lunedì 28 aprile 2025

HERCAI - In pubblica piazza (55)


 Tra i tanti simboli di questa storia, un posto speciale occupa la "piazza", luogo di aggregazione, punto focale di ogni piccolo paese e qui il posto dove più di una volta gli eventi si sono consumati davanti agli occhi di mille testimoni: dalla guerra dichiarata tra gli Sadoglu  gli Aslanbey, alla povera Reyyan con il vestito da sposa, lanciata fuori dalla macchina da Azize, allo scontro tra le due fazioni dopo la calunnia di Gonul nei confronti di Azat. Adesso la piazza diventa il punto di espiazione per una Azize disperata che non riesce proprio a ritornare nei panni di Ayse, la giovane madre e innamorata che ha perso tutto per colpa degli altri, ma anche per aver ceduto all'odio.


 

Quando Miran, affrontandola, le chiede che fine abbia fatto sua madre e perché la sua tomba sia vuota, Azize finalmente parla e racconta la verità, ovvero che Dilsah non è mai morta e che l'ha tenuta lontano da lui per vendicarsi. Il ragazzo, accecato dal dolore e dalla speranza, corre al palazzo Sadoglu per vederla ma Dilsah è una donna il cui cervello è stato manipolato per anni e lo rifiuta, non credendo che lui sia davvero suo figlio.


 

Miran è sconvolto e affronta Azize, con tutto il disprezzo e l'odio che adesso hanno sostituito l'amore sincero che ha provato per lei per tutta la vita. Azize, disperata, non trovando parole per farsi perdonare, pensa che la punizione ideale sia quella di confessare i suoi peccati in pubblica piazza, davanti a tutto il paese. Così sveglia tutti, bussando alle porte, per portare i testimoni al centro e confessare davanti a tutti quello che ha fatto.


 

L'umiliazione, anche se pubblica, non soddisfa né Miran né Hazar che la odiano per tutto il male subito. Solo Reyyan, che ha scoperto la sua v era identità, cerca di trovare un modo per farla parlare, ma quando Azize pensa che solo la morte potrà purificare i suoi peccati, Reyyan si lancia sull'arma per strappargliela, scatenando una reazione da parte del marito e del padre che proprio non capiscono il suo intervento.


 

In realtà Reyyan interverrà poi successivamente, quella notte, anche quando il fedele Mahmut la chiamerà per chiederle di dissuadere Azize dalla sua decisione di uccidersi. La ragazza, di nascosto al mondo intero, la raggiungerà e riuscirà a dissuaderla con parole mirate.


 

Azize è pronta a espiare per ottenere il perdono di suo figlio e suo nipote, ma questi ultimi sono alle prese con problemi più grandi di questo. Hazar è in conflitto con Zehra, che, temendo la fine del suo matrimonio, non riesce a farne una giusta, mentre Miran è ossessionato dal desiderio di ottenere il riconoscimento di sua madre, che continua a negare qualsiasi parentela, in quanto Azize l'ha portata a piangere sulla sua tomba, le ha consegnato una maglietta insanguinata del figlio e ha fatto di tutto per cementare in lei questa convinzione.


 

Azize, anche volendoti perdonare, la vedo alquanto difficile la situazione. Persino quando Miran si lascia convincere da Reyyan a parlare con lei per portarla al Palazzo Sadoglu perché possa raccontare a Dilsah la verità, la donna non crede a una sola parola.


 

Intanto gli altri personaggi non se la passano certo meglio. Yaren ci ha illuso per un breve momento che la scoperta dell'amore di Harun potesse aver sciolto in lei quell'acidità e quel gelo che ce l'hanno resa odiosa fin dal primo episodio, ma è bastata davvero una notte per risvegliarsi dall'illusione. Persino Harun non ci ha impiegato molto per capire che la moglie è solo una manipolatrice che sogna di diventare la signora del Palazzo Aslanbey.


 

Deciso a liberarsi di lei e a chiedere il divorzio, l'uomo la trascina lontano, ma Yaren, terrorizzata al pensiero di fare la stessa fine di Reyyan (ovvero da moglie ripudiata) lo affronta e in una colluttazione spara al marito uccidendolo. I genitori corrono per salvarla da una situazione che sinceramente non credo possano nascondere a lungo, nonostante vogliano far ricadere la colpa su Azize.


