domenica 27 luglio 2014

ONDATA DI CALORE Stagione 1, Episodio 21)



L'ONDATA DI CALORE del titolo non fa riferimento ad una temperatura ambientale che in questa estate ingenerosa ancora non si è percepita chiaramente. Ci troviamo nuovamente alle prese con un effetto collaterale dei geni felini che sono stati impiantati nel DNA di Max. Avevamo già assistito a questa fase nella vita della nostra eroina, ma eravamo solo agli inizi ed i suoi rapporti personali con Logan erano alquanto superficiali. Dopo un'intera stagione che si avvia alla conclusione, molte cose sono cambiate.

Max è preda degli ormoni che la fanno comportare letteralmente come una gatta in calore che guarda con occhi lussuriosi ogni uomo che le si avvicini, che si tratti di un soldato, un semplice postino, il ben odiato e villipeso Normal, o il fascinoso Logan per il quale nutre una sincera attrazione. Mentre Original Cindy le consiglia di approfittare e di lanciarsi sull'uomo che desidera, risolvendo il problema, Max vuole essere lei a decidere il momento e dominare questa parte di Manticore sulla quale non ha assolutamente controllo.

Mentre Logan sta cercando di aggiustare il meccanismo che gli permetterebbe di tornare a camminare, tenendo segreto il tutto per farle una sopresa per la cena del loro anniversario, intanto Zack cerca tracce di Tinga con lo scopo di liberarla. Seguendo Madame X scopre il nascondiglio dove hanno portato la ragazza, mentre Lydecker si rende conto di essere il bersaglio della donna che vorrebbe liquidarlo dalla scena. La sua furbizia e la sua intelligenza però gli permettono di sopraffare il nemico, mentre decide di ricorrere all'aiuto degli stessi uomini che hanno impiantato in Max uno dei sistemi in grado di creare super soldati.

Max cerca di dominare i suoi ormoni, ma finisce per cedere con un nuovo aitante postino che ha conosciuto da poco. Sfuggita alla sorveglianza di Original Cindy, soddisfa le sue voglie con l'ignaro ragazzo, ma l'amore che prova per Logan la fa sentire come l'ultima delle persone. Decisa a confessargli tutto va da lui ed i due si sincerano in un raro momento di sincerità assoluta, dove Logan le svela anche il suo tentativo di tornare a camminare.  Sembra che tutte le barriere che li dividono siano venute giù, ma sopraggiunge il solito Zack (odiato da tutte le fans della coppia) con la notizia di aver trovato il nascondiglio dove hanno imprigionato Tinga.

I due si recano lì con l'intenzione di liberare la ragazza, guidati da Logan che riesce ad utilizzare le rifrese di alcuni satelliti russi. Mentre i due ragazzi raggiungono l'amica, gli uomini di Lydecker circondano Max che troppo scioccata per le condizioni di Tinga sembra incapace di reagire.

Nel complesso la puntata scorre via piacevole, divertente e allo stesso tempo commovente. Ci ritroviamo davanti a tutti i temi irrisolti della storia e si avverte che siamo prossimi al finale di stagione.

VOTO: 7

FRASI TRATTE DALL'EPISODIO

Logan: Non hai nulla di cui dispiacerti o di cui vergognarti. Perché io so chi sei.[...]: 
 
Max: Logan... non hai nulla di cui dispiacerti o di cui vergognarti. Non ha mai avuto nulla a che fare con la capacità di camminare...non per me.
 
 
FOTO DELL'EPISODIO
 





 

QUATTRO SFUMATURE D'AMORE di Rosamunde Pilcher






Ebbene si! Ci sono ricascata. Quest'estate sta andando avanti un po' così, con un overdose di storie melense e poco accattivanti che il più delle volte sono frutto della penna di Rosamunde Pilcher. Il fatto è che anni fa ho anche letto qualcosa di quest'autrice. Non mi era parsa un capolavoro, ma neanche tanto male. Eppure le trasposizioni televisive hanno la capacità di svuotare completamente i suoi romanzi, offrendoci lo scheletro di una storia (che spesso non presenta neanche grandissimi avvenimenti), privandoli di qualsiasi emozione capace di coinvolgere lo spettatore. Eppure ci sono ricascata! Sarà che il sabato televisivo italiano è affetto dall'incurabile male della mancanza di originalità. Tutti escono e pochi restano davanti alla TV e per quelli che ci sono, chi se ne importa.

