domenica 29 ottobre 2017

OUTLANDER - CREME DE MENTHE 3X7



La settima puntata della terza stagione di OUTLANDER presenta il nome di un liquore, aromatizzato alla mente, che nessun vero scozzese berrebbe mai. È uno di quei prodotti che si adattano più al palato di una donna, eppure qui ha un ruolo centrale, in quanto Claire, ritornata nel XVIII secolo, è come al solito travolta dai problemi del suo consorte.


L'avevamo lasciata nella stanza, aggredita da uno sconosciuto, dopo i momenti di felicità assoluta vissuti nel ritrovarsi con il grande amore della sua vita. La pace però non poteva durare e tutti gli appassionati della serie ne erano consapevoli. L'oscuro personaggio, entrato nella stanza di Jamie per cercare i suoi registri, aggredisce Claire, prendendola per una prostituta, e la donna, difendendosi, lo ferisce gravemente.


L'arrivo di Jamie e poi di Madame Jeanne e di Fergus ci offre il quadro dei futuri avvenimenti. Jamie si vorrebbe sbarazzare senza pietà del tipo che ha provato ad aggredire la moglie, ma Claire è un medico e il bisogno di salvare sempre la vita la riporta sulle strade di Edimburgo, alla ricerca degli strumenti necessari per poter intervenire in un caso quasi disperato.


Rispetto ad altre puntate, questa è finalmente molto più corale. Adoro Jamie e Claire e la loro centralità nella storia è fondamentale, ma avevo bisogno di entrare un po' più in contatto con tutti gli altri personaggi secondari che ho adorato nei romanzi e che qui mi sono un po' estranei.


Claire incontra anche uno strano personaggio che le chiede di visitare la sorella malata. Questi due torneranno in seguito, ma in questa puntata appaiono piuttosto strani nel contesto delle vicende vissute, ma nulla è affidato al caso in questa storia.


Intanto Willoughby assiste Claire durante il disperato intervento all'aggressore e sembra quasi affascinato dai modi della donna. Mi chiedo se questo personaggio avrà un'evoluzione diversa rispetto ai romanzi.


Fergus e Ian Jr si occupano degli affari di Jamie, vendendo le casse accumulate nel sotterraneo di Madame, per evitare che possibili controlli da parte dei doganieri portino a smascherare i traffici dell'uomo. 


Amo questi due personaggi. Nei romanzi il mio cuore era diviso e mi compiaccio della scelta di contrapporli anche fisicamente, biondo uno e bruno l'altro, anche se trovo il giovane Ian particolarmente carino, rispetto a come veniva descritto. Eppure la sua aria tenera, i grandi occhi profondi, sembrano riemergere dalle pagine dei libri.


Fergus è il solito mascalzone complice, con la sua esperienza delle donne che fa emergere spesso a vantaggio anche dell'inesperto Ian. Quest'ultimo è interessato a conoscere la misteriosa zia tornata dal passato e gli chiede di com'era al tempo di Culloden. L'ammirazione e il timore di Fergus ce lo ripresentano ragazzino e per un attimo torniamo indietro anche noi.


Fergus incoraggia Ian a vivere la sua prima esperienza con una cameriera che sembra guardarlo con interesse e i due ignorano come quest'evento si risolverà determinante nella vita del ragazzo, se seguiranno la trama dei romanzi.


Intanto Claire torna da  Jamie, che l'aveva lasciata andare con una certa apprensione. Sembra sempre temere che lei possa sparire di nuovo. A rimanere basito per il suo ritorno è soprattutto Ian il padre, che è arrivato ad Edimburgo alla ricerca del figlio.


Jamie dice a Claire di non svelare di averlo incontrato e questo turba la donna, portandoli ad uno scontro sulla paternità e sui figli che fa emergere due posizioni alquanto distanti. La verità è che ovviamente provengono da due realtà completamente opposte e solo l'amore li induce a cercare di trovare un punto di incontro.


