sabato 31 luglio 2021

LIBERDADE LIBERDADE - Il lungo addio (49-51)


 Credo che il problema principale di questa storia sia un problema di identità. Non si riesce a capire che racconto sia: una storia d'amore? Uno di guerra? Un intrigo e un mistero? Uno storico? Non fraintendetemi! Adoro la mescolanza e la ghettizzazione del genere è una cosa che mi ha sempre irritato. Non capisco perché un romanzo o una serie debba per forza muoversi nei confini certi di una categoria, quando nella vita poche volte è così. 


 

Eppure reputo che bisogna riuscire a essere credibili sempre e a saper mescolare le sfumature e le tonalità, per ottenere un quadro verosimile del mondo, quello che manca a questa storia. Rosa/Joaquina Raposo dovrebbe essere l'eroina romantica, rivoluzionaria e piena d'ideali, ma si comporta come una damina stupida e incapace di cogliere il vero mondo sotto al suo naso, non capendo niente di rivoluzione né di amore. Il racconto vorrebbe celebrare la libertà e la sua lotta, ma tutti sembrano confusi e presi da altre cose, il che farebbe pensare a una serie romantica e concentrata più sulle dinamiche sentimentali (Rosa/Rubiao, Xavier/Branca, Rosa/Xavier), eppure alla parte romantica tra i due eroi positivi hanno concesso una manciata di episodi brevi, mentre alla morte di Don Raposo (uno dei pochi svegli della storia) vengono concesse tre lunghe puntate di addio.


 

Don Raposo, la cui assenza era pesata, torna per un breve rientro. Scopre che il figlio André vuole sposare una prostituta di Virginia che aspetta un figlio non suo, che Rosa ha lasciato Rubiao e sua sorella ha ucciso e murato vivo il marito. Non ha il tempo di intervenire che il sospetto che Rubiao sia colpevole della sparizione del suo oro lo guida letteralmente nella tana del nemico, che lo uccide sparandogli un colpo alle spalle, mettendolo a tacere per sempre.


 

E quello che segue, nelle tre puntate successive, è un lungo cordoglio dove, al posto del rispetto dovuto per uno dei pochi personaggi sensati di questa storia, si prova solo l'irritante sensazione che abbia fatto una fine da idiota, solo per mostrarci l'esaltazione del cattivo, che accompagna la famiglia della vittima, lo ossequia davanti agli occhi devoti del paese, ordina una grande cerimonia e cerca di insinuarsi nella vita di Rosa sempre di più. Tutto il resto è fumo nebbioso che nulla dà e nulla toglie alla trama.


 

Si intravedono nuovi personaggi, arrivano quelli vecchi, muniti di nuovi titoli, ma tutto ruota lontano dai due fulcri principali di una storia come questa, se fosse scritta bene, ovvero quello romantico e quello rivoluzionario. La percezione continua è quella di una confusione generale e di volerla trascinare per qualche ragione, senza smalto, senza un mordente, passivamente e senza determinazione, tutti elementi che portano sempre al fallimento di qualsiasi ideale e qualsiasi iniziativa. 

venerdì 30 luglio 2021

L'ALBERO DEGLI AMANTI PERDUTI di Santa Montefiore


Ci sono libri che divoriamo rapidamente, ma che poi non ci lasciano nessuna traccia, tranne la sensazione di spensieratezza e altri che, tormentati e vissuti, imprimono un'impronta profonda e finiamo per pensarci anche dopo la conclusione, rivivendo e interrogandoci su fatti e personaggi, chiedendoci se le cose fossero andate diversamente.


 

L'ALBERO DEGLI AMANTI PERDUTI di Santa Montefiore mi ha fatto questo effetto ed era da un po' che non mi capitava con un romanzo, quasi i personaggi fossero ormai di carne e sangue, reali, e non solo di carta. Almeno Sofia e Santi mi sono apparsi così, con un velo di malinconia che avvolge sempre i ricordi di un'infanzia e di un'adolescenza felice, quando ormai siamo diventati adulti.


