domenica 29 maggio 2016

OUTLANDER . Citazioni da THE FOX'S LAIR (2X8)





Claire: Dicono che la definizione di pazzia sia fare la stessa cosa continuamente e aspettarsi un risultato diverso. 
Jamie: Beh non so chi "loro" siano, Sassanach, ma scommetto che "loro" non hanno viaggiato nel tempo. 

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Claire: Allora, mi sarà concesso di unirmi al vostro tavolo stanotte?
Jamie: Aye. Mio nonno non si oppone ad una piccola decorazione al tavolo fino a quando la decorazione non parli. 


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Claire: Prima di andare c'è bisogno che tu faccia qualcosa per me. Di "grazie" a Loghaire.
Jamie: Grazie per cosa? Per non averti fatto arrestare negli ultimi giorni? 

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Jamie: Per favore dimmi che non somiglio a lui,  Sassenach.
Claire: Temo di aver già visto un simile cambiamento di idea. 
Jamie: Dovremmo ripensare alla decisione di non mentire l'uno all'altra. 

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Jenny: Se non tornerai, Fratello, non ti perdonerò mai.
Jamie: Mai è davvero tanto tempo.
Jenny: Lo so.

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Fergus: Appartengo a voi! Non è quello che mi avete detto, Milady? Che sarei sempre stato con voi se lo avessi voluto?


ARIA DI MISTERO di Marti Laven

Questo secondo volume di HARMONY INTRIGUE, letto questa settimana dopo L'ULTIMO SIGILLO, non mi ha coinvolta come quello precedente, pur dovendo ammettere che l'elemento giallo è sicuramente il suo punto forte.

Andrea Barrie è una professionista capace ed affermata, che lavoro per un capo dispotico e alquanto ambiguo. Lei è una "cacciatrice di teste", o meglio di cervelli, in quanto la sua azienda viene pagata per sottrarre le menti più brillanti in campo di ingegneria alle ditte rivali. Lavoro pericoloso, sempre sul filo della legalità e del lecito, ma è un attività ben remunerata ed Andrea si è fatta carico della sorellina più piccola, dopo un terribile incidente che le ha strappato il resto della famiglia.

Arrivata a Seattle per concludere un delicatissimo lavoro, sul volo che la porta in città, Andrea conosce un uomo misterioso e affascinante, Gage, che il caso vuole alloggia al suo stesso albergo. Malgrado i suoi modi affabili ed un sincero corteggiamento, Gage sembra nascondere qualche segreto inconfessabile che riguarda la sua professione.

Intanto Andrea si rende conto che il suo capo la sta utilizzando come una pedina, esponendola a rischi e minacce, per coprire dei traffici poco puliti. Incapace di mollare, gli unici momenti sereni li vive con Gage, che la porta a conoscere una città dinamica e futurista come Seattle. Peccato che Gage nasconda un segreto che la coinvolge direttamente ed è ben lontano dall'essere del tutto estraneo a quello che sta succedendo anche dal punto di vista professionale nella sua azienda.

Romanzo piuttosto articolato, che avrebbe avuto bisogno di essere esplorato più dettagliatamente in un numero di pagine maggiore. La storia d'amore tra Gage e Andrea in qualche modo viene penalizzata dalla trama gialla che non mi ha preso particolarmente, piuttosto articolata ed ingarbugliata. Peccato perché Gage in realtà è un personaggio alquanto interessante, pieno di fascino, dotato di iniziativa ed intraprendenza e l'amore che pian piano sboccia tra i due, malgrado i segreti e le diffidenze, era un elemento sul quale sicuramente puntare.

VOTO: 5

L'ULTIMO SIGILLO di Kathleen Creighton

Kathleen Creighton è una famosa penna che ha dato vita a numerosi romanzi dove il rosa si mescola sapientemente al giallo. L'ULTIMO SIGILLO è un volume pubblicato sul finire degli anni ottanta per la collana HARMONY INTRIGUE. In questa settimana in cui ero alla ricerca di storie che mi offrissero un intreccio un po' più articolato, mi sono concessa questo breve excursus verso il giallo, fiduciosa che il rosa non mi avrebbe abbandonato, come mi dava garanzia quella "H" con il fiorellino che è simbolo di tante mie letture.