Il litigio viene interrotto dalla notizie di un incendio. Infatti nel frattempo, il momento di piacere di Ian è stato mandato all'aria da uno scagnozzo del doganiere, introdottosi nella tipografia alla ricerca dei registri di Jamie. Sorpreso, i due si scontrano e l'uomo scopre il nascondiglio segreto dove lo zio aveva nascosto i volantini sediziosi contro l'Inghilterra.


A salvare Ian dalle fiamme arriva Jamie, che vede tutto il suo mondo andare in fumo davanti ai suoi occhi. Ormai l'unica strada percorribile è quella di fuggire lontano da Edimburgo e ritornare a casa, dove però l'aspetta la dura verità, che ancora non ha avuto il coraggio di svelare a Claire. Imperdibie il prossimo episodio.

sabato 28 ottobre 2017

Citazioni da A.MALCOLM 3X6




A.MALCOLM

Geordie: Mi licenzio! Appartengo alla Chiesta libera. Lavorare per un papista è una cosa...lavorare pe run papista immorale è un'altra! Jamie [senza pantaloni]: Geordie...Geordie: Fai quello che ti pare con la tua anima, uomo, ma se arriviamo alle orge nel negozio, allora siamo andati troppo lontano. (Suona la campana) Oh Dio Mio! Non è neppure mezzogiorno! 


***



Il tempo non conta, Sassenach. Per me sarai sempre bellissima! 
Jamie
***



Claire: Lasciati guardare! Oh sei diventato un giovane davvero bello! Fergus: Aye. Lo sono!


***.


 Claire: Spero che Fergus non fosse troppo sconvolto dal mio ritorno. Non sapevo che dire!Jamie: Beh...tu ...ah...hai detto la verità. Sei andata in America. Claire: Ho pensato che sarebbe stato più saggio evitare di dire che era 200 anni nel futuro.  Jamie: Piccola trasgressione. 


***


 Jamie: Ho bruciato per te così a lungo, lo sai? Ma non sono più l'uomo che una volta conoscevi. Tu ed io...ci conosciamo ancora meno della prima volta che ci siamo sposati.  Claire: Vuoi che me ne vada?  Jamie: No, non voglio che te ne vada...ma devo...Mi vuoi?  Claire: Chiunque tu sia, James Fraser...  Si... ti voglio.


***


 Claire: Come sai come sono adesso? Potrei essere una persona orribile per tutto quello che ne sai!  Jamie: Suppongo che potresti esserlo...ma sai, Sassenach, non me ne importa. 


***


Jamie: NOn potevo guardarti e tenere le mani lontano da te, starti vicino e non volerti. Claire: È così che ti sentivi la prima volta che siamo stati insieme? Jamie: È sempre stato per sempre per me, Sassenach.


***


 Non sono tornata per fare l'amore con te una volta. Sono tornata per stare con te. 
Claire

La preda più ambita di Marianna Vidal

Marianna Vidal è un'autrice che presta grande attenzione alle storie che racconta e questa cosa a me piace parecchio.
Insomma, nel genere romance, a lungo andare, si ha come la sensazione di leggere sempre gli stessi intrecci che, in un modo o in un altro, sfociano nella grande storia d'amore.

Lo stesso vale per Marianna, ma il suo è un mondo di fiaba, dove tutto rimane sospeso tra realtà e fantasia.
Qualcuno potrebbbe obiettare che i protagonisti delle sue storie sono tutti ricchi e bellissimi, come le ambientazioni spettacolari in cui colloca i suoi romanzi, ed è vero, ma a me piace staccare dalla quotidianità e immergermi in mondi diversi da quelli che vivo o sfioro giorno dopo giorno. Nonostante tutto, le sue narrazioni non sono mai scontate e con il suo terzo romanzo, La preda più ambita, uscito questa settimana su Amazon, ne abbiamo ancora una volta la conferma.


Audrey e Micheal sono molto diversi dai protagonisti delle altre storie, ma ne conservano il fascino e la capacità di coinvolgere, e dopo la dinamica Giulia e la risentita, ma dolcissima Federica, è la volta di un personaggio complesso, che alle spalle non ha una famiglia tradizionale, che l'ama e la protegge.