 

Era il primo libro che leggevo di quest'autrice inglese nella cui penna sono state riscontrate influenze di Dumas e di Isabel Allende. Innegabilmente, leggendo questa epopea della famiglia Solanas, della loro infanzia dorata, dell'adolescenza libera e scapigliata, trascorsa all'ombra del grande albero di Ombù, oziando sul bordo della piscina, durante le estati australi, o sui campi da polo, inseguendo il brivido della gara e della sfida, per poi precipitare nell'esilio e nella dittatura, si colgono riferimenti di penne illustri, anche se siamo lontani dalla prosa lirica dell'Allende. Ma un certo fascino resta e l'incanto s'innesca, seguendo le vicende di una protagonista atipica, viziata e determinata, carismatica ed egocentrica, che coltiva un solo grande amore, suo cugino Santi.


 

I due sono in qualche modo anime gemelle che scoprono con l'adolescenza e la crescita come i sentimenti possano mutare e trasformarsi in qualcosa di più profondo, pur essendo condannati dal resto della famiglia, che vive come scandalo il loro legame in quanto cugini di primo grado. Nella decisione di separare i loro cammini, allontanando Sofia e spedendola in Europa, incontro a un destino che la cambierà per sempre, emergono anche tensioni e conflitti di personaggi come Anna, la madre irlandese di Sofia, incapace di integrarsi veramente in un mondo così distante da lei, pur avendo avuto tutto quello che aveva sempre sognato, Paco, il padre amorevole, che si lascia però piegare dalla volontà della moglie, sempre amata. E insieme a loro una folla di personaggi che l'autrice riesce a descrivere con pienezza, facendoli emergere dalle pagine più vivi che mai: l'eccentrico nonno irlandese, la dolce Chiquita, la madre di Santi, la tenera e allo stesso tempo spietata María, Fernando che sconterà sulla sua pelle la rivalità ingiustificata con il fratello.


 

E l'Argentina emerge con forza e prepotenza in questo racconto corale sull'amore: quello sentimentale, più forte di tutti, che permette a una coppia di giovani anime gemelle di incontrarsi, anche se per un breve spazio della loro vita, che finirà per diventare un punto di riferimento per tutto il resto, ma amore anche per la propria terra, per le radici, la famiglia, il dolore dell'esilio, la speranza della ricostruzione, l'affetto per chi ci ha sostenuto.


 

Anche se ci sono momenti estremamente dolorosi, alla fine della lettura di questo romanzo, resta una sorta di fascinazione per questo mondo che ha preso vita grazie alla penna di Montefiore e i personaggi sembrano così reali da lasciarci la sensazione di vedere sotto l'ombra dell'ombù quegli amanti perduti, quelle occasioni mancate, che ognuno di noi custodisce nel proprio cuore, come il rimpianto e la nostalgia di un tempo perso per sempre e che solo potrà tornare nella dolcezza di un ricordo, consumato al fresco di una sera lontana mille miglia da noi stessi e dal nostro passato. Romanzo da riscoprire e autrice da approfondire.



mercoledì 28 luglio 2021

LIBERDADE LIBERDADE - Il ritorno di Raposo (47-48)


Questa di LIBERADE LIBERDADE è una storia con personaggi convincenti e altri che presentano molte incongruenze. Tra quelli che mi convincono di più c'è sicuramente quello della figura di Don Raposo, interpretato da un convincente Dalton Vigh. Lui è l'ex rivoluzionario che, pentitosi del proprio passato, ha cercato di sopravvivere nel mondo dopo il fallimento dei loro ideali
.

 



Raposo che preso con sé Joaquina, allevandola come propria figlia, accettando un uomo come André, molto diverso dalle figure forti dell'epoca, e le sue porte sono spalancate nei confronti di chi ha bisogno di lui. Basti pensare a come ha cresciuto Bertoleza, salvandola da un destino di schiavitù.

 


Se la figlia non sembra rendersi conto di quale sia il vero mondo contro cui combatte, al punto da sentirsi lusingata dalle attenzioni di un uomo pericoloso come Rubiao, il padre vive pienamente nella realtà che li circonda e cerca disperatamente di scoprire chi abbia rubato il suo oro.

