sabato 10 maggio 2025

HERCAI - Reyyan yoksa, Miran yok (64)


Questa frase "Reyyan yoksan, Miran yok" (senza Reyyan, non c'è Miran) scandisce praticamente tutta la storia ed è una sorta di mantra che il nostro protagonista recita spesso, per giustificare il suo attaccamento totale ed esclusivo per la donna di cui si è innamorato e che in qualche modo gli permetterà di smantellare pezzo per pezzo una vita basata sulla menzogna. Reyyan lo ha utilizzato anche al contrario, "Miran yoksan, Reyyan Yok" quando credeva che lui fosse morto e aveva pensato di porre fine alla sua vita, non concependo un'esistenza senza di lui.


 

 Adesso però, dopo vari tentennamenti, incapacità di confessare quello che sta succedendo, ci ritroviamo con la nostra eroina che confessa una verità drammatica a un eroe che, come al solito, era pronto ad andare a fare fuoco e fiamme nei confronti del nemico, mettendosi quindi a rischio. Reyyan confessa e la sua confessione è praticamente: "Reyyan yoksa, Miran var!" (Senza Reyyan, c'è Miran!), concetto, arrivati a questo punto, decisamente paradossale!


 

Miran ovviamente in un primo momento reagisce negando. Lo abbiamo visto fare questo per tutta la storia e quindi non ci stupiamo, anche se la rabbia che manifesta con quel suo "Sus, sus, sus!" (Taci, taci, taci), rivolto a una moglie che di solito tratta con rose e fiori ci svela il suo panico assoluto. Quando poi Reyyan continua a parlare, raccontando tutti i fatti, chiama Azra per chiederle conferma e quando scopre che è tutto vero e che non sopravvivrà se porterà avanti la gravidanza, la sua disperazione lo porta a condurla sul famoso ponte dove, nella prima stagione, Reyyan si era buttata per porre fine alla sua vita e lui l'aveva seguita senza esitazione.


 

Che cosa possiamo dedurre, Reyyan? Che senza Reyyan, Miran non esiste e che non è possibile immaginarlo felice, accanto persino a tuo figlio, il piccolo Umut, senza di te, che va avanti con la sua vita. Pura fantascienza, poi, quello che vorrebbe Dilsah, ovvero di sposarlo con Azra, che in questo momento è solo decisa a trovare un modo per aiutare questa coppia che si ama alla follia.


 

Miran cerca di convincere Reyyan a rinunciare alla gravidanza, se non vuole uccidere anche lui, poi però le promette che farà di tutto per trovare una cura, qualcuno che possa tenere in vita tutti e tre e Reyyan che in questi mesi ha sofferto in silenzio, tenendosi dentro tutto, adesso si aggrappa a lui e comincia a sperare in un miracolo.


 

Miran però è precipitato in una cupa disperazione e durante la notte, mentre Reyyan dorme al suo fianco, corre alla Villa Aslanbey per affrontare Fusun davanti a tutti, promettendole fuoco e fiamme, e una vendetta che in qualche modo non sembra abbandonare la mente di un uomo cresciuto davvero a latte e vendetta.


 

Firat vorrebbe essere al suo fianco, ma si sente escluso per le scelte che lo hanno avvicinato a Fusun, ma che in realtà sono solo una copertura per permettergli di spiare la donna. Certo la vita alla Mansione non è certo facile, soprattutto per la dolce Zeynep che, tra la vecchia Fusun e la terribile Yaren, deve trovare un suo equilibrio. Quest'ultima, entusiasmata dalla presenza di Firat che l'ha aiutata contro Fusun, si illude in qualche modo di riaverlo, e rivela a Zeynep, in modo distorto, della passata simpatia con il marito. Firat la rassicura, ma noi pubblico sappiamo che Yaren potrebbe rendere la vita di Zeynep piuttosto complicata. 


 

Nel frattempo però siamo presi dalla drammaticità degli eventi, in modo particolare dalla ricerca disperata di Miran di qualcuno che possa dare loro speranza. Parlando con Azra scopre dell'esistenza di un professore universitario, considerato un genio, che però si è ritirato dalla professione dopo aver perso sua figlia sul tavolo operatorio. Sembra una possibilità, ma Miran decide di cercarlo senza dire niente a nessuno, anche se poco prima aveva ceduto davanti al padre che la notte prima lo aveva sorpreso che correva a piangere tra le braccia di Azize.


 

Il ritorno dalla nonna, unica persona che poteva consolarlo quando era bambino, è molto naturale e credibile, mentre ci fa sorridere come ceda subito all'attacco del padre, rivelando la verità su Reyyan che avrebbe dovuto tenere per sé. Man mano che le persone scoprono la verità la tristezza li invade, e soprattutto la paura di perdere una donna che ha mostrato generosità e amore per tutti loro. 


 

Quando la fondazione Umut viene bruciata, dopo che Miran ha ricevuto un no duro dal medico di Istanbul che è andato a cercare, le speranze davvero sembrano andare in fumo. Lui continua a cercare, ma alla vigilia della sua partenza per Berlino, dove dovrebbero incontrare altri medici, Reyyan si sente male e portata in ospedale Azra comunica loro che la situazione sta rapidamente peggiorando e che non ci sono grandi possibilità.


 

Miran, che aveva promesso il miracolo, è costretto a parlare con Reyyan e a dirle che non può rinunciare alla sua vita, perché "Senza Reyyan, non esiste Miran" e anche se rinunciare a Umut per lui sarà sempre il dolore più grande, non vede alternative e che lei deve la sua vita anche a tutti i bambini che potrà aiutare nel futuro. 


 

Reyyan cede, anche se, mentre Miran aspetta la fine dell'intervento, il medico di Istanbul, che aveva in un primo momento rifiutato, lo chiama dicendogli di aver controllato le analisi e che c'è una piccola speranza di salvare madre e figlio. 


 

La corsa di Miran mantiene tutti con il fiato sospeso, così come l'espressione di Reyyan che non rivela se l'intervento è già concluso e lui è arrivato troppo tardi o ancora c'è una speranza per tutti loro.

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