domenica 29 luglio 2018

OLTRE NOI L'INFINITO di Jay Crownover


Il secondo volume della saga THE TATTOO di Jay Crownover è dedicato al personaggio di Jet, che avevamo già incontrato, insieme agli altri, nel precedente romanzo. Jet è un cantante di un gruppo di musica metal; circondato dalle donne, dotato di un talento non comune, il ragazzo, che passa da una groupie ad un'altra, per dimenticarsi di loro il mattino dopo, sembra aver voluto sempre vivere un passo indietro alle sue potenzialità, per colpa della sua situazione familiare incasinata.


Se Rule Archer aveva il difficile compito di dover essere il sopravvissuto, in una famiglia che avrebbe preferito a lui l'altro gemello, che pur conservava i suoi segreti in OLTRE LE REGOLE, qui Jet cerca di mediare tra un padre violento ed una madre debole, finendo per pagarne le conseguenze. 


L'attrazione tra Ayden e Jet, la coppia di innamorati del precedente volume, è apparsa evidente fin da OLTRE LE REGOLE, ma Jet se n'era tirato fuori, per la prima volta nella sua vita, reputando Ayden una brava ragazza a cui non avere nulla da offrire. Quel momento di debolezza era stata solo una breve parentesi nella vita di Ayden che è tutt'altro che la ragazza che Jet immagina.


Ayden è fuggita dalla vita miserabile e senza scrupoli che conduceva nella sua città d'origine, mettendo chilometri di distanza tra il suo passato e il suo futuro, grazie ad un professore che aveva creduto in lei e nelle sue capacità. Non vuole più saperne di storie sbagliate, dei raggiri di Asa, il fratello sbandato per il quale ha fatto più sacrifici di quelli umanamente immaginabili. Vuole una vita tranquilla, laurearsi, un fidanzato normale, anche noioso, che possa aiutarla a dimenticare tutto quello che ha vissuto. Peccato che l'attrazione per Jet sia quanto di più forte abbia sperimentato e il fatto che lui sia venuto a vivere con lei e Cora, dopo che Shaw è andata a vivere da Rule, complica soltanto le cose.


Jet ha cercato di tenere a distanza Ayden, non volendola coinvolgere nei suoi casini, ma quando una sera i due finiscono per cedere, dandosi una possibilità, scopriranno che il legame tra loro è molto più forte di quanto immaginato. Peccato che il passato ritorni prepotente nella loro vita.


Quando Jet finisce in prigione per aver difeso la madre dall'ennesimo attacco violento del padre, il suo dolore sarà assoluto, rendendosi conto che la donna si schiererà ancora una volta dalla parte sbagliata e a sostenerlo ci saranno solo i suoi amici, quella famiglia non di sangue che pian piano si è costruito, ma quando qualcuno farà irruzione nel suo studio di registrazione, distruggendo ogni cosa, sarà Ayden a temere che il suo passato sia arrivato a bussare per chiedergli di pagare il conto e a quel punto non sarà disposta a mettere a rischio la serenità dell'uomo che ha scoperto di amare.


La storia è carina, anche se in qualche modo ripropone gli stessi elementi del romanzo precedente. Certo mi rendo conto che siamo sempre nel ristretto cerchio del romance e che gli autori, sentendosi sicuri del pubblico raggiunto o del successo guadagnato, preferiscono non sperimentare, rimescolando ingredienti già testati, il che provoca una sensazione di già visto e vissuto. Per il resto, comunque, la storia è godibile, pur senza pretese.

domenica 22 luglio 2018

LA COSTEÑA Y EL CACHACO (Colombia 2004)



Era da un po' di tempo che non seguivo una telenovela, di quelle ben fatte, con una trama interessante, ottimi attori, ambientazioni esotiche che hanno il potere di portarmi lontano. Sono un'estimatrice dei prodotti Colombiani. Tutti quelli che ho visto, anche quelli meno riusciti, hanno qualcosa in più che me li avvicina alla mia sensibilità europea. 


Qualche anno fa, dopo la scoperte di un prodotto come BETTY LA FEA, divenuto poi un successo internazionale, aveva scoperto l'esistenza di questa telenovela dal sapore decisamente locale, LA COSTEÑA Y EL CACHACO, che aveva come protagonista principale Jorge Enrique Abello, l'indimenticabile Armando Mendoza proprio di Betty La Fea. Avevo letto grandi cose, ma poi non avevo avuto lo slancio particolare per iniziare a seguirla.


