sabato 9 agosto 2014

RHAGE, IL BELLO E LA BESTIA

Inutile negarlo, il mio cuore si è perso per il personaggio di Rhage fin dal nostro primo incontro. Nel volume I di questa entusiasmante saga, il nostro affascinante fratello compare già con tutta la sua sfolgorante bellezza. Non esiste essere umano, vampiro, maschio o femmina, che possa guardarlo indifferente. La sua avvenenza accecante gli è valsa quel nomignolo con cui tutti lo chiamano, ovvero Hollywood, visto che sembra un divo del cinema, che a detta di tutti farebbe apparire scialbo persino Brat Pitt.

Rhage ci viene presentato come una testa calda, un vampiro bellissimo e apparentemente superficiale, sempre pronto a prendere in giro tutti, a fare battute, a sedurre e portarsi a letto quante più donne possibile. E ovviamente nessuna lo rifiuta, incapace di credere alla propria fortuna. Eppure il sesso e la violenza sono per lui solo uno strumento per poter sfogare una tensione interiore legata ad una terribile maledizione. Sulla sua schiena perfetta infatti è tatuata una creatura leggendaria, un mostruoso drago dai colori sgargianti e dallo sguardo feroce che è il marchio di un'oscura maledizione che rischia di trascinarlo nel baratro. Ogni volta che il nostro affascinante eroe perde il controllo, la bestia, come la chiama lui, prende il sopravvento trasformandolo fisicamente ed emotivamente in una macchina portatrice di morte. E' una delle armi più potenti della confraternita, ma tutti i fratelli temono il momento della sua trasformazione, non solo per la loro incolumità, ma anche perchè poi Rhage per giorni non riesce a ritornare se stesso.

La Vergine Scriba lo ha punito per la sua insensibilità quando era solo un ragazzino appena trasformatosi in vampiro, travolto dal suo nuovo potere ed eccessivamente negligente nei confronti dei suoi impegni e delle sue responsabilità. Condannato a scontare per duecento anni la morte accidentale di un barbagianni, ovvero di una creatura innocente, vittima di un colpo di fucile sparato da una donna su cui lui voleva fare colpo, Rhage ha imparato moltissimo da questa maledizione, costretto a dividere il suo corpo con la creatura mostruosa che vive con lui, sempre attento a non eccedere, a non lasciarsi travolgere. Eppure agli occhi di tutti appare come un dongiovanni superficiale e non intenzionato ad impegnarsi sul serio. Invece il sentore del suo desiderio di una compagna a cui dedicare la sua esistenza emergono già nel primo volume, quando riflette sul suo desiderio ad alta voce considerando la fortuna di Wrath nell'aver trovato Beth.

Vishous gli predice il futuro nel secondo capitolo della saga, quello a lui dedicato. La sua esistenza cambierà per opera di una vergine. Se in un primo istante Rhage desidera il cambiamento, ne è poi spaventato, anche se l'arrivo di Mary (la vergine almeno di nome) avviene contro ogni previsione e contro ogni calcolo.

Tra tutte le femmine che gli muoiono dietro, Rhage finisce per innamorarsi perdutamente della più improbabile, quella che un vero dongiovanni non sceglierebbe mai. Mary è un'umana condannata a morte dalla sua malattia. Quando si incontrano nel corridoio del centro di addestramento, lei è lì come interprete di John. Non conosce niente del mondo della Confraternita ed è destinata a dimenticare ogni particolare di quell'incontro. Rhage è accecato dalla trasformazione e dagli strascichi che lo fanno stare male, ma la voce di Mary, così calma e suadente, è la prima cosa che lo attira verso di lei. Si metterà poi sulle sue tracce con l'intenzione solo di usarla e di lasciarla andare, consapevole della sua inadeguatezza al suo mondo, ma ogni minuto passato con lei diventa per Rhage una ragione in più per restare.

Mary apre tutte le porte di un cuore generoso, attento, di un maschio pronto a combattere e difendere coloro che ama. Malgrado gli ordini perentori di Thor di tagliare tutti i ponti con Mary, Rhage sfida lui e la sua autorità, condannandosi a subire un Rhytho di purificazione pur di tenere Mary al suo fianco e difenderla dai lessers che sono sulle sue tracce. Lui è quello innamorato folle, quello che la cerca, che lotta per restare al suo fianco, che vuole convincerla della sincerità dei suoi sentimenti, mentre lei è insicura e cerca di tenerlo lontano da un futuro solo di dolore. La sua costanza, la sua dedizione riusciranno a fare breccia nel cuore di Mary e la convinceranno della sua sincerità e del suo amore. E persino Wrath ammetterà con affetto che Rhage si è dimostrato molto più profondo e valoroso di quello che tutti loro credevano, in quanto abbraccerà la croce della malattia di Mary, pronto a tutto pur di combattere con lei. E quando il destino gli chiuderà tutte le porte, ricorrerà persino alla rinuncia di lei pur di darle la possibilità di esistere, di vivere, anche se lontano da lui. Per fortuna non ce ne sarà bisogno, ma il gesto dimostrerà alla Vergine Scriba il profondo cambiamento subito da Rhage.

A questo punto la maledizione non viene più vista come tale e la bestia che vive dentro di lui viene accolta a braccia aperte come una parte profonda di lui stesso, da capire e con cui coinvivere senza ostilità. E se un tempo il suo sogno principale era quello di liberarsi dell'altra creatura e vivere finalmente libero, con Mary Rhage sente di poter far coinvivere le sue due metà senza turbamenti. In definitiva, tutto merito del potere salvifico dell'amore.


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