sabato 30 aprile 2016

OUTLANDER - LA DAME BLANCHE (2X4)


Alla fine della visione del quarto episodio della seconda stagione di OUTLANDER, sorrido compiaciuta della versione che gli autori hanno saputo dare alle vicende che già mi avevano alquanto colpito nel libro. Per fortuna ero preparata ad alcune drammatiche scene e mi sono lasciata sedurre da quelle nuove.

In registro dell'episodio cambia continuamente, regalandoci scene divertenti ad altre fortemente drammatiche, senza concedere un minimo di tranquillità. Se ci divertiamo a seguire la  vita di Claire e Jamie  nella frivola ed ambigua Parigi, ormai presi nella rete degli inganni e degli intrighi, allo stesso tempo non dimentichiamo tutto quello che hanno lasciato alle spalle o quello che li attenderà.


Basta quindi che Mastro Raymond, leggendo le ossa lanciate da Claire per sapere del destino di Frank, le dica che si rivedranno, per precipitare nuovamente indietro nel tempo, in quel drammatico ritorno al futuro che ci ha lasciato senza fiato solo qualche puntata fa, strappandoci l'illusione di questa coppia destinata a vivere insieme per sempre.


La verità è che, pur sapendo che tutte le loro strategie non fermeranno Culloden, finiamo per crederci davvero, ascoltandoli mentre complottano come una coppia di abili burattinai, seduti nel lussuoso salotto di Jared, invitando alla cena tutti i giocatori, avversari e alleati, per indurli a svelarsi.


Intanto però non dimentichiamo l'incubo di Wentworth e quando Jamie ritorna da Claire (dopo che lei gli ha svelato che Black Jack Randall è ancora vivo) dal sorriso per la furia di lei, che scopre che è stato in un bordello con delle donnine che hanno attentato alla sua virtù, il sorriso si trasforma in una smorfia amara, ascoltando la dichiarazione di dolore di Jamie.


Sono felice che le sue parole sul suo stato d'animo (che avevo amato molto nel libro) alla fine siano tornate, in questa confessione di solitudine e disperazione, di violazione ed intimità che come sempre ci offrono una visione dell'animo di Jamie che va molto al di là del semplice uomo virile, coraggioso ed intrepido, in quanto svela una fragilità assolutamente preziosa.


Ho trovato intelligente anche la scelta degli autori di permettere un riavvicinamento fisico di Claire e Jamie molto più graduale, in quanto lui in qualche modo si sentiva privato della sua virilità in seguito alla violenza di Randall e gli autori hanno saluto trasmettere questo suo smarrimento, superato solo dalla prospettiva di sangue che lo dominerà nelle prossime puntate.


La cena è sicuramente il nucleo centrale dell'episodio: geniale, pieno di tensione, di humor, ma anche di sorpresa e drammaticità. Allo stesso tempo come dimenticare la terribile esperienza di Claire e Mary, nei vicoli di Parigi, dove le due donne vengono aggredite?


Il romanticismo di Mary e Alex viene messo a dura prova dalla terribile esperienza, mentre Claire e Jamie recitano la loro parte magnificamente, spingendo Charles e Louise ad entrare in tensione, mentre l'astuto Saint Germaine, dal sangue di ghiaccio, studia i suoi avversari in ogni sorprendente mossa.


Episodio grandioso, ricco di emozioni, divertente in alcune scene, terribile e drammatico in altre, romantico con la coppia di Mary ed Alex, passionale e complice con Claire e Jamie, sorprendentemente piacevole con Murtagh e Fergus. Il piccolo ladro che mangia seduto al tavolo dei nobili, mentre nel salotto succede il putiferio, è un divertente elemento di novità che già mi fa adorare questo borseggiatore parigino che il mio cuore ha adottato fin dal secondo libro e che non lo ha lasciato andare neanche nei trent'anni successivi della sua vita.


Unica pecca dell'episodio: che sia finito troppo presto e che mi toccherà aspettare fino al prossimo fine settimana.

VOTO: 9

LA ESCLAVA BLANCA - IL GIOCATORE PIU' ABILE (Cap. 59)


Ormai siamo agli sgoccioli e a solo tre episodi dalla fine mi viene da chiedere chi sia stato il giocatore più abile. Adela e Nicolás meditano sul fatto che Victoria e Miguel si sono presi gioco di loro durante tutto il tempo, ma la verità è che a mio parere il più astuto di tutti è stato proprio Parreño.


