Il Quarto volume di questa saga avvincente è dedicato all'ex poliziotto Butch O'Neal che già avevamo conosciuto nei precedenti libri e avevamo simpatizzato con questo umano che, in un primo tentativo di difendere l'amica Beth (poi convolata a nozze con Wrath e quindi trasformatasi in Regina), finisce per ritrovarsi coinvolto nelle vicende de LA CONFRATERNITA.
Butch in qualche modo sembra aver trovato una sua dimensione, anche se inizialmente appariva quasi una sorta di prigioniero. Avendo scoperto troppe cose sul conto dei vampiri, infatti, non poteva più ritornare alla sua vita precedente. Il fatto che, quest'ultima fosse quanto mai misera, ed una fascinazione per Marissa, l'ex shellan di Wrath, avevano legato Butch sempre di più ai confratelli. A questo bisogna aggiungere anche un'amicizia sempre più profonda ed intensa con Vishous, che in questo volume conquista uno spazio tutto suo pronto per diventare protagonista della scena nel prossimo volume.
La storia d'amore tra Butch e Marissa è l'elemento "romance" di questo libro, ma per la prima volta mi sono ritrovata affascinata più dagli altri intrecci che dalle loro vicende sentimentali. In realtà Butch e Marissa presi singolarmente sono dei personaggi interessanti. Lei è un'aristocratica della Glymera vampiresca, caduta in disgrazia dopo il rifiuto di Wrath, che cresce piano piano e matura, staccandosi dalla protezione eccessiva del fratello e diventanto una femmina autonoma che decide di dedicarsi alle altre che hanno bisogno di aiuto. Il passaggio dagli attacchi di panico di cui è vittima al momento in cui parla nel consiglio de Prenceps, rivendicando il diritto al voto che fino a quel momento era stato riservato al fratello, simboleggiano perfettamente la sua crescita avvenuta durante il romanzo. Anche Butch a sua volta affronta i vari passaggi, crescendo sempre di più, fino a trasformarsi in un vero e proprio fratello di sangue, ritrovando la sua vera identità, smarritasi in una storia familiare fatta di emarginazione e di dolore. Lui sente che la sua vera famiglia sono i confratelli, Vishous in particolare al quale si sente legato da un rapporto talmente intenso che spesso sono entrata in confusione, come anche i due vampiri. Ma l'amore, quello fisico e eterno, resta Marissa, senza possibilità di dubbio. Eppure le loro vicende di coppia mi hanno preso, ma non come la storia di Beth e Wrath, di Rhage e Mary, di Bella e Zsadist. Ero più interessata alle loro singole storie.
Tanto spazio infatti viene dato alla crescita dei personaggi. John continua il suo percorso verso la transizione, anche se qui ha dovuto affrontare il dolore del lutto per la perdita di Wellsie, di Serella e di Thor, scomparso completamente dalla storia, annientato dal dolore. Per John questo è il momento di interagire soprattutto con Zsadist che ho adorato in questo nuovo ruolo di insegnante. Sembra quasi che abbia trovato il suo posto, la sua vocazione, quella di aiutare gli altri ad incanalare la rabbia e per John rappresenta un punto di riferimento importante, che lo aiuterà ancora di più a crescere. Bella anche la scena in cui John sviene difronte alla rievocazione di un'esplosione, in quanto ricorda il momento drammatico e terribile della morte di Darius, senza però esserne consapevole. Confesso di essere in trepidante attesa del momento in cui i confratelli si renderanno conto che il piccolo John è il loro compianto ed amato Darius.
Intanto guadagna fascino anche Rehvenge, il Reverendo, un Symphat, ovvero un mangiatore di peccati, che nasconde la sua vera identità. La sua fascinazione per Marissa alla fine non trionfa, ma ho trovato divertente il modo in cui accetta la situazione e la vittoria di Butch, mentre conosciamo un altro personaggio, la terribile Xhex, che lavora per Rehvenge e che sembra nascondere dietro la sua apparenza di femmina dura un mondo molto più complesso.
Questo quarto volume, come dicevo, è interessante per la storia della Confraternita, per la scoperta di nuovi rituali, per la presenza piacevole di quei fratelli che pur avendo raggiunto la felicità con la loro shellan continuano ad essere presenti con le loro personalità, il loro carattere ed i loro difetti. Con la storia di Butch assistiamo ad una transizione forzata che ha un suo terribile impatto visivo, ma anche ad una cerimonia di accoglienza nella confraternita di un nuovo membro.
La presenza del bene e del male è molto più marcata. Tutta la prima parte in cui l'Omega mette le sue mani su Butch e solo l'intervento disperato di Vishous riesce a salvarlo mi ha tenuto con il fiato sospeso. La rivelazione che lui è il Distruttore in qualche modo aggiunge nuovi elementi su cui lavorare e Mr X che quasi lo scongiura di consumarlo, ma di impedirgli di tornare dall'Omega rivela la complessità e la disperazione del male, mentre la Vergine Scriba quasi mostra un lato simpatico nella sua interazione con Butch. Bella anche l'idea con cui termina il volume, lasciando la parola alla sorella di Butch che va a trovare la madre in clinica e ascolta una confessione che spetterà a lei credere oppure no e che in qualche modo farà luce sul passato oscuro della sua famiglia.
Come al solito bellissimo romanzo che merita di essere letto.
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