lunedì 30 dicembre 2013

POSSESSO di JR Ward


Arrivata ormai al quinto volume di questa incredibile saga, pensavo tra me e me che devo essermi trasformata in una consorella, visto che mi sembra di essere stata risucchiata in questo mondo parallelo e meraviglioso, fatto di passioni, nobili scopi, personaggi che in qualche modo mi sono diventati familiari. Me ne sono resa conto con questo nuovo romanzo dedicato in modo particolare a Vishous, il fratello tatuato e potentissimo, ambiguo e vizioso, che nasconde un passato terribile. Credevo con tutta onesta di provare una certa stanchezza per le loro vicende, invece fin dalle prime battute sono stata conquistata da Jane Whitcomb quando piccolina, il giorno del suo compleanno, punita e rinchiusa in camera, interroga il suo destino insieme alla sorellina Hannah. C'è rinchiusa in questa scena già quella tenerezza e quella tragedia che in qualche modo segneranno per sempre la vita della nostra dottoressa.

POSSESSO, o UN AMORE INDISSOLUBILE (secondo il primo titolo che gli è stato dato) è un romanzo quanto mai corale rispetto agli altri. V non è il solo protagonista, con la sua intensa storia di amore con Jane, ma ritroviamo anche John, che finalmente vive il difficile momento della transizione, e Phury che appare quanto mai alla deriva, incapace di superare il suo amore non corrisposto per Bella. Se John mi affascina quanto mai per l'oscuro segreto che anche lui ignora, ovvero la sua vita precedente che pur in alcuni momenti rivive (come durante la transizione), ho apprezzato molto anche la sua interazione con Zsadist, che sembra maturare sempre di più grazie al suo rapporto con Bella. Z è il fratello maggiore con cui confidarsi, quello che non ha bisogno di parlare per palesare la sua presenza, basti pensare alle lunghe passeggiate con John, o che sa quello che deve dire, quando si tratta di parlare. Rispetto alla creatura scontrosa e feroce dei primi romanzi, ci rendiamo conto che Bella ha agito come balsamo e lo ha aiutato moltissimo. Phury invece mi intenerisce con il suo amore senza speranza, con la sua disperazione priva di possibilità di cura, anche perchè credo come Bella che lui in realtà ami l'idea di Bella più che la donna stessa e mi auguro che nel prossimo romanzo Cormia possa in qualche modo conquistarlo. Le basi di questa storia, infatti, vengono gettate già in questo volume, dove entriamo anche in una nuova dimensione, L'Altra Parte, dove vive la Vergine Scriba con le numerose Elette.

La coppia principale di POSSESSO è comunque quella rappresentata di V e Jane. Avevo qualche dubbio sulla loro capacità di conquistare il mio consenso, anche perchè V è, come dice il suo nome, un vizioso ed il genere sadomaso spesso nella letteratura presenta molti limiti e molta noia. Invece la Ward lo utilizza in maniera perfetta e ci spiega anche l'innamoramento di V per l'amico Butch in un modo assolutamente credibile. V non si è mai legato a nessuno, per via del terribile passato vissuto nel campo di addestramento, prigioniero di un padre feroce che lo ha sottoposto a qualsiasi tipo di angheria. Ha imparato a sue spese che affezionarsi alle cose o alle persone porta solo dolore e che l'unico modo per sopravvivere è vivere distaccato. Butch è stato l'unico che, dopo trecento anni di solitudine, è riuscito a toccarlo e questo lo ha indotto non solo a provare dell'affetto per lui, ma a credersi innamorato di lui anche da un punto di vista fisico. Per uno come V, che sperimenta con il sesso anche le esperienze più estreme, è naturale come respirare che il rapporto con Butch possa slittare anche su un piano fisico, ma l'amore vero e assoluto non è lui e V lo capisce dal suo drammatico primo incontro con Jane.

Le altre Consorelle rappresentano tutte dei sentimenti diversi; Beth è la tenerezza. Mary la fede, Bella la passione, Marissa la grazia. Jane Whitcomb rappresenta l'intelligenza, basti pensare al mondo in cui risponde per le rime non solo a Manny, il direttore dell'ospedale, ma anche al modo in cui interagisce con il gruppo di guerrieri che la rapiscono dall'ospedale. Una piccola nota che ho trovato esilarante è Rhage che se la porta sulle spalle per tutto l'ospedale. E' uno dei vampiri che mi fa sorridere di più. A parte questo, Jane è una donna che si è costruita un suo spazio nel mondo da sola, contando solo sulle sue forze. Dopo aver perso la piccola Hannah infatti, la sua famiglia si è alienata ancora di più. Jane non crede in Dio, ma solo nella scienza e si avvicina al mondo dei vampiri con un approccio molto razionale ed analitico che mi è piaciuto molto. Triste e strano il suo destino, in quando alla fine risolveranno la loro storia in un modo davvero irrazionale, come a dire che lei che non credeva alla fine diventa la prova vivente di un'esistenza dopo la morte.

Tantissimi i momenti emozionanti e coinvolgenti che mi hanno lasciato senza fiato e con il lacrimone pronto a scendere giù, ma sicuramente tra tutti la scena di V, disperato e folle, che corre con l'auto di Jane ed il corpo della donna seduto al suo fianco, mentre tutta la confraternita cerca di rintracciarlo. Quel corpo morto accanto al suo mi ha fatto venire i brividi e ho temuto nell'esito finale delle vicende. Per fortuna la Vergina Scriba decide di sacrificare quello che le stava più a cuore pur di dare finalmente a suo figlio V la possibilità di un futuro felice.

Romanzo assolutamente commovente.

