domenica 30 aprile 2017

D'AMORE E D'OMBRA DI ISABEL ALLENDE


Ci sono autrici che si incontrano in un momento particolare della propria vita e in qualche modo nasce come una forma di strana amicizia che ci accompagna nel corso degli anni. Ero poco più di una ragazzina e mi ero infatuata di un film, LA CASA DEGLI SPIRITI, portato sugli schermi nei primissimi anni novanta. Me ne invaghì in maniera segreta e inconfessata, ma le persone che mi erano accanto mi conoscevamo alquanto bene e così per Natale mi regalarono il romanzo da cui era tratto, frutto di una penna a me sconosciuta, destinata a rimanere con me.


Ero solo una ragazzina di quindici anni che a differenza di Clara Del Valle (l'affascinante ed intensa protagonista) non aveva la facoltà di prevedere il futuro e ignoravo che la letteratura latino americana sarebbe entrata prepotente nella mia vita, come tutto il mondo di lingua spagnola, ma qualcosa mi affascinò e quell'incanto è rimasto in qualche modo con me.


LA CASA DEGLI SPIRITI, che poi comprai anche in spagnolo anni dopo, è stato il mio primo incontro con Isabel Allende, a cui sono seguiti poi tantissimi altri suoi romanzi che oggi arricchiscono gli scaffali della mia libreria e che a volte mi compiaccio di rileggere. La Allende è un'autrice superba che sa usare le parole per entrare nei sentimenti dei personaggi, nel ridare loro vita e nel farli emergere dalla pagina. Tra tutti i suoi lavoro, un posto particolare nel mio cuore è occupato da D'AMORE E D'OMBRA, romanzo del 1984, scritto durante il tempo del suo esilio in Venezuala, da me scoperto molti anni dopo.


D'AMORE E D'OMBRA racconta la storia di Francisco e di Irene, due giovani che vivono la loro quotidianità nel Cile di Pinochet. Francisco è uno psicologo che, non trovando lavoro, si è adattato a fare il fotografo per i giornali, sfruttando una sua passione di sempre. Irene è figlia di una potente famiglia aristocratica, caduta in disgrazia. Mentre la madre Beatriz ha trasformato parte della villa di famiglia in un centro per anziani, Irene lavora come giornalista ed è fidanzata con il Generale Gustavo Morante. 


Nella vita di Irene tutti hanno sempre cercato di proteggerla dalla violenza della realtà che li circonda, fin da quando suo padre ha abbandonato la famiglia per farsi un'altra vita. L'arrivo di Francisco nella sua esistenza segnerà una scolta fondamentale perché finirà per squarciare il velo che la divide dal mondo e stravolgerà per sempre anche il suo cuore.


Tutto si mette in movimento un giorno quando i due si recano in un paesino dove si racconta che ci sia una ragazza con poteri taumaturgici. Si tratta di Evangelina Ranquileo, affetta da crisi epilettiche che nessuno ha saputo spiegare e che la mentalità popolana ha finito per ammantare di storie pittoresche e piene di speranza. Durante una crisi della ragazza, intervengono i soldati ed Evangelina finisce per colpire ed umiliare uno di loro. Poco dopo qualcuno porterà via la giovane facendone perdere le tracce.


Francisco ed Irene cominciano ad indagare, mentre il legame tra di loro si rafforza sempre di più. Cercando Evangelina Ranquileo, l'orrore della dittatura si svela in tutta la sua violenza e ferocia, risvegliando Irene da quel mondo incantato in cui aveva vissuto come la Bella Addormentata e solo la determinazione e l'amore di Francisco riusciranno a salvarla quando quella stessa realtà allungherà i suoi tentacoli su di lei, cercando di colpirla.


Questo romanzo fu una era e propria rivelazione quando lo scoprì perché mi mostrò come il racconto di un amore appassionato, sincero, totale potesse anche associarsi a temi impegnati e ricchi di significato. Attraverso il personaggio di Francisco Leal, protagonista dolce, attento al bisogno del prossimo, appassionato, senza essere violento, si compie un viaggio introspettivo nei sentimenti, ma anche nei lati oscuri della natura umana.