Quest'estate, mentre stavo facendo delle ricerche su Santa Marta, splendida località turistica della Colombia, ed una delle città più antiche del Sud America, mi sono imbattuta nuovamente in questa storia, in quanto il Cachaco, termine colombiano con il quale si indicano gli abitanti di Bogotà, l'ingegnere Antonio Andrade viene mandato dalla sua compagnia proprio in questa cittadina, per cercare di ristrutturare la sede locale, dove il precedente inviato si è lasciato sedurre dai modi rilassati e dalla vita piacevole della costa, abbandonando il rigore e la dedizione tipica al lavoro che caratterizza gli abitanti della capitale.


Antonio viene mandato a Santa Marta, non solo per le sue capacità professionali, ma soprattutto per il suo modo di essere rigoroso e inflessibile. Nulla è più lontano da lui che la vita della costa. Serioso, amante della musica classica, dei vestiti eleganti e del lusso, rigido e dominato dagli schemi e dalle scalette, Antonio è sul punto di convolare a nozze con la sua storia fidanzata, Elvira, un'artista che sta faticosamente lottando per affermarsi nel suo ambito.


Il trasferimento a Santa Marta per un anno potrebbe compromettere il loro matrimonio, ma entrambi sanno che è un'occasione d'oro a cui non possono rinunciare. Antonio, infatti, sogna di ottenere la carica di vicepresidente dell'azienda e crede che questa esperienza glielo permetterà ed Evira non può seguirlo perché sta organizzando la sua prima mostra. Decidono di rimandare le nozze, sicuri che nulla inciderà sui loro propositi.


Peccato che la vita di Antonio si scontri subito, appena arrivato con quella di Sofia Granados, interpretata dalla bellissima Amada Rosa Pérez. Sofia è la tipica "costeña", piena di amici, logorroica, festaiola, di buon cuore e piena di entusiasmo, fidanzata con José Luis, un donnaiolo impenitente, ma ferocemente geloso di lei.


 Circostanze varie della vita, portano Sofia ed Antonio a vivere l'uno accanto all'altra, suscitando subito scontri inevitabili tra due modi di vivere completamente diversi, ma Sofia sogna anche si riuscire ad entrare nella società dove Antonio è stato mandato per riorganizzare. Quando scopre che la sua vicina è l'assistente del suo predecessore, inorridito, le dice che il suo posto è stato momentaneamente sospeso e che deciderà se affidarle il lavoro in dieci giorni, dieci giorni che Sofia è ben intenzionata  a sfruttare per fargli capire che non è assolutamente la persona poco seria che lui crede. Peccato che sia solo l'inizia di una serie di disavventure che li porteranno a conoscersi, contro la loro stessa natura.


Sono solo alle prime puntate, ma la storia sembra carina, frutto della stessa penna di un'autrice che ho amato molto, ovvero Monica Agudelo, a cui dobbiamo la splendida HIJA DEL MARIACHI.

THE GOOD DOCTOR (Stati Uniti - 2017)


L'estate è la stagione degli esperimenti, almeno dal punto di vista televisivo, e almeno per il solo mese di luglio. Ad agosto precipiteremo nelle repliche delle repliche e non mi stupirei che da qualche parte riesumassero persino LA SIGNORA IN GIALLO che ha scandito tutte le mie estati da quando sono nata ad oggi.


RAI 1, martedì scorso, ha lanciato una serie televisiva americana, concedendosi il lusso di un telefilm che di sua natura sarebbe stato relegato sulla seconda rete della TV ammiraglia, ma, essendo estate, si è concessa questa variazione, forte anche del fatto che THE GOOD DOCTOR è una serie che in America ha infranto tutti i record di ascolti e si è guadagnata un pubblico fedele.


La scia è quella del medical drama, alla Dottor House, per intenderci, di cui David Shore, creatore della serie, condivideva la paternità insieme a Paul Attanasio. E in qualche modo l'analisi investigativa applicata al disturbo rilevato nel paziente della puntata ce lo ricorda fortemente, anche se le personalità di House e di Shaun Murphy lì finiscono.


La storia infatti racconta le vicende di un giovane laureato in medicina molto particolare. Shaun, infatti, soffre di disturbi combinati. Non è solo lievemente autistico, ma ha anche una sindrome, la Sindrome del Savant, che permette ad un soggetto, affetto da una serie di ritardi cognitivi, di sviluppare un particolare talento in un ambito specifico, che qui si rivela la medicina.



Shaun, che viene da Wyoming dove ha vissuto un’infanzia travagliata, di cui scopriamo pian piano, attraverso vari flashback momenti toccanti (in modo particolare quelli con il fratello più piccolo che si prendeva cura di lui), viene proposto come tirocinante al San Jose St. Bonaventure Hospital, ma prima di poter essere accettato, dovrà superare la diffidenza ed i pregiudizi di molti suoi colleghi.



