domenica 8 ottobre 2017

OUTLANDER - FREEDOM AND WHISKEY 3X5


Il quinto episodio della terza stagione di OUTLANDER ha il titolo tratto da un poema di Robert Burn, che Claire aveva citato a Jamie anni prima che l'autore nascesse e che significativamente diventa l'elemento fondamentale del puzzle che permetterà ai nostri personaggi di imboccare la strada che ci condurrà al tanto atteso rincontro, tra due settimane, anche se tecnicamente i nostri eroi si rivedranno proprio alla fine di questo quinto appuntamento.


Dopo Helwater ed il suo pesante carico emozionale che aveva travolto Jamie e con lui il pubblico che aveva seguito questa parte della sua vita, gli autori della serie decidono di utilizzare il fattore sorpresa già ben sfruttato dai romanzi e dalla Gabaldon, ovvero il nostro eroe viene lasciato nel passato perché il punto di vista si concentri su Claire ed il presente.


Non so come gli altri valuteranno la puntata, ma a mio avviso è riuscita ad emozionare pur non presentando ancora una volta i due innamorati al centro della scena insieme. Claire è una donna che per vent'anni ha rinunciato all'amore della sua vita, si è rifugiata nel lavoro e nel suo affetto sincero per la figlia. Ha sperato per un breve attimo, grazie a Roger, di poter recuperare Jamie, ma è stato più un sogno che un pensiero reale, tanto che è ripartita per l'America quasi subito, temendo di imbattersi in qualche trafiletto di un giornale d'epoca che riportasse la notizia della sua morte.


A Boston però l'attenzione degli autori si focalizza in un primo momento su Bree e sul cambio assoluto che il viaggio in Scozia ha portato nella sua vita. Tutto quello che credeva certo adesso non lo è più. Ha scoperto di essere una Fraser, che Frank che il suo cuore considera il suo vero padre non lo è biologicamente e che tutto quello che sapeva sul passato è in realtà stato travisato e rivestito di bugie.


Eppure Frank le manca ed in una significativa scena in cui le guarda gli oggetti del padre, le loro foto, emerge tutto il dolore per la sua perdita. È in una fase di crisi e vorrebbe lasciare anche l'università, cosa che Claire non vuole accettare. Proprio mentre le due stanno litigando ecco che arriva un visitatore dalla Scozia.


Non so voi, ma io ho un debole per Roger! L'ho sempre avuto anche nei romanzi, anche se ci sono stati momenti in cui le sue scelte di vita mi hanno in qualche modo annoiato, ma sono consapevole che era difficile dargli una collocazione dato il contesto in cui si ritroverà, lui povero spirito sensibile, circondato da pratici guerrieri. Ovviamente questo è il mondo dei libri e nella serie non so se ci arriveremo mai. Il nocciolo è che ho amato questo personaggio da subito e nella serie Richard Rankin mi trasmette tutta la tenerezza, il fascino discreto, ma accattivante del giovane storico.


La sua aria spaesata, il suo desiderio di rivederle le Randall, ma anche di portare a Claire la notizia fondamentale di aver rintracciato Jamie nel passato, sono portate sul piccolo schermo in maniera perfetta ed il cast come al solito si rivela uno dei punti forti di questa produzione. Anche Bree, che pur è lontana anni dalla sua omonima cartacea, copre il ruolo con abilità e sicurezza.


Roger consegna a Claire un trafiletto di giornale dove è pubblicato un articolo dove compare una citazione di Robert Burn, FREEDOM AND WHISKEY, fatta in un'epoca in cui il poeta era solo un bambino. E a confermare i sospetti di Roger c'è anche il nome dell'editore, un certo Alexander Malcom, i nomi di mezzo di Jamie. 


Claire è confusa e reagisce in un primo momento con rabbia, in quanto sente di non poter affrontare nuovamente l'idea della perdita. Inoltre c'è un problema oggettivo. Claire è una madre, di una figlia che sta attraversando un momento di crisi. Quante lascerebbero la propria bambina per un salto nel vuoto, anche se oltre il vuoto dovrebbe esserci l'amore della propria vita? E poi cosa troverà? Lui l'amerà ancora?


A dare una scossa alla situazione paradossalmente è la donna con cui Frank voleva risposarsi, l'amante di sempre che lo ha aspettato inutilmente. Le due si incontrano durante una cerimonia celebrativa all'Università e l'altra rinfaccia a Claire di essere un'ipocrita che ha sottratto la felicità a Frank per tutti quegli anni e che lei, anche solo per un giorno in più con l'amore della sua vita, sarebbe pronta a tutto.


Quando Brianna chiede a Claire della donna vista a parlare con lei e rivendica la sincerità che si sono ripromesse alle pietre, la madre le racconta tutto, mostrandole anche l'articolo che le ha portato Roger. E qui la natura generosa di Bree (tratto che onestamente ha ereditato dal padre piuttosto che da Claire) la induce a spingerla verso la direzione giusta, ovvero quella di seguire il suo cuore.


Tutto quello che resta della puntata è un lungo straziante addio: a Bree, soprattutto, ma anche a Roger al quale simbolicamente l'affida ed i due che restano accovacciati sul divano a leggere "Racconto di Natale" di Dickens sembrano volerci parlare di una nuova famiglia, anche se molta acqua dovrà passare sotto questo ponte. Il congedo di Claire è però da tutta una vita ed un mondo che si è costruita a Boston, e la separazione da Joe, l'amico di una vita, è altrettanto emozionante, come la lettura di quelle ossa che chi letto il romanzo ha riconosciuto.


La parte finale è quella che ci aspettavamo, con la bellissima citazione del brano de "la pozzanghera" che viene direttamente dal libro. Claire ritorna nella Scozia del passato, alla ricerca del tipografo A. Malcom e quando i due si rivedono l'emozione è travolgente, ma noi dovremo aspettare una pausa di ben due settimane per vederli nuovamente insieme. Ma gli amanti di questa storia sono abituati alle lunghe attese.


Splendido episodio, anche se completamente diverso da quelli precedenti, ben recitato, con ottima sceneggiatura e una fotografia ed una cura degli ambienti come al solito eccellente. È una serie fatta benissimo anche dal punto di vista tecnico.


VOTO: 10

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