venerdì 21 marzo 2025

HERCAI - Un inizio adrenalinico (39)


Dite la verità! Ci avevate proprio sperato, soprattutto dopo la visione di una prima manciata di episodi. Vi eravate illusi, soprattutto vedendo Reyyan uscire di casa, la casa degli Sadoglu, all'alba, con il vestito blu che ricorda quello del primo episodio, per incontrare Miran sul ponte mai dimenticato (sì, quello del famoso bacio!) che le cose finalmente si stavano orientando verso la felicità. Quando Miran poi la riaccompagna a casa, anche se sono sposati, sembrano quasi due fidanzatini, che chiedono il permesso ad Hazar di potersi frequentare.


 

Pura illusione dei primi minuti della storia, dove vediamo persino Hazar invitare Miran a pranzare con la famiglia, visto che Handan ha riportato a casa la bambina nata nei momenti drammatici del ritrovamento del corpo di Elif. La malinconia c'è tutta, soprattutto per Azat che non ha dimenticato. Anche la terribile Azize non ha rimosso la perdita della nipote, ma ovviamente ne ha dato una sua interpretazione, ritenendo come unico responsabile Azat, senza prendere atto che è stato il suo odio a minare la personalità fragile della nipote.


 

Lei però non vedo oltre il proprio naso e ha deciso di farla finita con la sua vita, per ricongiungersi con le persone perse, non prima però di aver assestato un colpo finale. Così ecco che la povera Gonul (e permettetemi l'aggettivo per questo personaggio che non sempre ci suscita simpatia) viene prelevata a forza insieme alla madre e alla povera Esma. Ci va di mezzo anche la domestica che viene trattata come arredo della casa. Tutte spedite via, in un luogo lontano e fantomatico dove ricostruire la loro vita. Gonul riesce solo a pensare che la donna è sul punto di fare qualcosa di terribile che coinvolgerà sicuramente Miran che passa ai suoi occhi ormai come un traditore.


 

Mentre le donne vengono allontanate, Azize ha fatto prelevare il corpo di Elif dal cimitero degli Sadoglu, dopo i 40 giorni di lutto, per spostarla accanto ai suoi genitori. Non c'è pace per la ragazza neanche dopo la morte. Nel frattempo Miran e Reyyan sognano di poter lasciare Midyat e di ricostruire la loro vita lontano, al punto da congedarsi anche dalla vecchia Sukran la cui casa è stata incendiata con tutti i ricordi della figlia. E chi sia la responsabile appare evidente a tutti anche se nessuno pronuncia il suo nome.


 

E che la pace sia finita, è evidente anche per l'arrivo del fascinoso Aslan Aslanbey, misteriosamente invocato durante tutta la stagione precedente e che qui ha il volto interessante di  Dogan Bayraktar. E che l'uomo porti tempesta ce lo dimostrano due cose: il tatuaggio a forma di scorpione e la parete nascosta, nella sua nuova tana, dove ci sono tutte le foto di Reyyan durante  le passate stagioni e che lui ha spiato o fatto spiare in ogni suo momento di vita. Decisamente una situazione preoccupante.


 

E tutto precipita in un incalzare di eventi non appena Miran e Reyyan si recando dalla nonna di lui nella grande mansione e trovano il posto completamente disabitato. Da quel momento la pace sognata si sgretola sempre di più e ci ritroviamo in un crescendo adrenalinico in cui Miran decide di affrontare sua nonna faccia a faccia, non avendo ancora imparato niente dalle esperienze precedenti.


 

Reyyan viene lasciata a casa, ma la donna, che ha un piano malefico, le invia una macchina per portarla dove vuole lei. E ci chiediamo perché lei sia salita sulla vettura. Il punto in cui si incontrano è una sorta di diga, dove Miran si confronta con la donna che ha portato con se un'arma. Sotto minaccia, all'arrivo di Azat, il ragazzo si vede costretto a sparare. Se non l'avesse fatto Mahmut avrebbe puntato alla testa di Azat per ucciderlo e sua nonna avrebbe poi sparato a lui. La scelta che compie è quella di sparare Azat sapendo dove colpirlo.