VOTO: 9/10




FOTO DELLE COPERTINE




venerdì 27 dicembre 2013

EVA DEL EDEN (Perù 2004)

 
Siamo nel 1556. Hernando de Palomino, uno dei conquistadores spagnoli giunti in America, battezza come "EDEN" il territorio ricevuto come bottino. Disgustato dalla guerra e dalle violenze subite ed inflitte, sogna di creare una terra che sia un luogo di pacifica convivenza tra indios e spagnoli. Sposatosi con una principessa inca, dalla loro unione nasce Eva, una "mestiza" che racchiude in sè i pregi di entrambe le razze. La ragazza vive un'infanzia felice, in questo piccolo paradiso terrestre che è l'Eden, arroccato tra le montagne, tra il cielo e la natura meravigliosa del Peru. Al suo fianco c'è il fratello Juan, un indio che è cresciuto con lei. Hernando de Palomino sembra aver realizzato il sogno della sua vita, quello della pacifica coinvivenza di due mondi, ma questo paradiso viene sconvolto quando Eva ha 18 anni



Hernan viene barbaramente ucciso da alcuni inviati del Virrey ed Eva diventa l'erede di queste terre sconfinate e prospere. Costretta a seguirli a Ciudad de los Reyes (attuale Lima), Eva viene accolta nella famiglia Arias Maldonado dove Marcus, il fratello minore, cerca di sedurla per costringerla a sposarlo ed impadronirsi così dell'eredità. Nel frattempo Eva, pur lottando per poter ritornare all'Eden, finisce per vivere un amore tormentato e proibito per Padre Roldan, un domenicano incaricato di estirpare le idolatrie, ma soprattutto (senza che entrambi lo sappiano) figlio del terribile Amador De Carrasco, l'assassino del padre di Eva. 
E mentre l'amore lotta per trovare una sua vida di espressione, in un mondo soffocato dalla violenza, mille intrecci e disavventure ci offrono il ritratto di un mondo nuovo, agli albori, dove le razze si scontrano e si uniscono, dove l'America  viene vista come terra di conquista e allo stesso tempo si colgono i primi segni di una nuova identità.
EVA DEL EDEN è una produzione peruviana che aveva suscitato nel paese con grandi aspettative, ma che non raggiunse però
 i risultati sperati in fatto di audince, battuta da una storia molto più classica come LUZ MARIA. Eppure a mio parere merita di essere riscoperta senza esitazione in quanto offre elementi davvero rari in questi prodotti. Gli attori che danno vita ai vari personaggi sono di una bravura unica e regalano momenti emozionanti davanti ai quali si viene catturati come in un mondo a parte. Non si tratta solo di Diego Bertie e di Monica Sanchez, che pur ci regalano interpretazioni di primo livello, ma anche tutta una folla di personaggi secondari che conquistano uno spazio ed una loro dimensione, dal tormentato e terribile Markus che riesce comunque a conquistare, al divertente e pericoloso Virrey, al terribile Carrasco, alla disperata e tradita Blanca,  ed altri ancora.  La mancanza di scenografie ricche e lussuose, di costumi sfavillanti, in realtà è ben finalizzata al mondo che ci viene descritto. Siamo agli albori di un'epoca storica feroce e polverosa, che si esprime con la violenza immediata più che con sofisticati piani politici o eleganti cerimonie di corte.  E' l'America poco dopo la conquista, quella dopo le stragi atroci degli indigeni, dopo Pizarro, dove bisogna costruire qualcosa sulle macerie di un mondo. E' una terra di reduci (gli indigeni), di schiavi estirpati dalle loro terre (gli africani considerati come animali privi di anima, con il bene placido della stessa Santa Romana Chiesa), di criminali che hanno attraversato l'oceano per sfuggire a chissà quali persecuzioni e di avvenutieri senza scrupoli. Lontano è il fasto delle corti europee. La storia di Eva di Palomino e di Roldan de Carrasco diventa lo spunto per ritrarre un mondo dove passione e violenza sembrano confondersi e dove l'amore ed i sentimenti, laddove hanno la possibilità di sbocciare, vengono concepiti come unico appiglio per non perdere la propria umanità. VOTO: 8/10


FRASI TRATTE DALLA TELENOVELA
ROLDAN: Pensalo bene perchè non sarò io che tornerò a cercarti.
EVA: Mi sembra perfetto.Presto ti sposerai con una marchesa. Che cosa farebbe un nobile cercando una meticcia?
ROLDAN: Lo stesso che faceva una donna sposata cercando un sacerdote. Dopo che ho trasformato la mia vita per completo, dopo che mi sono trasformato in un altro, e mi sono  dimenticato di Dio, che facile è per te!
***
ROLDAN: Sorridi, rallegrati con la tua amica. Entrambe avete saputo manipolare le mie debolezze e le mie colpe e mi odio per questo.
BLANCA: Credi che Elena ed io abbiamo fatto male a cercare di contenere il tuo egoismo?
ROLDAN: Non lo chiamerei egoismo, ma felicità
***
ROLDAN: Ho avuto la superbia di aspirare ad essere un santo. Un santo io? Se non sono che un codardo che si è rinchiuso in un convento per non affrontare un padre crudele e senz'anima.
***
ROLDAN: Se potessi restituirvi fino all'ultima goccia di sangue invece che versarla, Amador De Carrasco. Meritate la morte, ed io maledico che siate mio padre.
***
IL VICERE: Muñetones, hai perso la ragione? Come hai deciso di sposarti un'attrice che deve essere più navigata che le rotte per Siviglia e quelle di Marco Polo?
***
Aldonza: Ahi Gabrielito, nessuno ti ama come speri. L'amore non è uno specchio che ti restituisce la tua immagine. L'amore è come la luna che si riflette sull'acqua...Quando vuoi afferrarla, finisce per sgretolarsi e svanire.
***
GABRIEL AD EVA: Sei davvero speciale, lo sai? Figlia di uno spagnolo e di un'indigena, allevata da una nutrice nera, chiami fratello a un indios, sfidi tutte le caste e mi chiedo anche se sei cristiana.
***
 LA PROSTITUTA BERNARDA SCOPPIA IN LACRIME AL RACCONTO DI NICOLAS E DELLE SUE PENE D'AMORE. LUI SORPRESO LE CHIEDE LA RAGIONE E LEI GLI RISPONDE:
- Io non ho mai amato, né mai mi hanno amato. Nonostante ciò coltivavo l'idea di credere che esistesse, che era qualcosa di buono. Era la mia unica illusione. Eppure se tu che l'hai provato mi dici che ha reso la tua vita miserabile, che posso aspettarmi io visto che era la mia unica speranza?
***
 
MARKUS che sta morendo tra le braccia di Eva e le racconta del tempo che lui ha passato en el Eden purificandosi dalla violenza e dall'odio che il suo tempo aveva instigato in lui:
MARKUS: Ogni volta che guardavo il sole che svaniva, pensavo che anche tu lo avevi visto.
EVA: Tutto si muove in questo mondo...nulla si ferma...Neanche noi.
MARKUS: Il sole domani tornerà. Tutto ritorna
EVA: Ed è per questo che sò che un giorno la mia gente si risolleverà.
MARKUS: Ed in quest'altro mondo ci ritroveremo e sarà tutto diverso.
EVA: Si, te lo prometto.
***
Amador de Carrasco apprende la notizia dell'avvenuto delitto di Roldan, suo figlio, da parte di sicari da lui mandati. Affronta la vedova del giovane ed i rimorsi lo portano ad aggredirla:
Sei un mostro con la faccia d'angelo. Che cosa mi hai fatto? Era mio figlio!
ELENA: Tu hai ucciso altri che erano comunque figli.
AMADOR: Se solo fosse stato diverso...
ELENA: Se fosse stato diverso, tu non saresti vivo.
***
 FRANCISCO parlando all'Inquisitore e sapendo che sarà condannato:
"Voi appartenete ad una categoria di assassini che costringe la gente ad affrontare gli abissi. Rimanete sulla vostra solitaria sponda e osservatemi passare!
FOTO DELLA TELENOVELA



