domenica 27 gennaio 2019

OUTLANDER - A MAN OF WORTH 4x13


L'atteso finale di stagione di OUTLANDER è arrivato con tutto il carico di storie che dovevano essere portata a conclusione, regalandoci mille emozioni e aprendo nuove infiniti possibilità per il futuro.


L'episodio è tutto incentrato sul significativo titolo, ovvero UN UOMO DI VALORE, che in qualche modo è riferito al giovane Ian, che all'inizio di questa stagione aveva affrontato una conversazione con lo zio/padre che gli aveva spiegato che avrebbe dovuto imparare a diventare un uomo di sostanza e in quest'episodio in qualche modo la sua crescita si conclude.


Per quelli che conoscono i romanzi, sanno che questo è solo un'arrivederci al giovane Ian, personaggio tenere, comico, buffo, ma anche emozionante, sincero e coraggioso, che ha accompagnato i nostri eroi nelle loro mille avventure e disavventure e che adesso, in qualche modo, si separerà di loro per affrontare un processo di crescita necessario, prima di tornare al loro fianco, insostituibile, come nessun altro.


Il lunghissimo viaggio alla ricerca di Roger, venduto ai Mahawk per errore, si conclude all'inizio della puntata. I tre, infatti, sono finalmente arrivati al villaggio, dove in un primo momento vengono accolti anche con entusiasmo, visto i regali che hanno portato per barattarli con Roger. La situazione, che come al solito non poteva risolversi troppo facilmente, si complica quando Claire, scoprendosi il collo per regalare una sua sciarpa, svela la pietra azzurra che aveva trovato accanto al teschio, durante i primo viaggio tra le montagne.


La storia dell'indiano morto, altro viaggiatore nel tempo, il cui spirito aveva incontrato proprio nei boschi, viene raccontata da una delle donne indiane che, a differenza del capo villaggio, è convinta che il messaggio di avvertimenti agli indiani, contro l'uomo bianco che li spazzerà via, trasmesso dall'indiano che il suo popolo ha ucciso, sia sincero.


La donna infatti avvicina Claire e  Jamie nei boschi, raccontando loro la storia, dopo che sono stati allontanati in malo modo. L'accordo di cedere la pietra viene fatto a condizione che il gruppo di indiani dissidenti li aiutino a recuperare Roger.


Il tentativo di salvataggio finisce miseramente e tutti vengono condotti davanti al capo tribù, che non vuole cedere Roger. A quel punto Jamie, pronto a tutto pur di mantenere la parola data alla figlia, da vero uomo d'onore, decide di scambiare se stesso con Roger, davanti alla disperazione di Claire, ma sarà il giovane Ian a dover fare le trattative e in questa volta mostrerà di aver imparato la lezione.


Ian si offre in cambio di Roger e Jamie, pur a malincuore, si vede costretto a doversi separare dal nipote amato, rispettando la sua libera scelta. Durante il viaggio di ritorno, Roger farà emergere tutta la sua rabbia nei confronti di Jamie, che subirà i suoi colpi, accettando il suo sfogo.


A quel punto però i due genitori si vedranno costretti a raccontare quello che è successo a Bree, svelando l'aggressione di Bonnet e le conseguenze del suo gesto. Roger resta spiazzato e addolorato e richiede tempo per pensare su che cosa fare. La sua scelta è poco romantica, ma in realtà sulle spalle del ragazzo è stato riversato di tutto. Accettare Bree non significa soltanto accettare la ragazza e il bambino che aspetta come proprio, ma anche rinunciare per sempre al ritorno alla sua epoca e alla sua vita.


Jamie e Claire ritornano a River Run, dove, nel frattempo , Bree ha dato alla luce un bellissimo bambino, circondata dall'affetto di zia Jocasta, di Fedra, Lizzie, con Murtagh nelle veci del padre assente. Lord John è dovuto ripartire, ma Bree aspetta con ansia il ritorno di Roger.