 

Reyyan vede solo parzialmente la scena, in modo da indurre a credere che il marito non abbia mai dimenticato la vendetta e che abbia fatto del male al cugino. Costretto a seguire sua nonna, Miran avvisa Firat alla prima occasione, sperando di salvare Azat, che invece è scomparlo, salvato da Aslan. E mentre la famiglia Sadoglu viene avvisata e attirata nella tana del leone, per indurli a uccidere Miran, ed eliminare loro stessi uno di loro, l'arrivo finalmente manifesto di Aslan infrangerà tutti gli equilibri.


 

Puntata decisamente inquietante che apre nuovi scenari che potrebbero portare a mille altre cose per quanto riguarda questa ultima stagione di HERCAI. Speriamo che non deluda come, tutto sommato, non hanno deluso neanche le prime due. Incrociamo le dita.

giovedì 20 marzo 2025

HERCAI - Un finale di stagione dolce amaro (38)


 La seconda stagione di HERCAI, durata decisamente di più rispetto alla prima, ci ha in qualche modo illusi che la pace fosse vicina, per poi stravolgere tutte le carte sul tavolo con un finale decisamente doloroso e drammatico, che soffoca qualsiasi speranza di serenità. Ma procediamo per gradi! Qualcuno ha aggredito Reyyan sulla riva del fiume? O è caduta da sola? Certo è che qualcuno l'ha salvata, recuperandola dalle acque del lago per portarla nella casetta in mezzo alla radura.


 

Vediamo la disperazione di Miran, che in quanto a drammaticità è decisamente il nostro eroe. A farlo correre nel luogo giusto è un messaggio dal cellulare della moglie, scritto dal vero salvatore, che lo induce a raggiungerla. Arriva prima lui, e scopre che accanto alla donna c'è sempre il solito bigliettino azzurro, che si congratula con lui per il fatto che stia smascherando piano piano sua nonna, avvicinandosi alla verità. Il tempo di metabolizzare che qualcuno li segue passo passo, che arriva anche Hazar, deciso a parlare con la figlia.


 

Avendo visto Miran avvicinarsi alla ragazza, piuttosto morbida con lui, ci siamo illusi che il perdono arrivasse anche per Hazar, invece non è stato così. Reyyan prende tempo, per meditare e capire il suo cuore, ma nel frattempo Miran compie l'atto che lei gli aveva chiesto alla fine della prima stagione, quando non si era sentito pronto a dirle di sì. Adesso, con la prospettiva di felicità davanti a lui, e la consapevolezza del mare di bugie che la nonna gli ha raccontato, chiede a Reyyan di seguirlo. Vuole darle la risposta davanti alla persona che reputa responsabile di tutto il suo dolore.


 

Azize Aslanbey non può credere alle proprie orecchie quando Miran rivendica la sua decisione di smettere di cercare la vendetta, ponendo fine a una faida che lo aveva trascinato sulla soglia dell'omicidio più di una volta. Lei ha lavorato per distruggerlo durante tutto questo tempo e la prospettiva di pace decisamente non concilia con i suoi desideri.


 

Mentre Reyyan è travolta dalla gioia alla prospettiva della fine di una guerra che l'ha logorata, tutti accolgono con stupore e gioia la notizia, persino Hazar, che però è interessato soprattutto al perdono della figlia. Lei, guidata da questo nuovo clima d'amore, decide di concederglielo, ricordando come, in un'altra occasione, il padre avesse tentato di dirle la verità.


 

L'abbraccio collettivo rivendicato da Gul, che allarga il cerchio della famiglia anche a Miran, suscita un leggero imbarazzo nel nostro eroe che però timidamente comincia a mostrare di poter davvero imparare la felicità, nonostante il suo passato. Potevamo a questo punto chiudere tutto con rose e fiori? Ovviamente no, sapendo che esiste anche una terza stagione. E poi troppi nodi si devono ancora sciogliere, come fa notare Hazar allo stesso Miran. 