Bellissimi i ritratti dei vari personaggi, come i membri della sua famiglia, rifugiati spagnoli che si erano sottratti alle grinfie della dittatura franchista per poi essere raggiunti da altri orrori, o lo splendido Mario, ritratto di un parrucchiere omosessuale assolutamente raffinato, elegante, lontano dai cliché, pronto ad aiutare quelli che hanno bisogno di un aiuto, o Gustavo Morante, il fidanzato di Irene, generale dell'esercito, onesto, fedele, quella parte sana dello stato che malgrado le tenebre continua ad esistere.


La Allende con la sua abile penna riesce a descrivere un mondo ammantato di ombre in cui incredibilmente riesce a sbocciare l'amore, come unica luce di speranza. Innegabilmente l'ultima parte è quella che ti trascina via, straziandoti il cuore, riempendo il cuore del lettore di dolore per l'addio e di speranza per il futuro. Decisamente uno dei miei romanzi preferiti.



FRASI TRATTE DAL ROMANZO


Questa è la storia di una donna e di un uomo che si amarono in pienezza, evitando così un'esistenza banale. L'ho serbata nella memoria affinché il tempo non la sciupasse ed è solo ora, nelle notti silenziose di questo luogo, che posso infine raccontarla. Lo farò per quell'uomo e quella donna che mi confidarono le loro vite dicendo: prendi, scrivi, affinché non lo cancelli il vento.


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Era capace di trasformare una donna dall'aspetto insignificante, valendosi della cornice di una chioma vaporosa e dell'artificio dei cosmetici sapientemente combinati, ma, soprattutto, riusciva a dare a ognuna la sicurezza del proprio fascino, perché in ultima istanza la bellezza altro non è che un atteggiamento.


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L'umanità deve vivere in un mondo unito, dove si mescolino le razze, le lingue, i costumi e i sogni di tutti gli uomini. Il nazionalismo ripugna alla ragione. In nulla beneficia i popoli. Serve solo affinché in suo nome si commettano i peggiori abusi. 


***

Francisco l'attrasse a sé e le cercò le labbra. Fu un bacio casto, tiepido, lieve tuttavia ebbe l'effetto di una scossa tellurica nei loro sensi. Entrambi percepirono la pelle dell'altro prima mai così precisa e vicina, la pressione delle loro mani, l'intimità di un contatto anelato fin dagli inizi del tempo. Li invase un calore palpitante nelle ossa nelle vene nell'anima, qualcosa che non conoscevano o che avevano del tutto scordato, perché la memoria della carne è fragile. Tutto scomparve intorno ed ebbero coscienza solo delle labbra unite che prendevano e ricevevano.


***

L'ardore di quel bacio non li abbandonò per molti giorni e riempì di fantasmi delicati le loro notti, lasciando il ricordo sulla pelle, come una bruciatura. La gioia di quell'incontro li rapiva, facendoli levitare per strada, li spingeva a ridere senza motivo apparente, li risvegliava concitati nel mezzo di un sonno. Si toccavano le labbra con la punta delle dita ed evocavano esattamente la forma della bocca dell'altro.


***

Si salutarono con un abbraccio. La guida ritornò indietro con le bestie e i giovani cominciarono ad avanzare verso la linea invisibile che divideva quell'immensa catena di montagne e di vulcani. Si sentivano piccoli, soli, vulnerabili, due naviganti persi in un mare di cime e di nuvole, in un silenzio lunare; ma sentivano pure che il loro amore aveva acquistato una nuova dimensione che sarebbe stato l'unica fonte di forza nell'esilio. Nella luce dorata dell'alba si fermarono per guardare la loro terra un'ultima volta. – Ritorneremo? – mormorò Irene. – Ritorneremo – rispose Francisco. E, negli anni successivi, quella parola avrebbe costellato i loro destini: ritorneremo, ritorneremo...

sabato 29 aprile 2017

CAREZZE PROIBITE di Shelly Thacker



Arrivata al terzo volume della collana ORIGINALE CLUB devo dire che queste edizioni mi sembrano più curate delle altre, come se al romanzo rosa venisse riconosciuta una sua dignità e nello stesso tempo venisse dato a tutte le lettrici il rispetto che meritano. Non so se dipende da una scelta delle trame pubblicate, o da semplice fortuna che mi ha portato a trovarne di seguito tre che presentano un intreccio decisamente più attento ai particolari. Fatto sta che CAREZZE PROIBITE, scritto da una penna a me sconosciuta, mi ha lasciato con una sensazione assolutamente positiva ed il desiderio di approfondire la mia conoscenza di questa autrice.


