domenica 18 novembre 2018

I MEDICI - LORENZO IL MAGNIFICO - Tradimento 2x7


E il tanto atteso finale di stagione è arrivato martedì con gli ultimi due episodi che ci presentano il momento clou di tutta questa prima parte della storia. Già la scorsa settimana, con la drammatica morte di Simonetta, e con il voltafaccia di Francesco Pazzi, la tensione drammatica era cresciuta drasticamente, sfociando in questa ultima parte, magnifica ed intensa, come il protagonista.


Lo scontro tra le due famiglie, quella dei Pazzi e quella dei  Medici, dopo il tradimento di Francesco, ormai imperversa violenta, soprattutto perché dai tentativi di raggirare le manovre di Lorenzo, si è ormai decisi a utilizzare misure drastiche per risolvere il conflitto. 


Francesco de’ Pazzi (Matteo Martari) e  il nipote di Jacopo, ovvero l'arcivescovo Salviati (Jacob Fortune-Lloyd) si incontrano a Roma dove hanno convocato il conte Montesecco. Il loro obiettivo è quello di convincere il papà della pericolosità di Lorenzo per il Papato e di appoggiare le loro manovre che puntano all'eliminazione del rivale. Il ruolo del Papa dovrà essere quello di organizzare una ambasciata di pace a Firenze a capo della quale ci sarà il giovane nipote del pontefice, ovvero il cardinale Riario.


In realtà si tratta solo di una copertura, di cui il Papa non è all'oscuro. Il vero scopo è quello di recarsi a Firenze per assassinare Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano (Bradley James). Lasciare in vita uno dei due significherebbe sottoporsi poi inevitabilmente alla vendetta della famiglia Medici. Eliminando entrambi, invece, sarebbe risolvere il problema alla radice.


Anche se Giuliano sta attraversando una crisi profonda legata alla morte di Simonetta, il ragazzo sembrava vedere più in profondità di Lorenzo sulla natura pericolosa dei Pazzi e gli suggerisce di essere spietato, almeno quanto loro.


Lorenzo però, nonostante gli avvertimenti del fratello, continua ad inseguire un progetto di pace tra le due famiglie. Proprio per questo organizza una cena dove i congiurati decidono di colpire a morte lui e Giuliano. 


Quando tutti i preparativi sono stati fatti, Giuliano però, imprevedibile come sempre, non si presenta all' appuntamento. Poiché i sicari della famiglia de’ Pazzi devono uccidere contemporaneamente i fratelli, l’attentato non può essere realizzato e si decide di rimandarlo a pochi giorni dopo, ovvero a quando, nel Duomo di Firenze, sarà celebrata la messa a cui parteciperà tutta la famiglia. 


L'episodio presenta un crescendo di tensione che esploderò poi in quello successivo, preparando il pubblico a questo brusco congedo.

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