domenica 15 aprile 2018

La Tentazione di Angelica di Anne e Serge Golon Vol. XIV - Citazioni



Se siete venuti qui a chiedermi che me ne vada con i miei ugonotti e i miei pirati, vi risponderò: No! E se siete venuti a chiedermi che vi aiuti a sterminare gli inglesi e a combattere contro gli irochesi per puro principio, vi risponderò "No. Non sono dei vostri, né di nessun altro. Non ho tempo da perdere e non penso sia utile trasferire nel nuovo mondo i contrasti mistici di quello vecchio.

(Joffrey de Peyrac)



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Angelica! Purché non le fosse successo niente! Dovevo portarla con me. Saint-Castine  mi ha preso di sprovvista. Non avrei dovuto mai separarmi da lei, né di giorno né di notte, né un solo istante, la mia preziosa, la mia amata pazza" Ha condotto per troppo tempo una vita libera, Appena la si lascia sola, riaffiora la sua indipendenza.



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Comprensiva nel suo silenzio, compassionevole e anche preveggente. La sua sposa redimeva con la sua presenza tutti i crimini e tutti gli orrori evocati.



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—Non conosco il suo nome, ma se un giorno incontrerete un gran capitano con una macchia ... una macchia scura qui   — e si toccò la tempia—, beh, non vi fidate, i vostri nemici non sono lontani da lui. Servizio per servizio: dopo tutto, strega o no, aveva salvato il mio compagno.



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La sua reputazione si era estesa e a  Houssnok,  una  nube  di indigeni si presentò per farsi curare dalla Dama bianca del lago d' Argento.





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Tutti gli avventurieri del mondo, tutti i marinari del mondo, non sono nati per incontrarsi in tutti i punti del globo dove il mare spinge le loro barche?





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 L'amore è una questione di pelle, di onde che si attraggono.



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Ma non sono neanche un criminale, solo un uomo di mare che, a forza di combattimenti e di rapine, si è trasformato nel suo unico signore...conquistando la libertà, alla fine. Solo noi possiamo capire che questo vale più della vita.





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L'uomo che la osservava vide passare, come se quel volto trasparente di donna fosse trasparente, il riflesso dei dolori e delle angosce mai rivelato e mai confessate, di quei dolori che le donne tengono per sé, perché gli uomini non potrebbero capire.



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Li c'era il mistero, la spiegazione di quel terribile tradimento? Un amante di un'altra epoca, un uomo del passato, di quel passato che senza dubbio ancora desiderava, quando era libera, quando conduceva una vita meno dura, quando i capricci del suo corpo incantevole potevano essere soddisfatti a suo piacimento senza temere la collera esplosiva di un marito geloso.





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E in quel silenzio che cadeva goccia a goccia, nel quale ogni secondo portava un altro peso di piombo,  Joffrey de Peyrac credette di morire di dolore.


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Uscite, uscite da qui!  —disse con voce glaciale—  La vostra vista mi  ripugna. Vi ho detto di uscire! Non voglio più rivedervi...Non voglio sentire la tentazione di uccidervi! 

(Joffrey ad Angelica)


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I suoi uomini prima, il suo rancore poi. Lo riconosco bene in questo.



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Desiderava spingere quella porta, entrare, ritrovarsi di nuovo da solo con lei, inclinarsi sulla sua testa, impadronirsi di lei, stringerla contro il suo cuore, e dimenticare, dimenticare nella felicità dei gesti, delle carezze, del bisbiglio di voci, dei respiri che si intrecciano e si uniscono, baci parole ardenti,mormorate con serenità: «Amore  mio!  Amor mio! Non è successo niente, ti amo..»  E dimenticare, dimenticare tutto...Si ritrovò da solo.


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Quel piccolo portoghese era ancora giovane...carne miserabile da forca dei moli di Lisbona, alimentato all'età di dodici anni di polvere, sole,  un pugno di fichi. E poi il mare...Questo era tutto.


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Oggi era lui che Angelica amava, quell'avventuriero magro e vigoroso come un moro, o come uno spagnolo, colui che la possedeva, quell'uomo brutto dai tratti inquietanti e marcati dalle sfide, e bello per tutto lo splendore dello spirito che germogliava dai suoi occhi di fuoco. Era quel gran signore carico di eredità e grandezza.

(Colin vedendo Angelica e Joffrey)


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Che cos'è un bacio, dopo tutto? Delle labbra che si uniscono e si confondono e sono i cuori quelli che si incontrano. Due creature perse si intrecciano nel seno di una sicurezza divina, si riscaldano con i propri aliti, si riconoscono nelle tenebre di una notte nella quale hanno camminato da soli per troppo tempo. L'uomo, la donna...Non c'è altro. È tutto qui. 


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Ma è sempre per difendersi che si uccide. Per difendere la propria famiglia, la propria vita, i propri scopi, i propri sogni. Rare sono le persone che uccidono solo per il male!




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«Oh,  amore  mio!  Eravamo degli amanti tanto allegri e allo stesso tempo tanto seri. Tutte quelle pazze notti...tante risate, tanta allegria senza ombre, e potevamo guardarci senza fine, pazzamente, senza sentire vergogna!».

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