A onor del vero, confesso che avevo qualche dubbio sulla trama, malgrado l'amica che me lo ha prestato insistesse dicendomi che meritava. La verità è che pur amando le storie che coinvolgono in qualche modo membri dell'aristocrazia, quando si parla di principi e principesse, mi appaiono troppo lontani per poterli capire ed immedesimarmi e le storie d'amore spesso ci fanno sognare perché riflettono i nostri sogni o ci conquistano anche per una similitudine di gusti. Fatto sta che le vicende del piccolo regno di Chalons, travolto dall'esercito nemico della vicina Turingia, e del destino della sua principessa Ciara (che la mia mente ha faticato a pronunciare per tutta la lettura!!! Come lo leggereste voi? Siara - Saira ?) in principio non suscitavano il mio entusiasmo, ma fin dai primi capitoli, che ce la presentano nel castello paterno, assediato dai nemici, con la sola difesa del fratello Christophe, la mia attenzione si è risvegliata.


La verità è che mi piacciono le trame, le storie meditate, quelle che sviluppano le vicende, senza affrettarsi a farci vedere i due protagonisti interagire, perché il terreno deve essere preparato prima di seminare e l'attesa è fondamentale. Non che Ciara e Royce impieghino troppo tempo ad incontrarsi. Nel giro di una quarantina di pagine vedremo la bella principessa, rimasta unica erede al trono dopo l'uccisione del fratello, incontrare l'uomo a cui suo padre ha affidato la più difficile delle missioni, ovvero quella di condurre la propria figlia dal nemico vincitore, il malvagio principe Daemon che l'ha chiesta in moglie per sancire la pace sui due regni, ma soprattutto per assicurarsi il potere anche sul regno di Chalons.


Ciara soffre per l'apparente disprezzo e distacco del padre ed è pronta a tutto per dimostrarsi all'altezza del ruolo che il destino le ha affidato, ovvero quello di essere la chiave per la pace. Quando però incontra Royce Saint-Michel, vecchio compagno di Christophe, ma poi allontanato dal regno e dai suoi territori di Ferrano per un'oscura vicenda in cui è venuto meno alla parola data al sovrano, Ciara sente subito un astio profondo per quell'uomo così lontano dagli ideali della cavalleria. Lui ha promesso di portarla sana e salva (e soprattutto non compromessa) al  principe Daemon, ma non lo fa per un ideale politico o desiderio di pace, bensì per la promessa di essere reintegrato nel suo titolo e nei suoi possedimenti.


Royce  nel frattempo è infastidito dalla presenza di Ciara, che ricordava come una ragazzina insignificante sempre rintanata in biblioteca e circondata da decine di servitori, e che ora è una donna seducente e innocente allo stesso tempo. Il viaggio che i due intraprendono, sulle montagne che separano i due regni, si rivelerà denso di disavventure e disagi, inseguiti da alcuni ribelli che vorrebbero uccidere Ciara e interrompere i trattati di pace.


Nel frattempo però i due si conoscono e l'amore nasce impetuoso e prepotente, abbattendo tutte le barriere e le divisioni, anche se Royce non può venire meno alla parola data al Re, finendo per compromettere Ciara, rischiando la sua vita nel momento in cui si dovesse scoprire del loro amore. La tentazione è però palpabile e forte e la Thacker gioca con abilità con i sentimenti di entrambi, concedendo senza concedere, seducendo senza compromettere, fino a quando il capovolgimento degli eventi non aprirà una possibilità per un amore che sembra impossibile da realizzarsi, in quanto, anche senza il terribile Daemon, Ciara resterà sempre una principessa destinata a sposarsi per ragioni politiche e Royce un semplice barone troppo in basso nella scala sociale per aspirare alla sua mano.