Due sabati fa ero incappata nel primo episodio di quella che è una serie di quattro puntate. Pensava che fosse un unico episodio che avevano intitolato LE QUATTRO SFUMATURE D'AMORE. Da subito ho capito che la "genialata" era frutto sicuramente di qualche mente italiana che aveva tradotto il titolo originale, ammiccando a ben altre e più famose sfumature letterarie. Certo accostare la serie erotica di E. L. James ad un romanzo della Pilcher è alquanto dubbia, in quanto le storie sono tendenzialmente caste. Il primo episodio ci presentava i vari e numerosi personaggi, anche se fondamentalmente le vicende ruotano intorno alla famiglia degli Aird, ricco casato scozzese, dove Edmund è a capo delle imprese e della splendida tenuta in cui vivono. L'uomo ha due figlie femmina, Alexa, sposata con un piacione antipatico che se la spassa con la migliore amica della moglie (solito noioso cliché), Laura, una ragazzina che ha da poco scoperto l'amore, corrisposto e perfetto, con Guy (che ovviamente muore a fine episodio) ed un figlio maschio, Henry, che sembra più sereno anche se è alla ricerca di un lavoro che possa gratificarlo e alla fine del secondo episodio capisce di voler fare il ristoratore.

Il primo episodio era di una noia notevole, tutto concentrato nel farci conoscere i vari personaggi, tra cui anche i fascinosi vicini degli Aird, tra cui spiccano Lucilla, la formosa e dirompente amica di Alexa, che ha una storia con suo marito, ed il vagabondo Hamish, pronto a consolare Laura dopo la perdita del suo giovane amore. Certo è vero che dalla dinamica America arriva Conrad Tucker, una vecchia fiamma di Virginia, la moglie di Edmund, con il quale la donna ha passato una unica notte d'amore. Ovviamente la notte ha dato un frutto (Laura) che l'uomo rivendica come sua figlia, soprattutto alla luce della perdita dell'altra figlia che aveva. Ma la tensione emotiva è quasi assente, e nel primo episodio nulla coinvolge.

Ieri sera, annoiata e senza un canale dove fermarmi, mi sono ritrovata a seguire il secondo episodio. Rispetto al primo mi è parso un pochino più dinamico. Si scoprono i vari altarini dei membri della famiglia: Edmund scopre il tradimento della moglie e che Laura non è sua figlia, Alexa capisce che il marito la tradisce con Lucilla e decide di lasciarlo, Laura si mette con Hamish e rinuncia all'idea di partire per l'America per conoscere il resto della sua nuova famiglia. Certo niente di eccezionale, ma passabile per una serata noiosa.

Di bello sicuramente ci sono i paesaggi scozzesi, meravigliosi nella loro semplicità, i castelli, quello di Duns con la sua riserva naturale e la splendida Mandestone House, usata come villa degli Aird, i balli, eleganti e molto glamour con le donne in abiti eleganti e gli uomini in tiro. Mi sono persa più dietro a questi particolari che per la storia in sé, che come al solito appariva alquanto banale e priva di coinvolgimento.

VOTO: 5

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sabato 26 luglio 2014

PERCEPTION, la percezione delle cose


Giovedì sera, ritornata dal lavoro, mi sono seduta davanti alla tv convinta che Rai 2 trasmettesse un nuovo episodio di BEAUTY AND THE BEAST, la seconda stagione. Avevo seguito gli episodi della prima con un certo entusiasmo che poi si era pian piano affievolito, ma ero incuriosita nei confronti delle nuove puntate e mi chiedevo come avrebbero portato avanti la storia. Dopo una manciata di capitoli nuovi, ecco la solita sorpresa che tanto caratterizza la televisione italiana. Trasmettevano un film, IN FUGA CON MIA FIGLIA, e di BEAUTY AND THE BEAST neanche l'ombra. Capisco che a guidare la programmazione  debba essere l'audience, ma comprensibile è stato il mio disappunto. Per fortuna avevo adocchiato su RAI 3 un altro telefilm che stavano trasmettendo e che per una sorta di fedeltà all'altro che stavo seguendo da più tempo (fedeltà solo mia e ormai fuori moda secondo la programmazione rai) non avevo potuto seguire.