La storia, raccontata con dinamismo, e ben interpretata dal giovane Freddie Highmore, già noto al grande pubblico con titoli come Neverland - Un sogno per la vita e La fabbrica del cioccolato, ha la capacità di prendere l'attenzione del pubblico, che entra in empatia con il protagonista, lasciandosi trascinare attraverso i dubbi e lo scetticismo che lo circonda, spingendoti fino al finale che permetterà la risoluzione del caso e l'inevitabile trionfo delle sue capacità sui soliti pregiudizi che ne fanno un emarginato.


La scelta della RAI è risultata vincente, con notevoli ascolti da parte del pubblico e la possibilità di di vivere un'estate con qualcosa di diverso, dal punto di vista televisivo. Una boccata d'ossigeno nella moria generale.


domenica 15 luglio 2018

OLTRE LE REGOLE di Jay Crownover



Dopo aver letto i romanzi conclusivi della saga, mi era rimasta una certa curiosità per tutti quelli che comparivano come personaggi minori del racconto, primi fra tutti l'insolita coppia di Rule e Shaw che si erano sposati e aspettavano un bambino. Non che la Crownover dia loro un giusto spazio nei romanzi successivi, in quando la sua caratteristica (non tra quelle che preferisco) è quella di creare uno sfondo piuttosto nebuloso per quanto riguarda la personalità dei vari personaggi, che si distinguono solo per tatuaggi diversi o una pettinatura con la riga a destra o a sinistra, ma una flebile curiosità per capire come tutto avesse inizio, mi era rimasta.


Tra tutti i romanzi della saga, onestamente questo è il migliore, quello più genuino che le ha portato il successo che poi ha determinato tutti gli altri racconti. Rule è un ragazzo all'apparenza sregolato e ribelle. Lavora come tatuatore in un noto salone della città, Marked, insieme ad altri ragazzi. Aveva un gemello, Remy, morto tre anni prima, in un incidente stradale. Lui era il preferito della famiglia, che non è mai riuscita a superare la sua morte, riversando tutto il dolore nel respingere Rule e il suo modo di vivere. 


A fare da paciere tra i due blocchi, da sempre c'è stata Shaw, una ragazza dolce, proveniente da una famiglia piuttosto benestante, che pur non l'ha mai amata sinceramente, e che era la fidanzata di Remy. I genitori di Rule adorano Shaw, ricambiati, e la ragazza, che si è legata profondamente a questa famiglia, sentendosi sempre respinta dalla propria, farebbe di tutto perché i rapporti, tesissimi, tra Rule e i suoi genitori si distendessero, anche andarlo a prendere, ogni domenica mattina, per trascinarlo dai suoi per il brunch domenicale.


In realtà Shaw non è mai stata la fidanzata di Remy, che ha sempre voluto bene come ad un amico, ma ha dato il suo cuore completamente a Rule, fin da quando aveva quattordici anni, anche se lui non l'ha mai presa in considerazione, ritenendola la fidanzata del fratello.


Dopo l'ennesima lite, Rule decide di troncare con la famiglia e Shaw, per mettersi il cuore in pace, decide di scacciarlo dalla sua mente, ma il giorno del suo compleanno, completamente ubriaca, dopo una giornata passata tra amiche, finalmente libera dalle pose che la famiglia benestante le ha sempre imposto, finisce tra le braccia di Rule che scopre una Shaw completamente diversa dalla ragazza che credeva, ma soprattutto si rende conto che tutto quello che sapeva su di lei era diverso dalla realtà.


Intanto l'ex fidanzato di Shaw, l'uomo che la famiglia di lei vorrebbe che continuasse a frequentare, non si rassegna alla fine della loro relazione, ma soprattutto non tollera che lei possa averlo sostituito con quello che reputa uno sfigato come Rule, ed è pronto a tutto pur di fargliela pagare.


A differenza degli altri romanzi della serie che ho letto, questo primo volume sembra presentare tutti gli elementi giusti per creare un buon romance, pur non originale. Le tensioni familiari, il dramma di una morte che ha sconvolto un fragile equilibrio, un amore passionale che deve lottare contro i pregiudizi, l'azione che non permette alle vicende di stagnarsi in un racconto solo di incontri tra le lenzuola. 


Si affacciano personaggi interessanti, come Cora e Rome, il fratello che si è arruolato nell'esercito e che, dopo la scoperta del segreto di Remy, decide di ripartire per la guerra, deluso del mondo in cui la famiglia ha trattato, ma che tornerà successivamente nell'arco della storia.