La soluzione sarà trovata, come è giusto che sia in ogni romanzo rosa, ma la Thacer alla fine convince per aver sviluppato una storia ben raccontata e costruita, con avventura, passione, seduzione ed ingegno, senza mai scadere nella noia che a volte certi racconti di questo tipo hanno la tendenza a sviluppare. L'impressione che mi ha lasciato quest'autrice è quindi molto buona, spero di recuperare altri volumi.

lunedì 24 aprile 2017

BUGIE E TENTAZIONI di Connie Mason


Seguendo la scia dei romanzi della collezione ORIGINALE CLUB, che mi avevano dato, dopo la lettura di PROIBITO, l'illusione di volumi meno tagliati e più articolati, mi sono imbattuta in questo volume di qualche anno fa di Connie Mason dal titolo BUGIE E TENTAZIONI, che avrei potuto sintetizzare come ILLUSIONI E DISILLUSIONI. La verità è che la storia parte come accade spesso con grande impeto ed interesse, presentando tutti gli elementi che suscitano la mia curiosità, per poi spegnersi monotonamente in un altalena di capriole in mezzo al letto che al secondo giro hai la sensazione di aver già letto la scena e di aver sbagliato a mettere il segno perché ti sembra di sfogliare sempre la stessa scena.


BUGIE E TENTAZIONI inizia un anno dopo della fine tragica di Culloden. Ancora una volta mi ritrovo in Scozia, dopo il fallimento della rivoluzione giacobita, e anche se tra i feriti in fin di vita non ritrovo Jamie Fraser né il fantasma di Claire, l'ambientazione mi è familiare e quindi l'accoglienza è dovuta. Gli inglesi hanno vinto e stanno umiliando i clan scozzesi che hanno partecipato alla rivolta conclusasi con il massacro di tanti di loro e la fuga del principe Carlo. St. John Thornton, giovane marchese di Derby, ha solo 14 anni quando la sua famiglia decide di farlo sposare con Christy MacDonnald, la figlia di solo 7 anni di un potente capo clan. Lei è l'erede designata e la prassi è quella di far sposare le figlie dei nobili scozzesi con degli inglesi, privandoli quindi delle loro terre.


St. John è un ragazzino che già sembra mostrare il potenziale di seduzione che lo trasformerà nel famoso Lord Sin, mentre Christy è una bambina ribelle, che odia il nemico che l'ha privata del padre e dei fratelli. Costretti a sposarsi praticamente bambini, i due si lasciano con l'impressione di un feroce disgusto. Dopo quasi 15 anni, Sinjun, come si fa chiamare dagli amici, vive la sua vita dissoluta a Londra, ignorando la moglie che non vede praticamente dal giorno delle nozze, utilizzando la scusa di essere sposato per evitare tutte le madri a caccia di un marito per le proprie figlie, godendo invece i favori di vedove e donne sposate.


Un giorno, durante una festa, la sua attenzione viene attirata da una giovane donna, Flora Randall, arrivata da sola senza il vecchissimo marito lasciato in Cornovaglia. La donna, che vive con un uomo praticamente impotente, è a caccia di un amante che possa darle un figlio per poi scomparire dalla sua esistenza. L'attrazione è immediata e Sinjun prova per Flora un'infatuazione che non ha mai sperimentato prima. Peccato che dopo meno di tre mesi, Flora scompare dalla scena lasciando Sinjun con il cuore spezzato, il sospetto che li porti in grembo suo figlio e l'incapacità di dimenticarla.


A complicare le cose arriva la notizia che la moglie scozzese è rimasta incinta di qualche suo amante e St. John decide finalmente di cambiare area e di raggiungere la pestifera creatura che ha sposato per chiederle l'annullamento, non intenzionato a dare il suo cognome al figlio di un altro. Grande è il suo stupore quando scopre che Christy non è altro che Flora, arrivata a Londra per costringerlo a consumare il matrimonio e a darle un figlio che possa permetterle di assicurarsi il controllo della proprietà.


Il clan Cameron infatti contesta la sua nomina a capo clan e Collum vorrebbe costringerla ad annullare le nozze e sposare lui. Con il ritorno di St. John la situazione si complica, mentre l'indolente edonista di Lord Sin comincia a scoprire un mondo ed una vita molto lontane da quello che immaginava, ma che finisce per conquistarlo sempre di più, come il fascino di una moglie dotata di una bellezza e di un carattere fuori dalla norma.


