martedì 16 agosto 2022

SALVE JORGE: Prime impressioni (1-20)

 


Ho iniziato da poco a seguire questa nuova serie. Il termine nuovo è ovviamente soggettivo perché si tratta di una produzione di Rete O Globo del 2012, trasmessa subito dopo il successo incredibile di AVENIDA BRASIL. La serie, trasmessa in prima serata, si permette tematiche piuttosto dure e realistiche, pur offrendoci la storia d'amore classica che è tipica del genere.


 

Siamo in una favela di Rio dove regna la violenza estrema, al punto tale (fatto storico e riportato da tutti i telegiornali del mondo) che l'esercito occupa letteralmente la zona "pacificandola" e permettendo alla popolazione di poter tirare un sospiro di sollievo. 


 

Tra loro spicca la nostra volitiva eroina, Morena Ribeiro, una ragazza giovanissima, di soli 18 anni, ragazza madre, che lotta quotidianamente per andare avanti. Di lei si innamora, ricambiato, il capitano Theo Garcia, molto devoto a San Giorgio. È proprio durante le celebrazioni del santo guerriero che dà il titolo alla telenovela, che Theo e Morena si incontrano e scontrano, per poi dare libero sfogo a una passione sincera.


 

Theo, pur essendo fidanzato con Erica, la veterinaria dell'esercito, rompe subito la relazione con la donna, che sembra un personaggio decisamente positivo, e si lascia trascinare dai suoi sentimenti nei confronti di una ragazza molto diversa dal suo status sociale, suscitando le preoccupazioni della sua famiglia.


 

Theo è però un uomo impulsivo, che agisce seguendo l'emozione. Così chiede a Morena di sposarlo dopo poco tempo dall'inizio della loro relazione e propone al piccolo Junior di considerarlo come un padre, anche perché Beto, l'ex fidanzato della ragazza, è scomparso dalla loro vita appena ha saputo che aspettava un figlio suo.


 

Se i due sono completamente presi, in questi primi venti episodi, dalla loro storia, bisogna dire che la solita folla confusa di personaggi travolge il telespettatore, spiazzandolo e non sapendo esattamente chi seguire. 


 

Sicuramente siamo colpiti dalla storia di Jessica, la ragazza che ha accettato un lavoro a Madrid nella speranza di aiutare la sua famiglia, ma che una volta arrivata scopre che il lavoro proposto non era altro che quello di prostituta in un locale dove è tenuta prigioniera insieme con altre ragazze. 


 

Seguiamo anche la curiosa storia di Helo e Stenio, la prima capitano di polizia che indaga sul traffico di ragazze e che ha una vita sentimentale disastrosa per colpa della sua professione, e l'altro, ex marito, è un avvocato che difende criminali e conquista donne una dietro l'altra ma che non riesce a lasciar andare la moglie.


 

Mi fa simpatia anche Zyah e Ayla, per la parte turca, ma avendo donato il mio cuore a Montagner molto tempo fa anche solo sentire la sua voce o vederlo che va a cavallo per la Cappadocia mi emoziona e quindi non sono obiettiva e lucida.


 

A parte queste storie, le altre mi sembrano troppo e finalizzate a cercare di allungare il famoso brodo che è un piatto tipico del Brasile televisivo. Peccato perché il potenziale c'è e la storia potrebbe davvero dare grandi sorprese. Faccio un voto di fiducia e speriamo bene.

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