PERCEPTION mi ha attirato subito dal promo innegabilmente per il suo protagonista, Eric Mccormack che mi ha fatto compagnia per tanti di quegli anni da poterlo considerare assolutamente familiare. Certo al tempo vestiva gli eleganti abiti di Will, affiancato dalla divertente Grace, mentre qui è calato in un ruolo molto più problematico e intenso. Malgrado fossi indietro di qualche episodio, sono subito entrata nella storia.

Daniel Pierce è un professore universitario specializzato in neuroscienza che si divide tra i suoi studenti e la sua collaborazione con l'FBI. E' stata una sua ex allieva, Kate Moretti, a contattarlo pensando che possa dare un contributo prezioso alle indagini grazie alla sua capacità di capire le persone e le situazioni da un punto di vista assolutamente nuovo ed innovativo. Daniel non è soltanto una persona intelligente, dotata di acume e capacità di osservazione. E' capace di percepire la realtà attraverso un filtro assolutamente unico, in quanto malato di una forma di paranoia acuta, accompagnata anche da schizzofrenia, che lo induce ad analizzare le situazioni in maniera maniacale.

Lo schema è quello solito di tanti telefilm polizieschi: una coppia formata da un poliziotto ed un collaboratore (come in ELEMENTARY, CASTLE, THE MENTALIST per citare alcuni esempi), preferibilmente un uomo ed una donna, un omicidio e le indagini che portano alla soluzione. Eppure vedendo un paio di episodi giovedì devo dire che PERCEPTION mi ha subito conquistato. Ovviamente il fascino è tutto concentrato sul protagonista, diviso tra personaggi reali ed altri che lo affiancano di dubbia origine. Il giovane e brillante studente che Daniel rimprovera per non concentrarsi al massimo sui suoi studi, troppo preso dalla musica e dalle ragazze, si rivelerà essere lo stesso Daniel di molti anni prima, un Daniel sano, non ancora colpito dalla malattia, che aveva una percezione della vita e della realtà completamente diversa. Intenso anche l'incontro con lo studente di football, a cui ha diagnosticato un male alla testa che gli impedirà di giocare per il resto della vita. Pensando anche a se stesso e al cambiamento che la malattia ha portato alla sua vita, ci regala una riflessione quanto mai vera ed autentica, anche se stranamente amara. I sogni non sono scritti nella pietra. Possono anche cambiare..

Bella scoperta, anche se in definitiva fatta troppo tardi, perchè la prima stagione di PERCEPTION è di soli dieci episodi e quelli che ho visto giovedì erano il settimo e l'ottavo. Spero di recuperarla, perchè mi sembra che meriti.



Daniel Pierce: Le nostre ambizioni ed i nostri sogni ci offorno uno squarcio di una bella giornata e ci possono aiutare ad attraversare un giorno alquanto grigio. Ma l'ambizione è una cosa ambigua. Può accecarci con il prezzo del successo, ci può consumare, portandoci ad ossessioni pericolose o ad un vuoto edonismo. Ma non importa quanto siamo caricati da questo naturale impulso neurologico. L'ambizione non è scavata nella roccia. I sogni cambiano. E anche se non riusciamo a scalare le montagne, c'è sempre la possibilità di muoverle. Come dicono i bardi inglesi, non puoi sempre avere quello che vuoi, ma se provi qualche volta puoi trovare ed avere quello di cui hai bisogno.

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LAST COP - L'ultimo sbirro



Nella moria generale che da sempre caratterizza la stagione televisiva estiva, la comparsa di LAST COP nel ormai lontano luglio del 2012 fu una piacevole novità. Essendo tra i molti che non partono per località esotiche o rinomale durante questo periodo dell'anno, l'idea di qualcosa di nuovo mi aveva convinto a sbirciare, anche grazie ad un promo alquanto interessante.

Il primo episodio mi apparve alquanto strano, soprattutto quel risveglio miracoloso dal coma, seguito da una ripresa quanto mai prodigiosa che ci restituisce un protagonista galliardo ed attletico nel giro di un battito di ciglia, dopo decenni di immobilità fisica. Ma se si prende LAST COP con lo spirito giusto, ovvero un pizzico di ironia allegra e benefica, la visione non può che essere un'esperienza alquanto piacevole. E mi sono ritrovata ad aspettare, estate dopo estate, i nuovi episodi, per concedermi almeno una volta a settimana una qualche sana risata davanti ai modi alquanto desueti e irrispettosi del nostro amato sbirro.

