/2

Nessun commento:

Posta un commento