Se ci fossimo fermati a questo, il romanzo sarebbe stato avvincente, con una trama interessante, piena di ritmo e di svolte. Purtroppo la scrittrice prosegue il racconto, perdendolo in continui tira e molla che rovinano l'essenza stessa della storia. Christy finisce per ingannarlo apparentemente per salvargli la vita, ma la scusa presentata per allontanarlo (quando lui già conosce la minaccia di Callum) appare alquanto debole. Il ritorno di lei a Londra, per sfuggire al fastidioso pretendente, è ancora una volta una scelta alquanto incerte e mal motivata, per non parlare dell'ulteriore elemento di contrasto rappresentato dalla scoperta della nascita di Niall. 


Se la prima parte si presenta avvincente, la seconda scivola nella noia del tira e molla dove i due protagonisti non fanno altro che incontrarsi furtivamente, cedere alla passione e separarsi dopo, con continue scene di sesso (spesso anche descritte nello stesso modo) al punto che si va avanti per inerzia. Ovviamente si arriverà al ritorno in Scozia, che crea un minimo di movimento con il rapimento di lei, ma dopo aver svilito la storia riempendola di cose improbabili la magia iniziale si è persa. Peccato perché le idee erano ottime, non sempre ben sviluppate.

domenica 23 aprile 2017

DI PADRE IN FIGLIA - PRIMO EPISODIO


Martedì sera la RAI ha trasmesso il primo episodio di una nuova serie ambientata nell'Italia degli anni cinquanta con un cast che fin dai primi promo rivelava tutta la sua qualità. Era da un po' di tempo che aspettavo qualche serie di rilievo sulla rete ammiraglia e ho avuto subito sentore che questa lo sarebbe stata, se non tanto per la storia, sicuramente per la qualità degli interpreti e per una regia decisamente interessante.


La storia inizia a Bassano del Grappa nel 1958 dove Franca, la moglie di Giovanni Franza, imprenditore locale che produce grappa, è sul punto di partorire e furiosa si aggira per le strade del paese alla ricerca del marito che si sta divertendo tra le braccia di una prostituta del posto. Giovanni è il capo famiglia, interpretato da un bravissimo Boni, uomo maschilista, autoritario ed interessato solo a se stesso. 


Pur avendo due figlie femmine, tra cui Maria Teresa (Cristiana Capotondi) ed Elena (Matilde Gioli), l'uomo è interessato solo ad avere un figlio maschio e quando Franca mette alla luce due gemelli, Sofia e Antonio, è subito chiaro che il rampollo di famiglia diventerà Antonio.
La storia segue più filoni narrativi. Se da un lato assistiamo alla vita rassegnata di Franca, che pur non amando il marito e custodendo nel suo cuore il ricordo lontano di un amore lasciato in Brasile, dall'altro lato seguiamo le vicende di Maria Teresa, la figlia in perenne contrasto con il padre, da cui vorrebbe affetto e riconoscimento, ma da cui riceve solo rifiuto e disinteresse.


Maria Teresa è invaghita di Riccardo, un amico d'infanzia, figlia del socio di Giovanni. Il ragazzo, pur essendo profondamente affine alla ragazza, con cui sogna di andare all'università, crescendo si invaghisce di Elena, la sorella più piccola di Maria Teresa.


Elena è una ragazza vivace e ribelle, che non esita a vivere le sue avventure, senza preoccuparsi delle conseguenze. Fidanzata con Filippo, il figlio del sindaco, non disdegna neanche Riccardo, ferendo i sentimenti di Maria Teresa, che decide di iscriversi all'Università di Padova, seguendo chimica, contrariamente a quanto espresso dal padre, che crede che le donne possano solo insegnare.


Tra tutti i figli, quella più determinata e simile a Giovanni sembra essere proprio Maria Teresa, ma l'uomo, accecato dai suoi pregiudizi e da una visione ristretta del mondo, non sembra accorgersene e riversa sul figlio maschio tutte le sue aspettative.


