domenica 22 novembre 2015

MIA DOLCE CAROLINE DI ADELE ASHWORTH



Mi sono imbattuta in questo libro per caso. Non avevo ancora letto nulla di Adele Ashworh, o se ho letto qualcosa non mi aveva colpito al punto tale da ricordarmi del suo nome, come mi capita per alcune autrice a cui ormai sono fedele. Mi ha colpito il fatto che sul retro del volume, insieme alla trama, c'era una nota della Kleypas e mi sono detta che potevo tentare l'incontro.


La storia si presenta apparentemente senza una grande originalità. Ci troviamo ancora una volta davanti a due protagonisti che si collocano ai due antipodi: Lady Caroline Grayson, non particolarmente avvenente e rassegnata ad una vita di zitella (che in realtà sogna di poter partire per gli Stati Uniti per studiare botanica) ed il bellissimo Brent Ranvenscroft, conte di Weymerth, che di ritorno dalla guerra in Francia sogna solo di restaurare la vecchia casa di famiglia e di poter ricostruire quello che ha perso.



Il matrimonio forzato che fa il via alla storia viene architettato dal padre di Caroline, che avendo comprato alcuni dei cavalli del Conte, gli dice che glieli restituirà se sposerà la figlia. Brent è irritato ed infastidito da questo ricatto, ma non vuole rinunciare a ciò che gli appartiene e che suo cugino ha dato via per pagare i suoi debiti. Decide di accettare, anche se prima vuole incontrare la sposa.



Caroline non è bellissima, ma ha un carattere determinato e caparbio e la sua è una avvenenza discreta che Brent percepisce fin dal primo incontro. Lui accetta, mentre lei si piega alla volontà paterna sognando di poter ottenere l'annullamento e fuggire in America dove mettere a frutto la mente geniale che si ritrova, e che la società invece non ha mai considerato per il semplice fatto che è una donna. Peccato che Brent decida di conquistarla volendo da lei una famiglia.


Pur non presentando una trama particolarmente originale, la storia è piacevolissima in quanto Brent è il tipo che non vuole innamorarsi, ma allo stesso tempo è affascinato sempre di più dalla mente brillante della moglie, tanto da affidarle anche la gestione delle sue finanze, dopo essersi reso conto del suo acume. Interessante anche la presenza della figlia avuta dall'uomo da una relazione con un'attrice francese che da tutti viene considerata pazza. Sarà solo Caroline a rendersi conto che la bambina è in realtà sordomuta e quindi fino a quel momento non è riuscita a comunicare con il mondo esterno.


Man mano che Caroline finisce per conquistare marito e bambina, i suoi sogni di gloria tramontano, ma resta interessante anche il modo in cui l'autrice rappresenta la lotta dentro di lei, perché cambiare completamente la propria esistenza ed il proprio futuro non è mai una cosa che si può fare a cuor leggero.


Storia piacevole e ben scritta, un po' affrettata sul finale, come capita spesso, ma nel complesso lettura scorrevole.

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