I suoi nemici sono caduti uno dopo l'altro: Lopez, Jaime, poi Granados, Morales ed ora eccolo che muove le pedine per portare tutti al punto esatto dove desidera lui. Ormai Victoria è solo uno strumento da utilizzare per vendicarsi. La ragazza ignora che il marito ormai ha scoperto il suo inganno e non sospetta che la dolcezza eccessiva dell'uomo nasconde l'odio feroce che nutre per lei ed il figlio.


Victoria è disperata perché il marito ha dichiarato di voler vendere Tomas e quindi corre in città a chiedere l'aiuto di Felipe, che nel frattempo è insofferente per l'immobilità della situazione. Mentre Ana gli è a fianco e lo ama, allo stesso tempo l'avvocato vorrebbe poter intervenire più attivamente. Sarà Paca, la domestica fedele di Dona Ana, ad andare alla ricerca del gruppo di ribelli, annidati nella selva, in attesa di attaccare.


Felipe consiglia a Victoria di indagare sulla morte misteriosa delle due donne ritrovate in chiesa, soprattutto quando giunge la notizia che il Padre Octavio è insieme agli schiavi. Qualcosa di misterioso è accaduto, soprattutto perché la notizia della loro uccisione è stata data proprio dai Parreño.


Victoria si reca dal Generale Marquez per chiedere notizie, ma non riesce a scoprire nulla di nuovo, anche se si rivede con Eugenia, alla quale chiede aiuto, dopo averle fatto i suoi auguri per il fidanzamento con l'uomo. Eugenia promette di cercare di scoprire dove le due donne sono state seppellite.


Intanto però l'abile giocatore tira fuori il suo asso, ovvero si reca dal Generale con l'intenzione di ucciderlo. Nicolás ha infatti deciso di sostituirlo come Governatore di Santa Marta ed avvelena l'uomo senza che questi se ne renda conto.


Per fortuna Eugenia è nei paraggi e chiede subito l'intervento del medico, che salva Fidel, ma questi lungi dal rendersi conto di essere stato l'ennesima vittima del nostro malvagio giocatore, decide di dargli proprio quello per cui ha rischiato di morire, ovvero la nomina di Governatore.


Convinto di essere ormai troppo vecchio e addolorato dalla vita per continuare nel ruolo che riveste, il Generale cede a Parreño anche lo scettro del potere politico e militare. Ormai sembra quasi che nulla possa porre freno alla sua ascesa.


Ovviamente sappiamo che qualcosa lo bloccherà, che nelle ultime puntate il male sarà condannato, ma mi chiedo se non era possibile forse mostrare un lento declino del suo potere invece che portare alla punizione finale solo negli ultimi concitati momenti?


Il male anche se non destinato a trionfare in questo tipo di prodotti alla fine domina sempre la scena e questo sicuramente lascia in me un certo turbamento. Per il resto, bellissima fotografia come al solito, momento commovente l'incontro tra Isabelita (che resta tra le mie preferite) ed il padre.


SCANDALO INGLESE di Katie MacAlister

Il titolo originale di questo simpatico romanzo del 2008 (che in italiano è stato pubblicato per la collana I GRANDI ROMANZI STORICI con il significativo nome di SCANDALO INGLESE) è "The Trouble with Harry" (Il problema con Harry). La verità è che il mio "problema" con questo romanzo è stato semplicemente un errore nella chiave di lettura. Ero convinta di leggere una storia drammatica, ma ad un certo punto mi sono ritrovata tra le mani qualcosa di completamente diverso.

Frederica Pelham, detta Plum, è una protagonista atipica. Non più nel fiore degli anni, parte della sua vita è ormai andata in quanto ha ormai quarant'anni ed un antico scandalo le ha precluso qualsiasi possibilità di contrarre un buon matrimonio, in un'epoca in cui per le donne oneste non era facile mantenersi.

Plum infatti è stata ingannata da un rinomato libertino che con l'inganno l'ha sposata, pur avendo una moglie ancora viva, per approfittare di lei. Quando la verità è venuta fuori, lo scandalo ha travolto la vita e la famiglia di Plum. La sorella n'è morta di dolore e  Plum si è fatta carico anche della giovane nipote Thomasine. Durante il corso degli anni è riuscita in qualche modo a mantenersi, anche perché ha messo a frutto le poche settimane di matrimonio per scrivere una delle Guide all'amore coniugale tra le più scandalose degli ultimi anni. Ormai però le finanze si sono prosciugate e Plum ha bisogno di trovare un marito che possa provvedere a lei.