La storia ci presenta un eroe che pur essendolo per il livello morale è ben lontano dai canoni classici dei "maschio alfa". Michael A. Snow è un potente giudice della Corte Suprema, che sta tenendo un processo ad alcuni esponenti della mala vita locale. Minacciato di morte, l'uomo è stato costretto a cambiare completamente le sue abitudini, in attesa che la situazione si risolvesse.

Tra i presenti nella sua aula, interdetta alle telecamere, c'è una giovane ritrattista, Brady, che è da sempre invaghita di lui. Il giudice l'ha notata, ma la loro esistenza non sembra potersi incrociare, fino a quando un giorno la ragazza si rende conto che il giudice ha lasciato al ristorante della corte la sua valigetta. Lo insegue per consegnarla e mentre i due si parlano per la prima volta, qualcuno cerca di
investirli con un auto.

Snow aiuta Brady, rimasta lievemente ferita, ed i due si ritrovano coinvolti in una vicenda che è molto diversa da quanto immaginato, tanto che il vero obiettivo degli attentati alla fine si rivelerà non certo il giudice.

A parte il motivo giallo che crea una costante tensione nel racconto, la verità è che la bellezza della storia è tutta rappresentata dal protagonista, Michael A. Snow: uomo riservato, maturo, solitario, che ha un rapporto conflittuale con l'amore ed il sesso, che si sente troppo diverso da Brady, giovane, esuberante e piena di vita, eppure ne è allo stesso tempo irrimediabilmente attratto, come una falena.

Brady riuscirà piano piano a farsi spazio nella sua vita e nel suo cuore, dimostrandogli che malgrado le diversità possono esistere numerosi punti di incontro e che la vita deve essere vissuta, a volte assumendosi anche il rischio, pur di godere della bellezza di certi momenti.


Storia carina, meno scontata del solito, ben scritta. Piccola nota: copertina quanto mai azzeccata, molto più di tate altre forse molto più belle e laccate. Questa ci svela alcuni momenti chiave della storia ed i personaggi riflettono quelli del libro. Il titolo invece davvero non è ben riuscito, tanto che quello originale, come al solito, era  migliore.

VOTO: 6

OUTLANDER -THE FOX'S LAIR (2x8)


Dopo l'emozionante addio alla Francia della scorsa settimana, con FAITH, in qualche modo veniamo ricondotti verso casa: ambienti e personaggio che avevamo lasciato da un po'  e che ci accolgono nuovamente dandoci un senso di apparente familiarità. In verità tutto è in movimento e c'è poco da dire sulla stabilità.

Per chi ha avuto il piacere di perdersi nel voluminoso romanzo della Gabaldon, L'AMULETO D'AMBRA, questo ritorno affrettato suscita una strana sensazione. Veniamo catapultati all'improvviso nel cuore di Lallybroch, con Jenny e Ian che hanno avuto un nuovo figlio, Fergus già inserito nella vita dei Fraser e molto perdiamo dello stupore e della gioia del ritorno, del riscoprire la vita serena e quotidiana, nel piacere della pace e della tregua, prima della grande guerra.


Chi ignora tutto questo, subisce solo il fascino di ritrovare personaggi a cui ci eravamo affezionati, mentre gli intrighi del piccolo Charlie portano il loro carico nefasto nella vita di tutti i personaggi. Stuart infatti è pronto a sbarcare in Inghilterra con un proclamo dove ha segnato tutti i suoi sostenitori scozzesi, firmando anche a nome di Jamie.


Non c'è tregua dunque per il nostro eroe, che non ha neanche il tempo di godere del perdono che subito si ritrova sulla lista dei traditori della corona inglese. C'è poco da fare, ormai e anche Claire lo sa. La fuga proposta non sembra realizzabile e onestamente non è da Jamie, che si sente responsabile per tutti i suoi uomini e la sua gente.