 TRAILER 


 
 


ALBORADA (Messico 2005)

La storia di ALBORADA non è essenzialmente la storia di un grande amore.
Se qualcuno cerca di fuorviarvi in questo modo non gli credete.
Certo è vero che inizia con Hipolita che finisce per essere sedotta da uno sconosciuto, Luis, e che poi si innamorerà di lui ignorando la sua vera identità, ma la parola chiave è proprio quest'ultima.

Al centro delle vicende spicca la figura di LUIS MANRIQUE DE ARELLANO, presunto cugino del potente Conde de Guevara, signorotto di Cuenca.
Luis vive una vita strana, un rapporto conflittuale non solo con il cugino, ma anche con la madre che non gli ha mai manifestato un sincero affetto.
Sentendosi espulso da quel nucleo familiare, ha finito per costruirsene un altro sostitutivo, formato da Felipe (servitore, ma anche padre), l'amico Cristobal De Lara che lui significativamente chiama continuamente Hermano/Fratello e Marcos che in qualche modo riveste un ruolo minore, ma non meno importante.
Luis sente che c'è qualcosa di strano sul suo passato, sulla sua identità e i nodi pian piano verranno al pettine.
Grazie all'aiuto e all'acume dei suoi inseparabili compagni, si ricomincerà a costruire quel puzzle sulle sue origini che porterà Luis a riconciliarsi con se stesso e con la sua vera identià, usurpatagli quando era ancora un bambino.
Il suo vero nome non è Luis, ma Diego.
Significativa è la sua crisi quando scoprirà di non essere il figlio di Juana.
"Quien soy? Quienes fueron mis padres?"
E la risposta a queste domande diventa una lotta fondamentale per restituire a se stesso un'immagine.
E Luis seduto da solo nel palazzo negli ultimi momenti della storia, quando ormai la legge ha riconosciuto la sua vera identità, ce lo restituiscono finalmente in pace con se stesso ed in armonia con il mondo perchè sa qual'è il suo vero posto.

Non solo Luis, che è il perno centrale delle vicende, lotta per scoprire chi è.
Hipolita parte da Panama alla ricerca del suo seduttore, per costringerlo a riconoscere suo figlio, e dargli un cognome. Cerca un'identità anche per Rafael che lo liberi dalla condizione di bastardo, ovvero di figlio di nessuno.
E' la lotta di una madre per il diritto del proprio figlio ad un nome.
Ma allo stesso tempo anche Hipolita lotta per le sue origini.
Ritorna in Messico per conoscere la madre, che l'ha allontanata da bambina perchè frutto di una relazione con un uomo sposato.
Hipolita vuole sapere a chi è figlia, qual è la sua origine, da dove viene per spiegarsi in qualche modo il perché di molte sue scelte.
Scoprirà invece di essersi evoluta, di avere una propria identità ormai matura. Ma il contatto con le origini diviene necessario come perno di paragone.

Non solo i due personaggi principali sono coinvolti da questa affannosa ricerca.
Anche tutti gli altri tentano di scoprire chi sono realmente, oltre le maschere sociali che li coprono e nascondono.
Significatico è il fatto che Diego se ne vada sempre in giro con una maschera bianca dal ghigno diabolico con la quale si copre il viso.
Diego è l'esempio più classico della perdizione che deriva dal furto dell'identità.
Dai racconti di tia Isabel e dello stesso Luis scopriamo che prima di scoprire chi fosse realmente, Diego era un ragazzo allegro, amico di Luis e di Cristobal. Alla rivelazione da parte di Juan delle sue vere origini, Diego si perde perchè non capisce più chi sia realmente. Scopre che chi credeva di essere è solo una fantasia partorita dall'ambizione di Juana, e non il vero lui.
Si sente un bugiardo, un usurpatore ed è per questo che si nasconde sempre dietro la famosa maschera che Modesta userà per coprirgli il viso anche nell'ultimo momento estremo della morte.
Diego teme che anche il resto del mondo scopra la verità, chi si nasconde dietro allo schermo protettivo: nessuno, un inganno, una bugia che lo ha privato sia dell'identità vera di Luis Manrique, che appartiene ad un altro, che quella del Conde de Guevara, che non è lui.
E persino la morte non lo libererà, perchè per il mondo resterà sempre il Conde de Guevara.

Ma anche Cristobal affronta la famosa crisi di identità soprattutto nella prima parte della storia.
Lui ha una visione convinta di chi sia. E' un uomo di Dio, un prete che aspira a servire il Signore. Eppure questo non è che un abito che indossa, perchè il più delle volte la sua vera natura emerge quando si trova coinvolto nelle peripezie di Luis.
Il rifiuto da parte della Chiesa che lo scaccia lo manda in crisi perchè stravolge l'idea che lui aveva di se stesso, quell'identità che a livello inconscio si era costruito.
E questo è il perchè del suo iniziale rifiuto di Catalina, malgrado l'evidente attrazione per la ragazza.
Una moglie si scontra con quell'immagine che lui aveva scelto di se stesso.
Fatica ad accettarlo, ma la vicinanza alla morte lo riconcilierà con se stesso e per Cristobal la scoperta di questo suo nuovo ruolo sarà da un certo punto in poi solo gioioso.

Ed infine Antonio, il marito di Hipolita, l'esempio più drammatico di violazione dell'identità e dell'infanzia.
La sua complessità nasce dal trauma subito nell'infanzia. La violenza da parte dello zio lo getta in uno stato di confusione totale che lo induce a non capire più chi sia lui veramente.
Piangendo tra le braccia di Hipolita le confesserà che era cresciuto confuso, insicuro su chi fosse. Le certezze dell'infanzia spazzate via in un solo pomeriggio che ha distrutto la sua vita.
Da quel momento, per colpa anche della madre, Antonio cresce insicuro ed incapace di costruirsi un'identità di uomo, sempre sbilanciato tra quello che vogliono gli altri ed il suo tentativo di accontentarli.
Solo alla fine, quando si renderà conto di essere diventato un uomo capace di scegliere il suo destino, di imporsi con la sua personalità, Antonio capirà chi è veramente.