Audrey ha perso la madre quando era molto piccola e dopo un periodo felice al fianco della nonna materna, è rimasta per anni in un collegio svizzero, dove le hanno insegnato come vivere in società, sfruttando al massimo i suoi talenti, ma le rigide e fredde regole dell'istituto ne hanno minato, se possibile, ancora di più la stabilità emotiva.


Quando la conosciamo, Audrey ha oramai venticinque anni, una laurea in economia e commercio e la voglia di compiacere suo padre, il ricchissimo imprenditore milanese, Antonio Sanni, che della bellezza e della cosmesi ha fatto il suo successo.
Antonio ha amato molto la madre di Audrey, ma quando questa è morta, lasciandolo vedovo e padre di una creatura di cui prendersi cura, ha deciso di delegare ad altri quello che era il suo compito, per dedicarsi esclusivamente al lavoro.
A modo suo vuole bene alla figlia, ma non è in grado di dimostrarglielo, finendo spesso con il piegarla alla sua volontà, come nella fatidica estate in cui Audrey incontra il grande amore della sua vita, l'uomo che potrebbe colmare quel vuoto che si porta dentro da quando era bambina.
Ma chi è questo personaggio così solido e rassicurante?
Micheal Turner è un regista inglese amato dal pubblico e dalla critica. Un caso raro di talento, sensibilità e intelligenza, a cui non manca un'aspetto da attore. Le donne lo venerano, i giornalisti lo perseguitano, ma Turner è gelosissimo della sua privacy e anche se si concede non poche scappatelle, non pare intenzionato a sposarsi tanto presto.

L'estate in cui lo conosciamo, però, qualcosa accade e per la prima volta nella sua vita si scopre interessato ad un esserino dispettoso e fragile, che pare preoccupato solo di compiacere suo padre.
Tra i due l'attrazione fisica è palpabile e tutto lasciarebbe pensare ad una felice conclusione, ma gli eventi del passato e l'insicurezza di Audrey rimescolano le carte, rendendo difficile ciò che sembrava così semplice.
Una storia d'amore solida, che supera molti ostacoli e porta il lettore all'ultima pagina, in un soffio, alla ricerca di quella felicità tanto cercata e per poco persa.

Lo consiglio a tutti gli spiriti romantici, che in un romanzo cercano sopratutto storie coinvolgenti e cariche di sentimenti.

mercoledì 25 ottobre 2017

UNO STUZZICANTE EQUIVOCO di Johanna Lindsey



Quando si parla di rosa il nome di Johanna Lindsey è uno di quelli ricorrenti nelle classifiche dei romanzi più venduti e noti. Autrice prolifica, a lei sono dovute infinite serie di epoche ed ambientazioni diverse. È stata una delle prime scrittrici romantiche che ho letto da ragazzina e in un certo senso ritorno a lei quando voglio qualcosa di sicuro e onestamente scontato. Ci sono storie che mi hanno convinto di più; altre decisamente imbarazzanti, alcune facili da dimenticare e altre assolutamente piacevoli.


UNO STUZZICANTE EQUIVOCO è un volume che ho scoperto per caso nella libreria di un'amica. Si tratta di un'elegante versione dalla copertina rigida che ha catturato la mia attenzione, malgrado la trame non si adattasse al mio gusto. Le eroine bellissime e dal carattere arrogante non mi piacciono per principio. Ho bisogno di tempo e convinzione per affezionarmi. Ovviamente è una questione di empatia, assolutamente soggettiva.


Ophelia Reid è la regina delle feste di Londra, la debuttante più desiderata, quella che viene definita la più bella donna d'Inghilterra, ma insieme alla legenda sulla sua bellezza, circolano anche voci sulla sua arroganza, sulla sua malignità e sulla sua tendenza a non legare con le altre donne.