 

Non sarà finita fino a quando non si scoprirà chi ha ucciso Dilsah, gli annuncia ma lui sembra quasi scettico e al momento interessato soprattutto a ricucire il suo rapporto con Reyyan, che è stato sul punto di perdere nuovamente. Sicuramente Azize non può lasciare in pace nessuno, soprattutto i suoi morti, così, dopo aver pregato sulla tomba del figlio, ordina che venga distrutta quella della nuora, come segno di sfregio nei confronti del ragazzo e della donna. Il suo scopo è ancora la vendetta e decide di prendersela con le sue mani.


 

Nel frattempo bisogna dire che a casa Sadoglu è successa una cosa piuttosto inquietante. Elif, fragile e insicura nei suoi desideri, è caduta in una sorta di buia depressione e la notizia della fine delle ostilità invece di renderla felice, come dovrebbe essere per una ragazza che ha dato tutto per la pace, la fa precipitare ancora più in basso, convinta che Azat, adesso, possa liberarsi di lei per cercare di riconquistare Reyyan. Chiusa nella sua stanza, senza mangiare e senza parlare con nessuno, ci appare piuttosto inquietante, anche perché ci viene il sospetto che l'attrice abbia lasciato la serie, visto che non ce la fanno mai vedere, inquadrano sempre la ragazza di spalle e la sua voce sembra camuffata.


 

Ci prova a farsi aprire anche Miran, ma nulla può contro la sua disperazione. Ottiene dalla cugina solo la promessa che la mattina dopo parleranno. Non avranno il tempo di farlo perché il giorno dopo tutto precipita nel caos come è tipico della serie. 


 

Mentre Handan è preda dei dolori del parto, Hazar è partito per andare dalla moglie, Azize Aslanbey arriva al palazzo Sadoglu armata di pistola, ordinando a Cihan di consegnare il fratello se non vuole che uccida suo figlio Azat. Arrivano anche Miran e Reyyan, che cercando di farla desistere e di avere un minimo di compassione per Handan che sta soffrendo e non può essere portata in ospedale. La tensione, alle stelle viene smorzata dall'arrivo della polizia. Quasi comico il momento in cui, rendendosi conto del loro arrivo, tutti nascondono le armi, consci che non è certo molto legale questo scontro armato continuo tra di loro. 


 

La polizia però porta una notizia sconvolgente per Azat. Una giovane donna vestita da sposa la notte prima si è lasciata andare nelle acque del fiume e il suo corpo è stato ritrovato poco dopo. Sulla riva c'erano i suoi documenti e una lettera per lui. La fine tragica di Elif cade come una scure su tutti i presenti e soprattutto sull'illusione della pace. Per fortuna non dobbiamo attendere nessuna pausa per vedere la terza stagione. Magico potere dello streaming di oggi!


 

Nel complesso la seconda stagione, pur non concentrandosi prevalentemente sull'innamoramento, come era stato nella prima, ha offerto momenti decisamente interessanti e un mutamento convincente nel nostro eroe e nella nostra eroina che speriamo porti alla meritata felicità nella prossima stagione.

mercoledì 19 marzo 2025

HERCAI - Silenzio, solitudine... e Miran (37)


 Reyyan è ferita e delusa dai due uomini che più ha amato nella vita. Arrivata a questo punto della storia, soffocata dal dolore, desidera troncare tutti i rapporti con le persone che la circondano, essere finalmente se stessa, lontano da loro. Cerca di far capire ad entrambi di non voler più avere a che fare con loro, ma sembra che i due parlino due lingue diverse e appena la rintracciano corrono da lei, divisi tra preoccupazione e il bisogno di essere perdonati. Come può Reyyan trovare la sua strada autonoma in questa situazione? La giovane decide di andare via e i suoi passi la portano alla stazione.


 

Nel frattempo Miran e Hazar corrono da Azize, convinti che la donna possa averle fatto qualcosa. In realtà aveva intercettato Gul e per mettere pressione al secondo, l'aveva portata da lei, per poi restituirla. Nel frattempo anche Firat è alle prese con un senso di disinnamoramento nei confronti della donna che ha sempre considerato una sorta di nonna. Gonul, infatti, gli ha rivelato le ultime bugie: di come le avesse fatto credere che era adottato e che si trattava di suoi fratello. Disgustato, il giovane va da lei per rivendicare alla madre l'abbandono, ma scoprirà, proprio grazie alla presenza di Miran, che è stato proprio lui a chiederle di rimanere accanto a lei per spiarla.