 

Ci fanno invece sospirare positivamente Gonul e Azat che, dopo tre stagioni di conflitto, hanno cominciato a guardarsi con occhi diversi, ma non trovano il coraggio di confessare a se stessi o all'altro i loro veri sentimenti. Spero davvero che questa coppia si possa salvare dalla follia generale che non concede tregua o felicità a nessun innamorato. Spero ovviamente anche per Miran e Reyyan, ma sembrano davvero oggetto di una maledizione continua dove la felicità è davvero un traguardo lontano.

venerdì 25 aprile 2025

HERCAI - Un amaro ritorno (54)

 


Come sempre ogni episodio turco di HERCAI è pieno di avvenimenti che spesso è difficile riassumere in un unico titolo. Questa volta era divista tra UN AMARO RITORNO (che poi ho scelto) e IL PREMIO PIU' GRANDE, che poi è quello che Miran dice a Reyyan, ascoltandola spiegare le ragioni per le quali desidera avere un figlio maschio. Un discorso, onestamente, che dovrebbero fare molte più donne al giorno d'oggi, perché siano madri di uomini migliori di quelli che di solito lanciano nel mondo.


 

Innegabilmente le parti in cui Miran e Reyyan vivono, finalmente, momenti felici, cercando di superare il duro colpo della perdita del loro bambino, in qualche modo colpiscono la nostra attenzione, come la scena della finta neve che Miran organizza per Reyyan perché la donna desidera che arrivi presto la neve, come quando era bambina. La sua presenza costante, le sue attenzioni, l'amore incondizionato che nutre per la moglie, sono le ragioni per le quali è ormai entrato nella nostra classifica dei personaggi che più amiamo.


 

Ma se le gioie ci sono, come i momenti divertenti in cui lei cerca di capire il sesso del bambino, pregando che sia maschio, con il discorso di cui si parlava prima, l'episodio è dominato da tante altre cose, tra cui segnalo anche il colpo di scena provocato da Firat, che aspettavo da tempo.


 

Infatti l'uomo, che aveva fatto un patto con Fusan Aslanbey per ritrovare Azize, adesso dovrebbe riconsegnare tutto il vasto patrimonio nelle mani della donna, ma in realtà, noi che sappiamo che tanto santa non è, e che ha anche scoperto, per colpa di Cihan che Miran e Hazar sono legati a lei, siamo consapevoli che potrebbe davvero fare qualsiasi cosa per danneggiarli. Quindi il pensiero che possa rimettere le mani sul vasto patrimonio degli Aslanbey, ci turba molto.


 

Per fortuna Azize torna a casa per trovare Esma e Firat, che sono usciti dall'ospedale. La donna parla con il ragazzo e riesce a fargli capire che lui non si deve vergognare di niente, che sua madre era innocente e che lui ha tutto il diritto di rivendicare quello che gli appartiene.


 

Così, quando rivediamo Azize entrare nel grande palazzo dove tanti eventi si sono consumati, sorridiamo già consci di quella che sarà la situazione. A rimanere profondamente turbata dalla scoperta però è Yaren, di cui non riusciamo a capire bene i sentimenti. Sembra quasi tentata da Firat, che invece con lei ha chiuso ormai da una vita. Il marito Harun però si rende conto di provare dei sentimenti per quella creatura pericolosa che ha accanto e questo ci fa temere per lui. Avrebbe potuto in qualche modo salvare Yaren dalla sua stessa natura, ma non credo che per lei ci sia speranza.


 

Nel frattempo però è successo, come al solito di tutto. Un crollo nel cimitero, nei pressi della tomba di Dilsah Aslanbey, ha rivelato che la tomba era vuota e che lì non è mai stato seppellito nessuno. Chiamato Mirat, la polizia gli racconta tutto e il ragazzo, sconvolto, corre dalla nonna per rivendicare la verità, quella che gli ha sempre nascosto.


 

Dilsah, che era stata ritrovata da Hazar, è stata in qualche modo indotta a fuggire per colpa di Zehra, che onestamente ne fa una giusta e dieci sbagliate. Capisco i suoi timori, ma fare del male a una donna a cui è stato sottratto l'amore della sua vita, il figlio e la sua intera esistenza, mi sembra decisamente troppo. Lei sostiene che lo ha fatto per difendere la sua famiglia, ma regge decisamente poco come motivazione e credo che ormai si sia giocata anche le ultime possibilità con Hazar.