Se bisogna cambiare il futuro, a questo punto, ci si può anche illudere di vincere una guerra che la storia ha segnato come una battaglia persa fin dal principio. Jamie ci vuole credere e Claire non ha alternative che fidarsi di lui.


Puntata prettamente politica, di strategie, con Claire e Jamie che brillano come due superbi attori alla corte della volpe Lovat. Ma i momenti piacevoli sono stati tanti: dalla tenerezza di Jamie che culla indisturbato la figlia di Jenny e innegabilmente pensa alla sua Faith persa troppo presto, al piccolo Fergus che arriva su un mulo rivendicando di seguirlo in battaglia e che con candore giustifica il gesto dicendo: "Io appartengo a voi!"


Ebbene si, lui è la famiglia di Jamie, come Claire, come Murtagh e come tutti gli altri, anche nei travagliati anni a venire (che vedremo oppure no sugli schermi televisivi, ma che restano comunque immortalati sulla carta scritta).

E l'abbraccio di Jenny che gli chiede di tornare non è solo un richiamo delle tante separazioni, ma anche un monito per il futuro che mi si è aperto davanti agli occhi nostalgico e triste, ma pieno di una strana poetica bellezza. Perché Jenny sarà sempre lì per lui, malgrado la guerra, malgrado il disastro e la fine del mondo.


Alla corte di Lovat assistiamo ad altri cambiamenti rispetto al romanzo, come la comparsa di Laoghaire, la tanto odiata Laoghaire, che invece nei libri scompare per ricomparire drammaticamente solo molti anni dopo.

Qui ritroviamo una ragazzina che cerca di fare la brava, di riconquistare la fiducia di Jamie (senza apparentemente riuscirci), che chiede scusa a Claire, ma che ama ancora suo marito. Si presterà a sedurre a parole il cugino di Jamie, Simon, per guadagnarsi il suo appoggio alla richiesta del nostro eroe, ma nel suo cuore sembra non esserci posto per nessuno se non l'uomo che quasi non si rende conto della sua presenza.

Rivediamo anche Collum, lo zio saggio, lo stratega ed il politico, che cerca ancora di mantenersi in equilibrio, senza schierarsi, cercando di convincere Jamie e non farsi del male. Il vero stratega alla fine si rivelerà la vecchia volpe di Lovat, che tra minacce, rivendicazioni e presunte visione, riuscirà nella nobile impresa di mettere un piede in due scarpe. Peccato che la visione in fondo sia davvero quella giusta e neanche le sue astuzie riusciranno questa volta a salvarlo.


Ritmo più lento, ma avanziamo a passo di marcia verso puntante alquanto drammatiche e dure. Puntata comunque bella, per piccoli momenti, qualche sorriso strappato, una coppia che spicca complice in un mare in tempesta con nuvole minacciose che sembrano avvicinarsi tempestose.

VOTO: 8 1/2

SPOSATI E ...CONTENTI? di Eileen Wilks


Gideon Wilde considera Cassie O'Grady la "moglie sbagliata", come ben sottolinea il titolo in lingua originale, quella che ha posato il giorno del suo matrimonio pur non essendo la sposa prescelta. Lui avrebbe dovuto convolare a giuste nozze con l'algida Melissa, o "il ghiacciolo" (come la chiama Cassie), la bionda creatura perfetta che copriva tutti i requisiti da lui richiesti. Eppure la donna lo ha abbandonato 4 giorni prima delle nozze.

Tutta la vita di adulto di Gideon è regolata dalla sua mania di controllo, ovvero dal suo desiderio di essere quanto mai diverso e lontano da sua padre, un uomo che si è distrutto, abbandonandosi ai vizi, ma soprattutto che ha distrutto la sua famiglia.

Cassie è la sorellina minore di Ryan, il suo miglior amico, l'unico ricordo positivo di anni quanto mai travagliati. Quando Ryan è entrato nella sua vita, pieno di esuberanza e di passionalità, Gideon ha scoperto che cosa volesse significare avere una famiglia, qualcuno a cui importava la sua vita.