 

Intanto però Firat, sentendosi in colpa anche nei confronti di Reyyan, si unisce alla ricerca ed è proprio lui a rintracciarla alla stazione, dove lei non ha avuto il coraggio di salire su un treno che potesse portarla lontano. Firat le parla e Reyyan gli chiede di accompagnarla nell'unico posto che le interessa davvero, da Azize, a cui chiede se era consapevole del fatto che non fosse la figlia di Hazar quando l'ha coinvolta nella sua vendetta. La donna l'ammette ferendola ancora di più.


 

Mentre Miran e Hazar continuano la loro ricerca, Firat decide di avvisare la vecchia Sukran, nella speranza che quest'ultima possa dare a Reyyan il silenzio e la solitudine necessaria per curare le sue ferite. La donna l'accompagna a casa, dandole la stanza di Dilsah, i suoi vestiti e le sue cose, dicendole che si prenderà cura di lei. Peccato che Firat, consapevole della preoccupazione di Hazar, lo abbia informato di dove si trova la ragazza.


 

Entrambi arrivano come al solito nel tentativo di parlarle, ma Reyyan prega il padre di lasciarla da sola, di non voler parlare, di voler vivere il suo dolore in solitudine, senza doversi preoccupare della loro sofferenza, come ha sempre fatto, anteponendo loro ai suoi bisogni.


 

Hazar capisce e anche se addolorato, decide di andare via. A resistere è sempre Miran, che non vuole andare via, teme il momento in cui lei capirà di poter andare avanti da sola, senza di lui, perché il suo senso di inadeguatezza e la sua insicurezza lo rendono consapevole che è lui ad avere bisogno di lei.


 

Reyyan prova ancora a mandarlo via. Ci riesce per un paio d'ore, dopo di che Miran si ripresenta a casa della madre, portando Mavi, il cavallo purosangue sul quale stava cavalcando il giorno del loro primo incontro. Adesso le propone una cavalcata e lei sembra ritrovare la voglia di vivere, lottare, anche se poi chiede a Miran di lasciarle del tempo, solitudine per poter capire cosa fare e come superare il dolore.


 

Lui tentenna, ma alla fine, dopo mille conversazioni decide di fare quello che gli ha chiesto, anche se poi andrà da Sukran per parlare con lei, chiedendole perdono per il male fatto e pregandola di accoglierlo tra le sue braccia. Il tempo di maturare questo nuovo riavvicinamento che a casa Sadoglu arriva Mavi da solo, mentre Hazar sta litigando con suo fratello che ha riaccolto a casa Yaren.


 

Il cavallo solitario è un segnale di allarme e Hazar chiama subito Miran per informarlo che Reyyan potrebbe essere in pericolo. A salvare la ragazza, svenuta sulla riva del lago, è un misterioso personaggio vestito di nero che non ci viene svelato. Che sia il nemico tanto temuto da Azize? Finalmente sarà rivelato? Ormai manca solo una puntata al finale di stagione.

martedì 18 marzo 2025

HERCAI - Solo su se stessi (36)

 


Eccoci arrivati alla svolta che mi aspettavo. Reyyan è uno di quei personaggi apparentemente classici: la brava ragazza che finisce per pagare per le colpe degli altri, ma che riesce in qualche modo a conservare puro il suo cuore. Rientra tra i cliché tipici e necessari, soprattutto quando abbiamo un personaggio complicato come Miran. La pazienza, diciamolo, è la virtù principale di qualsiasi donna che voglia in qualche modo conquistare il suo cuore e lei ne ha davvero in quantità esorbitanti.


 

Eppure eccoci adesso a una svolta, dove questa volta il dolore è tutto suo non più soltanto di Miran. La scoperta che il padre amato in realtà non ha il suo stesso sangue sconvolge la ragazza, che si rende conto che le persone che ha amato, non hanno mai messo lei come priorità davanti a loro stessi. Hazar avrebbe potuto salvarla dall'odio del nemico, semplicemente rivelando la verità sulla sua identità, ma il timore di poter perdere il suo amore e le domande che sarebbero poi emerse lo ha indotto a tacere.


