domenica 28 agosto 2016

AZUCAR (COLOMBIA 2016)- CAPITULO 1 - PRIME IMPRESSIONI


Lo so, avevo detto che non avrei visto un'altra telenovela dopo la delusione di LA FUERZA DEL DESTINO, ma un commento lasciato sotto il post dell'ultima puntata, con un riferimento ad un prodotto colombiano, ha suscitato la mia curiosità e questa domenica mattina mi sono detta che potevo sbirciare, avendo innegabilmente una forte attrazione per questo paese che nel bene e nel male mi ha regalato storie davvero emozionanti.


Fin dalle prime immagini la verità è che non sembra nemmeno di essere nello stesso continente, proiettati anni luce avanti per qualità tecniche, per recitazione, trucco. Siamo solo alle prime battute, ma mi sono già invaghita dalle location, delle piantagioni di zucchero, della casa patronale, dei vestiti e della fotografia che davvero non hanno nulla da invidiare al cinema. Ho ritrovato la mia Colombia, adesso bisogna vedere se la storia riuscirà a conquistarmi. Gli attori mi hanno subito fatto sentire come a casa a partire da Juan Pablo Gamboa, il famoso Federico Lagos di PURA SANGRE, Indhira Serrano, come Carmen del poetico LA HIJA DEL MARIACHI, ma soprattutto lei, la splendida e grandiosa Alejandra Borrero, la cui carriera parla da sola per lei.


Le vicende partono nel lontano 1953, come gridano i costumi, il trucco, le splendide macchine d'epoca, ma siamo in un'ambientazione di compagna, lontano dalla città, nella bellissima piantagione di zucchero della famiglia Solaz. Siamo bella Valle de Cauca che offre le location per questa prima parte della storia.

Manuel Maria è il proprietario della piantagione LA AURORA: un uomo piacente e apparentemente giusto, sposato con Matilde Vallecilla, una donna che gli ha dato una figlia, Caridad, ma che si sottrae alla passione del marito, ritenendo questi sentimenti lussuriosi e non giustificati, malgrado il desiderio dell'uomo di avere un figlio maschio a cui un giorno affidare la gestione della proprietà.

L'uomo si consola, trovando il piacere che la moglie gli nega, tra le braccia della nera Sixta Lucumi, una lavoratrice della proprietà, ma anche la nipote dell'uomo a cui Manuel più volte dichiara di dovere tutto quello che ha ottenuto. Nel frattempo nella proprietà arrivano le due sorelle di Matilde: Raquel e Carolina, che chiedono ospitalità nella vecchia casa patronale, un tempo la casa della loro famiglia.

A turbare l'apparente serenità della famiglia è la scoperta da parte della piccola Caridad della relazione che il padre intrattiene con Sixta, che aspetta anche un bambino dall'uomo. La bambina assorbe tutte le tensione della famiglia, che crescono nel momento in cui la madre scopre della relazione ed insiste perché l'uomo caccia dalla proprietà la donna.

Il drammatico ed emozionante momento della nascita di Maximiliano, il figlio maschio tanto atteso da Manuel Maria, si trasforma tragicamente in una separazione forzata, quando l'uomo, messo alle strette dalla moglie, si vede costretto a scegliere tra la sua famiglia e l'amante. Deciso comunque a non rinunciare al bambino tanto atteso, l'uomo sottrae a Sixta la creatura appena nata dalle braccia per portarla via con lui. La donna disperata lancia una maledizione a Matilde e a tutta la famiglia Solaz, destinata a segnare il corso futuro della storia.

Episodio emozionante, ben girato e pieno di promesse, speriamo che siano in grado di mantenere. Al momento sicuramente la storia merita.

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