Pur più giovane di lui di alcuni anni, Cassie pian piano è diventata una donna, bellissima e piena di passione ed entusiasmo, una pittrice ed un artista umorale e affascinante, che incarna tutti i desideri proibiti di Gideon, che però si è tenuto sempre a distanza da lei per non lasciarsi tentare.

Lei è quanto di più lontano ci sia da quello che vuole dalla vita: controllo, moderazione, sicurezza. Queste sono le ragioni per cui ha fatto finta di non rendersi conto dell'infatuazione che la ragazzina aveva per lui, né del suo cuore infranto ogni volta che compariva con una nuova fidanzata.

Non ha ignorato questi sentimenti Ryan, che la notte in cui avrebbe dovuto festeggiare il suo addio al celibato, complice diversi bicchieri, finisce per cogliere la palla al balzo e spingere letteralmente la sorella tra le braccia del suo miglior amico.,

Pur non ricordando praticamente niente della sera prima, Gideon si sveglia il giorno dopo con al suo fianco la sua nuova brillante sposa, Cassie. Ryan esige un anno di convivenza per continuare a chiamarlo amico, ma per Gideon avere Cassie al suo fianco è una tentazione troppo forte e pericolosa, contro cui lottare inutilmente.

Romanzo carino, sebbene piuttosto breve, dove spicca soprattutto il protagonista, posato e volutamente controllato, che cerca in realtà di dominare la sua natura più profonda, con una protagonista quanto mai vivace e passionale che riuscirà a scuoterlo nelle fondamenta e ad insegnargli che l'amore non è una formula chimica che si può scrivere su un quaderno rivendicando poi la felicità.

VOTO: 6

ROSSO PASSIONE di Diana Palmer


Diana Palmer è un nome affermato del genere rosa, scrittrice che dai sottili volumi Harmony degli anni ottanta si è conquistata la dignità di un romanzo quasi integro che permette di esplorare vari aspetti di una vicenda, non solo quella rosa.

Pur avendo letto qualcosa in passato, non mi ero ancora imbattuta in un romanzo che mi avesse colpito in modo particolare, ma mi sono lasciata tentare da ROSSO PASSIONE per via dell'intreccio giallo che ho colto nella trama. Ero stanca della semplice formula: lui incontra lei, si piacciono, compare una ex o un ex che li ostacola, coronano il loro sogna d'amore. Volevo qualcosa questa settimana che mi prendesse e mi inducesse ad andare avanti alla ricerca di una sorpresa.

Ed eccomi a Phoebe Keller e a Jerry Cortez. I due si conoscono durante alcune indagini fatte da lui su alcune discariche di materiali inquinanti. Lei è poco più di una ragazzina, ancora alle prese con la laurea in antropologia. Lui è un nativo americano, molto più grande di lei, dalla vita incasinata. Eppure l'amore non ti chiede un perché, ne è una formula matematica facile da risolvere, come vorrebbe qualcuno.

Jerry e Phoebe si rivedono il giorno della laurea e anche se lui vorrebbe combattere contro quello che prova per lei, ammette a se stesso che lei è la persona giusta, la donna che stava cercando e per un uomo come lui, poco propenso alle avventure sentimentali, questa sicuramente è una novità. I due si separano senza che la passione che provano possa essere appagata, ma si danno appuntamento tra tre mesi, per Natale, per dare il tempo a tutti di risolvere varie situazioni.

Peccato che Phoebe riceva pochi giorni dopo una lettera da Jerry, o meglio una busta contenente un ritaglio di giornale che annuncia il suo matrimonio con un'altra donna. Il cuore di lei va in frantumi e cambia completamente anche le sue prospettive del futuro. Si era infatti decisa ad accettare un lavoro che lui le aveva proposto a Washington.

Lo stacco temporale è superbo e ci regala la tensione necessaria che ci induce a continuare per capire cosa sia successo. Phoebe ha trovato un lavoro come curatrice di un museo in un posto sperduto in una riserva indiana. Proprio qui la donna riceva una misteriosa telefonata da un sedicente professore che le dice di aver trovato in una grotta resti di un uomo di Neanderthal, cosa praticamente impossibile.