Grande è il suo dolore quando vede ritornare solo i suoi genitori, ma da vera Fraser decide di farsi forza e di andare avanti, accettando di seguire la famiglia a Fraser's Ridge, dove li stanno aspettando Marsali e Fergus. Anche Murtagh li seguirà, malgrado ricercato e adesso amante di Lady Jocasta, dopo uno scontro intenso che i due hanno avuto prima del ritorno dei nostri eroi.


Lo so che molti storceranno il naso per questi cambiamenti rispetto al libro, ma io adoro queste novità che permettono non solo di recuperare un personaggio amato e perso troppo presto, come Murtagh, ma di dargli una sua dimensione e una sua vita sul piccolo schermo.


I Frasers sono sul punto di ripartire per casa loro quando un uomo solitario, a cavallo, arriva finalmente, accolto con gioia ed emozione da Bree. Roger ha fatto la sua scelta e da quel momento amerà il bambino come figlio suo.


Quello che poteva essere un finale chiuso non lo sarà, in quanto la produzione aveva avuto conferma della quinta e sesta stagione, e l'arrivo di un drappello di giubbe rosse manda in ansia tutta la casa, convinti che stiano cercando Murtagh. Invece gli uomini cercando Jamie, per conto del governatore, che ha deciso di dargli il compito di bloccare i regolatori e di uccidere il fuggiasco Murtagh FitzGibbons.

Siamo solo agli albori di una nuova guerra e di altre intrepide avventure, che dovremo attendere sicuramente per un altro anno. Stagione diversa, emozionante, più matura.

COME UNA ROSA D'INVERNO - Jennifer Donnelly - Frasi


COME UNA ROSA D'INVERNO


Il passato è un cadavere irrequieto che non rimane mai sepolto. Striscia fuori dalla tomba più e più volte, portando con sé il suo acre tanfo di infelicità e rimpianto. Sid Malone era un prodotto di quel passato - un passato violento e sanguinoso - iniziato nel 1888.


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«Vuoi essere re? Strappa prima il tuo stesso cuore».(Il Conte Rosso a Freddie)


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Mentre parlava i sui occhi grigi sfavillavano di passione. Sid li fissò e per un attimo intravide l'anima di India, impetuosa e audace, difficile, onesta, impaziente. E buona, talmente buona da affrontare una lunga veglia solitaria per salvare uno come lui. Sid si rese conto che era una creatura rara, come una rosa d'inverno.


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«Chi sei, Sid?».«Nessuno che tu voglia conoscere».


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Le tornò in mente le parole della signora Moskowitz: «Non scegli tu l'amore: è l'amore a scegliere te». E si rese conto di avere la risposta: l'amore aveva scelto per lei. E l'amore aveva scelto Sid.

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«No, India, ascoltami tu. Per me è troppo tardi. Io sono una causa persa, ma tu no. Quella clinica è il tuo sogno. e hai lavorato sodo per riuscire ad aprirla. Non ti permetterò di voltare le spalle. Hai costruito qualcosa di splendido in questa città orrenda, qualcosa di meraviglioso».«Sid», replicò lei in tono sommesso, «tu sei qualcosa di meraviglioso».


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«Il governo inglese sottrae la terra del Kenya a un determinato gruppo di persone e la passa a un altro», affermò. «Fai la stessa cosa in patria e la chiamano rapina. Falla qui e la chiamano progresso».(Sid a Maggie)


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Nairobi non era un luogo piacevole, ma lui l'amava proprio per questo. Non si dava arie, non aveva pretese. Prendeva le persone per quello che erano e si aspettava che anche loro facessero lo stesso con lei.


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«Per sua informazione, Freddie, non sono un uomo ricco. Sono un povero con un sacco di denaro. C'è una grande differenza. Non ho mai dimenticato che cosa significa avere fame e freddo, e non lo dimenticherò mai».(Joe a Freddie)

sabato 26 gennaio 2019

COME UNA ROSA D'INVERNO di Jennifer Donnelly


Il personaggio di Charlie Finnegan era comparso, con un certo carico di fascino, già nel romanzo d'esordio di questa scrittrice americana, Jennifer Donnelly, che riesca a mescolare sapientemente le tinte rosa con una notevole cura delle ambientazioni sociali e con un innegabile pizzico d'avventura, che in questo secondo appuntamento della saga, dedicata alla famiglia Finnegan, emerge ancora con maggiore chiarezza.