Al momento, di tutti i volumi letti di questa serie, OLTRE LE REGOLE è quello migliore, che merita di essere letto.

domenica 8 luglio 2018

OLTRE LE LEGGI DELL'ATTRAZIONE di Jay Crownover


L'ultimo romanzo della raccolta di Jay Crownover, comprata quest'estate in un'edicola del mio paese, è OLTRE LE LEGGI DELL'ATTRAZIONE, dedicato alla storia d'amore tra Asa, il fascinoso fratello di Ayden, e la bella poliziotta, Royal Husting che si era già fatta notare per la sua avvenenza e per aver arrestato Asa nel corso di un indagine. Le premesse per la storia c'erano tutte ed ero curiosa di vedere come l'autrice avrebbe portato avanti le vicende. 


Il mio problema con la Crownover è che spesso le aspettative vengono rispettate solo in modo parziale, perché gli elementi per rendere le vicende di Asa e di Royal interessanti c'erano tutti: lui dal passato pericoloso, lei attratta da lui, ma consapevole del rischio, la famosa madre che si rivela poi l'elemento di separazione tra i due. Eppure nella risoluzione delle vicende, alla fine, come negli altri romanzi, qualcosa viene meno e il risultato non è quello che avrebbe potuto essere.  


Non voglio tanto soffermarmi sui problemi di editing e sull'improbabile traduzione, in quanto non sono una purista e non reputo che queste pecche possano essere attribuite all'autrice, ma piuttosto alle scelte della casa editrice, ma innegabilmente nella parte finale, quando Royal viene respinta da Asa e poi cerca di capirne la ragione e di riconquistarlo, la storia perde mordente e senso narrativo, lasciando fili sciolti e non presentandoci quella svolta fondamentale che, in qualsiasi romanzo che si rispetti, ci riporta i personaggi nuovamente vicino. È nella costruzione della trama, che la Crownover a mio parere pecca sul finale, pur avendola portato avanti in modo interessante.


Asa ha alle spalle un passato tormentato, di cui ormai sembra essersi pentito, pur temendo che la sua natura da truffatore possa prima o poi tornare ad emergere. Conduce una vita con un basso profilo, ma in realtà scopre che la vita del bar è proprio quello che gli piace e in cui riesce bene, senza sotterfugi o inganni.


Royal sta attraversando un momento di profonda crisi, dopo un'azione di polizia in cui è finito ferito il suo compagno e amico di sempre, Dom, che ha rischiato la vita per una mancanza di prontezza da parte sua. Sospesa dalla polizia, la ragazza attende il verdetto e lotta contro il senso di colpa. Presa da un vortice di autodistruzione, cerca di sedurre in tutti i modi Asa, da cui si sente attratta, ma lui la respinge, sapendo che sarebbe una pessima idea mettersi con lei, perché reputa che sia una brava ragazza e che lui, invece, porterà sicuramente guai e dolore. 


Questo è un altro elemento debole della Crownover, a mio parere. Anche se il passato di Asa è oggettivamente pesante, a differenza di molti altri suoi personaggi, quest'annuncio di catastrofe e di tragedia, che poi si concretizzerebbe, secondo la sua idea, nella separazione provocata dalla scoperta di Asa dell'identità della madre, si sarebbe facilmente risolta, senza grandi problemi, parlando con Royal, che è consapevole che la madre è una donna che ci prova continuamente con i ragazzi più piccoli di lei.


Anche se Asa poteva essere stato gentile con la cliente che aveva mostrato interesse nei suoi confronti, alla fine si era limitato a mantenere le distanze, anche se lei si era sentita in diritto di offrirgli dei soldi, facendolo sentire a disagio e rievocandogli il suo passato. Tutto il dolore e la tragedia, nata dal suo desiderio di mantenere le distanze con Royal, non mi sembrano ben motivate dalla trama stessa.


Per il resto, i personaggi sono interessanti, anche se spesso solo abbozzati, come è tipico dello stile di quest'autrice che decisamente non mi convince. Gli elementi del racconto però sono quelli che fanno presa: il cattivo ragazzo con un passato difficile alle spalle, la poliziotta sexy, ma brava ragazza, che cerca di conquistarlo, una trama esile, ma che si mantiene almeno fino alla fine. Non tra i migliori della saga TATTOO che ho letto finora. È probabile che cercherò di recuperare le storie degli altri personaggi per avere un'idea completa della serie. Al momento il mio giudizio è sufficiente.