Intanto Elena finisce con mettersi nei guai, rimanendo incinta di Filippo. Confidandosi con la madre, questa le dice di pensare bene al suo futuro e di non sentirsi costretta a sposarsi, rovinandosi la vita per sempre, come ha fatto lei. Ma il problema sarà quello di doverlo raccontare a Giovanni, che, sorpresa una conversazione tra madre e figlia, scopre da solo il terribile segreto.


Storia intensa, ben recitata, dove spiccano momenti tra Franca e Pina, l'amante di Giovanni, che poi decide di dare una svolta alla sua vita. Il momento della lettura della lettera arrivata dal Brasile, quando ormai Franca sente di potersi confidare con la donna che fino a poco tempo prima aveva considerato una nemica, racchiude l'essenza di questa storia, sintonizzata sulle frequenze di un cuore femminile. Un episodio decisamente interessante. Mi chiedo anche come evolveranno le storie di tutti i vari personaggi.

OUTLANDER 3 - E TEASER FU!


Quest'anno l'attesa è molto più lunga delle altre stagioni e a questo, bene o male, siamo stati costretti ad adattarci! Se per un breve momento ci eravamo illusi che aprile ci avrebbe portato i nuovi episodi, quando i tempi di ripresa si sono allungati e solo ad inizio anno il cast e la troupe si sono trasferiti in Sud Africa per girare l'ultima parte, abbiamo capito che l'attesa avrebbe rivaleggiato con quella della prima stagione, quando ci avevano abbandonato con il nostro eroe appeso alla finestra in procinto di salvare Claire dalle grinfie del malefico Randall.


Chi ama questa storia è abituato alle lunghe attese, basti pensare al nono romanzo che è in gestazione ormai da un paio di anni buoni e la Gabaldon ci concede ogni tanto briciole di scene in attesa del lancio. Tra una foto rubata dal set, quale immagine ufficiale che ci presenta soprattutto il periodo in cui i nostri eroi saranno divisi, siamo arrivati alle prime immagini trasmesse dal canale il 16 Aprile prima di THE WHITE PRINCESS, nuovo brillante prodotto della Starz.


Ovviamente è una strategia di marketing che ha puntato allo stesso pubblico fedele che si è sintonizzato per sbirciare questi pochi secondi di terza stagione e che forse ha indugiato davanti alle immagini della serie successiva. Il mio interesse però è tutto per quei pochi secondi dove la storia riprende vita laddove l'avevamo lasciata.


Siamo lontani dagli scenari assolati della Giamaica che sostituiranno nella seconda parte i paesaggi piovigginosi e scenografici della Scozia, né vediamo immagini di navi e di pirati. Tutto si concentra sugli episodi iniziali, su Jamie lontano da Claire, negli anni successivi a Culloden, ed in un piccolo frammento lo vediamo salvare la vita di William (personaggio ben noto a tutti noi che abbiamo letto i romanzi), mentre Claire vive la sua vita di moglie di un professore, madre di una bambina e ragazza vivace, separata da un grande amore che pensa perduto per sempre.


Pochi secondi, come dicevo, che comunque riescono a trasmetterci un brivido noto e ad aumentare l'attesa. Ancora non conosciamo esattamente la data di settembre, ma speriamo che non la rimandino ancora. VOYAGER sarà sicuramente un grande viaggio.

sabato 22 aprile 2017

IL FRUTTO PROIBITO di Anne Herries


Era da un po' che non leggevo un libro di ambientazione quattrocentesca. In qualche modo l'idea degli uomini in calzamaglia poco mi seduceva, anche se poi di racconti rinascimentali ne conosco diversi ed infondo la storia inglese (e non solo) presenta un certo fascino in qualsiasi momento storico.


Il caso ha voluto che IL FRUTTO PROIBITO arrivasse nella settimana in cui ho sbirciato il primo episodio di THE WHITE QUEEN, serie di qualche anno fa in cui, l'ambientazione è alquanto vicina nel tempo e la biondissima protagonista, Elizabeth Woodville, vedova Grey, mi ricordava moltissimo Lady Melissa Whitbread. A parte delle somiglianze estetiche e di ambientazione, i caratteri sono quanto mai lontani.