La storia è quella di Mick Brisgau, un poliziotto di Essen (siamo in Germania, ma stranamente la cosa non mi pesa come per tutti i film sdolcinati e pseudo romantici che ci propinano quest'estate), che nel 1988 finisce in coma per un colpo sparatogli alla testa. Ancora le ragioni di questo tentato omicidio non sono chiare anche se piano piano Mick sta cercando di scoprire la verità su una storia che ha cambiato il corso della sua vita. Rampante uomo di giustizia, Mick all'epoca dell'attentato era sposato con Lisa da cui ha avuto una figlia Isabelle, che aveva solo pochi mesi quando lui è entrato in coma. Al suo risveglio il mondo è cambiato. Vent'anni di storia e di evoluzione sono trascorsi per lui in un battito di ciglia e mentre tutto gli appare stranamente diverso dai rumorosi e colorati anni ottanta, anche le persone che conosceva un tempo non sono più le stesse. Il suo collega Martin Felcher ha fatto carriera e adesso è a capo della sezione omicidi. Sua moglie Lisa, dopo aver sperato inutilmente in un suo risveglio, si è rifatta una vita con Ronald Meisner, medico legale, che ha cresciuto Isabelle come sua figlia.

Intanto Mick viene affiancato da un giovane brillante collega, Andreas Kringe, perfettino, elegante e tecnologico quanto lui è impreciso, rozzo e nostalgico nei confronti del passato. L'accoppiata, quanto mai improbabile, finisce per funzionare, malgrado le ovvie incomprensioni ed i contrasti continui, accentuati nella fase in cui Andreas e Isabelle cominciano a frequentarsi, storia che però si concluderà per permettere ad Andreas di avere una storia ed un amore tutto suo con Dana, da cui ha appena avuto un bambino, venuto al mondo grazie a Mick. Tra i due nascerà non solo una buona collaborazione, ma anche un'amicizia e Andreas assorbirà pian piano l'influenza del più carismatico collega.

Ad aiutare il nostro sbirro nel suo riinserimento nella società c'è Tanjia, una valente psicologa del distretto che cerca di mantenere il distacco professionale necessario per trattare il suo paziente, ma che puntata dopo puntata finirà per farsi coinvolgere anche su un piano sentimentale. Questo filone però sembra essersi avviato verso il declino soprattutto dopo che la donna è stata nominata capo del dipartimento e ha nascosto a Mick informazioni fondamentali sulle sue ricerche sull'attentato che lo ha derubato di vent'anni di vit.

Tra un omicidio e l'altro, indagati con metodi poco ortodossi alla vecchia maniera, tra infrazioni e cazzotti, battute divertenti e musiche epiche degli anni ottanta, L'ULTIMO SBIRRO si è conquistato uno spazio tutto suo nella programmazione televisiva estiva della Rai, tanto che il suo ritorno finisce sempre per offrire una boccata d'aria fresca nella calura sonnolenta della nostra tele.

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domenica 20 luglio 2014

IL PREZZO DELLA FELICITA' (Stagione1, Episodio 19)

Con IL PREZZO DELLA FELICIATA' la serie ritorna con prepotenza al suo tema principale, ovvero Manticore ed i ragazzi X5. Tinga, che avevamo visto fuggire con Zack verso il Canada, ha lasciato alle sue spalle un marito ed un figlio che sperando di ritrovarla, ignorando quale siano le ragioni che l'hanno indotta ad allontanarsi. Max contatta l'uomo, dopo aver visto un suo annuncio, dicendogli che ha messo a rischio la sua vita e quella del bambino. Infatti Lydecker rintraccia i due e si rende conto che Case è un ragazzino con capacità eccezionali, ereditate dal gene materno. E' intenzionato a portarlo via per poterlo analizzare, ma intanto Tinga è tornata per salvare entrambi. Max le da una mano e ad aiutarli, proprio quando le cose si complicano, compare anche il turbolento Zack, che in un primo momento sembrava avesse declinato l'idea di aiutarla, sempre in base al principio secondo cui le emozioni rendono deboli.