Poco tempo dopo viene ritrovato un corpo (quello del professore) ed essendo territorio della riserva, vengono inviati sul posto alcuni uomini del FBI, tra cui c'è anche Jerry. I due non si vedono da anni e lui ha con sé un bambino piccolo. Lui scopre che Phoebe ha attraversato un periodo durissimo dopo il suo abbandono ed i due, mentre cercano di fare luce su una serie di omicidi nella riserva, legati al misterioso furto nel museo di New York, cercheranno di fare chiarezza sui loro sentimenti, dando una seconda occasione ad un amore sincero ed unico, a cui sono stati costretti a rinunciare.

Storia interessante, piena di elementi non solo rosa, con due protagonisti affidabili e sinceri, poco propensi a perdere la testa facilmente, ma assolutamente e profondamente innamorati l'uno dell'altra, a cui la vita e le difficoltà hanno posto ostacoli difficili da superare.

Romanzo che offre spunti interessanti, adatto a chi non si ferma solo davanti alla descrizione "bello e arrogante", ma che vuole personaggi a tutto tondo.

VOTO: 6

domenica 22 maggio 2016

OUTLANDER - FAITH (Citazioni 2x7)





Mio marito mi ha tradito, Madre. La vendetta ha contato per lui più di me o di suo figlio. 

Claire

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Fergus: Non è solo un sogno.
Claire: Di che si tratta?
Fergus: L'Inglese, mia signora.
Claire: Quale inglese? Fergus. Dimmelo.


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Così pallida, così delicata. Capisco perché vi chiamano la  Madame Blanche.

Re Luigi



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Ci rivedremo all'inferno. 

Comte St. Germain


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Claire: C'è dell'altro. Sono andata al letto con il Re. 
Jamie: Lo hai fatto per salvare la mia vita, così come io l'ho fatto con Randall per salvare la tua. 


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Claire: Dov'è lei, adesso?
Madre Hildegard: L'ho battezzata e le ho dato un nome: Faith, fede. Dovete capire che è illegale farlo, se il bambino non è vivo. Ma volevo che venisse sepolta in terra consacrata. Questo, ma chere, resterà tra voi, me e Dio.

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Raymond: Adesso devo andare. Abbiate cura di voi, Madonna.
Claire: Non sono una madonna. Non ho un figlio.
Raymond: Non vi ho chiamato così perché eravate incinta, mia cara. Ognuno ha un colore tutto intorno a se., come una nuvola. Il vostro è il blu, come il manto della Vergine.

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Claire: Si, ti ho odiato.
Jaime: Aye.
Claire: Ma..sono stata io a chiederti l'impossibile. Sono stata io a mettere Frank prima della nostra famiglia. Sono stata io a seguirti nei boschi. 
Jamie: Anche Frank fa parte della tua famiglia. 
Claire: Ma lui non è qui e adesso neanche nostra figlia lo è. Non è colpa tua. Non lo è neanche di Randall , non questa volta. È colpa mia.

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Claire: Allora portami a casa, in Scozia!
Jaime: Aye...in Scozia!


OUTLANDER - FAITH (2X7)


Difficile commentare la settima puntata con mente fredda, soprattutto quando la visione è così recente ed essendo stata un'ora intensa di emozioni, dolore e tensione. Poco spazio a qualsiasi tono rilassato o leggero, se non fosse per quei primi frammenti, lontani nel tempo e nello spazio, che ci regalano una consolazione iniziale in vista del dolore che verrà. Quei riccioli rossi e quegli occhi blu sembrano volerci dire che c'è sempre un domani meno doloroso di oggi, ma per il momento siamo completamente immersi nel presente.


Ogni frammento ci restituisce la solitudine e la perdita che Claire affronta da sola, con Jamie prigioniero e distante. Madre Hildegard non riesce a toccarla, prigioniera di una sofferenza solo sua e solo Mastro Raymond riuscirà a guarire le ferite del suo corpo.