 


La sua assenza, durante il periodo in cui è stato a Rio e poi a San Paulo, è pesata in modo notevole, perché gli altri personaggi non sono così carismatici quanto lui. Ritornato trova il figlio André che ha accolto in casa, contro il parere della zia, la prostituta Mimì, che sostiene aspetti un figlio suo. Rosa, pur avendo rotto con Rubiao, continua a frequentarlo e sua sorella ha ucciso il marito il cui corpo è stato prelevato dal muro dove lo avevano seppellito.

 


Nel pieno del vortice di problemi, cerca rifugio da Virginia, con la quale c'è una vecchia simpatia, ma l'obiettivo di Raposo è quello di scoprire chi lo abbia derubato e la ricchezza di cui fa sfoggio Rubiao lo insospettisce, inducendolo a intrufolarsi nella sua casa per cercare l'oro sparito. Ed è proprio là che lo trova Rubiao.

 


Per quanto riguarda gli altri personaggi, nulla di nuovo. Branca perde il bambino che aspetta e spera di usare Mimi per ingannare Xavier e portarlo all'altare. Rosa si lascia corteggiare da Rubiao, finendo per essere la stupida protagonista delle telenovelas più classica.

sabato 24 luglio 2021

LIBERDADE LIBERADE - Tentativi di riavvicinamento (44-46)

 


Una cosa che colpisce di questa serie, pur presentando delle incertezze narrative, è la predominanza del ruolo del cattivo, che quasi riveste il ruolo da protagonista e un eroe romantico che strappa a volte più risate che sospiri. 


 

Rubiao rientra nel cliché del malvagio estremo che ha tradito il suo amico e compagno di lotta, Tiradentes, che ha ripudiato la padre, Virginia, a cui ha reso la vita difficile, che schiavizza i suoi domestici ed è un governante dal pugno duro e spietato. Eppure lo vediamo intenerito nei confronti del fratello cieco, Ventura, e decisamente affascinato da Rosa, o forse solo attratto. Adesso che la ragazza è tornata nuovamente libera, lui fa di tutto per cercare di convincerla della sua bontà.


 

Aiuta Virginia a salvarsi dalla legge; le permette di riaprire il locale e, avendo capito che Rosa ha un debole per lei (senza sapere le attività rivoluzionari della donna), comincia un riavvicinamento alla madre al fine di ottenere la simpatia della ragazza e riportarla al suo fianco. Rosa è innegabilmente l'elemento debole della storia. Pur essendo Rubiao l'uomo migliore del mondo (cosa che non è), data la sua natura rivoluzionaria è impensabile che lei lo valuti come possibile marito. Eppure a tratti sembra tentennare.


 

Se Rubiao, oscuro e malefico, quasi un eroe da romanzo gotico, che si aggira con il suo lungo cappotto per le strade polverose di Vilarica, suscita in noi timore e interesse, Xavier, l'eroe romantico, ci fa sorridere a volte più del dovuto. Non solo non è stato in grado di salvare il padre, ma ha dovuto chiedere l'intervento di Ascensao, smascherandosi agli occhi della madre, ma quando Branca rischia di perdere il bambino, e lui, in quanto presunto medico, è chiamato al suo capezzale, l'aria di panico non può che suscitare divertimento negli spettatori.


 

Anche se la sua passione e il suo amore per Rosa sono innegabili, l'ossessione di Branca per lui è un altro elemento di comicità, in quanto la focosa rossa non lo vede proprio come essere umano, con un suo mondo di sentimenti o di ideali, ma solo come un oggetto sessuale da usare per togliersi le sue voglie.