Quando l'ennesima rottura con Duncan MacTavish, un aristocratico scozzese che la sua famiglia vorrebbe farle sposare per elevarsi socialmente, arriva ad alimentare i pettegolezzi e a inasprire i rapporti con le altre debuttanti che vorrebbero toglierla dalla piazza con gioia, Raphael Locke, miglior amico del ex fidanzato, decide di assumersi il compito di trasformare la dama di ghiaccio in una creatura mansueta.


Alla fine della disastrosa festa dove Ophelia ha rotto il fidanzamento con Duncan, Rafe la rapisce con la sua cameriera per trascinarla ad Alder's Nest, una proprietà di famiglia estremamente remota dove nessuno potrà disturbarli. Per non compromettersi (in quanto a sua volta cerca di sfuggire alle grinfie del matrimonio), porta con sé una vecchia zia.


Ad Alder's Nest Rafe cerca di impartire le sue lezioni di umiltà ad Ophelia, cercando di rompere quel muro di ghiaccio che la separa dal resto della società. Pian piano però scoprirà una ragazza estremamente affascinante, piena di passione, dal quale sarà sempre più coinvolto, fino a quando, spaventato dal legame che si sta creando tra di loro, decide di riportarla in società per dimostrare al mondo quanto sia cambiata. Ma lo scandalo è alle porte, e a quel punto Rafe e Ophelia dovranno fare i conti con se stessi e le proprie famiglie e decidere che cosa fare della propria esistenza.


La trama potrebbe anche essere carina, ma onestamente ho odiato Rafe e tutto il bel mondo, pronto a dare le sue lezioni di bontà ad Ophelia che, malgrado dei modi a tratto piuttosto spiccioli, non mi sembrava quel concentrato di mostruosità che tutti loro sostenevano. Odio i moralisti, i finti perbenisti, chi pensa di essere migliore di un altro e non guarda il proprio orticello, troppo preso da quello del vicino. 


Rafe è estremamente noioso nel suo tentativo di redimere Ophelia e quando lei, giustamente indignata dalla scoperta della scommessa da lui fatta con Duncan, lo allontana e cerca di proteggere quel che resta del suo orgoglio, lui si lascia convincere troppo facilmente. 


Il finale, con l'incidente della carrozza, aggiunge un lieve brivido di emozione, ma nel suo insieme resta un libro abbastanza trascurabile, senza infamia e senza lode, che facilmente si dimentica tra i tanti che ha scritto. Si può leggere giusto in mancanza di qualcosa di cose migliori.

domenica 22 ottobre 2017

OUTLANDER - A. MALCOLM 3X6



Lo so che molti avranno da ridire dopo la visione di questa puntata. I gruppi ed i forum saranno pieni di gente che l'avrebbe fatta meglio, avrebbe modificato un particolare, inserito un altro ed eliminato altri dettagli. Dopo un'attesa di ben due settimane frutto della pausa nella trasmissione e più di un anno dall'ultima scena insieme, è inevitabile che alcune aspettative vengano deluse, ma la verità è che trovo gli autori di questa serie particolarmente attenti e rispettose del materiale che stanno trattano.


I romanzi ci offrono una dimensione ed un'atmosfera completamente diversa, di più ampio respiro, ma i due mezzi sono diversi e non in concorrenza. Una volta accettata questa grande verità possiamo seguire le vicende portate sul piccolo schermo lasciandoci conquistare dalle scelte fatte, dalla bravura degli attori, dalla cura di ogni dettaglio, basti pensare al torchio che Jamie utilizza nei primi minuti di questa puntata, rivelandoci tutto un mondo su un'epoca ed un mestiere.


Gli autori ci avevano lasciato con Claire che entrava nella tipografia, sorprendendo Jamie. Adesso la prospettiva cambia e si sposta sul nostro eroe, un po' come era già capitato nella prima stagione, quando avevamo dovuto aspettare sei mesi con Jamie in bilico su un cornicione, arrivato a salvare Claire dalle grinfie di Randall.


