domenica 22 dicembre 2013

PORPORA - LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO di J.R. Ward (VOL. III)





Il Terzo Volume de la saga LA CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO è dedicata alla coppia Bella e Zsadist, che già si erano conquistati un loro spazio nel romanzo precedente, tanto da lasciarci con il fiato sospeso in seguito al rapimento della donna.

Avevo iniziato questo volume con una certa diffidenza. Non perchè non mi piacesse il personaggio di Zsadist, che fin dalle prime battute si presenta come uno dei fratelli più pericolosi e problematici, ma perchè il mio cuore era ancora tutto preso da Mary e Rhage, che restano per me tra le coppie più amate. Tutti adoravano invece Bella e Zsadist ed io quindi diffidavo. Ho un carattere problematico, lo so, ma di solito devo sbattere la faccia contro il muro per sondare la realtà di certe cose, e qui è innegabile che il terzo libro è sicuramente molto più completo ed articolato di quello precedente. Non ritroviami infatti solo la coppia che è al centro delle vicende, con tutto il loro carico emotivo, ma gli altri personaggi stanno conquistando sempre di più un loro spazio tra le pagine e nel nostro cuore.

Zsadist è uno dei fratelli, che come dicevo, si presenta in qualche modo come già rovinato dalla vita. Tutti diffidano di lui, lo temono e lo reputano capace delle bassezze più infime. Nel loro giudizio non c'è un sentimento negativo, ma quasi una consapevolezza dolorosa, come quella del suo gemello Phury che è conscio che la vita ha danneggiato e distrutto Zsadist al di là di qualsiasi possibile recupero.

Z, come lo chiamano tutti, infatti è stato rapito quando aveva pochi mesi, sottratto al suo destino nobile di guerriero e venduto come schiavo di sangue. Per cento anni gli sono state inflitte atrocità senza fine, marchiando il suo corpo e la sua anima fin nel profondo, togliendogli ogni dignità e possibilità di riscatto. Nei ricordi di Z ad esempio ho notato come non abbia un suo nome e che solo quando Phury, che mai si è rassegnato, lo ha rintracciato e riscattato dai suoi carnefici, scoprirà di averne avuto uno, di essere qualcuno a cui è stata rubata la vita e la sua identità.

Zsadist è in realtà, al di là della violenza, di un candore e di una purezza disarmanti, che solo Bella riesce a vedere davvero. Non sa cosa sighifica essere amato, o , peggio ancora, reputa di non essere degno di amore, di essere marcio e sporco dentro, come se quei segni lasciati sui suoi polsi ed intorno al collo lo rendano un rifiuto dell'umanità. Lui è vergine nel senso più profondo del termine, perchè non ha mai provato l'emozione di un bacio, di una carezza, del piacere sincero che viene dal contatto con il calore di un altro. Bella gli insegna tutto questo, quasi contro la sua volontà, ma lui continua a vederla in qualche modo troppo in alto rispetto a lui. Proprio l'amore che scopre provare per lei sembra dirgli che merita un compagno diverso, forse Phury, che è la sua parte buona, il suo potenziale sviluppato al meglio, tutto quello che avrebbe potuto essere, ma che non è stato. Non è così, ovviamente, perchè Phury, al di là della sua castità e dei suoi modi gentili, è un altro perseguitato dai suoi demoni, dal dolore per Zsadist, dall'impossibilità dell'amore per Bella, dall'incapacità di inserirsi profondamente nella realtà che lo circonda. Zsadist dovrà riconciliarsi con se stesso e con il suo gemello, nella bellissima scena in cui corre da lui per salvarlo, invertendo i ruoli che un tempo avevano ricoperto, per capire che ognuno porta il suo fardello. Ho adorato il modo in cui Zsadist decide si migliorare se stesso, di imparare a leggere e scrivere, di offrirsi per insegnare ai ragazzi, al posto di Thor, tutto per essere degno di Bella.