 

Ruoli insoliti, in una storia che ha dei momenti di brio e dei momenti di noia! Per fortuna, alla fine di questa manciata di episodi, torna Raposo a dominare la scena e speriamo che ci salvi dalla banalità di alcuni espedienti.

giovedì 22 luglio 2021

LIBERDADE LIBERDADE - Una cena imbarazzante (40-43)

 


La notizia del matrimonio tra Xavier e Branca invade la città e, come era prevedibile, i due innamorati sono costretti a separarsi. Rosa, pur soffrendo, si rende conto che è il destino che si è opposto, in quanto Xavier non l'ha tradita con Branca, ma i due, prima che lui capisse di amare lei, erano stati insieme.


 

Branca non si rende conto della freddezza del fidanzato, felice che il suo sogno si stia per realizzare, decisa a invitare anche la famiglia reale, utilizzando l'influenza di Rubiao, che nel frattempo fa di tutto per avvicinarsi nuovamente a Rosa, anche utilizzando Virginia, che tanto a cuore sta alla ragazza.


 

Rosa, infatti, insieme a suo fratello André si recano a Rio de Janeiro per parlare con il principe, che però li riceverà e accetterà la loro richiesta di graziare Virginia, solo per l'intervento di Rubiao. Questa vicinanza alla ragazza posso capirla, nell'ottica del personaggio, ma ho difficoltà a seguire Rosa, che, se da un lato coltiva la sua amicizia con l'uomo, dall'altro lato lo inganna, sostenendo le cause rivoluzionarie.


 

La  cena del titolo è quella in cui Branca trascina il fidanzato per convincere Rubiao a intercedere presso la famiglia reale per il loro matrimonio. I due trovano Rosa a cena dall'uomo con Bertoleza, che però si è avvicinata a Ventura, il fratello cieco di Rubiao. Quello che trovo strano è la libertà di costumi in un'epoca in cui le donne dovevano curare con attenzione la loro reputazione. Donne che escono da sole con i loro fidanzati, o nubili che cenano da scapoli. I dubbi sulla ricostruzione storica crescono notevolmente.


 

Durante la cena, le tensioni emergono, ma nessuno nota il legame tra Xavier e Rosa, né la gelosia reciproca. Intanto i due continuano a frequentarsi per i loro piani rivoluzionari, come quello che permette loro di salvare il bandito Mao de Luva, con il suo complice Simon, dalla forca, sotto il naso di Rubiao.


 

Scene raccapriccianti sono invece quelle della zia di Rosa, perseguitata dal marito violento, che viene eliminato dalla donna e murato vivo in una delle pareti esterne della casa. Un tocco decisamente nero in una produzione dall'identità incerta.

mercoledì 21 luglio 2021

LIBERDADE LIBERDADE - Un matrimonio riparatore (37-39)


 L'espediente più classico, in questo tipo di racconti, è sicuramente quello della gravidanza improvvisa. Xavier e Rosa, avendo capito di amarsi, sono decisi ad affrontare il mondo e la rivoluzione insieme, ma mentre lei ha subito troncato con Rubiao, Xavier ha provato più volte a parlare con Branca senza riuscirci.


 

A onor del vero bisogna dire che l'irritante personaggio di Branca è incapace di prestare ascolto a chiunque e il suo tanto amato fidanzato è solo un involucro che le serve per sfogare tutte le sue esigenze. Così Xavier, diviso tra l'opposizione della famiglia, la cecità della fidanzata, non riesce a trovare un momento propizio per lasciarla.


 

Tutto intorno a loro continua a girare vorticoso, anche se l'assenza di Raposo pesa notevolmente nel racconto. Virginia viene arrestata da Rubiao, che non perde occasione per vessare la madre e mostrare la sua malvagità, la zia di Rosa è corteggiata da Mao de Luva, ma ossessionata dal ritorno del marito crudele e la rivoluzione è solo un pallido bagliore in lontananza.


 

Il padre di Xavier ha un ictus quando scopre che il ragazzo vuole rompere il fidanzamento con Branca Farto. A salvarlo interviene Ascensao che opera l'uomo senza anestesia e senza niente. Xavier è costretto a confessare alla madre che non si è mai laureato in medicina e che i loro soldi e i loro sacrifici sono andati persi per sempre.


