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martedì 6 maggio 2025

HERCAI - Umut e la speranza del futuro (60)


 Umut, questo suono strano, chiuso che in un primo momento mi lasciava perplessa, è il nome che Miran e Reyyan hanno deciso per il loro futuro bambino, che sia maschio o femmina. Il suono, per quando strano per noi occidentali ed europei, in turco significa Speranza ed è legato al percorso molto travagliato che il bambino ha attraversato, con la perdita del suo gemello, e i mille timori che i suoi genitori hanno affrontato. È una sorta di speranza per il futuro, il domani, in quella famiglia che i nostri eroi vogliono realizzare e che sentono di meritare in un domani pacifico, lontano da guerre d'odio e vendetta.


 

Umut è anche il nome della fondazione che Miran ha letteralmente regalato alla moglie, e che qui, in questo episodio vediamo concretizzarsi in una sete che già ha una sala enorme per presentazioni e incontri, tutti mirati ad aiutare le ragazza a studiare e conquistarsi un loro futuro e quindi mai nome non fu più appropriato di questo.


 

Ma poteva un quadro così luminoso, pieno di colore e speranza nel domani, adattarsi a una storia così drammatica che ancora ha una decina di puntate davanti per il suo finale? Ovviamente no! Avevamo capito che qualcosa di strano c'era già, mentre festeggiavano il loro secondo san Valentino. Annegati nella cioccolata e nelle fragole che Reyyan aveva chiesto, la donna si sente leggermente nauseata e va in bagno per sciacquarsi il viso. Qui però si sente male e il marito deve letteralmente sfondare la porta per poter andare da lei e portarla d'urgenza in ospedale.


 

Qui le fanno delle analisi e le danno dei sedativi per il dolore, ma il medico mette subito in guardia Reyyan dicendole che le perdite di sangue avvenute il giorno prima e i forti dolori di oggi non sono un buon segno, anche se i risultati saranno pronti solo il giorno dopo.


 

Miran è confuso, ma la moglie non gli racconta niente dei dubbi dei medici. Nel frattempo chi festeggia San Valentino con la speranza per il futuro sono anche Firat e Zeynep che, decidendo di essere sinceri con se stessi, finalmente si dichiarano e decidono di provare a seguire un cammino insieme. La coppia è molto bella insieme e non avevamo dubbi sul loro futuro.


 

Anche Gonul e Azat sembrano fare passi avanti nella loro relazione, anche se con tutte le insicurezze di Azat che sembra sempre dubitare se proseguire lungo quel cammino oppure no, non tanto per mancanza d'amore, ma per i suoi legami con la famiglia tossica che si ritrova.


 

Reyyan appare stanca e preoccupata agli occhi del marito, ma tace sulle ragioni e la mattina dopo, quando devono andare in ospedale per ritirare le analisi, Dilsah, risentita con Reyyan per i suoi tentativi di avvicinare Miran alla nonna, l'affronta con violenza nell'atrio della villa. Miran sopraggiunge proprio in quel momento e ribadisce alla madre che, anche se amata e appena ritrovata, non le permetterà mai di mancare di rispetto alla donna che ama.


 

Nel frattempo il colpo duro arriva con l'esito delle analisi, che non ci vengono mostrate se non con l'aria disperata di Reyyan, che chiede alla dottoressa di non parlare con Miran e di lasciarle il tempo per dirgli tutto. Quello che segue sembra un vero e proprio addio, con Reyyan che chiede al marito di andare a comprare le cose del bambino e il domani che lei proietta è quello di Miran e Umut vicini nel corso della vita, un quadro dove lei però diventa una figura sempre più sfumata.


 

Anche l'incontro successivo con Mahfuz, il padre biologico, che lei per la prima volta chiama papà, o il fatto che spinga Miran a incontrare Azize per darle una seconda possibilità (se lei ovviamente consegnerà la figlia a Fusun, dicendole la verità su sua madre!), sono chiari segni di un addio, che viene poi spiegato con chiarezza nella scena finale, quando Miran si sveglia dopo un sogno strano e terribile dove lui vede sparire sull'altalena, insieme alla bimba persa, anche il piccolo Umut.


 

E quindi scopriamo la scelta difficile e drammatica fatta di Reyyan che non se la sente di rinunciare al proprio bambino e di affrontare un parto che i medici annunciano essere un vero e proprio suicidio! Mai una gioia!

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