martedì 8 dicembre 2020

A TIMELESS CHRISTMAS (hallmark 2020)


 

Per respirare l'aria natalizia, anche in questo anno particolare, alla fine sono andata a spulciare qualche commedia americana che fosse abbastanza sicura. Qualche giorno fa ho visto un film canadese basato su una storia assurdo, scritto male e decisamente avvilente, A Prince for Christmas o qualcosa del genere.


 

Volevo una storia dolce, ma non ridicola; qualcosa che mi desse atmosfera e non fosse troppo impegnata, soprattutto per un giorno festivo come questo e alla fine, sbirciando in giro, ho trovato A TIMELESS CHRISTMAS basata su un romanzo di Alexis Stanton e prodotto da Hallmark.

 


La storia inizia nei primi del novecento, quando Charles Whitley, un ricco uomo d'affari, affascinato dalla tecnologia e dal futuro, in conflitto con la sua fidanzata Eliza, che lo accusa di non vivere il momento, ma di essere sempre proiettavo verso il futuro, compra un orologio magico con una scritta misteriosa che gli annuncia che nel momento adeguato troverà il vero amore.

 


Senza sapere quello che sta facendo, caricandolo proprio una notte di Natale con la luna piena, Charles sviene per risvegliarsi nel 2020, nella stessa casa, che nel frattempo è stata trasformata in un museo, la cui direttrice, Megan Turner, è una giovane donna che ha condotto studi approfonditi su di lui e che con un manipolo di attori mette in scena la vita al tempo di Charles.

 


Dopo i primi momenti di confusione e di incredulità, Megan finirà per credere al racconto sorprendente di Charles, che cerca un modo per tornare indietro, anche se nel frattempo si lascia coinvolgere nella vita e nel Natale di Megan e della sua famiglia, vivendo per la prima volta con i piedi ben piantati nel suo presente. Alla fine gli toccherà scegliere cosa fare del suo futuro e della sua vita. 

 


Sarà che amo le storie in cui le epoche si intrecciano (dai tempi del bellissimo OVUNQUE NEL TEMPO, fino ad arrivare ad OUTLANDER), sarà l'atmosfera di Natale o la bella faccia di Ryan Paevey, alla fine questa storia mi ha convinto molto di più, anche se segue tutti i percorsi soliti e scontati di questo tipo di racconto. Ma a volte la mancanza di originalità ci dona sicurezza, una cosa di cui abbiamo particolarmente bisogno in questo periodo.

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