Intanto Lord Harry Rosse, vedovo con cinque pestiferi figli, ha deciso di trovare loro una madre adatta a dargli una disciplina, e allo stesso tempo vuole una compagna al suo fianco. Perché non cercarla come si cercherebbe una buona governante? Così ecco l'annuncio, a cui risponde una disperata Plum. L'attrazione tra i due è immediata ed i due convolano a nozze, pur nascondendo reciproci segreti (lei lo scandalo del passato e l'idendità di Vyvyan Le Blue e lui i cinque figli).

Il loro matrimonio è una scoperta piacevole continua ed entusiasmante ed i due scoprono di amarsi come non avrebbero mai sperato, mentre si saldano i legami familiari e si ripercorrono vecchi misteri. Ma ecco che un pericolo del passato ritorna a compromettere il tutto.

Che si trattasse di un romanzo comico l'ho capito praticamente a questo punto, malgrado le continue interruzioni dei figli pestiferi, che comparivano anche nei momenti più romantici della coppia, gettando scompiglio. Thomasine è vero che non mi sembrava minimamente turbata dalla scandalo che comprometteva il suo possibile successo sul mercato matrimoniale, o il dolore che aveva portato alla morte la sua adorata madre. Eppure è stato solo quando ricompare Charles e Plum e Thom cominciano a discutere su come eliminarlo che mi sono resa conto che avevo affrontato il tutto senza la giusta chiave di lettura.

La MacAlister non ci vuole raccontare nessuna storia drammatica sulla difficile condizione di una dona costretta a scegliersi un marito pur di poter andare avanti e mantenersi, su come uno scandalo del passato possa compromettere anche il destino di una nipote (cosa assolutamente realistica). Tutto è un gioco di avvenimenti, di incidenti o pseudo tali, di situazioni quasi comiche, dove stranamente mi sono interessata più a Nick e Thom che ai due protagonisti della storia, che in verità sono davvero rilassati e poco drammatici.

Harry è stato una spia nel passato e malgrado le sue indagini provochino molti malumori e tentativi di eliminare i suoi figli e la nuova moglie, lui è troppo preso dai suoi pensieri per rendersene conto, completamente privo di un istinto fondamentale per quelli come lui. Ma la lettura del romanzo deve essere comica, deve essere vista in una chiave brillante, ed ovviamente io che non l'ho capito ho avuto problemi a seguire le vicende.

Immagini che essendo partita in maniera diversa, lo avrei apprezzato di più. Sicuramente ci sono elementi interessanti, come due protagonisti meno giovani del solito, una famiglia chiassosa e piena di colori, Nick e Thom che sono quanto mai piacevoli. Resta però un filo di delusione, come se la scrittrice si fosse sforzata di farmi ridere, senza riuscirci. Probabilmente però il !Problema con Harry è solo mio.

VOTO: 5

MAI PIU' SOLA di Victoria Alexander


Se nel romanzo SCANDALO INGLESE di Katie MacAlister ci trovavamo davanti ad uno scandalo che aveva segnato la vita della protagonista, in MAI PIU' SOLA eccoci nuovamente alle prese con una donna il cui matrimonio improvviso con un chiacchierato libertino l'ha ridotta in solitudine, isolata anche dalla sua stessa famiglia.

Delia Effington ha sposato Charles Wilmont dopo poche settimane in cui si sono frequentati assiduamente e lei gli si è concessa, pur non essendo innamorata di lui. È stata l'emozione della scoperta di una propria sensualità che l'ha spinta a commettere una vera e propria follia, ma dopo le nozze Charles è cambiato e non l'ha più toccata. Nel giro di una settimana l'uomo si è imbarcato su una nave ed è morto annegato.

Mesi dopo Delia torna a Londra dopo un lungo soggiorno nella zona dei Laghi, dove si è rifugiata per riprendersi. Nella casa di Charles trova un insolito vecchio maggiordomo, Gordon, una pessima cuoca ed un valletto che sembra appena uscito di galera. La donna li accetta perché sono la sua unica compagnia e ben presto tra lei e Gordon nasce un rapporto particolare, fatto di fiducia e di rispetto, quasi di amicizia.