TRA ODIO E AMORE, NOI di Marianna Vidal



Non vi nego che questo romanzo lo aspettavo dal momento in cui ho letto UNO SCAPOLO DA SPOSARE, terzo volume della saga Latinos, dedicato alla famiglia Alvarez, anche se questo libro è in qualche modo un prosieguo di un'altra serie, frutto della penna di quest'autrice, ovvero BRITANNICI, al momento fermo a quota due.


Aspettavo questo volume per via del suo protagonista, Race Gordon, che avevo incontrato nel volume dedicato a Monica e Luis, quando la ragazza, decisa a dimenticare il giovane Alvarez, non intenzionato a ricadere nella trappola dell'amore, finiva per conoscere vari personaggi maschili, tra cui un ricco banchiere inglese, dalla storia alquanto articolata.


Adoro le trame. I romanzi mi hanno conquistato fin da quando era una ragazzina per quel combinato interessante di personaggi ben tratteggiati, di paesaggi singolari, di posti che vorrei visitare, di storie che ti sorprendono. Il mio lato romantico invoca anche la storia d'amore, ma che sia sempre ben contestualizzata e raccontata. La Vidal ha il pregio evidente di offrire racconti in cui, in un contesto ben tratteggiato, non si esauriscono solo nel racconto di due che si conoscono, si piacciono e cercano un modo per stare insieme. La trama è l'elemento centrale, intorno a cui costruire tutto il resto.


Che i semi di TRA ODIO E AMORE, NOI fossero stati gettati già da tempo, appare evidente a quelli che come me seguono il lavoro di quest'autrice. Race Gordon è un protagonista, dal passato complicato, pieno di sfaccettature. Quando scopre della morte del fratello, Gabriel, con cui aveva buoni rapporti, anche se l'uomo era rimasto in Messico, con il padre, mentre Race è cresciuto in Inghilterra, non sospetta certo le ragioni che sembrano aver portato ad una tragica decisione il fratello.


Indagando scopre che dietro il suo gesto estremo, che lo ha portato a togliersi la vita, sembra esserci una delusione d'amore, l'inganno operato da una donna, Elena Roberti, che Race decide di rintracciare con il solo scopo di fargliela pagare. Elena, infatti, sembra essere la tipica arrivista che ha sedotto suo fratello per sfruttarlo fino alla fine, che lo ha ingannato con promesse fasulle e che poi si è sbarazzato di lui, dopo avergli preso tutto quello che poteva, ed essersi liberata anche del bambino che aspettava.


Deciso a trovarla e fargliela pagare, comincia ad indagare e le sue ricerche lo portano ad Ischia, ambientazione che abbiamo già imparato ad amare attraverso i volumi precedenti. Qui rintraccia la ragazza che, lungi dall'essere  la povera turista in vacanza ad Acapulco, incontrata da suo fratello, scopre essere una delle figlie di un ricco imprenditore locale, piuttosto esuberante in amore, che sistematicamente rifiuta le proposte di matrimonio dei suoi corteggiatori.


Elena Roberti aspetta il grande amore ed è convinta che sposerà solo l'uomo che le farà battere il cuore, più degli altri. Quando incontra ad un bar, durante una serata tra amiche, Race Gordon, un ricco inglese in vacanza ad Ischia, pensa di aver trovato l'amore della sua vita, tanto da lanciarsi in quella storia senza pensarci troppo.


Race è attento, appassionato, un uomo sicuro di sé e di quello che vuole, tanto da non esitare a proporle le nozze, poco dopo averla conosciuta, pronto ad affrontare la sua famiglia, decisamente contraria a quello che sembra solo l'ennesimo colpo di testa di una figlia piuttosto irrequieta, e anche le sue ultime reticenze.


E, mentre Race lotta per portare avanti il suo piano di seduzione e vendetta, deciso anche a trascinarla a Tierra Colorada, la storica tenuta in malora che Gabriel aveva vanamente sperato di ristrutturare, Elena si rivela, giorno dopo giorno, molto diversa da quello che lui aveva immaginato, tanto che Michael, protagonista del volume precedente LA PREDA PIU' AMBITA, comincia ad insinuare in lui il sospetto che Elena non sia l'arrampicatrice sociale che lui ha ipotizzato.


Combattuto tra l'amore e l'odio, Race affronta la battaglia più difficile della sua vita, mentre la verità si ricostruisce tassello dopo tassello, raccontandogli una storia molto diversa da quello che lui aveva immaginato.


Racconto interessante, che prende il lettore soprattutto interessato alle trame, al conflitto e all'amore declinato in chiave tormentata e appassionata. Spaziando tra l'Italia, le terre assolate del Messico e una piovosa Inghilterra, la Vidal non si risparmia dandoci un racconto ancora una volta puntuale e pieno di fascino.