Charlie è il fratello perduto di Fiona, il ragazzo che combatteva a mani nude al Taj Mahal, il locale gestito da criminali nel variopinto e pericoloso mondo di Whitechapel. Dato per morto per buona parte del libro precedente, I GIORNI  DEL TE E DELLE ROSE, era ricomparso sul finale, per salvare la sorella e il futuro cognato dalle grinfie del nemico di sempre, ma il suo destino sembrava essere segnato, destinato a continuare la sua vita come Sid Malone, il capo della malavita nei quartieri più malfamati della città.


L'inizio del romanzo ci ripresenta personaggi noti e ci introduce ad altri, mai incontrati prima, e Sid Malone emerge con tutto il fascino che solo i cattivi ragazzi sanno avere, anche se, al di là del suo piccolo regno feroce, dove lui domina incontrastato, sembra che le sue azioni vengano sempre guidate dal desiderio di aiutare i disperati, non dimentico della sua vita precedente.


Tutti i tentativi di Fiona di ricondurla al seno della famiglia sono falliti, perché Sid ormai vive nel buio della sua esistenza, senza credere di poter meritare il riscatto. Ci penserà India  Selwyn Jones, figlia di una ricchissima famiglia aristocratica, fidanzata di un giovane esponente politico, pronto a tutto pur di fare la sua scalata sociale, che incrocerà Sid per caso, durante un tentativo di riscatto della sorella Maud, personaggio affascinante, anche se presentato ai margini della storia.


India e Sid, apparentemente, sembrano quanto mai lontani l'uno dall'altra, appartenenti a due mondi che non s'incontrerebbero mai, e a due visioni della vita che sembrano non poter trovare un punto d'incontro. Non si tratta che di una lettura superficiale, in quanto India vuole solo mettere le sue abilità mediche al servizio dei bisognosi, e Sid, al di là della vita che conduce, non riesce a non intervenire quando qualcuno è in difficoltà.


La parte in cui nasce l'amore tra i due, frutto più del destino pianificato dall'alto che del caso, è sicuramente quella più avvincente, anche se l'abilità della Donnelly di mantenere vivo l'interesse in questo romanzo raggiunge vette notevoli, che non aveva, a mio parere, raggiunto neanche nel romanzo precedente.


Se l'amore tra India e Sid, improbabile, intenso, ideale e passionale, si sviluppa agli occhi del lettore, gli altri personaggi, già conosciuti, non mancano di tornare in scena per continuare ad emozionare: Fiona e Joe sono più adulti, ma non hanno perso un briciolo della loro identità. Hanno avuto una figlia e Fiona aspetta un altro bambino, ma questo non le impedisce di continuare a lavorare, mentre il marito si lascia sedurre dal potere della politica.


Se nel loro caso l'amore saldo viene messo leggermente in crisi solo dal desiderio disperato di Fiona di salvare in tutti i modi il fratello dal suo stesso destino, l'ascesa di Joe è di quelle che lasciano il segno, in una fase storica piena di cambiamenti importanti ed emozionanti.


La campagna elettorale tra Joe e Freddie è di quelle che lasciano il segno, anche se il finale rappresenterà un ennesimo colpo di scena che indurrà il lettore a pregare, sperare, per Joe, Fiona e Sid, travolti dalla drammaticità degli eventi e da un cattivo che, perfino fin nel midollo, cerca di seguire una logica del male fino alle estreme conseguenze.


A parte merita una menzione la storia di Willa e Seamie, a cui sarà dedicato il prossimo romanzo. Il ragazzino che Fiona aveva cresciuto tutta da sola, dopo la morte dei suoi genitori e la scomparsa di Charlie, è divenuto un uomo, che sogna l'avventura, il brivido e che troverà tutto questo e persino l'amore nella passionale compagna d'avventura Willa, con la quale cercheranno di compiere la grande impresa, che lascerà un segno profondo nella vita d'entrambi. 