E dunque ALBORADA diventa anche sinonimo di rinascita, di scoperta di se stessi e del proprio volto.



FOTO DELLA TELENOVELA

HIPOLITA E LUIS

DON DIEGO

LUIS E FELIPE

CRISTOBAL

PERLA

ANTONIO, HIPOLITA E LUIS

HIPOLITA

DONA JUANA

BETTY LA FEA (Colombia 1999)

Questa telenovela è conosciuta come il FENOMENO Betty in quanto fu un clamoroso successo di pubblico e di critica al punto tale da ricere l'attenzione anche del pubblico statunitente, grazie all'adattamento in lingua inglese prodotto da Salma Hayek, ovvero UGLY BETTY , che non arrivava neanche lontanemente al prodotto originale. Ogni paese ha avuto una sua Betty, ma la prima e decisamente la migliore di tutti è questa colombiana, partorita da una mente geniale come quella di Fernando Gaetan, che già ci aveva regalato l'indimenticabile CAFE CON AROMA DE MUJER.

BETTY è stata una scoperta anche per me, vista dopo diversi anni e diecimila repliche su canali regionali italiani. Avevo la strana sensazione di averla in qualche modo già vista, per quanto se n'era parlato, ma poi un giorno, alla ricerca di una storia divertente, ho pensato di provare e non me ne sono assolutamente pentita.

Le vicende raccontano la storia di Beatrice Pinzon Solano, una ragazza dotata di un cervello non comune, laureatasi in Economia, che dopo diversi colloqui andati male, per via del suo aspetto sgraziato, alla fine trova lavoro presso l'azienda chiamata ECOMODA, come assistente del direttore Armando Mendoza. Malgrado i sorrisini derisori di buona parte del personale, soprattutto di Patricia Fernandez, l'amica di Marcela Valencia, fidanzata e socia di Armando, Betty conquista la fiducia del capo per le sue eccezionali competenze e allo stesso tempo diventa amica della banda delle racchie, ovvero le altre segretarie dei dirigenti che finiscono per coinvolgerla nelle loro vicende. Betty si innamora di Armando, anche perchè vede in lui una persona che la tratta con gentilezza, malgrado Armando, come tutti gli altri, sia attirato soprattutto dalla bellezza. Questi, però, travolto dalla competizione con il fratello di Marcela, che contesta la sua presidenza, finisce per fare operazioni sbagliate ed illecite, sempre coperto da Betty. Ad un certo punto la ragazza finirà per acquistare un potere tale da spaventare Mario Calderon, amico e confidente di Armando, non chè vicepresidente di ECOMODA. E' Calderon il vero arteficie di tutto, la mente malefica, ma geniale che decide il destino di Betty ed Armando, in quanto convince il suo amico fidato che l'unico modo per poter essere sicuri al cento per cento della lealtà di Betty è seducendola, soprattutto quando i due, per un equivoco, credono che Nicolas Mora, miglior amico e compagno di studi di Betty, sia il suo fidanzato. Convinti che possa in qualche modo influenzare la ragazza, Armando finisce per ingannare e sedurre Betty, che trova in realtà orripilante dal punto di vista fisico. Pian piano, però, la conoscenza e la vicinanza con la donna cominciano a toccare Armando e a spogliarlo di quella superficialità che lo ha sempre caratterizzato. Quando Betty scopre l'inganno decide di rinunciare al lavoro, non prima di aver raccontato tutte le manovre illecite fatte da Armando e Mario durante un consiglio di amministrazione. Lasciata Bogotà per Cartagena, come assistente di Catalina Angel, una donna che si occupa di pubbliche relazioni e che ha l'incarico di occuparsi del concorso di Miss Colombia, Betty entra in un nuovo ambiente e grazie alle nuove amicizie e alle nuove esperienze comincia ad acquistare sicurezza in se stessa e a migliorarsi. Quando le vicende la riporteranno a Bogotà per Betty ed Armando sarà il momento dei chiarimenti.....


BETTY LA FEA fu una vera e propria rivoluzione anche per il profondo significato che emergeza dalle vicende, ovvero l'importanza della sostanza contro le apparenze, il rispetto per se stessi, il valore dei sentimenti al di là dei rapporti superficiali. Sia Betty che Armando infatti attraverseranno un processo di crescita che li porterà a cambiare. Betty imparerà ad accettare se stessa, la Betty che c'è dentro di lei, ed una volta presa consapevolezza di essere una bella persona, riuscirà anche a migliorare la sua estetica. Il processo non sarà inverso e l'innamoramento di Armando obbligatoriamente dovrà avvenire prima della trasformazione del brutto anatroccolo in cigno. Betty non si valorizzava perchè si sentiva in qualche modo meno degli altri, accartocciata su se stessa e non in grado di esprimere il mondo dentro di lei. La fase di Cartagena, con accanto persone che la valorizzano per quello che è, che l'apprezzano senza giudicarla, che le danno consigli senza deriderla, sarà un momento cruciale nella sua crescita. Armando invece imparerà a guardare più in profondità, a capire che le persone non sono solo un'immagine che si trasmette agli altri, ma un mondo complesso di sentimenti e profondità, che lui superficialmente non aveva presa in considerazione. Quando Betty tornerà bellissima da Cartagena, lui non sembrerà per niente colpito dalla trasformazione, in quanto si è reso conto di amarla già da tempo.

Ma BETTY LA FEA è molto di più di una storia d'amore dai contorni di fiaba. E' un prodotto scritto meravigliosamente, con battute pungenti ed intelligenti, personaggi indimenticabili e pieni di sfumature, momenti cruciali ed esilarati, come a volte teneri e toccanti. Per la prima volta infatti questo contenitore seppe dosare in maniera estremamente equilibrata commedia, dramma, sentimenti e cinismo, creando una realtà assolutamente simile a quella di tutti i giorni (se si pensa alle dinamiche quotidiane degli uffici), ma allo stesso tempo un po' migliore, grazie a quella speranza di un lieto fine che non viene mai meno.

Betty è e resterà sempre un classico del genere da vedere.