Riscattato Case e suo padre, ovviamente vengono tutti portati da Logan, che avevamo visto ad inizio puntata che cercava di recuperare il regalo di Phil del precedente capitolo. Logan adesso è un milionario decaduto, ma mette ancora a disposizione il suo attico per i vari rifugiati. Il marito di Tinga è confuso dal segreto della moglie e non sa se riuscirà a perdonarla o no. Intanto però il bambino si sente male, a causa di un virus iniettatogli da Lydecker che, contattato, promette di cedere l'antidoto in cambio di Tinga.

Lo scambio avviene con disapprovazione di Zack, ma proprio sul più bello alcuni uomini intervengono e rapiscono Case, all'insaputa di Lydecker, che si dichiara estraneo al raggiro. Zack, malgrado avesse affermato il contrario, si presenta salvando la situazione e restituendo Case al padre, che grazie ai contatti di Logan lascia la città intenzionato a nascondersi. Nel congedarsi da Max e Logan riflette sul fatto che è grato a Tinga per non avergli raccontato nulla al principio perchè avrebbe potuto commettere l'errore più grande della sua vita andandosene via e perdendo tutto quello che hanno avuto, perchè malgrado il dolore e le difficoltà che dovranno affrontare, ogni minuto passato con lei è valso la pena.

Intanto Tinga finisce all'insaputa di Lydecker nelle mani di Madame X, che ha utilizzato una rediviva Brin, riprogrammata da Manticore, per sottrarre l'altra X5 al suo uomo.

Sul finale vediamo Max che riflette sul fatto che la breve vita di Tinga fuori da Manticore è valsa la pena, perché qualsiasi cosa le faranno nessuno potrà privarla della felicità vissuta.

Episodio decisamente migliore rispetto all'altro, molto più intenso emotivamente, con un messaggio chiaro: malgrado la sofferenza, vale sempre la pena pagare anche per un breve spazio di felicità. Ci auguriamo che Max e Logan se ne rendano conto anche loro e si decidano. Ormai siamo agli sgoccioli della prima stagione

VOTO: 7


Max : C'era una volta una principessa che viveva in un castello in una terra lontana. Un giorno lei ed i suoi fratelli scapparona dal re cattivo che li teneva prigionieri e provarono a vivere la loro vita nel mondo. Era difficile perché il re cattivo non smetteva di cercarli, ma la principessa fu fortunata. Si innamorò e si costruì una famiglia. Era felice. Ma un giorno il re cattivo ed i suoi uomini la ritrovarono e la portarono via, così non ci fu nessun lieto fine, solo un breve momento felice che era stato suo per un po'. E non importava cosa le avrebbero fatto alla principessa, niente avrebbe potuto portarglielo via. 

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ZACK: Lei si è resa vulnerabile ed ora ne sta pagando le consequenze. Cerca di non fare altrettanto.

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 Brin [a Max]:  Tu non sei la missione. Vai. Mi hai salvato la vita una volta, adesso siamo pari. La prossima volta che ci incontreremo, sorellina, ti riporterò a casa.

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BLAYLOCK, L'AMORE RICOMPENSATO

Il personaggio di Blay è quello tipico dell'amico fedele, del bravo ragazzo con un'ottima educazione, una famiglia amorosa alle spalle, e nessun trauma esistenziale. In qualche modo si presenta come il vero elemento atipico nel trio di ragazzi che si è formato durante i corsi di allenavamento della Confraternita. Se da un lato abbiamo John, che prima della transizione, è in qualche modo quello più fragile e da difendere, dall'altro abbiamo Qhuinn, il ribelle, il figlio non amato, che manifesta il suo dolore trasformandolo in rabbia. Tra loro si colloca Blay, l'equilibrio tra due estemi, il personaggio che da un punto di vista narrativo a volte può essere considerato noioso rispetto ad altri, ma che finisce per conquistare il cuore di tutti noi, non solo di fratelli e di shellan che lo accolgono nella grande mansione come uno di loro.