Qui vediamo Jamie uscire da una casa dopo che una donna dall'aria promiscua lo ha aiutato a vestirsi. Abbiamo un vuoto esistenziale nelle vicende del nostro eroe. Dopo Helwater, Jamie è partito per tornare a Lallybroch, ma potrebbero essere successe molte cose nel frattempo, che noi ignoriamo, ed è proprio così.


Il nostro avvenente tipografo si reca al lavoro come ogni mattina e già lo vediamo alle prese con volantini pericolosi dati a brutti ceffi che lo chiamano MacDub, nomignolo che si era guadagnato in carcere. A giudicarlo con aria di disapprovazione, il famoso Geordie, citato nella frase alla fine della scorsa puntata. E mentre l'uomo resta solo, lavorando al suo torchio, ecco che il momento tanto atteso arriva: Claire torna nella sua vita, dopo ben vent'anni di separazione.


Gli attori sono bravissimi perché trasmettono tutta l'emozione e allo stesso tempo il tremore, l'imbarazzo, la paura che qualcosa sia cambiato. Le due persone che si trovano l'uno difronte all'altra non sono più i ragazzini di un tempo, ma la vita li ha cambiati profondamente. L'amore di un tempo non è mai morto, ma adesso bisogna capire se riuscirà ad adattarsi alla trasformazione che ognuno di loro ha subito.


Emozionanti tutti i momenti di confronto tra di loro, con lo scambio delle foto che permettono a Jamie di vedere Brianna. Jamie confessa alla donna anche di Willie, eppure si percepisce che lui stia tacendo qualcosa di fondamentale. Anche se vorrebbero indugiare e rimanere a parlare per ore, come facevano un tempo, non bisogna dimenticarsi che Claire è piombata nella vita di Jamie nel bel mezzo di mille situazioni che ancora ignora.


Lui non se la sente di separarsi da lei (e ci pare estremamente credibile) e decide di trascinarla con sé per Edimburgo, mentre si reca ad un appuntamento con notevole ritardo. Ed ecco che rivediamo il piccolo Fergus, ormai uomo, che a quanto pare lo ha seguito fino in città e che viene travolto dalla gioia nel rivedere Milady, come l'ha sempre chiamata lui.


Se rivediamo un vecchio personaggio a noi così caro, come il piccolo Fergus, ormai interpretato da Cesar Domboy, incontriamo nuovi amici o forse nemici, come il curioso Mr Willoughby, che Jamie salva da una situazione compromettente e che poi intrattiene Claire con il racconto della sua fuga dalla Cina. 


Mentra la donna lo ascolta affascinato, Jamie incontra un losco figuro in una cantina piena di botti, a cui da del denaro. Che il nostro eroe sia finito in nuovi guai, appare subito chiaro, ma siamo all'inizio di una nuova tappa e poco ci viene fatto capire.


Finalmente Jamie e Claire riescono a ritagliarsi una notte per loro, per ritrovarsi e riscoprirsi, anche se come al solito in situazioni alquanto ambigue e strane, in quanto lui la porta in un bordello, diretto da Madame Jeanne, la donna che avevamo visto all'inizio di puntata.


Lei mantiene sempre una stanza per il suo socio in affari e Claire rimane turbata al pensiero che l'uomo di un tempo (piuttosto moralista e religioso) si sia ritrovato come socia la tenutaria di un bordello. Ma i dubbi vengono messi da parte, mentre i due ritrovano la passata alchimia, anche se con qualche momento di imbarazzo e di ironia.


Quando Claire cercherà di capire quali sono gli affari di Jamie, lui si limiterà a dirle che commercia con liquori vari, ma i segreti che custodisce sembrano essere piuttosto numerosi. Il giorno dopo, mentre lui la lascia per un nuovo misterioso appuntamento, Claire ha il tempo di incontrare un personaggio che si farà amare follemente, ovvero Ian Marray jr. 


Il ragazzino, prima sospettoso nei confronti della donna che incontra nella camera da letto dello zio, finirà poi per farsi prendere dall'entusiasmo all'idea che si tratta della zia fata di cui a casa ancora si mormorava, ma i problemi sono solo al principio, come dimostrerà il finale apertissimo.


