martedì 13 maggio 2025

HERCAI - Il dolore più grande (66)


Arrivati ormai a un passo dalla fine, ancora una volta, ci troviamo di fronte a un dolore accecante, assoluto, forse il più grande di tutti: la perdita! Ci eravamo girati intorno diverse volte, eravamo riusciti a evitare all'ultimo minuto questa sofferenza assoluto, ma ora ci ritroviamo nel pieno dell'ondata che travolge tutto e tutti. Anche se in un primo momento, la regia gioca con noi quasi volendo farci credere che la bara che esca dalla villa Sadoglu sia quella di Reyyan, sappiamo bene che non è così e che si tratta di Hazar, il figlio amato, il padre venerato, l'uomo conteso, che, proprio a un passo dalla fine, ci lascia, travolgendo tutti i presenti con un dolore che scaccia via la gioia per la nascita di Umut.

 


Miran porta in spalla la bara del padre, con Firat e il nonno. Cihan compare solo nel cimitero, con le manette ai polsi, per piangere il fratello e ribadire a tutti che lui non l'ha ucciso, diversamente da quanto dichiarato da Azize. Nessuno gli crede, mentre tutti appaiono devastati. Miran si congeda da Firat e gli dice che deve andare a Istanbul dove Reyyan è tenuta sedata dai medici, insicuri se si riprenderà oppure no. Se dovesse succederle qualcosa, dice all'amico, lui si prenderà cura di Umut, perché, come ormai sappiamo, "Reyyan yoksa, Miran yok!".

 


Per fortuna il suo ritorno in città è coronato dal successo, perché Reyyan, dotata di forza estrema, reagisce alla sospensione dei medicinali e finalmente si sveglia, per poter vedere suo figlio che, nel frattempo, il padre aveva avvicinato con reticenza, rimproverato anche da una Zehra devastata dalla possibilità di perdere anche la figlia, oltre al marito.

 


Reyyan si risveglia e abbraccia il suo bambino. Sorvoliamo sul fatto che passi dal coma, e dalla soglia della porta rossa che aveva attraversato (Eh si ricordiamo la mitica Porta Rossa di Cagliostro di una serie di successo di Rai 2) alla capacità di stare in piedi e si poter stringere il suo bambino due secondi dopo. Nessuno racconta alla donna della morte di Hazar, anche se lei sente che c'è troppo dolore rispetto alla gioia del momento. Inoltre non riesce a parlare con il padre a Midyat.

 


Quando finalmente decidono tutti di tornare, Miran non può più rimandare e confessa alla moglie il dolore più grande: la perdita di Hazar. Reyyan ne è devastata e corre a casa dove trova Azize che non si è mossa dalla camera del figlio dal giorno del funerale. Lei lo piange, affronta il dolore e cerca di andare avanti, come è tipico del suo personaggio. Miran invece sembra bloccato nel gioco della vendetta, trascinato anche da una nonna che, con il ritorno del nipote, si sblocca, decisa a vendicare la perdita del figlio per poi congedarsi dal mondo intero.

 


Anche Nasuh è preoccupato per questo ritorno improvviso della vecchia Azize e prega in cuor suo di salvare Ayse, la donna amata. Ma lei è decisa e con lei anche Miran cerca di scoprire cosa sia davvero successo e se sia stato Cihan a uccidere suo padre o Fusun. Cihan, infatti, lo ha chiamato in carcere per rivendicare la sua innocenza e anche l'autopsia sembra confermare che il colpo che ha ucciso Hazar è stato sparato alle spalle e non al cuore.

 


Reyyan è insofferente al comportamento di Miran, che la lascia sola in occasione dei controlli medici di Umut e anche quando il bambino, durante la notte, si sente male per una febbre e lei corre in ospedale. È sempre più decisa a mettere un freno a questo Miran assetato di vendetta che lei sperava in qualche modo fosse cambiato. Il marito le promette che in futuro ci sarà, ma lei non vuole sentire ragioni.

 


Quando Firat lo chiama per dirgli che sua nonna sta per commettere qualcosa di brutto, avendo trovato l'uomo che ha assistito all'omicidio di Hazar e che può confessare chi sia il vero colpevole, Miran lascia nuovamente Reyyan, con cui aveva appena litigato, per andare dalla nonna, che ha rinchiuso Cihan, appena uscito di prigione, e Fusun in un capanno, decisa a uccidere il vero colpevole e poi a seguirlo nell'altro mondo. Ma mentre si dipanano questi ennesimi eventi di tragedia, Reyyan, rimasta sola, viene aggredita dagli uomini di Fusun che rapiscono il piccolo Umut e lei, disperata, riesce solo a chiamare il marito per supplicarlo di aiutarla.

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