Blay è il primo a subire la transizione ed in un primo momento sembra seguire le orme di Qhuinn nello sperimentare il sesso e le avventure con l'altro sesso. Pian piano però cominciano ad emergere i suoi veri sentimenti per l'amico di sempre. Qhuinn è il suo opposto, anche nel modo di vestirsi, di porsi nei confronti del prossimo, nel linguaggio e Blay se ne sente attratto irrimediabilemente. E' la presenza costante nella vita dell'amico, il porto sicuro dove rifugiarsi quando si sente rifiutato da tutti, colui che corre ogni volta che Qhuinn ne ha bisogno, la spalla a cui appoggiarsi, l'unica fonte di amore che irradia la vita del nostro tormentato eroe.

Blay è quanto ti più positivo possa esistere, in termini di dedizione, lealtà, coraggio ed amore e nulla di questo può essere definito noioso. Quando in ORO SANGUE Blay svela ad un sorpreso Qhuinn di amarlo non come un amico, tutte le lettrice, che prima si chiedevano crescendo chi avrebbe conquistato il cuore di questi futuri guerrieri, scoprono che il sentimento di Blay per Qhuinn è di uno splendore accecante. Qhuinn rifiuta Blay, malgrado un unico bacio sembra aprire un mondo di possibilità ad entrambi e questa è sola la prima di tantissime porte sbattute sulla faccia del povero Blay.

I romanzi successivi ci mostrano come il rapporto tra Blay e Qhuinn si incrini sempre di più. Quelli che erano due amici inseparabili fin dall'infanzia finiscono per non capirsi e non riuscire più a comunicare tra di loro. Non è solo l'amore non corrisposto di Blay a creare una barriera tra di loro, è soprattutto l'amore negato di Qhuinn, quel suo non voler ammettere con se stesso che quello che lo lega al fedele amico è ben altro da quello che si è sempre raccontato. Si soffre con Blay per tutti i rifiuti di Qhuinn e quando sulla scena compare Saxton, il fascinoso cugino avvocato di Qhuinn, si spera che lui possa essere felice.

Blay dubita, esita prima di accettare Saxton, non solo perchè si tratta di un esperienza nuova, un chiudere la porta al passato ed affrontare una scelta che lo porterà verso un suo io più sincero. Esita perché significa chiudere definitivamente con Qhuinn, con il suo amore sognato, sperato, immaginato e soprattutto rifiutato. Alla fine vince Saxton con nostro grande sollievo. E Qhuinn viene corroso da una gelosia che è ben lontana dai sentimenti tipici di un amico. Lui inganna se stesso ancora una volta, dicendosi che in realtà Saxton è un infedele per natura e che non potrà rendere felice Blay. Tutto sommato è la stessa scusa che propina a Blay quando lo rifiuta per la centesima volta, dicendogli che quello che può dargli non è l'amore degno e sincero che merita un maschio di valore come lui. Qhuinn si vede sempre nell'ottica negativa che gli ha trasmesso la sua famiglia. Ma Saxton è ben lontano dal voler ferire Blay, anzi, alla fine della storia sarà quello che soffrirà di più, conspevole che il placido Blay non ricambia i suoi sentimenti, innamorato perso di Qhuinn. La molla Saxton però è quello che in quanche modo da una scossa decisiva a Qhuinn che, dopo aver ripetutamente rifiutato Blay, quando cercherà di fargli capire che i suoi sentimenti sono cambiati dovrà lottare per vincere lo scetticismo di Blay.

Questi è infatti convinto che Qhuinn non lo ami sinceramente perchè non è in grado di essere sincero neanche con se stesso e la propria natura. Anche se ogni cosa che riceverà da Qhuinn sarà vissuta come un dono inaspettato, Blay continua a pensare che prima o poi Qhuinn gli girerà le spalle per ritornare dal suo sogno di un futuro con una femmina come Layla, che aspetta anche un bambino da lui. Eppure Blay è anche colui che ama senza remore o gelosie, che fa di tutto per salvare la gravidanza dell'Eletta, anteponendo sempre il bene del suo amico anche ai propri sentimenti. Ed è giusto dunque che una creatura così nobile, al di sopra dei sentimenti più meschini, possa vivere il coronamento di un amore sofferto e non vissuto. Anche se sarà sempre Blay ad andare incontro a Qhuinn, a cercarlo dopo l'ennesima lite, considerando che la vita, che gli ha donato una famiglia amorevole, affetto e nessun trauma esistenziale, sia stata più che generosa con lui, al contrario di Qhuinn. La ricompensa di Blay è in realtà alla fine l'amore ricambiato di Qhuinn, che faticosamente si rende conto che il suo sogno ideale di famiglia perfetta (frutto di un infanzia negata) non ha nulla a che vedere con la realtà, che è ed è sempre stato Blay.