 

Nel frattempo Branca ha la conferma di aspettare un bambino e lungi dal sentirsi minacciata dalla notizia, decide di utilizzare tutti i suoi mezzi per affrettare il matrimonio. Quando rivela al fidanzato l'evento, Xavier, che ha un suo codice d'onore, le promette di non sottrarsi, ma è terrorizzato al pensiero di doverlo rivelare a Rosa, che cerca di contattare in tutti i modi.


 

L'annuncio delle nozze arriverà a Rosa proprio da Branca, che, preoccupata dalla rottura del fidanzamento della rivale con Rubiao, corre subito ai ripari, informandola che presto diventerà la moglie di Xavier. Anche se gli elementi sono quanto mai prevedibili, almeno abbiamo avuto un palpito di vita per quanto riguarda i due protagonisti. Tempo come tratteranno questa seconda parte della storia.

domenica 18 luglio 2021

I PETALI DEL TEMPO di Jennifer Wilde


 Ero alla ricerca di un bel romanzo, di quelli che, oltre alla storia d'amore, mi offrissero anche ambientazione, personaggi interessanti, analisi, una buona ricostruzione storica. Tra i vari libri presenti tra gli innumerevoli scaffali della mia libreria, che non avevo ancora letto, mi sono imbattuta in I PETALI DEL TEMPO di Jennifer Wilde, pseudonimo di una penna maschile, Thomas Elmer Huff, a cui si devono circa 23 romanzi gotici e sentimentali.


 

Incuriosita da quello che poteva essere un punto di vista interessante e diverso sull'amore, alla fine mi sono cimentata in questa lettura, che si annunciava decisamente insolita, con una protagonista, Miranda, che dai vicoli malfamati di St Giles, si annunciava che avrebbe risalito tutta la scala sociale, fino  a diventare una vera e propria Lady.


 

Il romanzo, a ben vedere, presenta un'ottima struttura, elementi d'intrattenimento, una penna sapiente, di chi conosce il proprio mestiere, e una trama che, attraverso il tempo, ci offre la storia di Miranda James, figlia di un amore clandestino, quello di sua madre Honora, un'istitutrice, e del fratello di un Conte che, sarà tragicamente strappato a lei.


 

Ignorando le proprie origini aristocratiche, Miranda cresce di stenti, tra i vicoli malfamati di St. Giles. Prima bambina intelligente e sveglia, poi ladruncola che tutti chiamano Randy, la Duchessa, per la sua decisione di non accettare il più antico lavoro del mondo, che a suo parare la porterebbe solo ad affidare il suo destino nelle mani di qualcun altro.



 

Miranda è uno spirito indipendente, determinato e intraprendente, e questi sono i tratti distintivi di questo personaggio, fino a quando nella sua vita non s'imbatte in Cam Gordon, uno scozzese sopravvissuto alle barbarie di Cumberland che sogna solo di vendicarsi del Macellario, così soprannominato dalla storia.


 

Siamo negli anni immediatamente successivi a Culloden, e Cam è un personaggio pieno di contraddizioni, duro e chiuso, a cui Miranda, che aveva provato a derubare un suo amico aristocratico, è affidata per lavorare come schiava per 7 anni. 


 

L'interazione tra di loro porterà la ragazza a migliorare e a evolvere, e questo sarebbe stato perfetto se Miranda  non fosse poi caduta nella trappola dell'amore, trasformandosi nella solita eroina stupida che spesso incontriamo in molti di questi romanzi. Cam è uno scrittore di racconti d'avventura e la scoperta di questo nuovo mondo la stimolerà cambiando per sempre il suo destino, ma l'amore che svilupperà per quest'uomo impossibile in qualche modo determinerà le sue scelte, fino a quando gli eventi non faranno precipitare la situazione.


 

La storia è ben costruita. La prosa di Wilde (Huff) piuttosto scorrevole, riproducendo la parlata di Miranda, immediata e diretta, e gli episodi sono strutturati in un modo che si passi facilmente da un episodio all'altro, seguendo l'evoluzione e la crescita della nostra eroina. 


