mercoledì 3 dicembre 2025

Fatmagül'ün Suçu Ne? - Prime impressioni (1)

 


Dopo Sefirin Kızı, il passaggio alla prima serie di Engin Akyurek che ha avuto esito a livello internazionale è stato naturale anche se, pur essendo lui, nello sguardo, nella voce, ci si ritrova sempre davanti a un cambio, in questo caso piuttosto forte, essendo un salto all'indietro di dieci anni. Seguire una serie di Engin è sempre un'esperienza e devo dire che, nel giro di un episodio, non particolarmente lungo, rispetto ad altre, si finisce per precipitare in un mondo completo, ben delineato, dove pian piano si comincia a conoscere tutte le dinamiche.


Lontani da Bodrum, da Mugla, le ambientazioni sono comunque di mare, anche se siamo in un piccolo villaggio, Ildırı, nel distretto di Çeşme, nella provincia di Smirne. Fatmagül Ketenci (interpretata dalla giovane e bellissima Beren Saat) è una contadina che vive con il fratello Rahmi, il figlio dell'uomo e la moglie Mukaddes che coglie ogni occasione per trattarla male. Unica consolazione della sua vita è il fidanzato Mustafa (Fırat Çelik), un pescatore, che ama fin da quando era bambina. I due sognano di sposarsi quando avranno finito la casa che lui sta realizzando con le sue stesse mani.


Se la loro vita è umile, ma abbastanza felice, dall'altro lato vediamo un gruppo di ragazzi di buona famiglia, che vivono negli agi e nella futilità. Si tratta di Selim, che si è appena fidanzato ufficialmente con la figlia di un politico, ma è un donnaiolo incallito che ha un secondo telefono dove registra tutte le telefonate delle altre donne con il nomignolo Imdat 1, Imdat 2 e così via. Poi conosciamo Erdogan, suo cugino, e Vural, un amico della famiglia Yasaran.


I tre sono amici d'infanzia Kerim Ilgaz (interpretato appunto da Engin Akyürek), che continuano a frequentare, nonostante le differenze di classe, ogni volta che tornano in paese da Istanbul, dove vivono abitualmente. Kerim è un ragazzo educato, cresciuto dalla zia Meryem Aksoy, un'omeopata, che si è presa cura di lui dopo la morte violenta della madre. Lo ha allevato a modo, dedito al lavoro. È un apprendista fabbro che lavora sodo ma che coltiva l'amicizia con questi tre amici completamente diversi da lui.


Anche se Meryem e il suo socio nell'officina cercano di fargli capire che quei ragazzi ricchi sono da evitare, perché troppo diversi da lui, Kerim è affezionato e non riesce a vedere un problema nei pochi giorni che trascorrono insieme. L'evento importante del loro viaggio a Ildiri è il fidanzamento di Selim con Meltem.


Durante la festa Kerim rivede Fatmagul, che aveva intravisto insieme ai suoi amici, mentre si occupava del gregge. La ragazza, infastidita, lo evita, per raggiungere Mustafa, che quella sera, le rivela, deve uscire in barca per una battuta di pesca e lei gli promette che andrà a salutarlo dalla riva.


Kerim e gli altri ragazzi, ognuno con problemi di contrasto con la propria famiglia, decidono di proseguire la festa da soli, cedendo a droghe e alcol. Mentre si trovano su di una spiaggia solitaria, confusi per le sostanze assunte, intravedono Fatmagul che sta correndo da Mustafa, di nascosto alla cognata Mukaddes che la vigila come un falco. O meglio è Kerim che la vede, segnalandola ai suoi amici.


Ed è qui che succede l'irreparabile. I gruppo si avventa su di lei con una ferocia selvaggia, stravolgendo il destino della povera Fatmagul e di tutti loro. L'episodio è pieno di tensione, giocato sui contrasti, tra la luce del posto e l'oscurità della notte. Gli attori sono tutti in parte, la musica è drammatica e incalzante, gli intrecci si profilano subito interessanti. Ci sono gli elementi per una storia che promette bene, nonostante la drammaticità inevitabile di una trama come questa. Sono davvero curiosa di proseguire per capire quello che succederà.

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