Personaggio adorabile, dolce, ma forte, determinato, ma indulgente. Una delle creazioni meglio riuscite all'abile penna di JR Ward. Se nella coppia John e Xhex, la compagnia di Matthew in qualche modo non riesce pienamente a convincermi, Blay si presenta davvero come l'amore ideale di Qhuinn, giustificando l'affetto che milioni di fans nutrono per questi due personaggi.


Il desiderio struggente negli occhi azzurri che lo fissavano gli spezzò il cuore. Completamente. Non riusciva a capire cosa Blay ci trovasse di così speciale in lui.
“Che cos’hai nella testa” sussurrò, “per volermi così bene?” Il sorriso mesto di Blay lo fece apparire invecchiato di un milione di anni, segnandoli il viso con il genere di consapevolezza che si raggiunge solo dopo che la vita ti ha preso a calci nei coglioni un infinità di volte. “ Che cos’hai tu nella testa, per non riuscire a capire il perché?”

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sabato 19 luglio 2014

Il Giustiziere (Stagione 1, Episodio 18)


Dopo l'episodio precedente che ci aveva regalato un altro squarcio interessante e profondo sul passato di Max e sui turbolenti anni di Manticore, questa puntata sembra quasi un intervallo dai toni più morbidi ed esilaranti. Tutti inizia con una serata in un bar con i soliti ragazzi del Jam Pony. Nel tentativo di aiutare uno di loro, Max viene avvicinata in un vicolo da un gruppo di teppisti. Situazione che ovviamente risolve nel giro di pochi minuti, ma il vero elemento interessante è l'incontro con uno strano personaggio, Phil, che si fa chiamare il giustiziere. Questi è il tipico personaggio un po' nerd, apparentemente geniale e comico allo stesso tempo. Il ragazzo, avendo notato l'abilità di Max, cerca di coinvolgera nel suo piano di aiutare la città a vincere il crimine. In tanto degli strani delitti su ex detenuti portano Max a sospettare di lui, un assassino quanto mai improbabile. La verità è che gli omicidi vengono commessi da droni, prodotti dalle industrie Cale. Logan, ancora turbato da quanto ha scoperto su Max nella puntata precedente, decide di andare a parlare con suo zio, che lo fa riflettere sull'ipocrisia della sua posizione, in quanto attacca quelli del suo ceto sociale, ma usufruisce dei proventi che ricava dalle sue imprese.  I soci di suo zio sono i veri responsabili, che decidono di sbarazzarsi di lui e anche del nipote che sta facendo troppe domande. Max e Phil riescono a salvare Logan, che, venuto a conoscenza di tutta la verità decide di svelarla come SOLO OCCHI, gettando le imprese Cale nel baratro della rovina finanziaria.
Phil decide, convinto da Max, di partire per tornare a casa dalla madre, che aveva abbandonato molti anni prima, ma prima di andare regala a Logan la sua attrezzatura danneggiata, nella speranza che, una volta riparata, possa essergli utile per tornare a camminare. Intanto il socio di Jonas decide di vendere la sua invenzione ai superiori di Lydecker.

In generale è un episodio che sembra fare una passo indietro rispetto alla carica emotiva di quello precedente. Porta avanti alcuni filoni interessanti che sicuramente avranno un seguito, ma nel complesso non mi convince pienamente.

VOTO: 6

FRASI TRATTE DALL'EPISODIO

MAX: Sai, solo un ricco, annoiato, liberale bianco butterebbe via una fortuna solo per dimostrare che non era un ricco, annoialo, liberale bianco.

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Max: L'unica cosa che ho imparato a Manticore è quella di non sottovalutare mai quello che le persone sono capaci di fare le une agli altri.
Logan: Mio zio, per tutti i suoi privilegi, si è lasciato andare al lato oscuro. Tu hai vissuto la tua vita cercando di allontanartene il più possibile. 
 
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Max: La verità è ... che è sempre quì, il lato oscuro...qui alle mie spalle.
Logan: Lo so, ma tu sei più veloce.
 
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FOTO DELL'EPISODIO