Storia piena di eventi, di colpi di scena, di amori e di lotte, tra orizzonti completamente opposti che trascineranno i personaggi da un capo all'altro del mondo, all'inizio di un secolo destinato a rivelarsi pieno di eventi. 


Ho apprezzato questo volume molto di più dell'altro, presentandosi come un romanzo molto più maturo e ben sviluppato, capace di emozionare e di far riflettere e rivelandosi incredibilmente scorrevole, malgrado la mole. Decisamente consigliato.

OUTLANDER - Provvidenza - Citazioni


PROVIDENCE


Prenditi cura di lui. 
Bonnet (a Bree parlando del bambino che aspetta)

***



Brianna: Morirai, rimanendo impiccato fino alla morte, e se ti renderà più facile sapere che qualcosa di te resterà su questa terra, allora accoglie questa notizia. Bonnet: Quindi presto me ne andrò, ma non sarò dimenticato. Brianna: Non ho altra scelta che vivere con quello che mi hai fatto, ma tu sarai dimenticato. Il mio bambino non conoscerà neanche il tuo nome, non saprà mai della tua esistenza. Quando marcirai a terra, crescerò il mio bambino perché sia una brava persona e che non assomigli per niente a te.


***


Brianna: Sai chi sono?Bonnet: La regina di Sheba?


***


Dalle parti mie, si dice:  "Attento alle secondo possibilità." Beh d'ora in poi, questo sarò. E se sei intelligente, farai lo stesso. Girerai le spalle all'amore e ti prenderai la tua libertà. Salvati perché se non lo farai, nessuno lo farà per te. 
Roger 


***


Ma la differenzqa è che ho imparato qualcosa dal mio dolore. Sono cambiato. 
Roger


***


Tuo padre si è fidato dicendomi di badare a te. Non credo che includesse prendere il te del pomeriggio con un assassino. Lord John

OUTLANDER - PROVIDENCE 4x12


Siamo ormai in dirittura d'arrivo e lo so che molti protesteranno o bocceranno la puntata per l'assenza dei nostri eroi, ma ad onor del vero, devo confessare(e la parola confessare si adatta al tenore dell'episodio), che quasi non ho notato la loro assenza, completamente presa dalle storie dei vari personaggi, tutti presenti sulla scena ed impegnati nelle loro piccole o grandi lotte quotidiane.


Il viaggio di Jamie, Claire e Ian continua alla ricerca del villaggio Mahawk dove Roger è tenuto prigioniero, ma finalmente scopriamo il contenuto della lettera che Jamie aveva scritto a Bree, prima di partire e che aveva consegnato poi a Lord John. Il padre ha meditato sul significato del perdono e di come riuscire a superare la violenza subita. Nelle parole di Jamie, sulla grazia che in qualche modo può aiutare a continuare a vivere, e sul perdono che viene dato più per se stessi che per gli altri, Bree in qualche modo trova la determinazione e il coraggio di fronteggiare il suo nemico, per potersi liberare di quei ricordi che continuano a tormentarla.


Lord John ogni scena in cui compare splende della sua forza, della sua eleganza, rivelandosi davvero l'uomo su cui contare in tutte le circostanze. Quando Bree gli dice di voler incontrare il suo stupratore, prima che venga impiccato, per chiudere in modo definitivo con lui, prima cerca di dissuaderla, ma poi si offre per accompagnarla, pronto a difenderla qualsiasi cosa debba succedere.


Intorno al carcere di Wilmington, nel frattempo, girano altri loschi personaggio, interessati non tanto a Bonnet, che sembra essere stato abbandonato al suo destino. È fondamentalmente un uomo solo, abituato a pensare a salvarsi da solo, a sfruttare qualsiasi circostanza pur di sopravvivere, mentre l'altro uomo incarcerato, il temuto leader dei regolatori, ha smosso subito le coscienze di molti.