FRASI TRATTE DALLA NOVELA

"E lei è Beatrice Pinzon...
"...Solano.
"La mia segretaria. Credo che gia l'hai incontrata!
"Più che incontrata sono sopravvissuto!
(Armando presentando Betty a Daniel Valencia)
***
"Papà continua a sognare che qualche uomo mi manchi di rispetto!
(Betty parlando del padre a Nicolas Mora)
***
"Io sono assistente, non segretaria!
"E in che cosa consiste per lei la differenza tra segretaria ed assistente
"Ho studiato economia alla San Marino. Sei semetri.
"E ha finito?
"No, ho dovuto lasciare per sposarmi.
"Ed è ancora sposata?
"No.
"Allora ha fallito in tutte e due le cose!
(Patricia parlando con Daniel)
***
"Gli uomini non danno la possibilità alle donne brutte di farsi conoscere. Le donne gli entrano per gli occhi. Però c'è qualcuno in questo mondo a cui non importa che sono brutta, perchè ha bisogno di me"
(Betty scrivendo di Armando nel suo diario)
***
"Quella non è una banda, ma una setta!"
(Mario parlando della banda delle racchie)
***
"Toglietevi da li, banda di racchie suicide. Poi uno vi travolge e se la deve vedere con l'ente protettore degli animali!
(Ugo a bordo della sua auto contro le segretarie)
***
"Ahi, ahi stiamo passando dal terreno della lealtà al terreno dell'amore.Guardi, una donna che guadagna 200 dollari che si lascia sfuggire l'opportunità di guadagnarne 5 milioni, e che inoltre non chiede un aumento di salario, che sarebbe assolutamente giusto, è una donna innamorata.
"Le ricordo, Mario, che quella donna innamorata ha principi morali che noi non abbiamo.
"Innamorata, innamorata, innamorata!
(Mario e Armando parlando di Betty)
***
CATALINA: Non chiuda. Rinchiudete una donna in un deposito?
ARMANDO: Non è un deposito, è un ufficio.
MARIO: Non è neanche una donna. E' un incrocio strano tra un computer ed un cocker spaniel.
CATALINA: Siete due miserabili
MARIO: Non apra. Non può entrare la luce, perchè si disitegra.
(Catalina incontrando Betty)
***
HUGO: Armando, può lasciarci lavorare? E' l'ultima prova con le mie ragazze e Lei con quello sguardo da pervertito sessuale ci distrae!
ARMANDO: Abbia la certezza che lo sguardo da pervertito sessuale non è per lei!
(Armando ed Hugo)
***
HUGO: Amori mie, non fatelo per Armando Mendoza. Lui è il capitale, il denaro. Fatelo per me, io sono il fiore, la speranza
(Hugo parlando alle sue modelle)
***
"Io non credo che siano brutte, credo che siano strabelle!
"Strabelle? Se loro sono la prova strabrutta che Dio fa quello che più gli piace!
(HUGO parlando con il fidanzato della banda delle racchie)
***
"Betty è il mio angelo custode!
"Pipistrello custode!
(Armando e Mario)
***
"Che lavoro terribile! Volevi che seducessi Patricia e quasi mi ha dato un bambino. Ed ora vuoi che innamori il mostro, che bellezza!
"Andiamo qual'è il problema? Tu non sei il suo capo, non sei fidanzato, non hai cuore e neanche limiti. Sei la persona perfetta per il lavoro!
(Armando e Mario parlando del piano per conquistare Betty)
***
"Beatrice....sento di non poter vivere senza di lei!
"Dottore, lei non vive senza di me! Lavoro con lei più di 18 ore al giorno
(Armando e Beatrice)
***
"Ti immagini quello che Picasso avrebbe potuto dipingere conoscendo quelle di ECOMODA? Con la massa di deformi che ci sono li!
(HUGO commentando l'opera di Picasso durante una mostra)
***
"Stimato Presidente, qui le lascio le istruzioni per seguire la tua routine dell'orrore con Betty..."
(La lettera di istruzione di Mario ad Armando)
***
Nicolas: Quel tipo deve pagare molto caro quello che le ha fatto. Ha commesso molti errori. Primo non ha avuto fiducia nè di lei, ne di me; secondo averla innamorata in un modo così vile; terzo essersi conservato quella busta. Però la cosa peggiore è stata quella di averle lasciato l'azienda, perchè con quei pagarè lei è la proprietaria di ECOMODA della famiglia Valencia. Li ha in pungo
(Nicolas parlando a Betty di Armando)
***
"Questa non è una storia d'amore, perchè quando c'è un uomo attraente come lui circondato da donne belle, e c'è una donna come me, è una storia di dolore...la mia...
(Betty parlando di Armando)
***
"Che ha visto in me?
"Una donna sensibile, molto particolare, che combatte una guerra molto dura e mi ha commosso assistere a questo processo. E sono felice di essere, in qualche modo, parte di esso. Credo che dietro questa donna ci sia una bambina che si sorprende per tutto. Così non mi rimproveri per essere lì!
(Betty e Michel a Cartagena)
***
I cambiamenti veri e profondi non sono mai istantanei. Ogni cambiamento esteriore si riflette dentro. Uno si trova nel posto che crede di meritare. Se uno non cambia posto è perchè crede che è quello che merita.
(Claudia Balocco)

FOTO DELLA TELENOVELA

Daniel, Il padre di Armando, Armando

ARMANDO MENDOZA

BETTY E NICOLAS

PATRICIA E MARCELA
 



giovedì 26 dicembre 2013

SENSO di J.R. Ward (VOL IV)


Il Quarto volume di questa saga avvincente è dedicato all'ex poliziotto Butch O'Neal che già avevamo conosciuto nei precedenti libri e avevamo simpatizzato con questo umano che, in un primo tentativo di difendere l'amica Beth (poi convolata a nozze con Wrath e quindi trasformatasi in Regina), finisce per ritrovarsi coinvolto nelle vicende de LA CONFRATERNITA.

Butch in qualche modo sembra aver trovato una sua dimensione, anche se inizialmente appariva quasi una sorta di prigioniero. Avendo scoperto troppe cose sul conto dei vampiri, infatti, non poteva più ritornare alla sua vita precedente. Il fatto che, quest'ultima fosse quanto mai misera, ed una fascinazione per Marissa, l'ex shellan di Wrath, avevano legato Butch sempre di più ai confratelli. A questo bisogna aggiungere anche un'amicizia sempre più profonda ed intensa con Vishous, che in questo volume conquista uno spazio tutto suo pronto per diventare protagonista della scena nel prossimo volume.

