domenica 20 maggio 2018

Angelica e il complotto delle ombre di Anne e Serge Golon - Vol XVI - Citazioni






Lui, suo marito, un vecchio condannato a morte e lei, una proscritta, sulla cui testa era stato posto un prezzo, erano appena penetrati nel regno dal quale erano stati espulsi in un'altra epoca.


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— Che così sia! Andremo in Quebec, mio adorato signore, ma promettetemi...promettetemi...— Cosa? —  Non so...Che non morirete mai, che rimarrete per sempre con me, che mai ci separeremo, succeda quello che succeda!  — Te lo prometto... — E rideva.(Angelica e Joffrey)


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«Sono uno stregone bruciato anni fa nella piazza de Grève».(Joffrey de Peyrac)


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 Il  conde  de  Peyrac  de  Morens  de  Irristu,  signore di Tolosa, fu bruciato colo come effige, ma a partire da quel momento è sparito per sempre. Oggi è tornato.


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Il  Gouldsboro era il rifugio dove la morte non poteva raggiungerli. Desiderava seppellirsi con lui nella nave e solo lì sarebbe stata sicura di averlo salvato.



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Erano sopravvissuti, anche se avrebbero dovuto morire mille volte.


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La vita e il tempo passano e tra tutte le responsabilità e i tesori che mi corrispondevano c'eri tu, sorgi sempre davanti a me e il tuo viso passa e ritorna a passare nel mezzo della mia vita avventurosa, come un sogno impregnato di delizie e di dolori travolgenti, amore mio.


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— Questa notte siamo i principi di questo mondo —esclamava ridendo e i suoi denti brillavano nel suo viso scuro.— Siamo i padroni di Tadoussac, del Canada e del regno di Francia. Ci riconosciamo sudditi solo del grappolo divino, della vite sontuosa, in una parola, sudditi del vino, padre degli uomini.



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Quell'uomo aveva commerciato con il Diavolo e per questo era stato condannato ed espulso dal regno, vagabondando da allora per il mondo. La misura della sua insolenza e del suo attaccamento al male si mostrava di fatto nel suo insistere, svergognatamente, nel utilizzare il suo titolo, senza preoccuparsi di sentirsi collegato ad una simile condanna per stregoneria.


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—Vedete, l'ho comprata quando aveva diciassette anni in cambio di una miniera d'argento. L'acquila di suo padre non voleva cedermi la miniera se non avessi accettato anche la figlia nel pacchetto. Non conoscevo ancora la bambina che mi vendevano...  — Ed era lei?  —Era lei.


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Si trovava in un altro posto, a Parigi, insieme a  Desgrez  nel momento in cui avrebbe rotto i sigilli.  Peyrac la contemplava con tenerezza. Era lontana, ma vicina a lui. Riviveva le sue antiche battaglie, ma questa volta lui era lì per prenderla tra le braccia e per cullarla contro di sé nel caso in cui la paura la dominasse.


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 « Grazie, poliziotto del demonio. » Poi dubitò, prima di firmare:   « Marchesa degli Angeli. » Così ritornava a vederla, fuggire leggera, ancora una bambina, per le strade di Parigi, nel mezzo della notte putrida, nauseabonda, con il cane che la perseguitava.


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Dicono che ci sarà la guerra. E se ci sarà la guerra, voglio essere soldato —disse la bambina.—Però nel caso in cui ci sarà una festa, dovrai essere una principessa.(Angelica e Honorine)

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