Fergus non può abbandonarlo da solo in prigione e anche se vorrebbe la presenza solida di Milord, alias Jamie, che è per tutti loro un punto di riferimento, costretto ad operare da solo è deciso a mettere su un piano per far evadere Murtagh.


A sostenerlo compare Marsali, che aveva già dimostrato nel corso delle stagioni, di essere una ragazza determinata e per niente incline alla lamentale. Quando scopre che il marito sta progettando la fuga del padrino di Jamie, si offre come supporto. Sembra essere giunto davvero il momento di dire addito alla città di Wilmington per potersi trasferire a Fraser's Ridge anche loro.


Fergus si anima, grazie all'appoggio della moglie, e finisce per coinvolgere gli altri regolatori per far fuggire Murtagh dalla prigione. Peccato che il loro piano d'evasione coincida con l'incontro di Bree con Bonnet.


Quest'ultimo si presenta come un cattivo piuttosto ambiguo. D'altronde la Gabaldon non liquida mai i suoi personaggi in modo semplicistico. In Bonnet, uomo viscido, senza morale, si percepisce a volte, una disperazione sincera, dell'uomo destinato alla forca, che combatte da solo contro tutto e tutti, pur di sopravvivere.


Davanti a Bree, donna piena di principi, di forza, lui sembra a tratti quasi vacillare, quando lei arriva con il discorso del perdono che l'ha indotta a confessargli una verità parziale, ovvero che il bambini che aspetta potrebbe essere l'unica cosa che resterà di lui in questo mondo.


In verità non ci sono prove scientifiche al riguardo e il bambino potrebbe essere anche di Roger, ma Bree sembra presentare a Bonnet questa possibilità di continuità, che indurrà l'oscuro personaggio ad offrirle l'unica cosa che possegga, per il futuro di quel bambino che non conoscerà mai.


Ovviamente siamo solo al principio delle vicende di Stephen Bonnet e di Bree. L'esplosione e la fuga rocambolesca dal carcere di Murtagh, affiancato da Fergus e da Marsali, con la complicità e il silenzio di Lord John, chiudono momentaneamente le vicende per quanto li riguarda.


Il vero protagonista assoluto della puntata resta a mio parere Roger MacKenzie, con una notevole prova d'attore da parte di Richard Rankin, amato e disapprovato in egual misura. In realtà l'attore riesce a incarnare perfettamente lo studioso, uomo di pensiero, precipitato in un mondo feroce, che poco considera la mente, rispetto alla forza dell'azione.


Prigioniero dei Mahawk, che lo trattano come uno schiavo, Roger comincia a pensare a tutti gli errori e le ingenuità che lo hanno portato ad essere prigioniero, fino a quando non finirà rinchiuso in una gabbia, per via di una gentilezza da parte di una donna indiana che ha avuto pietà del suo dolore, e nella sua prigione incontrerà, Padre Alexander, un religioso di origini francesi, venuto per predicare la parola del Signore, ma finito per commettere peccato proprio con la donna che gli ha dato un bambino.


La questione del rifiuto da parte del prete di battezzare il bambino, come vorrebbero gli indiani, sembra una semplice questione morale, ma l'uomo è convinto che in questo modo, malgrado le sue colpe potrà salvare la sua anima e quella del nascituro.


Il discorso con l'uomo serve a Roger per riflettere sulla natura dell'amore, sugli errori commessi, sulle sue ingenuità, fino a quando, in un finale emozionante, che è come un pugno in pieno stomaco, si renderà conto che non è possibile sfuggire alla propria natura, qualunque conseguenza essa possa portare.


Episodio grondante di drammaticità e di pensiero, che ci prepara la strada all'ultimo episodio di quest'intensa quarta stagione, che sembra aver rivoluzionato notevolmente il mondo di OUTLANDER, ma allo stesso tempo ha offerto nuovi orizzonti e nuove storie che non fanno altro che rendere ancora più ricco l'intero universo creato.