La storia d'amore tra Butch e Marissa è l'elemento "romance" di questo libro, ma per la prima volta mi sono ritrovata affascinata più dagli altri intrecci che dalle loro vicende sentimentali. In realtà Butch e Marissa presi singolarmente sono dei personaggi interessanti. Lei è un'aristocratica della Glymera vampiresca, caduta in disgrazia dopo il rifiuto di Wrath, che cresce piano piano e matura, staccandosi dalla protezione eccessiva del fratello e diventanto una femmina autonoma che decide di dedicarsi alle altre che hanno bisogno di aiuto. Il passaggio dagli attacchi di panico di cui è vittima al momento in cui parla nel consiglio de Prenceps, rivendicando il diritto al voto che fino a quel momento era stato riservato al fratello, simboleggiano perfettamente la sua crescita avvenuta durante il romanzo. Anche Butch a sua volta affronta i vari passaggi, crescendo sempre di più, fino a trasformarsi in un vero e proprio fratello di sangue, ritrovando la sua vera identità, smarritasi in una storia familiare fatta di emarginazione e di dolore. Lui sente che la sua vera famiglia sono i confratelli, Vishous in particolare al quale si sente legato da un rapporto talmente intenso che spesso sono entrata in confusione, come anche i due vampiri. Ma l'amore, quello fisico e eterno, resta Marissa, senza possibilità di dubbio. Eppure le loro vicende di coppia mi hanno preso, ma non come la storia di Beth e Wrath, di Rhage e Mary, di Bella e Zsadist. Ero più interessata alle loro singole storie.

Tanto spazio infatti viene dato alla crescita dei personaggi. John continua il suo percorso verso la transizione, anche se qui ha dovuto affrontare il dolore del lutto per la perdita di Wellsie, di Serella e di Thor, scomparso completamente dalla storia, annientato dal dolore. Per John questo è il momento di interagire soprattutto con Zsadist che ho adorato in questo nuovo ruolo di insegnante. Sembra quasi che abbia trovato il suo posto, la sua vocazione, quella di aiutare gli altri ad incanalare la rabbia e per John rappresenta un punto di riferimento importante, che lo aiuterà ancora di più a crescere. Bella anche la scena in cui John sviene difronte alla rievocazione di un'esplosione, in quanto ricorda il momento drammatico e terribile della morte di Darius, senza però esserne consapevole. Confesso di essere in trepidante attesa del momento in cui i confratelli si renderanno conto che il piccolo John è il loro compianto ed amato Darius.

Intanto guadagna fascino anche Rehvenge, il Reverendo, un Symphat, ovvero un mangiatore di peccati, che nasconde la sua vera identità. La sua fascinazione per Marissa alla fine non trionfa, ma ho trovato divertente il modo in cui accetta la situazione e la vittoria di Butch, mentre conosciamo un altro personaggio, la terribile Xhex, che lavora per Rehvenge e che sembra nascondere dietro la sua apparenza di femmina dura un mondo molto più complesso.

Questo quarto volume, come dicevo, è interessante per la storia della Confraternita, per la scoperta di nuovi rituali, per la presenza piacevole di quei fratelli che pur avendo raggiunto la felicità con la loro shellan continuano ad essere presenti con le loro personalità, il loro carattere ed i loro difetti. Con la storia di Butch assistiamo ad una transizione forzata che ha un suo terribile impatto visivo, ma anche ad una cerimonia di accoglienza nella confraternita di un nuovo membro.

La presenza del bene e del male è molto più marcata. Tutta la prima parte in cui l'Omega mette le sue mani su Butch e solo l'intervento disperato di Vishous riesce a salvarlo mi ha tenuto con il fiato sospeso. La rivelazione che lui è il Distruttore in qualche modo aggiunge nuovi elementi su cui lavorare e Mr X che quasi lo scongiura di consumarlo, ma di impedirgli di tornare dall'Omega rivela la complessità e la disperazione del male, mentre la Vergine Scriba quasi mostra un lato simpatico nella sua interazione con Butch. Bella anche l'idea con cui termina il volume, lasciando la parola alla sorella di Butch che va a trovare la madre in clinica e ascolta una confessione che spetterà a lei credere oppure no e che in qualche modo farà luce sul passato oscuro della sua famiglia.

Come al solito bellissimo romanzo che merita di essere letto.

***

PURA SANGRE (Colombia 2007)





PURA SANGRE è una telenovela colombiana di qualche anno fa, pluripremiata da pubblico e critica, che lanciò nel mondo latino un nuovo galan, Rafael Novoa, che pur lavorava già da un bel po', ma che riuscì ad insinuarsi nei sogni delle telespettatrici grazie al personaggio di Eduardo Montenegro. Il grande successo indusse anche il Messico ad interessarsi alla realizzazione di un "refrito", quel MAÑANA ES PARA SIEMPRE che offriva il ruolo ad un grande attore come Fernando Colunga. Iniziai a vederla, ma per ragioni vari mi allontanai e quando ho deciso di riprendere la storia ho preferito la versione originale, di cui sono assolutamente soddisfatta. A parte infatti la lunghezza eccessiva di alcuni prodotti, reputo la Colombia più affine ai miei gusti da un punto di vista puramente tecnico. 

IRENE LAGOS
PURA SANGRE è una classica storia di vendetta e di riscatto, girata con tecniche all'avanguardia ed estremamente moderna nel ritmo e nelle sequenze. I personaggi sono tratteggiati benissimo dal punto di vista psicologico e le loro motivazioni, anche se terribili, a volte solo assolutamente logiche. Tutto ruota intorno al personaggio di Paulina Riascos, la bravissima Kathy Saenz, che operando nell'ombra agirà come la mano del vero esecutore, Eusebio Beltran. La trama a grandi linee è la seguente:

EDUARDO MONTENEGRO
Regina Castaño, sotto la falsa identità di Paulina Riascos, opera come strumento del male attraverso il quale il suo ambiguo tutore cerca di vendicarsi di un debito di sangue contro la famiglia Lagos. A tale scopo  Paulina entra nella loro vita, rende vedovo Alejandro Lagos, si sposa con lui, conquistandosi la sua famiglia, impadronendosi delle sue attività con il solo obiettivo di distruggere tutti fino al punto da non lasciare neanche una goccia di sangue di nessun di loro. Per ottenere questo Paulina distrugge la vita al figlio di Maria, la cuoca, l'unica che conosce la vera identità di Eusebio Beltran, il suo oscuro tutore.  Eduardo ritorna dopo 17 anni per vedere morire la povera madre e sotto il falso nome di Marco Vieira decide di vendicarsi di tutto quello che gli ha fatto "La Iena", ovvero Paulina, ma decide di recuperare anche l'amore di Florencia, la figlia minore dei Lagos.