 

Miran a sua volta l'ha respinta, troppo preso dal suo senso di colpa, senza pensare a lei, che era davvero la vittima di tutto quello che lui aveva fatto. Il dolore che l'attraversa è enorme e la ragazza allontana da sé entrambi. Vedere Miran e Hazar, che si sono fatti la guerra fino a poco tempo prima, dormire spalla a spalla, sull'uscio della porta della casa della nonna buona davvero è scioccante, ma Reyyan non si lascia intenerire e quando Şükran le chiede che cosa le abbia fatto Miran, questa volta non tace, e racconta alla donna ogni cosa, sconvolgendola.


 

Intanto sparisce Gul, che, nel trambusto della casa, pensa bene di fuggire, per finire tra le grinfie di Azize. Hazar deve corre da lei, ma prega Miran di rimanere accanto alla figlia grande. Lui la tallona, ma quando Reyyan lo affronta e guardandolo negli occhi gli dice che lei c'è sempre stata per gli altri, ma che invece è sempre stata sola, non riesce a trovare le parole giuste per smentire questa verità.


 

"Nella vita, ho capito, bisogna solo contare su se stessi per essere felice". La sua determinazione scuote Miran, che teme davvero di essere al punto di rottura con lei. Reyyan pensa di aver sempre rinunciato ai suoi sogni, di aver messo le priorità degli altri davanti alle proprie e che questo, alla lunga, si sia rivelato un errore.


 

Gli studi, la sua felicità, sono cose a cui ha rinunciato, per poi essere ripagata nel modo che tutti sappiamo. Scrive una lettera a sua madre, rivelandole tutto il suo dolore e decide di andare a parlare con la sua famiglia, quelli che l'hanno cresciuta, per congedarsi da loro perché d'ora in avanti penserà solo a se stessa, a come realizzare i suoi sogni e essere felice.


 

Miran la implora con lo sguardo di restare, ma lei sembra decisamente determinata come in poche altre occasioni. Che sia arrivata davvero a una svolta? Sarà la volta buona e Miran smetterà di ripiegarsi su se stesso e cercherà di starle accanto per riconquistarla?


 

Intanto Gonul, pensando alle menzogne di Azize, si rende conto che le ha sicuramente mentito e che Firat non può essere il fratello che sta cercando disperatamente. Così in una notte di pioggia, approfittando della solitudine che la circonda, scava per aprire la tomba del fratello (immagine decisamente shakespeariana) e trovare uno dei soliti bigliettini azzurri dove le dicono che il fratello è vivo, che Azize ha mentito e che deve avere pazienza. Davvero una storia che farebbe impazzire chiunque!

lunedì 17 marzo 2025

HERCAI - Una voce dal passato (35)

 


Questa serie è fatta di scena d'impatto, fortemente visive e drammatiche, che lasciano nello spettatore un'impronta notevole, ma soprattutto provocano uno scossone nell'animo dei personaggi, soprattutto di Miran, protagonista fatto soprattutto di ombre e di poche luci che, nella sua ricerca di verità, viene messo alla prova ripetutamente, soprattutto perché deve passare dalla fede incrollabile che aveva in una donna che ha finto di prendersi cura di lui alla consapevolezza di essere stato solo uno strumento della sua vendetta.


 

Ormai abbiamo intrapreso il cammino della consapevolezza, ma ogni passo che compie verso la conoscenza, porta una profonda crisi in lui, soprattutto alla luce del fatto che Reyyan era priva di qualsiasi colpa, anche ancestrale, di discendenza, o qualunque cosa avesse utilizzato la sua coscienza per giustificare l'azione pianificata ai danni di una donna che si era innamorata di lui e che non gli aveva mai fatto alcun male.


 

Adesso che anche il testimone ha parlato, Miran caccia sua nonna dalla grande casa degli Aslanbey, dichiarandole tutto il suo disprezzo. Lei continua il suo cammino, dicendogli che se ne pentirà e che capirà che gli altri sono i grandi bugiardi e non lei. Questo, in una storia senza luci ed ombre, piuttosto lineare, ci offrirebbe un protagonista che intraprende il sentiero della luce, stringe la mano della donna ferita che l'ha perdonato, e insieme lotterebbero per trovare la verità sul delitto della sua famiglia. Ovviamente non è così, perché Miran è un personaggio complicato, pieno di sfaccettature che in una persona reale si ritroverebbero facilmente.