La nostra eroina invece è un'aristocratica ribelle che insofferente all'ambiente elitario della glymera, ovvero la casta scelta dei vampiri, decide di ribellarsi alla famiglia e al dispotico fratello Rhevange, per vivere la vita a modo suo. Zsadist rappresenta una forma di protesta e di liberazione, prima di capire la profondità e drammaticità dell'universo che si porta dentro. La sua costanza, la sua dedizione le permetteranno di avvicinarsi a lui ed in qualche modo di riscattarlo.

Questo terzo volume però lascia un segno anche per le altre storie, che in un crescendo emozionante finiscono per conquistare il cuore dei lettori in maniera inesorabile. Il piccolo John infatti entra sempre di più nella confraternita, ignorando la sua vera identità. Emozionante il momento in cui si avvicina a Beth con la quale sente un vincolo profondo, che va oltre questa vita stessa, senza sapere che lei era il frutto dell'amore, la sua ultima preoccupazione prima di morire in quanto Darius. Ora John affonta le sue paure di adolescente, amato e coccolato per la prima volta dalla bellissima coppia formata da Thor e Wellsie. E quest'ultima ci lascia straziandoci il cuore in un addio quanto mai imprevisto e doloroso che travolge tutta la Confraternita, alterando gli equilibri e distruggendo il disperato Thor. Ho quasi pianto quando John cerca di correre da Thor devastato dal dolore, con quella parola sulle sue labbra mute che ripete pur senza fiato: papà...papà..papà... E se Wellsie ci lascia senza respiro, Vishous ci getta in un nuovo enigma che riguarda Butch. Che cosa gli sta capitando? Cosa ha visto nelle sue visione? E Marissa tornerà da lui o finirà nelle braccia dell'ambiguo Rhevenge che altri non è che il Reverendo? Se la storia di Zsadist e Bella finisce nel modo migliore, aprendoci il cuore e la mente e proiettandoci verso il futuro, mille altre domande rivendicano un continuo che speriamo sia altrettanto emozionante.

VOTO: 8




FRASI TRATTE DAL ROMANZO


Il rosso era il colore del panico. Il rosso era il colore della disperazione. Il rosso era il colore dell’odio che nutriva verso se stesso

 ***

Pensò a tutti i buchi che aveva dentro, agli spazi bianchi, ai vuoti: le emozioni lo attraversavano senza scalfirlo, solo la rabbia restava e faceva presa.

 ***

Tu sei il maschio che io avrei potuto essere. Sei il potenziale che avevo e ho perduto. Sei l’onore, la forza e la dolcezza di cui ha bisogno.

 ***

Poi nello specchio si stagliò il riflesso tenebroso di Wrath, tutto capelli lunghi e occhiali da sole, la bellezza da angelo caduto di Rhage, il berrettino  dei Sox di Voishous, i capelli a spazzola di Thorment, il naso da pugile di Butch. Uno dopo l’altro tutti lo toccarono posandogli con delicatezza le grosse mani sulle spalle.

 ***

Certi giorni sembrano non finire mai, nemmeno quando tramonta il sole.

 ***

Voglio uscire di scena così, e quando lo farò voglio portare quel lesser con me. Come un eroe nel suo alone di gloria, si dice così? Sprofonderò all’inferno con il mio nemico.

***

Ripensò all’arco della sua vita e concluse che era quasi tutta da buttare.

***

Anche se nell’aldilà non c’era niente, anche se a un certo punto si perdeva conoscenza e basta, sarebbe stato di sicuro meglio di così.

 ***

La forza sarebbe stata la sua offerta in memoria di quei cari defunti. La potenza il suo elogio funebre. La vendetta la preghiera sulle loro tombe.

 ***

Sei in una prigione senza sbarre. Sono preoccupato per te.
 ***
"Ero morto prima che mi trovassi, anche se respiravo. Ero cieco anche se potevo vedere. E poi sei arrivata tu e mi hai risvegliato!"
***


Nessun commento:

Posta un commento