Intanto Cassie, la sua sorella gemella, riallaccia i rapporti con lei, riaprendo i contatti con l'aristocratica famiglia degli Effington e durante un ballo Delia conosce e si infatua di Lord St. Stephen, Tony, vecchio amico di Charles e spia a servizio della Corona. Tra di loro scocca la scintilla e Delia teme di essere sul punto di commettere una nuova follia. Quello che ignora è che St. Stephen le è particolarmente familiare perché sotto il travestimento del fedele Gordon, si nasconde proprio il visconte, incaricato dai Servizi di difendere la donna, minacciata da qualche misterioso nemico alla ricerca di un documento che Charles ha nascosto.

Tra scambi di identità, travestimenti e riflessioni sulla natura del desiderio, la Alexander ci regala un libro piacevole, senza grandi pretese, in cui una donna cerca di realizzare se stessa e di capire la sua vera natura, in una società che le attribuisce un ruolo ben limitato.

Anche se è sicuramente interessante vedere il modo in cui Tony si innamora di Delia, sotto le mentite spoglie di Gordon, ho trovato lei più esitante ed ambigua. Il suo desiderio di essere "una donna d'esperienza" è solo una frase pronunciata, che mai si concretizza in un ragionamento logico che porti a delle azioni concrete. Sicuramente è interessante il suo senso di colpa nei confronti di Charles, che non ha mai amato e che invece ha provato per lei dei sentimenti che mai aveva nutrito per nessun altra donna.

Se tutti gli uomini che le ruotano intorno in qualche modo sono vittime del suo fascino discreto, ma fatale, lei mi appare alquanto algida e fredda, non capace di un sincero coinvolgimento. L'attrazione per Tony alla fine è frutto del mistero che lui è riuscito a creare intorno a sé, più che una necessità della sua presenza. Gordon è più vicino a lei sicuramente di Tony e alla fine la dicotomia tra desiderio ed affetto si può ricucire solo con la scoperta del doppio gioco del protagonista.

Nel complesso comunque il romanzo è carino e merita una lettura. Resta pieno di spunti interessanti, alcuni che avrei sviluppato in maniera migliore.

VOTO: 6

martedì 26 aprile 2016

DI TENEBRA E D'AMORE di Sylvia Z. Summers


La copertina di questo libro è stato sicuramente il fattore che mi ha attirato e indotto a provare l'avventura, malgrado il riassunto sul retro mi era parso poco stimolante: una governante di origini francesi che entra nell'aristocratica famiglia dei Moran, che sembrano nascondere vari segreti, mentre un timido ed impacciato inventore, Lord Tristan Brisbane, si proponeva sulla scena come possibile innamorato.


La trama non mi sembrava niente di ché, ma la copertina era davvero bella ed il "timido inventore" si presentava come un protagonista atipico a cui potevo dare una possibilità. Dopo decine e decine di letture di romanzi del genere, con uno schema abbastanza fisso, ogni novità è ben accolta.

Subito mi sono resa conto, già durante la lettura delle prime pagine, che in qualche modo ero stata ingannata. La boccolosa biondina dagli occhi azzurri della copertina non era per niente Odyle Chagny, l'istitutrice francese, che arriva con la sua aria arruffata a bussare alla porta dei Moran, coppia che un tempo si è amata e che adesso è alle prese con il più grande dei dolori, ovvero la perdita di una figlia.

Odyle porterà una ventata di freschezza e grazie ai suo aiuto sia Emma che Michael, malgrado alcune incomprensioni, finiranno per ritrovare se stessi e la loro famiglia, mentre Odyle incontrerà e si innamorerà del chiacchierato Lord Tristan, pieno di ingegno e interessi, con il quale condivide non solo una forte attrazione, ma anche molte passioni ed interessi.

Tristan è però un aristocratico molto chiacchierato, per via di alcune voci che circolano sulla sua famiglia e sulla tenuta di campagna, una casa misteriosa dove lui non invita mai nessuno. La verità è molto più drammatica e misteriosa, ma anche il passato di Odyle non è per niente luminoso.

La ragazza infatti nasconde la sua vera identità e le ragioni che l'hanno portata a fuggire letteralmente dalla Francia, per trovare la protezione di un'amica di famiglia, In Francia, infatti, Victor Rouel, un ricco imprenditore, si è ossessionato con la sua bellezza ed è disposto a tutto pur di piegarla ai suoi voleri, grazie anche alla complicità dei genitori di lei.

Unico supporto ed amico è Claude, un aspirante artista, cagionevole di salute, compagno di studi della ragazza, che permetterà a Odyle di fuggire in Inghilterra e di nascondersi.