Siamo solo al principio di una nuova tappa della storia e tutto in qualche modo deve ripartire, pur ricordando la magia del passato. Il bello di questa storia è che si rinnova continuamente. Se non fosse stato così sarebbe stato piuttosto difficile che diventasse così longeva.

venerdì 20 ottobre 2017

NON VOGLIO L'AMORE di Connie Brockway


Di autrici rosa ne ho conosciute tante nella mia lunga vita di lettrice: nomi più o meno famosi, illustri sconosciute, penne imbarazzanti e intelletti briosi; eppure Connie Brockway non aveva mai incrociato il mio cammino. Mi sono lasciata tentare non tanto dalla trama, ma dai primi righi del romanzo, dove la nostra eroina di turno, la bellissima ed insensibile Fia Merrick, viene presentata come una creatura bellissima e allo stesso tempo un concentrato di cattiveria.


Nei romanzi rosa più classici, da quelli che risalgono al lontano settecento (basti pensare a qualche volume di Ann Radcliffe), la figura dell'eroe tenebroso è piuttosto diffuso, ma una lei altrettanto malvagia è sicuramente una novità della nostra società ed ho pensato che il capovolgimento dei ruoli potesse essere alquanto salutare.


Fia è l'unica figlia di un vero e proprio villano dal cuore di tenebra, Ronald Merrick, che, negli anni dopo Culloden (periodo storico che dopo LA STRANIERA sembra in qualche modo perseguitarmi) mentendo e sfruttando le sue conoscenze ha letteralmente sterminato il clan dei McClairen, per impadronirsi delle loro terre, in modo particolare lo spettacolare castello noto come Maiden's Blush, sacrificando anche la sua prima moglie, Janet, lanciandola dall'alto dei bastioni dell'imponente edificio.


Mentre i figli maschi sono in qualche modo riusciti a fuggire e a sottrarsi alle sue grinfie, Fia è l'unica che è rimasta con lui, cresciuta ed esibita come un trofeo, in attesa di trovarle il marito adatto che gli porterà maggiore prestigio. Il cuore di Fia però si è come congelato dopo che, ragazzina, ha scoperto dalle labbra di Thomas Donne la verità sulla sua famiglia.


Quando anni dopo la ragazza rivede Thomas a Londra, è disposta a tutto pur di vendicarsi di lui e della pessima opinione che lui ha sempre avuto su di lei, pronta anche a sedurlo per spezzargli il cuore. Quello che ignora è la vera identità dell'uomo che ha vissuto tutta la sua vita coltivando il sogno di ricostruire il clan disperso dopo Culloden, ricostruendo la terra della sua infanzia e della sua famiglia.


Per colpa di un equivoco, Thomas crede che Fia voglia sedurre James Barton, l'uomo che lo ha salvato quando era uno schiavo, ed ora suo amico e socio. Deciso a tutto pur di allontanare da lui una donna che crede spietata come il padre, finge un patto con il demonio stesso (ovvero Ronald Merrick) per rapire Fia e condurla lontano da Londra per un po'.


Quello che scopre, avendola riportata sulle terre scozzesi dove è nato, è un donna completamente diversa da quella immaginata, fragile, ironica, onesta che, allo stesso tempo, rimarrà per lui un sogno proibito, fino a quando un capovolgimento di eventi non permetterà di coronare l'amore.


Il romanzo mi ha conquistato fin dal principio per uno stile decisamente più lirico ed articolato rispetto agli altri dello stesso genere, per la dimensione più profonda ed un'atmosfera in qualche modo evocativa di un'epoca lontana. 


Si risente lievemente del fatto che sembra parte di una saga le cui storie precedenti (quelle dei fratelli di lei e della sorella di lui) sono già state raccontate. Forse in alcuni punti appare alquanto scontato, come il ritorno di Janet che avrei preferito rimanesse una fantasia partorita dalla mente malata di Merrick, e sul finale cala di tensione e si risolve troppo rapidamente, ma nel complesso il romanzo resta interessante e la Brockway un'autrice da scoprire.