lunedì 3 novembre 2025

Bereketli Topraklar - Terre Fertili - Prime impressioni (11)


Annunciata da un bel po', rimandata nella messa in onda, alla fine arrivata sulle piattaforme di streaming il due novembre, ho ceduto alla tentazione di vederla in contemporanea con la Turchia e, anche se all'inizio di un viaggio, io sono sempre piuttosto diffidente, dovendomi ambientare e conoscere la situazione, rivedere Engin in un ruolo carismatico, principale, è sempre un'emozione, ormai familiare e devo dire che, pur avendo conosciuto da poco Ömer Bereketoğlu, devo dire che subito domina la scena, con uno sguardo, inizialmente freddo e distaccato, come se fosse uno sconosciuto, qualcuno di nuovo da scoprire. Il salto indietro ci permette di scoprire un passato pesante come una montagna che potrebbe rischiare di schiacciarlo.

 


Siamo nelle terre di Adana, le terre fertili della famiglia Bereketoglu, che la famiglia rivale Karahanlı vorrebbe comprare e sottrarle, con mezzi leciti o illeciti. Il capofamiglia, padre di Omer, rifiuta la vendita e la vendetta dei Karahanli si abbatte terribile su di loro, dando alle fiamme la casa con dentro il padre di Omer. A vendicare la morte dell'uomo, invece del figlio maggiore, sarà proprio un giovane Omer, che cede al bisogno di sangue, accendendo una miccia che potrebbe travolgere tutta la sua famiglia. E qui succede l'arcano, qualcosa, un segreto, che condivide sua madre Azize Bereketoğlu, la quale va a parlare con Cemal Karahanlı con il quale stabilisce una strana e pericolosa tregua.


Anni dopo la situazione resta tesa tra le due famiglie, anche se quella dei Bereketoglu sembra più prospera e felice. Omer ha un fratello maggiore, che esegue i suoi ordini e che in qualche modo vive alla sua ombra; una sorella, sposata e con due bambine, che riempiono la casa di allegria, la madre e un fratello minore, Sali, cresciuto lontano da Adana, protetto dalla crudeltà della guerra che si respira ancora in città. L'arrivo proprio del ragazzo, che suscita l'interessa e la simpatia di Fatma Karahanli, la sorella del folle Bekir, è la fiammata che riaccende l'ostilità, mai sopita, ma in qualche modo sotterranea in tutti quegli anni.


Fatma e Bekir sono i due orfani, quelli resi tali da Omer e che la madre, rimasta vedova, ha provato a crescere in un certo modo, ma mentre Fatma sembra una ragazza ribelle che segue solo il suo istinto, Bekir è un violento e subito interviene per allontanare la sorella da quel ragazzino da poco arrivato in città. La rissa che ne scaturisce ferisce subito Sali, il piccolo principe Bereketoglu, mentre suo fratello Omer è stato convocato dal nuovo procuratore, arrivato in città.


Tutto quello che succede ad Adana è in qualche modo vincolato a Omer Bereketoglu, il re di Adana, l'uomo che, nel bene e nel male, rappresenta in qualche modo l'autorità, ma Nevin Yilmaz è una donna arrivata per far rispettare la legge, con tutte le sue forze, e non è disposta a cedere ai modi arroganti di un uomo come Bereketoglu, che per il momento, più che preoccupato dalla nuova procuratrice, sembra piuttosto divertito.


Quello che lo preoccupa è la condizione del fratello Sali, e il rischio che la fiammata si riaccenda. Se da un lato Fatma non è disposta a lasciarsi frenare nei suoi desideri, anche Sali le va incontro e una notte, mentre si cerca di placare gli animi, i due ragazzi si incontrano, cedendo alla passione. L'arrivo tempestoso di Bekir li travolge con una violenza assoluta, dividendoli e facendo precipitare la situazione. A peggiorare tutto c'è la madre dei due ragazzi, che non si è rassegnata alla pace decisa dal suocero e che in qualche modo soffia sul fuoco, sperando di riaccendere la fiammata.


Quando il mattino dopo si scopre che Sali è scomparso e poco dopo arriva la chiamata di Bekir Karahanli per chiarire quello che è successo, Omer, abituato a essere lui la legge, non pensa minimamente di andare a chiedere l'aiuto del procuratore, a sua volte alle prese con un dolore personale che scopriamo essere legato all'omicidio del marito, e quindi, con molta probabilità, ragione del suo trasferimento, ma, come al solito, decide di affrontarlo di persona. Dà alla madre dei due fratelli il tempo preciso di un'ora per liberare il fratello, se non vuole pagarne le conseguenze. La donna, invece, in modo impavido, o sconsiderato a seconda dei punti di vista, è proprio quello che vuole, per smuovere il suocero dalle sue posizioni. A risolvere la situazione ci proverà l'intrepida Fatma, che rintraccerà il ragazzo o riuscirà a portarlo al luogo dell'appuntamento.


A salvarla dalle ripercussioni, sarà la decisione di Omer di portarla con sé, mettendosi in casa la figlia del nemico, ma intanto qualcuno continua a mandargli lettere anonime dove si ricorda quello che lui ha fatto anni prima, omicidio per il quale, in prigione, resta da anni un suo fedele servitore. Chi lo ricatta? Il procuratore Nevin scoprirà la verità? Lui è legato in qualche modo alla morte del marito della donna? Tanti quesiti per una prima puntata. Mi resta, come impressione notevole, la figura di Omer Bereketoglu che domina la scena, i paesaggi bellissimi di Adana, le terre fertili, infinite che appartengono alla famiglia Bereketoglu, l'incontro/cena tra Omer e Nevin in un ristorante della città, che rappresenta un loro primo approccio, e una trama alla Romeo e Giulietta (per i ragazzi giovani) che non mi fa sperare per loro niente di buono. In generale, storia possente. Vedremo come la porteranno avanti.

Nessun commento:

Posta un commento