 

Quello di cui fa carenza la storia è la parte sentimentale, nel senso che l'autore, pur cercando di convincerci della passione improvvisa che Miranda sente divampare per l'uomo che le ha dato un tetto e una possibilità, diventa l'elemento per il quale un personaggio come Miranda perde tutta la sua autonomia e la sua indipendenza, persa dietro un uomo che, a ben vedere, la tratta come una cosa, un oggetto di suo uso e consumo, per poi gettarla via quando reputerà che il tentativo della ragazza di salvargli la vita abbia compromesso il suo folle piano suicida di uccidere il duca di Cumberland.


 

Tutta la parte in cui Cam sparisce dalla vita di Miranda, è quella più interessante, con la riscoperta delle sue origini, l'incontro con Douglas, il fratello ritrovato, la nuova vita in Cornovaglia, con i progetti per riaprire la fabbrica di famiglia. Peccato che Cam ritorni sul finale, nel tentativo forzato da parte dell'autore di volerle dare un lieto fine romantico con l'unico uomo che Miranda abbia avuto, sempre con la visione della devota Penelope che aspetta il suo Ulisse, che nel frattempo si è divertito con tutte le Circe che ha incontrato sul suo cammino.


 

Debole sul finale, piuttosto aperto e irritante. Sappiamo se Miranda riuscirà a raggiungere la nave in partenza? Sappiamo se Douglas avrà un confronto con Cam per chiarire punti che ogni fratello maggiore rivendica per la sua sorellina? Tutto viene lasciato nel mistero, come se ci fosse una fine da raggiungere a tutti i costi nel numero di pagine stabilite. Peccato, perché il romanzo presenta molti elementi interessanti, ci offre una storia che non è solo il racconto di due amanti che si piacciono e si dedicano ad acrobazie in orizzontale (o quasi!),  ma una storia dove l'amore (presente, controverso e non sempre coinvolgente) è inserito in un contesto più ampio, come capita nella vita di chiunque di noi! Resta comunque un romanzo interessante e non dubito che possa leggere qualche altra cosa di Huff/Wilde.

sabato 17 luglio 2021

LIBERDADE LIBERDADE - Un amore clandestino (34-37)


 Arrivati a metà di questa storia, finalmente i sentimenti di Xavier e di Rosa vengono allo scoperto. Il ragazzo si rende conto che la giovane Raposo è molto diversa dalla persona frivola che immaginava e a cui somiglia di più Branca. Rosa crede nei loro ideali, vuole fare del bene al prossimo e lui, già tentato dalla sua bellezza, cede senza remore ai palpiti del suo cuore.


 

Anche Rosa ha da tempo capito che i sentimenti per Xavier sono molto diversi dal principio e cede alla passione, pur dichiarando di voler prima chiudere con Rubiao. Xavier a sua volta è deciso a lasciare Branca, essendosi reso conto di amare Rosa, ma la sua famiglia è contraria.


 

Il ragazzo non è preoccupato, ma la terribile fidanzata, con cui si è divertito fino a poco tempo prima, comincia a mostrare segni di un'evidente gravidanza e questo sicuramente lo trascinerà davanti all'altare, con il falso o vero prete che li sposerà.


 

Intanto Rosa lascia Rubiao, dicendogli semplicemente di essere troppo diversa da lui, dal suo modo di pensare e dai suoi ideali. L'uomo è furioso e ordina ai suoi soldati di spiare la ragazza per scoprire se lo ha lasciato per un altro.


 

Sentendosi libera, travolta dalla passione, Rosa si abbandona tra le braccia di Xavier, consumata dal fuoco dell'amore. Ma siamo solo a metà del cammino e sicuramente gli eventi, abbastanza prevedibili, presto diventeranno avversi.


 

Manca in questa manciata di episodi Raposo, partito per affari prima a Rio e poi a San Paulo. Come riempitivo ci regalano la storia della sorella, ossessionata dal marito seviziatore che sembra sul punto di ricomparire. Per essere una storia sulla rivoluzione e la lotta, lo trovo decisamente lento e poco incentrato sulla politica.