 

Questi, ritornato, scopre che Dilsah è sparita e la cerca ovunque. La donna, pensando che il figlio sia morto, e anche la madre, pensa seriamente di uccidersi, ma qualcosa succede e Hazar riesce a recuperarla e a portarla a casa dalla madre Sukran, a cui al riconsegna per concederle un minimo di gioia.


 

Intanto Azize, fronteggiata da Miran, non tace più e racconta la verità, ovvero che la madre è ancora viva. Le verità svelate in questo episodio erano tante, come la relazione tra Azize e Nasuh, che sconvolge tutta la famiglia, ma anche quella fatta da Azize a Reyyan a cui racconta del suo legame con Hazar e Miran. Colpi di scena su colpi di scena, ma il titolo UN AMARO RITORNO è dedicato a Dilsah, a questa donna caduta innocentemente in un gioco più grande di lei, che, confusa, ferita, torna in un mondo completamente diverso da quello lasciato e sembra davvero difficile per lei trovare un briciolo di felicità. Ci riuscirà? Speriamo di sì.

giovedì 24 aprile 2025

HERCAI - Perdite e ritrovamenti (53)

 


La storia di HERCAI è un racconto di perdite e di ritrovamenti e questo episodio in qualche modo racchiude tutto questo e ce lo mostra in maniera evidente. Iniziamo con Reyyan disperata per la scoperta di aver perso il suo bambino e allo stesso tempo la paura di perdere anche suo marito. Certo con Miran è facile immaginare che prima o poi commetta una follia che determini la loro separazione definitiva, ma non ci aspettavamo certo che venisse in qualche modo "rapito" da finti poliziotti che lo trascinano via.


 

L'abile tecnica del flashback e flash forward in qualche modo ci sviano, in quanto lo avevamo lasciato nella macchina dei poliziotti che lo avevano portato via e adesso lo ritroviamo in fuga nella landa desolata accompagnato incredibilmente da Mahmut ferito. Scopriremo solo dopo che l'uomo di Azize lo ha salvato da questi strani gendarmi, che in realtà sono stati assoldati da Cihan, deciso a sbarazzarsi del ragazzo una volta per tutte.


 

La gelosia dell'uomo a tratti è davvero incredibile. Non avendo mai digerito la mancanza d'amore del padre, che gli ha fatto pesare l'essere frutto di un matrimonio combinato, adesso che Hazar ha ritrovato suo figlio non vuole cedere supposti diritti di Azat, il quale invece non appare per niente turbato dall'idea di avere un cugino con cui dividere l'eredità. Il problema non è il loro legame, ma il contrasto evidente tra Hazar e Cihan, alimentato da Nasuh, oggettivamente ancora innamorato di Ayse.


 

Miran si salva dagli uomini che volevano ucciderlo grazie a Mahmut, ma nel frattempo tutti lo cercano e il timore di Reyyan è quello di non trovarlo più. Disperata prova a fuggire, viene recuperata dal nonno e portata nella grande villa dove la famiglia cerca di contenere il suo dolore. Intanto Nasuh cerca Azize, persa anche lei, in realtà lasciata nel pozzo ad espiare.


 

Quando Miran ritorna, scoppia il caos come sempre perché Reyyan è disperata per le mille scoperte fatte in quel momento e affronta il marito dicendole che lui la lascia sempre sola ad affrontare il dolore, troppo preso dalle sue battaglie e lui, consapevole che la moglie non ha mentito, decide di prendersi cura di lei e aiutarla ad affrontare questa perdita dolorosa del loro bambino.


 

Nel frattempo anche Firat deve affrontare il rischio di perdere qualcuno: Esma, salvata da Zeynep, arrivata da poco nelle loro vite. Anche per la giovane agronoma, infatti, la vita a Midyat si sta rivelando piuttosto turbolenta. La donna avvisa Firat che la madre ha provato a togliersi la vita e lui corre in ospedale. Esma si salva e lui è diviso tra il senso di colpa per non averle dato ascolto e non averla capita, e la riconoscenza infinita per Zeynep che le ha salvato la vita. Tutte basi per permettere a questo personaggio positivo di costruirsi finalmente una sua vita e una sua felicità con qualcuno. Per lui Zeynep è un incontro fortunato!


 

Intanto Azize viene ritrovata proprio da Nasuh che segue il figlio Cihan che vuole ucciderla con la pistola di Miran, con lo scopo di sbarazzarsi di loro due in un colpo solo. Qui l'uomo scopre che il figlio ha capito il legame tra di loro e che vuole in qualche modo uccidere la donna perché si è sempre sentito non amata.