 

Si crea una sorta di distanza tra lui e Reyyan. Quest'ultima vorrebbe aiutarlo a superare la sua crisi, ma lui non ha il coraggio di guardarla in faccia. Si è come bloccato, ritenendosi indegno di lei, del suo perdono, del suo amore. Lei, comprensiva come poche, sa che Miran deve perdonarsi, ma non trova il cammino per avvicinarsi a lui, anche se poi il marito non riesce a starle troppo lontano, e la cerca, nel sonno, pur di sentirla vicina. Momenti di tenerezza gettati a un pubblico esasperato che vorrebbe entrare nel pc/televisore per prendere a ceffoni e coccolare questo ragazzo deviato e ferito in un gioco più grande di lui.


 

Per fortuna la nostra eroina resiste a tutti i colpi che vengono assestati a questa relazione, ma nel frattempo assistiamo all'esuberanza di Sultan, che festeggia la liberazione del castello e decide di andare a portare la dote a Elif, che ormai vive a casa degli Şadoğlu, tentando di avvicinarsi sempre di più ad Azat, che invece interagisce quotidianamente con Gönül, la sua diffamatrice. Questa coppia suscita qualche mio sospetto, ma vedremo andando avanti!


 

Il problema vero sta piano piano montando, non tanto per Azize che, per vendicarsi dei suoi eterni nemici, decide di esercitare il suo potere nell'azienda, costringendoli a pagare una somma enorme che era stata pattuita come garanzia, durante l'alleanza con Miran Azkoy, ma dallo solita Yaren, si la cugina folle che si è sentita privata di un diritto che non aveva nei confronti di un uomo che non l'ha mai considerata.


 

Infatti la ragazza, che a tratti suscita anche la nostra simpatia quando interagisce con il fidanzato posticcio che le è stato imposto, Harun che non intende minimamente sposarla, in quanto la sta corteggiando solo perché parte di un piano per colpire i veri nemici, ascolta per caso una conversazione tra suo fratello e suo zio e scopre che Reyyan non è la figlia di suo zio, ma frutto di una relazione passati di Zehra, personaggio scomparso nel nulla anche in momenti così critici. Come utilizzerà questa informazione? Lo scopriremo solo sul finale.


 

Nel frattempo Miran decide di portare sua nonna (quella buona) al villaggio, ma di accompagnare anche la piccola Gul, che lo aveva respinto davanti al suo ennesimo attacco di rabbia. In un primo momento la bambina rifiuterà, ma poi Hazar la accompagnerà entrando per la prima volta nella casa d'infanzia di Dilşah. E qui viene la parte più bella dell'episodio, con l'emozione dei due uomini che l'hanno amata, Hazar e Miran, che la sentono in ogni angolo, la vedono, fino al colpo finale, con una cassetta ritrovata, nella stanza della donna, che Gul vuole sentire per costringere Reyyan e Miran a ballare insieme, per farli riavvicinare.


 

L'emozione del momento viene spazzata via da una voce che emerge sul nastro e che è proprio quella di Dilşah, che, probabilmente, mentre cercava di andare indietro o avanti con il nastro, ha registrato una conversazione con Ayla, proprio in quella stanza, trent'anni prima. 


 

 

Bravissimi tutti gli attori nel rendere l'emozione del ritrovamento. Miran lamentava di aver dimenticato la voce di sua madre e questo affiorare dal passato, colpisce al cuore tutti quelli che, come lui, hanno smarrito nella memoria labile un ricordo così importante.