Le vicende diventano sempre più intrigate fino all'arrivo di buona parte dei personaggi nella misteriosa casa di Lord Bristbane, dove tutti i misteri vengono svelati, i nodi risalgono al pettine e Odyle e Tristan potranno venire a patti con i loro sogni ed il loro amore.

La storia presenta sicuramente elementi alquanto piacevoli, ma pian piano la folla di personaggi finisce per confondermi. Se in un primo momento la famiglia Moran, con la loro tragedia, la difficoltà di interagire e di comunicare tra di loro, poteva essere una variante interessante nel classico racconto di una storia d'amore, la folla di altri individui comparsi sulla scena, la drammaticità eccessiva di alcune storie finiscono per far perdere compattezza al racconto, pur trovando interessanti le vicende prese singolarmente.

Se la storia di Odyle poteva costituire un passato interessante e profondo, aver portato Victor sulla scena e averlo messo a confronto con Bernard mi è parso troppo ridondante. Lui che nasconde in soffitta un grande segreto, lei perseguitata dal fidanzato ossessionato ed ossessivo. Mi è parso alquanto eccessivo.

Nel complesso comunque il romanzo presenta sicuramente degli elementi interessanti. La presenza non solo dei due innamorati, ma anche della famiglia Moran e di Claude (nei ricordi del passato di Odyle) mi sono sembrati sicuramente una novità positiva. Resta il dubbio della copertina, decisamente bella, ma per niente adeguata.

VOTO: 5

LA ESCLAVA BLANCA - FIGLI DI UN DIO MINORE (Cap 58)


Ormai siamo agli sgoccioli e sono convinta che la risoluzione di tutto sarà proprio il padre codardo che fino a questo momento ha mantenuto il silenzio per paura.


Dopo il barbaro omicidio della Marchesa e della suora spagnola, il Generale Marquez, chiamato da Nicolás, si è recato in chiesa per prelevare i corpi. Tutti i sospetti si addensano come nubi tempestose sulla testa del prete che è fuggito via sulla strada per Cartagena.


Il suo personaggio, pur avendo dato una mano al principio della storia, intervenendo per aiutare Victoria a fuggire in Spagna, conserva tutte le ambiguità tipiche della Chiesa in questa delicatissima e dolorosa pagina della storia dell'umanità. Pur essendoci sicuramente casi di singoli individui dotati di compassione, la Chiesa in generale era portata a cercare di sradicare quelle che si reputavano credenze barbare e chiuse tutte e due gli occhi davanti alle atrocità commesse dai bianchi.


Recuperato tra i boschi, mentre cerca di fuggire, Miguel e Trinidad guardano il prete con un'aria mista di divertimento e fastidio. Lui li chiama figli, ma loro negano la paternità in quanto mai sono stati difesi o protetti da lui che invece ha benedetto e accolto assassini, brutali mariti despoti, ipocriti dalle pelle bianca. Se sono figli di un dio, loro non riconoscono sicuramente la stessa paternità con quello che lui dovrebbe rappresentare.


È un po' quello che ha sempre pensato anche Victoria, cresciuta in un convento, ma fedele alle divinità dei suoi parenti, insofferente nei confronti dei rappresentanti della chiesa che hanno cercato di piegarla, trasformarla e domarla. Adesso è alle prese con un marito che rivendica un figlio da lei. Sottoposta alle attenzioni indesiderate di Nicolás, la ragazza spera con tutta se stessa di non rimanere incinta.


Remedios si aggrappa alla sua fede e alle sue credenze. Dopo l'incidente, la donna reputa che non ci siano grandi possibilità per lei di essere madre e quando sorprende la ragazza in cucina parlare con Milagros (alla quale sta chiedendo di darle qualcosa per evitare la gravidanza), la giovane cerca di convincere l'amica a non commettere un simile peccato.

Victoria non crede nelle sue stesse convinzioni e reputa che il peccato sarebbe quello di accettare un figlio da un uomo che odia, permetterle di lasciarle un segno più profondo di quello che ha fatto finora. Milagros affronta Remedios e le dice che la vita è molto più complicata di quello che pensa lei e che non si possono giudicare le persone in base a dei preconcetti fissi. Discorsi estremamente moderni per una telenovela sudamericana.


