Ho trovato per caso questo libro in una libreria locale.
Adoro Maggie Stiefvater ed ho amato la trilogia di SHIVER come non avrei
creduto. Sam e Grace alla fine si sono conquistati un posticino nel mio cuore e
quindi mi sono lasciata tentare. Inoltre la splendida copertina mi ha indotto a
cadere in tentazione. Certo dopo SHIVER devo dire che questa storia mi ha
inquietato e sorpreso. Ho pensato per giorni a cosa scrivere, dopo averlo
finito, insicura se mi fosse piaciuto oppure no. La storia è un unico, come in
qualche modo lo era il primo volume di SHIVER, ovvero c’è un inizio ed una fine
che valgono da soli e non si avverte necessariamente il bisogno di un seguito,
il che è apprezzabile, perché è un omaggio ai suoi lettori.
Quello che domina in questo racconto a mio parere è una
potenza notevole, violenta, possente della natura circostante che si riflette
anche nel mito dei cavalli d’acqua: creature più selvagge che magiche, che sono
una simbiosi tra terra e mare, violenza e forza.
I due personaggi umani principali, Kate e Sean, sono in
qualche modo il riflesso umano del contesto, isolati e felici del loro
ambiente. Mentre la maggior parte degli altri abitanti in qualche modo sogna un
posto altrove, un altro mondo che possa in qualche modo realizzare i loro sogni,
Kate e Sean sognano solo di poter vivere liberamente in questo posto
sorprendente e violento che è la loro terra.
Tutto il romanzo gira intorno alla mitica corsa dello
SCORPIONE, alle preparazione,alla pericolosità, alle dinamiche interiori e
familiari dei personaggi, fino al grande e sorprendente finale che ci dona la
speranza che anche il selvaggio in qualche modo può trovare il suo modo per
essere domato. Nel modo in cui Corr alla fine sceglie di rimanere con Sean,
rinunciando al mare, alla sua natura selvaggia, sembra quasi indicare che
l’amore crea strani legami, strani vincoli a cui piegarsi o cedere liberamente.
Mi resta un alone di tristezza perché c’è fondamentalmente
qualcosa di triste in questo quadro naturale che domina in tutto il romanzo.
Conservo l’impronta dell’oceano spaventoso e meraviglioso allo stesso tempo,
che sembra aver lasciato un lieve alone sul mio cuore. Sicuramente è
un’esperienza di lettura interessante da fare.
ALCUNE FRASI DEL ROMANZO
“Mia madre diceva sempre che sono uscita da una bottiglia di
aceto anziché dal suo ventre, e che lei e mio padre mi hanno messa a mollo
nello zucchero per tre giorni per addolcirmi. Io ci provo a comportarmi bene,
ma poi torno sempre all’aceto” (Kate Connolly)
Raccontami com’è. La corsa
E’ come una battaglia. Una guerra di cavalli e uomini e
sangue. I più forti e i più veloci di quelli che restano dopo due settimane di
preparazione sulla sabbia. E’ la spuma del mare sul viso, la letale madia di
novembre sulla pelle, i tamburi dello Scorpione che prendono il posto dei
battiti del cuore. E’ velocità, se hai fortuna. E’ vita ed è morte, oppure
l’una e l’altra, e non c’è niente che le assomigli. .
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