 

Nasuh riesce a farlo desistere dal suo intento e a salvare Azize. Adoro quando la regia ci offre la visione di loro ragazzi, quando si guardano, per farci capire come continuino ad amarsi nonostante siano passati 50 anni e abbiano davvero sprecato una vita a odiarsi, quando i loro cuori continuano a vedersi come quando erano ragazzini. Storia decisamente più romantica della media, anche in questo racconto di amori persi per sempre o ritrovati.


 

Anche quello di Hazar e Dilsah è un altro amore di quelli impossibili e leggendari e ben lo sa Zehra che, andando da Mahfuz, e scoprendo che la donna è viva, gli chiede di tacere per il bene del suo matrimonio, ma l'uomo è tornato per fare le cose giuste e non è disposto a sacrificare la felicità di Miran per le paure di Zehra. "Se pensi che il ritorno di Dilsah possa compromettere la tua casa, significa che una casa non ce l'hai", le dice e ha assolutamente ragione.


 

Hazar capisce che la donna gli sta mentendo, ma nel frattempo cerca di capire che cosa Fusun Aslanbey stia combinando e che cosa voglia da loro, anche perché sospetta che possa essere coinvolta in quello che è successo a sua figlia. E mentre assistiamo alla strana attrazione che sta nascendo tra Azat e Gonul (pregando per loro!) e ci godiamo momenti di lotta e tentativi di felicità di Miran e Reyyan, che cercando di superare il dolore e di aggrapparsi alla loro vita e al loro futuro, il più grande ritorno arriva proprio sul finale.


 

Firat ha detto a Fusan che se gli riconsegnerà Azize le cederà i suoi beni. La donna però porta all'incontro un ospite diverso, dopo averlo recuperato da Mafuz. A presentarsi sarà però Hazar, avendo quest'ultimo intercettato una telefonata della donna. E i suoi occhi increduli, dopo più di trent'anni si poseranno sulla persona che mai avrebbe creduto di rivedere nella sua vita: Dilsah! Questo sicuramente porterà a un nuovo capovolgimento degli eventi e a uno stravolgimento di tutti i personaggi.

martedì 22 aprile 2025

HERCAI - Espiazione (52)

 


Come si può conquistare il perdono dopo aver fatto tutto quello che Azize ha fatto nei confronti di Miran e Reyyan? Difficile il percorso intrapreso di redenzione ed espiazione, ma la donna, che si è ritrovata davanti una famiglia e una storia completamente diverse da quello che immaginava, adesso deve trovare il modo per trasformare il male in bene, prima di rivelare a tutti la sua identità. 


 

Nasuh è l'unico che la vede ancora con gli occhi dell'amore, nonostante una leggera reticenza derivata dagli attacchi violenti degli ultimi quarant'anni. Eppure, come ben simboleggia la scena in cui i due si rivedono alla fattoria, ai loro occhi sono ancora il giovane Nasuh e Ayse che si amavano e sognavano una famiglia insieme.


 

Adesso però Azize vuole prima convincere il mondo del suo pentimento e poi rivelare la sua vera identità e in questo episodio risulta fondamentale il suo intervento su Reyyan, avvelenata dai dolci della terribile Fusun Aslanbey. Lo scopo di quest'ultima è indurre Miran a credere che sia stata Azize ad avvelenare sua moglie, ma Azize corre e aiuta Reyyan, interrompendo l'emorragia che l'ha colpita.


 

Una macchina, con un uomo di Fusun, salva la ragazza e la porta in ospedale, avvisando anche un preoccupatissimo Miran che non riusciva a contattare la moglie. Una volta in ospedale, Miran riceve la bruttissima notizia che il bambino non ce l'ha fatta, ma scopre anche che la moglie aspettava due gemelli e che l'altro invece è sopravvissuto. Ed ecco che ritorna il sogno dei due melograni, uno perso e l'altro salvato al ramo.


 

Miran, pur disperato, decide con il consenso di Hazar e Zehra di tacere sulla morte del bambino, per permettere a Reyyan di riprendersi in serenità, ma l'umore strano dell'uomo, la sua tristezza e quella dei suoi familiari, generano ansia nella nostra eroina che si tranquillizza solo quando la dottoressa, complice, le fa un'ecografia per farle sentire il battito del cuore del suo bambino.