Anne Herries racconta in IL FRUTTO PROIBITO la storia di un amore sbocciato sinceramente ed impetuosamente fuori dalle scene, in quanto l'incontro tra i due protagonisti, che apre la storia, è segnato subito dal conflitto. Robert di Melford è il figlio di un ricco signore, ma ben lontano dall'aristocratica famiglia dei Whitbread. Melissa e Robert si amano, ma il terribile padre di lei ordina alla ragazza di troncare ogni rapporto con l'uomo, minacciandola di eliminarlo, grazie all'appoggio del fratellastro bastardo di lei, che racchiude ovviamente il male assoluto.


Robert non riesce a credere al tono freddo e scostante con cui Melissa rompe la loro relazione e quando poco dopo viene aggredito da alcuni scagnozzi e dal fratello di lei, questi lo sfigura e lo lascia in fin di vita. A salvarlo interverrà Owain, un vecchio uomo di fiducia della ragazza, che nasconde un oscuro segreto nel suo passato. Mentre la ragazza lotta contro la volontà di un padre che non l'ha mai amata e che vorrebbe usarla per stringere alleanze, Robert, ripresosi dall'aggressione, da una svolta alla sua vita, unendosi agli uomini di Enrico VII, che rivendica il trono di Inghilterra contro l'oscuro usurpatore Riccardo III.


Il problema della storia nasce dalla rapidità degli eventi, in quanto dalla ferita quasi mortale al ritorno trionfante in patria passano solo pochi mesi e tutto appare piuttosto forzato. Nel frattempo Enrico trionfa e con lui i suoi fedelissimi, ovvero anche Robert di Melford. La ruota del destino ha fatto un giro vorticoso e Enrico VII ordina a Robert di conquistare il castello di Whitbread, seguace di Riccardo, e Leominster, il promesso sposo di Melissa.


Il ritorno di Robert nella vita di Melissa è velato di amarezza e sospetti, in quanto la ragazza ancora lo ama, ma lui sembra accecato dal risentimento e dalla rabbia, anche se non è immune alla sua bellezza che rischia di farlo perdere ancora.


La storia è interessante e ben articolata (ad eccezione di qualche perplessità), ma quello che ho poco gradito è lo stile dell'autrice che in alcuni punti appare piuttosto affrettata, frutto di un taglio o di una sua incapacità di raccontare. Un esempio per tutti è la descrizione dell'aggressione di Robert che viene presentata agli occhi dei lettori come una forma di riassunto affrettato, invece di esserci mostrato dall'autrice. Inoltre l'amore di Robert per Melissa è spesso veicolato o asservito agli occhi, in quanto tutto quello che sa dire della donna che il suo cuore ha amato e che segretamente ancora ama è che "è bellissima" e che bisogna vederla per capire. Onestamente ho trovato riduttivo e avvilente limitarsi a presentare l'amore solo come una forma di stupore adolescenziale difronte ad un bel corpo e ad un bel viso.


Peccato perché io sono un'amante delle storie; adoro quando le autrici riescono ad articolare qualcosa di più interessante del solito schema: "Lei incontra lui, si piacciono, c'è un ostacolo, lo superano e si sposano". Mi piacciono i racconti, dove l'amore entra predominante, ma che fa parte di un quadro molto più complesso e ricco. È probabile che leggerò ancora qualcosa della Herries se troverà un libro con una bella trama, ma al momento la mia valutazione è piuttosto fredda.

PROIBITO DI PAMELA CLARE



Penso di soffrire di una vera forma di ossessione che si chiama OUTLANDER e la colpa di questo male è tutta di una scrittrice statunitense dai lunghi capelli neri e dallo sguardo intelligente di nome Diana Gabaldon. La verità è che esiste un prima ed un dopo nella mia vita di lettrice accanita di romanzi rosa e LA STRANIERA (che ho scoperto ormai quasi tre anni fa) è una sorta di sparti acque. Da quel momento gli altri racconti di ambientazione scozzese mi sembrano tutti stranamente familiari, alcuni citazioni evidenti, forme di omaggio o solo coincidenze. Forse sono io che mi suggestiono e cerco tracce di Jamie e Claire in tutte le storie d'amore e questa malattia mi è apparsa evidente leggendo PROIBITO di Pamela Clare.