Tutta la parte nell'Ospedale è drammatica e difficile da guardare, eppure estremamente realistica e ben recitata, con una Catriona Balfe che spicca per l'intensità delle emozioni che riesce a trasmettere al pubblico. Il suo ritorno a casa, insieme al piccolo Fergus, unico appiglio di famiglia ora che tutti sono lontani, è un capolavoro di recitazione facciale. Nessuno dice praticamente niente, ma negli occhi di Suzette, in quelle del cocchiere che l'ha salvata, si trasmettono le anime in profondità. non una padrona ed i suoi domestici, ma esseri umani che conoscono il dolore.

Ed impressionante è la casa di Jared Fraser completamente vuota, solo Claire ed il piccolo Fergus, ognuno con i propri incubi. E quando Claire sente piangere il bambino, solo nella sua stanzetta, con i suoi demoni che non lo lasciano riposare, il cuore si spezza davanti ad un bambino che racconta una storia di orchi e violenza.


E scusate se è poco, ma penso che la reazione di Jamie sia l'unica possibile, in quando non c'è perdono e non c'è salvezza per crimini così.

Claire è entrata in un labirinto di dolore e anche se consola il piccolo Fergus che si sente colpevole di quello che è successo (per non essersene stato con la bocca chiusa e aver subito in silenzio), lei è pronta a barattare tutto quello che possiede per far si che Jamie venga liberato.

L'incontro con il fascinoso Re mi preoccupava non poco, in quanto mi aveva lasciato con mille perplessità anche nel romanzo. Alla fine lo scontro tra St Germain e Claire avviene sotto gli occhi divertiti, frivoli ed incredibilmente spietati di Luigi che è assetato di sangue per vincere la sua noia esistenziale.

E qui applaudo a St Germain che abbandona la scena tra la furia ed il dolore, sacrificato per la sete di sangue di qualcun altro, feroce, ma sinceramente danneggiato dall'arrivo dei Fraser a Parigi. Come dargli torto sul fatto che Claire ha rovinato la sua esistenza dal momento in cui è comparsa sulla scena? Certo anche lui ha tutte le colpe di questo mondo, ma l'incontro nella sala misteriosa (estremamente scenografica) mi è apparso come un sacrificio rituale dove la testa di qualcuno doveva cadere.

E poi è seguito l'incontro imbarazzato ed imbarazzante tra il Re e Claire, il pagamento dell'accordo, senza passione, senza lussuria, freddo e inutile come la vuota vita del Re. I due si congedano e Claire pensa solo di voler lasciare questo paese folle e frivolo, spietato e volubile.

Il ritorno a casa di Jamie ci porta il doloroso confronto tra i due, separati dal dolore e dalle incomprensioni, ma soprattutto dalla morte di Faith, piccolo angelo passato nelle loro esistenze come un breve battito di ali, come una speranza morta troppo presto.

E qui mi chiedo perché Sam Heughan non riceva quelle lodi che merita non tanto per la sua prestanza fisica (che ovviamente è innegabile), ma per la sua intensità recitativa. La voce incrinata, gli occhi pieni di disperazione e dolore, ci offrono l'immagine di un uomo così lontano dalla sua nota ironica, o del furore di altri momenti. È un attore che ha una gamma recitativa molto ampia e a mio parere è penalizzato dalla sua avvenenza.


Il capitolo francese di OUTLANDER finisce qui, su quella tomba bianca in un piccolo giardino, dove due genitori dicono addio alla loro bambina, che hanno atteso, amato e perso troppo velocemente.


Puntata emozionante, anche se dolorosa come un cazzotto nello stomaco, fatta di tanti momenti, di tante piccole scene che restano nella mente: la statua di Maria che cade in pezzi, il battito di ali che seguono Claire durante la malattia, il mazzetto colorato di fiori di Fergus, il canto di Claire mentre culla la piccola Faith, le lacrime sul viso di St. Germain, l'arancia data da Luigi a Claire. Particolari che assumono il valore di pietre preziose, scintillanti come mille stelle nella stanza  della magia.


E se il dolore del presente è assoluto ed intenso, basta chiudere gli occhi e ricordare quella bambina dai capelli rossi e dagli occhi blu dell'inizio per sapere che il domani può ancora donare quello che oggi ci è stato sottratto.

VOTO: 10