 

Mentre Azize spera che Reyyan si ricordi del suo aiuto (lei ha avuto un momento di perdita di conoscenza e non ricorda niente di quello che è successo), Reyyan è coccolata dal marito e dagli amici (Firat e Zeynep), che la vanno a trovare per regalarle uno specchio magico che la fa sembrare più magra e passare con lei un pomeriggio spensierato.


 

Ovviamente per pochi momenti di felicità, il resto del mondo è infiammato dalla follia. Fusun, responsabile dell'avvelenamento di Reyyan, aveva convocato Miran per presentargli sua madre e smascherare un altro crimine di Azize, ma Dilsah è sparita, portata via da Harun, che non sembra completamente allineato con i desideri della madre.


 

Tutti la cercano, ma nel frattempo Azize cade in un'imboscata, dopo aver incontrato Nasauh e avergli chiesto di accompagnare Reyyan alla fattoria per permetterle di parlarle e di spiegarle quello che è successo. 


 

Quando però Reyyan ricorda alcuni particolari di quel pomeriggio, quando arriva suo padre Hazar a portarle dei doni, tutti capiscono che è stata avvelenata da alcuni dolci mandati da qualcuno che si è finto Hazar e quando Reyyan ricorda anche la presenza di Azize al suo fianco, tutti i propositi di Miran di tacere sulla morte del gemello, svaniscono in un eccesso di furia, perché l'uomo si lancia fuori dalla casetta dicendo che ucciderà l'assassino del suo bambino.


 

Come al solito, tutti gli corrono dietro e solo Reyyan resta dietro con la povera Zeynep, finita in un contesto decisamente fuori dalla norma. La donna, che doveva tacere, non ci riesce e le racconta tutta la verità, ma è proprio la verità a sbloccare il ricordo e a svelare a Reyyan che Azize non è colpevole, ma è stata lei a salvare il suo bambino.


 

Disperata vuole correre da Miran per impedirgli di ucciderla, ma arriva Nasuh che l'accompagna alla fattoria, dove non trovano nessuno. Azize è stata rapita, gettata in un pozzo e quando Miran arriva, in ritardo, non ha il tempo di parlare con la moglie perché dei gendarmi lo arrestano e lo portano via con l'accusa di aver ucciso Azize.


 

La donna, invece, bloccata nel pozzo, come era successo al nipote, con le mani ferite dal fuoco da cui aveva strappato Hazar, non riesce ad uscire e non le resta che il tempo per pregare, sperare ed espiare i suoi peccati. Ci riuscirà? Cammino difficile, ma l'unico da seguire se spera un giorno di poter avvicinarsi al nipote e al figlio amato a cui ha fatto tutto quello che era possibile immaginare.

venerdì 18 aprile 2025

HERCAI - Melograni e altri segreti (51)


Dopo mille peripezie e sofferenze i nostri eroi, Miran e Reyyan, sembrano finalmente godere della pace bucolica da loro conquistata, anche se i serpenti strisciano nell'ombra, intorno a loro, e qualcosa di terribile sembra che si stia preparando per abbattersi sulla loro felicità. Ma al momento Miran e Reyyan sembrano davvero una coppia innamorata, felice, che aspetta con gioia l'arrivo del loro bambino, con l'affetto di un padre conquistato, che cerca di essere presente nella loro vita appena può, aiutandoli anche ad ampliare la loro casetta minuscola in mezzo al nulla. Poi un sogno, di due melograni, arriva a inquietare leggermente il quadro dell'insieme.


 

Reyyan sogna e lo spazio onirico ha un ruolo rilevante in questa storia. Lei sembra Biancaneve, vestita di bianco, con la sua folta chioma scura, che si prende cura di un alberello appena piantato che, nel giro di un batter d'occhi, si trasforma in una pianta adulta che già dà i suoi frutti e più precisamente due melograni. Il paesaggio intorno alla nostra eroina è stranamente inquietante e all'improvviso uno dei due preziosi melograni si stacca e precipita con violenza a terra colpendo il suo ventre con gli schizzi rossi come il sangue. Il dolore è terribile, ma lei pensa all'altro melograno che ostinatamente rimane attaccato al ramo, mentre chiama disperata il suo amore perché venga ad aiutarla.


 

Il sogno inquieta, ma lei cerca di non pensarci per il resto dell'episodio, godendo dei momenti di felicità con il marito, apprezzando l'intimità che si sta sviluppando pian piano tra lui e Hazar, o godendosi di una festa di famiglia organizzata da Nasuh per il nipote appena ritrovato, dove le tensioni vengono a un certo punto stemperate anche dalla volontà ferrea della nostra coppia di essere felici. 