FLORENCIA LAGOS
PURA SANGRE non si presenta come la classica storia d'amore. E' un giallo, una storia d'azione e tensione e a tale proposito la colonna sonora è perfetta perchè incalza ogni momento, ogni situazione creando una situazione di attesa, mai delusa. La storia d'amore c'è, comunque, ed è quella tenera di un amore infantile che ovviamente e giustamente gli anni hanno in qualche modo sbiadito. Florencia si è fidanzata con Renato e poi si è sposata perchè è cresciuta ed è entrata in un mondo molto diverso da quello dorato dell'infanzia. Le resta il ricordo di un bambino che le faceva battere il cuore, con il quale giocava e con cui si è scambiata un bacio innocente 17 anni prima.
Per Eduardo è la stessa cosa, solo che lui in qualche modo si è sentito tradito dalla sua apatia, dal suo non prendere posizione per difenderlo, non tanto nella vicenda che lo ha portato all'esilio lontano da Chia e dalla madre, ma nel suo comportamente globale. Dubito che non abbia avuto altre storie durante gli anni di università negli Stati Uniti, ma un ricordo sentimentale lo ha indotto a mantenere al collo quella catenina scambiatasi con Florencia il giorno della sua prima comunione.
Innegabile che tra loro esiste ancora qualcosa di particolare.
Ed è una storia fatta di sguardi che parlano più delle parole, di sorrisi velati, di una tensione sottile che si crea ogni volta che i due si ritrovano insieme. Qualcosa di spieciale e di particolare.

Bellissima la scena del matrimonio di Florencia, non solo per la comparsa improvvisa di Marco Vieira, ma anche per quel ballo mancato, interrotto dal fiume di ricordi che travolge la sposa riportandole le immagini di un amore infantile, ma molto più travolgente di quello che vive con Renato.
FLORENCIA IL GIORNO DELLA SUA PRIMA COMUNIONE

PURA SANGRE è girato come un film, ma allo stesso tempo la trama sottile che si tesse puntata dopo puntata ti da la possibilità di creare quel vincolo affettivo con tutti i suoi personaggi, le sue vicende.
Gli attori sono in grado di esprimere tutta la forza dei sentimenti con una recitazione sobria, naturale. Quando si parla del modo di recitare "europeo" dei colombiani penso che ci si riferisca proprio a questo: a quel loro esprimere le emozioni in modo assolutamente spontaneo, senza eccedere. Questo non significa freddezza, ma sicuramente coerenza. Basti pensare alla scoperta, sul finale, da parte di Florencia della vera identità di Marco Vieira e quel suo rifiuto silenzioso (praticamente non lo affronta direttamente)di una menzogna così grande da non poterle permettere di accettare l'idea di una vita al suo fianco.

La scena dell'agguato con Eduardo crivellato di colpi in un vialetto di un quartiere popolare ricorda tanti film di mafia, con lui che sembra spegnersi silenziosamente in un pantano, con la telecamera che si allontana lasciandolo lì, con il torace insanguinato. Ed emozionante è anche l'arrivo di Florencia sotto la pioggia che trova solo tracce del suo sangue mischiate nella pozzanghera che si sta formando. E poi la scoperta del corpo di lui con una Marcela Mar che ci regala un'interpretazione piena di dolore profondo ed intenso.

Non so chi ha avuto da dire su di lei, ma io l'ho trovato bravissima in questo ruolo di bambina coccolata e viziata, protetta da una verità atroce sul conto della sua famiglia, che pian piano e con dolore riesce a svegliarsi e a vedere il mondo per quello che è. 

Ma il finale è affidato ad un personaggio come quello di Lucia, silenzioso, attento, costante, che cerca le sue origini e la sua identità, scoprendo poi tutti i tasselli.
E l'affannosa ricerca delle sue origini, per cercare di concludere la sua storia, portano la ragazza a questo confronto duro, dal quale ne esce fortificata. Bellissimo il gioco di sguardi: quello adorante e addolorato di Paulina, quello quasi sorpreso di Eusebio Beltran e quello duro come un diamante della loro unica figlia, che porta in grembo un bambino il cui sangue si è mescolato con quello dei Lagos. Lei ribadisce il suo diasprezzo e rinfaccia loro la responsabilità dei loro atti, scissi da qualsiasi rivendicazione di sangue e di odio.
Quando lei si alza per andare via, Eusebio la insegue ed in due battute emerge a mio parere l'origine stesso del titolo di questa storia:


PURA SANGRE

"Sea como sea, tu hijo lleva mi sangre!"

"El problema no es su sangre. El problema es su alma...Y mi hijo tiene la suya propia!"

Poi si gira e se ne va, in questa scena meravigliosa, oscura come un romanzo gotico, misteriosa e affascinante.

E la PUREZZA DEL SANGUE a questo punto non è solo quella dei cavalli di razza che allevano i Lagos, ma la rivendicazione dell'individualità di ogni singola persona, che non eredita le colpe dei padri, perchè è puro fin dalla nascita.



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FOTO DELLA TELENOVELA



EDUARDO ED IRENE

LUCIA E SIMON




IL PICCOLO EDUARDO

DAL DIARIO DI EUSEBIO BELTRAN



TRAILER DELLA TELENOVELA
 


domenica 22 dicembre 2013

PORPORA - LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO di J.R. Ward (VOL. III)





Il Terzo Volume de la saga LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO è dedicata alla coppia Bella e Zsadist, che già si erano conquistati un loro spazio nel romanzo precedente, tanto da lasciarci con il fiato sospeso in seguito al rapimento della donna.

Avevo iniziato questo volume con una certa diffidenza. Non perchè non mi piacesse il personaggio di Zsadist, che fin dalle prime battute si presenta come uno dei fratelli più pericolosi e problematici, ma perchè il mio cuore era ancora tutto preso da Mary e Rhage, che restano per me tra le coppie più amate. Tutti adoravano invece Bella e Zsadist ed io quindi diffidavo. Ho un carattere problematico, lo so, ma di solito devo sbattere la faccia contro il muro per sondare la realtà di certe cose, e qui è innegabile che il terzo libro è sicuramente molto più completo ed articolato di quello precedente. Non ritroviami infatti solo la coppia che è al centro delle vicende, con tutto il loro carico emotivo, ma gli altri personaggi stanno conquistando sempre di più un loro spazio tra le pagine e nel nostro cuore.