Nicolás nel frattempo è lacerato tra l'odio e l'ossessione che Victoria suscita in lui. La madre vorrebbe istigarlo ad ucciderla, ad eliminare il problema, ma lui vuole aspettare il momento propizio e ogni gesto è venato di desiderio ed astio, di furia e finta tenerezza, in questo personaggio dalle mille sfaccettature, oscuro e drammatico, che non si può odiare senza smarrirsi con lui.


LA ESCLAVA BLANCA - IL DIAVOLO E TUTTI I SUOI SANTI (Cap. 57)


Alla fine il grande momento della rivelazione è arrivato e Nicolas Parreño si è lasciato trascinare verso il male più oscuro ed inevitabile. A condurlo praticamente per mano all'inferno a cui era destinato è proprio Adela che, avendo scoperto il segreto di Victoria, invia la nuora alla Locanda per consegnare delle cose alla nipote, e trascina il figlio in chiesa.


Significativo è che tutta la puntata si svolga per lo più in quest'ambiente e che la sacrestia dove il Padre ha ospitato la Marchesa di Bracamente e la suora che l'ha accompagnata diventi la scena del delitto culminante, tra angeli e santi che spiano Parreño con i loro sguardi fissi nel legno e nella pietra.


L'uomo sconvolto infatti ascolta la madre che gli rivela che la donna da lui amata lo ha ingannato e che non è altro che una serva travestita da nobile e che la vera Marchesa di Bracamente si trova in chiesa in attesa di parlargli. Nicolás sconvolto si reca in chiesa e parla con la donna che gli racconta tutti i fatti.


Parreño si è sempre reputato astuto e intelligente, un passo avanti agli altri, il famoso diavolo dalle mille inventive. Eppure è stato raggirato da una ragazzina sconosciuta, un'orfana che lo ha ingannato e sedotto, ma la terribile verità è quella successiva, quando la Marchesa rivela all'uomo la vera identità della ragazzina. È una selvaggia originaria di queste stesse terre, mandata in Spagna anni prima proprio dal parroco di Santa Marta.


Una bambina bianca, di nome Victoria, che parla di schiavi, indossa amuleti, cresciuta nella selva. La verità è palese, luminosa come il sole che inonda gli spazi ampi della sacrestia. E quando la Marchesa dichiara di non voler nascondere la sua presenza ed è pronta a denunciare l'accaduto alle autorità, Parreño viene accecato dalla furia.


Non vuole che Victoria finisca in carcere perché se si dovesse scoprire la sua vera identità tutto quello che lui ed Adela hanno costruito durante anni verrà giù come un castello di sabbia travolto dalle onde. Nessuno può scoprirlo e Nicolás finisce per uccidere la Marchese proprio sotto gli occhi dei santi della sacrestia che lo guardano turbato.


Mentre il prete che ha assistito al delitto fugge atterrito, Nicolás si fa raccontare tutta la storia di Victoria dalla povera suora che ha accompagnato la Marchesa. Così scopre tutta la verità: l'amore di Victoria per Miguel, il suo passato nel Palenque, il suo desiderio di tornare e riscattare la sua famiglia. E quando la donna ha rivelato tutto quello che sa, non c'è più salvezza per lei, nessuna possibilità di fuga. Viene sacrificata sotto gli occhi sconvolti di Adela.


Alla fine il mostro che lei stessa a creato rivela la sua natura terribile proprio ai suoi occhi, che tutto hanno voluto ignorare fino a quel momento. Ormai però non c'è più possibilità di nascondere la verità o di tappare il sole con un dito. Nicolás è un diavolo dal cuore oscuro che nella sua brama ha sacrificato tutto e tutti.


E mentre escogita un piano per attribuire le morti delle due donne proprio all'ultimo suo ostacolo, ovvero il prete che tutto sa, gli altri personaggi soffrono e si interrogano in una puntata dove l'attenzione è tutta però per il Diavolo e la sua corte.


Temiamo per Victoria, che ignara è andata da Isabelita, ci separiamo da Gabriel, condannato a 15 anni per essere stato fedele ad un ideale, aspettiamo nella selva insieme a Miguel il suo prossimo passo e affascinati guardiamo come Eugenia cada sempre in piedi.


Ma al di là di tutto questo, resta il fascino muto e sorpreso per questo diavolo oscuro e malefico che tutto trascina nella sua distruzione, che trova una logica per ogni delitto, che invoca disperato e apparentemente sincero il silenzio della madre, l'unica che ormai gli è rimasta al fianco. E cominciamo anche a tremare per la nostra eroina ignara.