 

Miran e Reyyan ci regalano nuovamente la danza damat halay, quella del loro matrimonio, tipica di questa zona, ma la felicità che brilla nei loro occhi è molto diversa dalle emozioni di quel lontano momento. Nasuh e Hazar sono felicit, Azat sembra triste per quello che ha perso e Cihan ha già lasciato il tavolo con la moglie per andare alla cena organizzata dall'inquietante Fusun Aslanbey che ha accolto nella sua famiglia Yaren.


 

Mentre quest'ultima si scontra con Gonul, decisa a imporsi nella villa, ma trovandosi a dover combattere con una donna con un certo temperamento, scopriamo che Aslan non è morto e che Sultan, pur nascondendo la verità per non dare false illusioni alla figlia, decide di lasciarla per prendersi cura del figlio, pur abbandonando l'altra in una situazione piuttosto triste.


 

Mentre succedono tutte queste cose, ecco che ritorna il simbolo del melograno. Miran ne ha trovato alcuni su un muretto e pensando di fare cosa gradita alla moglie ne ha preso qualcuno, lasciando dei soldi. Reyyan, ancora inquieta per il sogno, quando scopre quello che ha fatto lo costringe ad andare a restituirli e il contadino che li incontra, rifiuta, e impone loro di dare una mano nei campi e in casa, solo per avere la loro compagnia e per insegnare loro il valore del lavoro piuttosto che dei soldi.


 

Tutto sembra essersi stemperato e Reyyan crede di aver fatto pace nuovamente con le forze dell'universo, ma in realtà il male subdolo continua a strisciare intorno a lei. Mille segreti ancora sono covati. Mentre erano in compagnia della famiglia Sadoglu, Azize li spia con il cuore contratto, desiderando stare accanto a Nasuh, che l'ha sempre amata, e insieme a suo figlio e suo nipote, che ha respinto tutta la sua vita.


 

Hazar sorprende il padre e Azize che discutono in strada e turbato cerca di capire che segreto ancora celino, nonostante nessuno parli. La donna, in realtà, sta cercando disperatamente Dilsah, la donna amata da Hazar e madre di Miran. Crede che restituendo loro quello che aveva sottratto la sua colpa possa essere meno pesante, ma Fusan l'ha portata via e vuole la sua vita in cambio.


 

La lotta si delinea sempre più chiaramente tra le due donne, finendo per coinvolgere i nostri eroi anche se inconsapevoli del legame. Intanto Azize convince Esma a parlare con il figlio e a raccontarle il suo segreto, quello custodito tutta la vita. 


 

In un primo momento Esma cerca Miran, perché vuole parlare con tutti e tre i suoi ragazzi (Miran, Firat e Gonul), ma lui la respinge. Grazie all'intercessione di Reyyan, alla fine cede e i quattro si incontrano in un bosco, a poca distanza dalle terre dove Firat lavora con la bella Zeynep. Il bosco sembra richiamare ancora una volta l'immagine di Biancaneve e la mela avvelenanta, anche se qui il veleno è tutto quello di cui si libera Esma, che racconta a Firat come abbia ucciso il marito di Azize, che l'aveva violentata, di come avesse poi scoperto di aspettare un bambino e di come avesse lottato al pensiero di dover tenere il frutto della violenza, per poi scoprire che l'amore per lui era stato più grande.


 

Tutti restano sconvolti dalla notizia, soprattutto Firat che corre via, senza essere capace di parlare con sua madre, consolata da Gonul. Miran non ha il tempo di reagire a questa scoperta che Fusun lo chiama per attirarlo in un incontro dove dovrebbe presentargli qualcuno di importante, ma è Reyyan il polo della nostra attenzione.


 

La vediamo vestita di bianco, in mezzo ai campi, come nel sogno dei melograni, anche se qui sta cercando radici che estrae da sottoterra per Zeynep e il loro progetto. Azize, avvisata da Fusun da una misteriosa frase minacciosa, è corsa per capire se Miran e Reyyan stanno bene. Quando la nostra eroina la vede la caccia, preoccupata, ma in realtà aveva ricevuto un dono inquietante da un supposto Hazar, una cesta di dolci, che aveva cominciato a mangiare. Il veleno, come quello delle mele o dei melograni, agisce su di lei facendola svenire davanti agli occhi di una preoccupatissima Azize.