martedì 22 agosto 2017

LA BELLA ED IL BANDITO di Barbara Cartland


Siete appassionate di pizzi e merletti? Vi piacciono i riti del te, dei pasticcini alle cinque, gli uomini galanti ed i giri in carrozza? Adorate le storie di altri tempi dove lui non si sognerebbe mai di mancare di rispetto alla donna oggetto del suo amore e della sua venerazione? Un pizzico di avventura è l'ingrediente sapiente di cui ha bisogno una storia d'amore perché non cada nel banale? Se vi riconoscete almeno in un paio di queste domande, allora i romanzi di Barbara Cartland fanno per voi.


Alla fine i suoi detrattori l'accusavano di scrivere storie smielate dove i protagonisti sono tutti uguali, le eroine sono belle e ingenue, l'amore trionfa sugli intrighi dei cattivi e tutto si risolve in uno scontatissimo lieto fine senza troppo patimento o analisi psicologica. Le ragioni del disprezzo di alcuni sono le motivazioni dell'apprezzamento per altri e confessiamo che adoriamo proprio questa costruzione rinfrescante, senza impegno. C'è una tradizione di romanzi il cui scopo è quello di intrattenere e bisogna riconoscere il suo valore senza troppi turbamenti o pretese intellettualoidi.


Un romanzo di intrattenimento può essere scritto in maniera dignitosa, ben contestualizzato, pur con la sua dose romantica o fantastica. Barbara Cartland offriva ai suoi lettori tutto questo. Anche se predominano pizzi e merletti dell'epoca Regency, la Cartland è nota per aver scritto romanzi ambientati in tutte le epoche.


LA BELLA ED IL BANDITO è un romanzo del XVII secolo, ambientato durante la rivoluzione inglese del 1649, dove la nostra eroina di turno è Panthea, una giovane aristocratica che, attraverso il ricatto, viene costretta a sposare il vecchio esattore di Cromwell  Drysdale, che le promette in cambio di intercedere per suo fratello il giovane duca Lord Richard Vyne, schieratosi con il Re Carlo contro Cromwell.


Panthea sposa Drysdale, ma subito dopo le nozze, i novelli sposi vengono assaliti da un brigante, un certo Silver Blade che rivela alla ragazza l'inganno perpetuato dal marito, in quanto Lord Richard è già stato ucciso due settimane prima. Sfidandolo a duello, Silver Blade uccide Drysdale e poi riporta Panthe a Manston Hall, ora divenuta proprietà del cugino Lucien Vyne, scomparso nel nulla da diversi anni.


Il tempo passa e Panthea è diventata la dama di corte preferita della regina, dopo che il Re Carlo ha riconquistato il trono. La vita a corte è tutt'altro che serena, soprattutto perché la ragazza si è conquistata una nemica potente, Lady Castlemaine, la favorita del re. La donna cospira con Rudolph Vyne, un altro cugino di Panthea, che rivendica per se il titolo di duca passato al cugino Lucius, divenuto bandito durante la rivoluzione. 


Panthea comincia a sospettare che il brigante che l'aveva aiutata anni prima è proprio il cugino Lucius ed i suoi sentimenti per lui cominciano a crescere rapidamente.  Nel frattempo Lady Castelmaine, venuta a sapere le circostanze della morte del marito di Panthea, la fa incolpare di omicidio, sperando che possa confessare l'identità del bandito. La ragazza tace e viene condannata. A salvarla ci penserà Lucius che dovrà alla fine rivelare il ruolo fondamentale giocato nella riconquista del regno da parte di Re Carlo.



Romanzo piacevole, di cui è stata fatta anche una versione televisiva con un attore allora sconosciuto, Hugh Grant, destinato poi a grandi trionfi. Qui interpreta lo sfuggente e fascinoso Silver Blade. È vero che qui le eroine si innamorano troppo facilmente, che la psicologia dei personaggi è piuttosto semplice, ma il libro è un piacevole intrattenimento, con ingredienti sapientemente amalgamati. Adatto a tutti gli appassionati.

Nessun commento:

Posta un commento