lunedì 12 maggio 2025

HERCAI - Lottando (65)

 Cosa si può fare quando davanti a noi, all'improvviso, compare una piccola flebile speranza, dopo che si è vagati nella disperazione più totale? Ci si aggrappa a quel punto di luce, per non brancolare più nel buio, si lotta, sperando di riuscire, anche con quel briciolo di possibilità a uscire fuori dal tunnel e trovare il cammino che possa salvarci! È quello che fanno Miran e Reyyan, lottando, stringendosi alla famiglia, anche quella nuova e appena costruita (Azize), agli amici di sempre (Firat e Zeynep), sperando che quel venticinque per cento annunciato dal medico possa davvero salvarla. 

Eccoli quindi che tornano a casa felici e decisi a trasferirsi a Istanbul per iniziare il trattamento che il medico contattato grazie a Azra vuole applicare a Reyyan. Prima però di partire è il momento di risolvere alcune questioni lasciate in sospeso. In realtà ce ne sono tante e la guerra non è finita, se si pensa a come Cihan sia come avvelenato nei confronti della famiglia del fratello e il suo odio per Azize e Miran non accenni a diminuire. Ma Reyyan ha un altro nemico in casa, Dilsah, che accoglie frustrata il pensiero della possibilità di una salvezza per lei.


 

Mentre la ragazza cerca sempre di mantenere un profilo basso, sapendo che il marito ama la madre ritrovata e che la donna, oggettivamente, non sta bene, Dilsah approfitta di ogni occasione in cui si ritrovano da sole per sputare il suo veleno ed è proprio durante uno di questi momenti che sopraggiunge Miran, ascoltandola augurarle una morte sicura a Istanbul, mentre lei organizzerà la vita di suo figlio e di suo nipote con Azra.


 

Miran, addolorato ma determinato, decide che è giunto il momento di mandare la madre in un centro psichiatrico dove possano curarla davvero per i problemi che il lungo sequestro a cui l'ha sottoposta Azize le ha provocato, anche se, più che disturbi psicologici, Dilsah sembra provare un odio assoluto e cieco nei confronti di una donna che, oggettivamente, ha distrutto la sua vita, non sopportando nessuno che le parli di pace.


 

Miran e Hazar accompagnano la donna in un centro e si congedano da lei, ma l'attenzione dello spettatore è tutto per Reyyan, per il suo dolore, per il congedo dalla famiglia, alcuni felici e speranzosi, altri decisamente disperati. Viene detto tutto anche a Mahfuz, padre ormai riconosciuto dalla ragazza, e anche se Zehra prova decisamente rancore nei suoi confronti, rispetta la volontà della figlia.


 

Partono per la città non solo Reyyan e Miran, ma anche Firat e Zeynep. L'amico di sempre, mettendo da parte rancori, segreti e manovre, decide di esserci e accompagna gli amici, insieme a Zehra che prega invece il marito di rimanere e di prendersi cura delle altre due figlie. La donna avrà modo di pentirsi presto di questa sua richiesta, anche se in quel momento sembra la più logica.


 

A Istanbul, Miran porta Reyyan dal medico che ha deciso di riprendere la professione grazie alla fiducia che Miran gli ha dato e al diario di Reyyan che ha letto continuamente. Le analisi dimostrano che la speranza, anche se piccola, c'è. Tutti festeggiano, tranne Zehra, paralizzata dal terrore di perdere la figlia e funestata anche da sogni che hanno un significato più profondo di quello che crede lei.


 

Miran regala a Reyyan momenti sereni prima del ricovero che dovrà accompagnare gli ultimi mesi di gravidanza, ma durante la loro seconda sera in città, Reyyan si sente male. Il bambino, nonostante manchi molto tempo alla nascita, sta per venire al mondo e Miran disperato la porta in ospedale.


 

In questi momenti concitati, a Midyat sta accadendo di tutto. Hazar, che ha scoperto che Fusun ha avvelenato sua figlia provocando la morte dell'altro gemello, va dalla donna per minacciarla. La guerra si infiamma. Nel frattempo, un operaio finito in disgrazia per la politica aggressiva fatta dall'azienda degli Shadoglu e degli aslanbey, minaccia Cihan e quando Yaren viene rapita e trascinata in un bosco, tutti si lanciano all'inseguimento per salvarla.


 

Si tratta di una trappola ordita da Fusun per far cadere soprattutto Hazar. In un confronto tra quest'ultimo e il fratello, immersi dall'oscurità, i due si scontrano, come era avvenuto altre volte e parte un colpo di pistola. Hazar cade colpito mortalmente e si spegne tra le braccia di una Azize disperata che chiama, sinceramente per la prima volta, mamma.


 

Mentre la tragedia si consuma a Midyat, anche a Istanbul sembra verificarsi un'altra tragedia. Umut nasce, ma il cuore di Reyyan, stremato dal parto, non regge e la ragazza perde conoscenza, mentre Miran viene cacciato dalla sala operatoria. Sembra che la tragedia si sia consumata nel suo totale, ma spero nel prossimo episodio, anche se per Hazar non credo ci siano più speranze.

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