 

Ma l'importanza di questo ritrovamento non è solo emotiva, perché Ayla e Dilşah stanno parlando delle pressioni della famiglia Aslanbey su di lei, che non voleva Mehmet e di come Azize abbia reso la loro vita impossibile per accontentare il figlio e costringerla a sposarlo. Il dolore del passato devasta il protagonista e Hazar, ma non c'è pace per i giusti, questa è la verità, e neanche il tempo di digerire questa profonda emozione che, tornando a casa, Yaren affonda con crudeltà nel cuore della nostra eroina, che fino a questo momento è stato solida, stoica e irremovibile.

domenica 16 marzo 2025

HERCAI - Due dolori (34)

 


La verità, quando è a lungo taciuta, può fare un effetto strano, almeno nell'immediato. Invece di portare un senso di liberazione, si prova soprattutto smarrimento perché una bugia, per quanto dura, alla fine può illuderci di una certa stabilità, cosa che la verità, soprattutto dirompente, può frantumare. Ed ecco che, nel 34esimo episodio di HERCAI, abbiamo due uomini, padre e figlio inconsapevoli (questo infatti è un segreto che ancora non è stato rivelato!), che affrontano il drammatico impatto con due realtà che ignoravano.


 

Il nostro eroe turbolento e turbato, infatti, ha avuto prova che le menzogne raccontate da sua nonna, che hanno inciso profondamente nella sua vita, non sono una mera calunnia raccontata dagli altri. Il soldato che ha accertato la morte di sua madre, è stato chiaro. Nessuna violenza. Miran ricorda così quando sua nonna lo ha informato del suo terribile piano, quello della seduzione e del conseguente abbandono di Reyyan. "Usala e poi gettala via!", sono state le sue parole e quando il ragazzo, che ha un animo nobile, nonostante il leone che l'ha cresciuto, ha protestato, lei lo ha convinto con la crudeltà dei dettagli, ricordando come anche Dilşah fosse stata disonorata.


 

Adesso Miran è stravolto e non trova il coraggio di guardare Reyyan negli occhi, ma la moglie, decisa a non abbandonarlo, lo sostiene, cercando di farlo ragionare sul fatto che il perdono è già stato concesso e non è la scoperta dell'inutilità del male provocato, a cambiare la cosa. Loro hanno deciso di andare avanti e di riprovare. Ma Miran è come stordito dalla rivelazione.


 

Nel frattempo anche Hazar è stravolto. Il pensiero che Dilşah sia morta, senza l'aiuto di nessuno, se non il suo intervento tardivo, anni dopo, lo travolge. Lei non lo ha mai abbandonato, come credeva, ma ha sperato che potesse aiutarla, mentre suo padre l'ha mandata via. Disperato si reca sulla sua tomba, dove trova anche Miran. I due per la prima volta non si guardano in modo ostile, ognuno sentendosi in colpa nei confronti della donna. Che sia l'inizio, nel dolore, di una nuova alleanza?


 

I due infatti hanno deciso di continuare a indagare, anche se la verità sta portando ad emergere soprattutto cose dolorose, ma il soldato ha parlato di un testimone, un pastore, che quella notte era sul luogo dell'omicidio e Miran, fingendo di credere ancora a sua nonna, in realtà la segue per capire che cosa ancora gli stia nascondendo.


 

La donna si rende conto che lui la sta spiando e decide di recitare, come sempre, il suo ruolo di donna preoccupata per la tranquillità del nipote e chiede al pastore, minacciandolo, di tacere sulla verità, ovvero che Dilşah era una donna compromessa che aveva una relazione clandestina. Miran però si concentra soprattutto sul fatto che sta trovando conferme al fatto che Hazar non è l'assassino e che sua nonna gli ha mentito fin dal principio.


 

Anche Hazar, guidato dal dolore, arriva alla stessa porta, ma il pastore  ha in serbo per tutti loro una sorpresa, mentre Nasuh, corroso dal rimorso e spinto anche da suo figlio Cihan, che lo affronta determinato, rivela solo a quest'ultimo un'altra sconvolgente verità: è lui ad aver sparato quella notte. Possibile che sia l'assassino di Mehmet e di Dilşah?


 

Non ci è dato ancora di sapere e in questa storia tutto è il contrario di quello che sembra, ma Miran, incapace di resistere alla verità, decide di mettere da parte qualsiasi recita con Azize e porta Hazar e il pastore a confrontarsi davanti a lei e l'uomo riconosce che la donna è un essere crudele che ha rovinato la sua vita e che ormai è deciso a raccontare tutta la verità.