venerdì 27 gennaio 2017

SANGUE DEL MIO SANGUE - Stagione 6 - Episodio 6


In questo nuovo episodio, mentre guardavo il giovane Sam insieme a Gilly che arrivavano dal padre odioso, cercavo di decifrare l'ambientazione strana delle vicende. Fino ad ora, anche se un contesto fantastico, bisogna riconoscere che ci troviamo davanti ad un mondo oggettivamente medievale, con cavalieri, armature e lunghe trecce delle gentildonne. È vero che ci troviamo in  contesto fantastico dove tutto è possibile, ma la dimora di Sam, con la madre e la sorella, sembrano quasi rinascimento.


A parte queste mie farneticazioni sulla moda e sui costumi, la storia prosegue senza farmi vedere Sansa e Jon Snow, ormai tra i miei preferiti. Rivediamo Arya a Braavos, dove la ragazza finalmente ha un moto di orgoglio ed identità. La casa del Bianco e del Nero, o delle mille facce, in realtà è un covo di assassini a comando, dove si prendono gli incarichi di uccidere dietro pagamento alla divinità, senza una ragione o un principio ed Arya in realtà cerca la vendetta personale.


La ragazzina lo capisce quando Jaqen le da l'incarico di uccidere un'attrice di una compagnia, ma lei si rende conto che a richiedere l'omicidio è una rivale senza talento. Rendendosi conto dell'ingiustizia della missione, Arya non la porta a termine e prima di ritirarsi per la notte, la vediamo recuperare la spada di Jon e ci auguriamo che quando l'Orfana andrà da lei per eliminarla (visto che non ha portato a termine la missione assegnatale), Arya si ribelli e si liberi. 


Ad Approdo del Re devo confessare che Margaery non si smentisce e con l'astuzia riesce a liberarsi dalla punizione del supplizio a cui doveva essere condannata. Quando Jaime interviene con tutta la forza della Guardia Reale, deciso a liberare la Regina e suo Fratello dai fanatici religiosi, si scopre che non ce ne sarà bisogno, perché Margaery è riuscita a convincere Tommen ad abbracciare la dottrina e questa sua grande conquista le varrà la liberazione. Peccato per Jaime, privato del ruolo di primo cavaliere della Guardia, inviato a riconquistare Delta delle Acque. 



La puntata però era iniziata con Bran Stark e Meera Reed che, dopo il sacrificio di Hodor, sembravano destinati a soccombere all'esercito dei non morti. A salvarli quando ormai non c'erano più speranze è Benjen Stark, lo zio del ragazzo, dato per disperso da molto tempo. Lui gli dice di essere stato catturato dagli Estranei e liberato dai Figli della foresta. L'uomo gli rivela anche che Bran dovrà ritornare a Grande Inverno ed essere pronto per l'arrivo del Re della Notte arriverà.


Per quanto riguarda Sam e Gilly, i due vengono accolti con amore dalla madre e dalla sorella del ragazzo, felici all'idea che lui abbia avuto un figlio, ma il padre, che aveva ordinato al giovane di entrare nella Guardia, lo tratta con disprezzo ed astio, umiliando anche Gilly quando scopre che la ragazza è una bruta. Sam si ribella e decide di lasciare il castello con la ragazza ed il bambino, portando con se anche la spada in acciaio di Valyria di famiglia.


E mentre alle Torri Gemelle rivediamo il viscido Walder Frey (a cui mai potremo perdonare le nozze di sangue dove abbiamo perso Robb Stark), scopriamo che l'uomo ha ancora prigioniero Edmure Tully (il nostro Tobias Menzies) che pensa di usare come merce di scambio.


Nel frattempo mentre Daenerys attraversa il Mare Dothraki  per raggiungere  Meereen, Daenerys ritrova il suo drago Drogon e con un discorso appassionato riesce a convincere il suo khalasar a seguirla nella conquista dei Sette Regni.

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