Tra gli scaffali della libreria di una mia amica, tra i romanzi rosa, ho trovato alcuni volumi particolarmente accattivanti per via della copertina rigida e l'aria più seria anche se poi la sovracopertina è la più classica delle scene ammiccanti ed erotiche, ovviamente completamente fuori luogo rispetto alla storia. Ma questo è un altro discorso. Tra questi mi sono soffermata su PROIBITO, di ambientazione settecentesca e ho deciso di leggerlo incuriosita, augurandomi che ci fossero meno tagli rispetto ai volumi pubblicati dalla Harlequin.


Subito ho sentito un'aria stranamente familiare, forse perché siamo nel 1751 e Culloden è a solo qualche anno di distanza, perché, anche se siamo in Irlanda, gli inglesi sono il terribile nemico che sevizia il popolo, o forse semplicemente perché Bríghid, la nostra eroina, continua a chiamare Jamie (ebbene si anche il nome ci si mette a svegliare i miei ricordi!) Sassenach con una perversa inversione di ruoli.


La storia ha una dignità tutta sua, in realtà. La piccola Bríghid vive con il padre, un professore umiliato dagli inglesi e costretto ad insegnare di nascosto per via della sua condizione di cattolico, ed i due fratelli: Fionn, il maggiore, e Ruaidhrí, una testa calda. Alla loro famiglia si è aggiunto anche il piccolo Aidan, che ha perso la famiglia sempre per colpa degli inglesi. Quando Bríghid è solo una ragazzina, una pattuglia di soldati inglesi cattura il padre con l'accusa di sovversione e lo invia nelle Colonie Americane come schiavo. La vita dei ragazzi peggiora bruscamente.


Un giorno, quando Bríghid ha ormai 18 anni, durante il funerale del bambino della vedova Muirín, il corteo funebre viene interrotto dallo iarla, ovvero il signorotto inglese della zona, Sheff, che si trova in compagnia di un suo compagno d'università, Jamie Blackwell, arrivato da poco dalla Virginia per cercare l'appoggio del parlamento inglese nella guerra contro i Francesi. 


Sheff rivela una natura crudele nell'interrompere la cerimonia cattolica e nell'ordinare l'arresto immediato del prete. Jamie interviene e riesce a placare l'amico, che però nota lo sguardo interessato di lui nei confronti di una bellissima ragazza irlandese. Poco dopo Bríghid e Ruaidhri vendono catturati dai soldati inglesi e la ragazza, pur di salvare il fratello, accetta di essere portata dal loro signore. Sheff però ha idee diverse. Non vuole la ragazza per sé, almeno non ora, ma decide di regalarla a Jamie, per comprometterlo in qualche modo.


L'uomo sembra accettare il dono, anche se poi, nell'intimità della camera dove i due si ritrovano rinchiusi, lui farà di tutto per mascherare le sue vere intenzioni, ovvero quello di salvare la ragazza, per la quale ha provato da subito una forma di esasperata tenerezza, consapevole di essere spiato da Sheff che aspetta solo il momento per vederlo cadere.


Bríghid sa che lui è il nemico, ma difronte ai numerosi tentativi di Jamie di salvare lei e la sua famiglia, pian piano si rende conto che la realtà è molto più complicata di quella che può apparire agli occhi di una bambina a cui hanno sottratto il padre. E l'amore, contro ogni logica, finisce per invaderle il cuore estirpando pian piano quell'odio assoluto che ha nutrito per gli inglesi tutta la sua vita.


Storia appassionante, piena di momenti emozionanti che meritano tutta la lettura, con un protagonista che finalmente lotta per amore ed un'eroina che è decisa a prendersi quel poco di felicità che la vita sembra disposta a concederle, in quando le difficoltà che li separano non sono incomprensioni o fraintendimenti, ma l'intero sistema di leggi che sembra considerare tutto tranne l'amore.


Piccola nota. Il romanzo merita, ma la revisione del romanzo (o meglio la mancanza di un controllo) lo rendono pieno di piccole imprecisioni e di errori che arrivano a smorzare il clima magico della storia. Peccato, perché il racconto decisamente merita. Per non parlare della copertina di quest'edizione, completamente sbagliata.