domenica 30 ottobre 2016

I MEDICI - LA PESTE (1X3)


Martedì la RAI ha trasmesso altri due episodi della serie arrivata con successo sulla rete ammiraglia, ma bombardata da una marea di critiche che davvero ho faticato a capire. La verità è che siamo un popolo strano, sempre contro, feroce nei confronti delle sperimentazioni, incapace di gioire dei risultati ottimi. Ci piace attaccare, anche quando onestamente fatico a seguire le loro contestazioni.


Ho letto in giro che I Medici avrebbero presentato inesattezze storiche, errori grossolani e vi a dicendo, ma da povera ignorante quale sono la visione di questo sceneggiato (fiction, serie o come meglio lo si voglia definire) l'ho presa per quella che è, ovvero un racconto di finzione, ispirato ad una famiglia potente che  riuscì a conciliare il denaro ed il potere con un'amore ed un rispetto per l'arte che ancora oggi viene celebrato e ricordato.


Inoltre la bellezza della fotografia, l'eleganza dei costumi, le musiche e gli attori bravissimi sono un plus che non sempre si vedono nelle produzioni di casa nostra. Continuo dunque ad apprezzare la storia, anche con il terzo episodio che porta in città la terribile peste nera.


Mentre i lavori per la cupola continuano, infatti, uno degli operai cade da un ponteggio. A provocare la morte dell'uomo è però la peste che lo ha colpito e che rapidamente si diffonde in città.  Cosimo e la sua famiglia decidono di fuggire dalla città e trasferirsi in campagna. In città resta solo Marco Bello, che continua ad indagare sulla morte di Giovanni.


Rinaldo degli Albizzi cerca di incitare il popolo contro Cosimo, insinuando che la peste è un castigo di Dio per punire l'ambizione dei Medici, che si sono arricchiti con l'usura. La paura, il timore si diffonde in città e la cupola viene vista come l'ennesimo atto di sfregio di Cosimo nei confronti di Dio ed il popolo in rivolta vorrebbe distruggere quanto realizzato.


In campagna i rapporti tra Cosimo e la madre sono difficili. La donna sembra nutrire rancore nei suoi confronti per una storia passata, ma grazie anche all'intercessione di Contessina, Cosimo si rende conto che chiarire con la madre è la cosa giusta da fare.


Mentre la situazione economica della famiglia è compromessa dalla peste e Lucrezia perde il bambino che aspettava, Cosimo, avvisato da Marco Bello delle manovre di Rinaldo, ritorna in città salvando la Cupola con una trovata astuta, suggeritale dallo stesso Brunelleschi, interpretato da un bravissimo Alessandro Preziosi.


Nei flashback scopriamo la ragione dell'astio tra Rinaldo e Cosimo, non dovuti solo da differenze sociali, ma da un episodio di amicizia tradita, frutto della potente influenza di Giovanni che continua ad esercitare la sua influenza su Cosimo e a dominare la storia anche se dal passato.


Episodio appassionante e coinvolgente.

VOTO: 8

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