Zsadist è uno dei fratelli, che come dicevo, si presenta in qualche modo come già rovinato dalla vita. Tutti diffidano di lui, lo temono e lo reputano capace delle bassezze più infime. Nel loro giudizio non c'è un sentimento negativo, ma quasi una consapevolezza dolorosa, come quella del suo gemello Phury che è conscio che la vita ha danneggiato e distrutto Zsadist al di là di qualsiasi possibile recupero.

Z, come lo chiamano tutti, infatti è stato rapito quando aveva pochi mesi, sottratto al suo destino nobile di guerriero e venduto come schiavo di sangue. Per cento anni gli sono state inflitte atrocità senza fine, marchiando il suo corpo e la sua anima fin nel profondo, togliendogli ogni dignità e possibilità di riscatto. Nei ricordi di Z ad esempio ho notato come non abbia un suo nome e che solo quando Phury, che mai si è rassegnato, lo ha rintracciato e riscattato dai suoi carnefici, scoprirà di averne avuto uno, di essere qualcuno a cui è stata rubata la vita e la sua identità.

Zsadist è in realtà, al di là della violenza, di un candore e di una purezza disarmanti, che solo Bella riesce a vedere davvero. Non sa cosa sighifica essere amato, o , peggio ancora, reputa di non essere degno di amore, di essere marcio e sporco dentro, come se quei segni lasciati sui suoi polsi ed intorno al collo lo rendano un rifiuto dell'umanità. Lui è vergine nel senso più profondo del termine, perchè non ha mai provato l'emozione di un bacio, di una carezza, del piacere sincero che viene dal contatto con il calore di un altro. Bella gli insegna tutto questo, quasi contro la sua volontà, ma lui continua a vederla in qualche modo troppo in alto rispetto a lui. Proprio l'amore che scopre provare per lei sembra dirgli che merita un compagno diverso, forse Phury, che è la sua parte buona, il suo potenziale sviluppato al meglio, tutto quello che avrebbe potuto essere, ma che non è stato. Non è così, ovviamente, perchè Phury, al di là della sua castità e dei suoi modi gentili, è un altro perseguitato dai suoi demoni, dal dolore per Zsadist, dall'impossibilità dell'amore per Bella, dall'incapacità di inserirsi profondamente nella realtà che lo circonda. Zsadist dovrà riconciliarsi con se stesso e con il suo gemello, nella bellissima scena in cui corre da lui per salvarlo, invertendo i ruoli che un tempo avevano ricoperto, per capire che ognuno porta il suo fardello. Ho adorato il modo in cui Zsadist decide si migliorare se stesso, di imparare a leggere e scrivere, di offrirsi per insegnare ai ragazzi, al posto di Thor, tutto per essere degno di Bella.

La nostra eroina invece è un'aristocratica ribelle che insofferente all'ambiente elitario della glymera, ovvero la casta scelta dei vampiri, decide di ribellarsi alla famiglia e al dispotico fratello Rhevange, per vivere la vita a modo suo. Zsadist rappresenta una forma di protesta e di liberazione, prima di capire la profondità e drammaticità dell'universo che si porta dentro. La sua costanza, la sua dedizione le permetteranno di avvicinarsi a lui ed in qualche modo di riscattarlo.

Questo terzo volume però lascia un segno anche per le altre storie, che in un crescendo emozionante finiscono per conquistare il cuore dei lettori in maniera inesorabile. Il piccolo John infatti entra sempre di più nella confraternita, ignorando la sua vera identità. Emozionante il momento in cui si avvicina a Beth con la quale sente un vincolo profondo, che va oltre questa vita stessa, senza sapere che lei era il frutto dell'amore, la sua ultima preoccupazione prima di morire in quanto Darius. Ora John affonta le sue paure di adolescente, amato e coccolato per la prima volta dalla bellissima coppia formata da Thor e Wellsie. E quest'ultima ci lascia straziandoci il cuore in un addio quanto mai imprevisto e doloroso che travolge tutta la Confraternita, alterando gli equilibri e distruggendo il disperato Thor. Ho quasi pianto quando John cerca di correre da Thor devastato dal dolore, con quella parola sulle sue labbra mute che ripete pur senza fiato: papà...papà..papà... E se Wellsie ci lascia senza respiro, Vishous ci getta in un nuovo enigma che riguarda Butch. Che cosa gli sta capitando? Cosa ha visto nelle sue visione? E Marissa tornerà da lui o finirà nelle braccia dell'ambiguo Rhevenge che altri non è che il Reverendo? Se la storia di Zsadist e Bella finisce nel modo migliore, aprendoci il cuore e la mente e proiettandoci verso il futuro, mille altre domande rivendicano un continuo che speriamo sia altrettanto emozionante.

VOTO: 8




FRASI TRATTE DAL ROMANZO


Il rosso era il colore del panico. Il rosso era il colore della disperazione. Il rosso era il colore dell’odio che nutriva verso se stesso

 ***

Pensò a tutti i buchi che aveva dentro, agli spazi bianchi, ai vuoti: le emozioni lo attraversavano senza scalfirlo, solo la rabbia restava e faceva presa.

 ***

Tu sei il maschio che io avrei potuto essere. Sei il potenziale che avevo e ho perduto. Sei l’onore, la forza e la dolcezza di cui ha bisogno.

 ***

Poi nello specchio si stagliò il riflesso tenebroso di Wrath, tutto capelli lunghi e occhiali da sole, la bellezza da angelo caduto di Rhage, il berrettino  dei Sox di Voishous, i capelli a spazzola di Thorment, il naso da pugile di Butch. Uno dopo l’altro tutti lo toccarono posandogli con delicatezza le grosse mani sulle spalle.

 ***

Certi giorni sembrano non finire mai, nemmeno quando tramonta il sole.

 ***

Voglio uscire di scena così, e quando lo farò voglio portare quel lesser con me. Come un eroe nel suo alone di gloria, si dice così? Sprofonderò all’inferno con il mio nemico.

***

Ripensò all’arco della sua vita e concluse che era quasi tutta da buttare.

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Anche se nell’aldilà non c’era niente, anche se a un certo punto si perdeva conoscenza e basta, sarebbe stato di sicuro meglio di così.

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La forza sarebbe stata la sua offerta in memoria di quei cari defunti. La potenza il suo elogio funebre. La vendetta la preghiera sulle loro tombe.

 ***

Sei in una prigione senza sbarre. Sono preoccupato per te.
 ***
"Ero morto prima che mi trovassi, anche se respiravo. Ero cieco anche se potevo vedere. E poi sei arrivata tu e mi hai risvegliato!"
***