lunedì 30 novembre 2020

IL LORD DELLA SEDUZIONE di Loretta Chase

 


Oggi vi propongo la lettura di un romanzo che ho amato molto e che viene considerato un classico del genere romance, anche se il nome della Chase non compare spesso negli elenchi delle scrittrici più famose. 


 

IL LORD DELLA SEDUZIONE è in realtà un romanzo che, pur presentando l'argomento abbastanza usato dell'incontro-scontro tra due protagonisti dalla personalità scoppiettante, riesce a catturare per il modo in cui le varie situazioni vengono presentate. La scrittura della Chase, inoltre, è brillante, divertente, con due protagonisti che sono decisamente degli originali, due eccentrici in un'epoca strana, post rivoluzionaria. Siamo a Parigi, città dove i nobili aristocratici di tutta Europa oziano dilapidando il loro patrimonio in donne, oppio e alcol. 



Sebastian ci viene presentato fin da bambino, come un ragazzo scontroso, insicuro, non voluto dalla sua stessa famiglia, che lo farà crescere con l'idea di non essere degno di essere amato, portandolo verso la strada della perdizione. Jessica è a sua volta atipica, nel senso che in una società dove tutte vorrebbero trovare un marito e sistemarsi, sogna invece di aprire un negozietto di antiquariato ed essere indipendente. È per questo che a 26 anni non è ancora sposata, sebbene sia bellissima e molto corteggiata.


 

 

L'incontro tra i due è di quelli che lasciano il segno, anche perché Jessica è risentita con Sebastian per l'influenza negativa esercitata da lui sul proprio fratello. Farà di tutto per provare ad allontanarli, ma l'interazione con Il LORD DELLA SEDUZIONE provocherà scintille e uno scandalo che li travolgerà, costringendoli a raggiungere l'altare, nascondendo i sentimenti strani che hanno cominciato a sviluppare l'uno per l'altra. Eppure, alla fine, sarà proprio Jessica a esercitare un'influenza fondamentale nella sua vita, per riconciliarlo con se stesso e con il proprio passato.


 

 

Libro originale, per il modo in cui la Chase ci presenta il suo protagonista, che vale la pena di essere letto sicuramente per lo stile accattivante della sua autrice e per questa coppia fuori dagli schemi. Assolutamente un classico del genere! 

LADO A LADO – Lo scandalo (76-78)

 


Laura ed Edgar si amano ancora, ma a dividerli ci sono ancora tutti gli elementi per i quali la nostra protagonista ha deciso di separarsi da lui e di affrontare la vita e le difficoltà che aspettando una donna sola e divorziata.  Catarina è il problema principale, una presenza di cui lei farebbe volentieri a meno, ma che Edgar, visto che è la madre di sua figlia, non riesce a escludere completamente.


 

I due si separano bruscamente, anche se per un breve momento sono stati vicini. Nel frattempo Catarina e Fernando, grazie ai loro contatti, sono riusciti a passare la notizia del divorzio e sul giornale del primo mattino campeggia la foto di Laura Vieira, donna divorziata. 

 


Lo scandalo scoppia terribile, travolgendo tutto e tutti. Laura, ignara, si reca a scuola, ma ad aspettarla non solo c’è la Madre Superiora, che brandisce il giornale con la notizia del suo divorzio, ma anche tutte le mamme oltraggiate che le loro bambine siano state educate da una donna dalla morale così dubbia.


 

Laura affronta con onore la rabbia della Madre Superiora, ma si vede costretta a doversi separa dalle sue alunne, che la piangono. Ad abbracciarla fuori dalla scuola c’è Isabel, che ha appena saputo della notizia e, con affetto e costanza, resta al suo fianco.


 

La società si chiude nei suoi confronti, condannandola senza speranza. Non è tanto Edgar che risente dello scandalo, ma Laura, la donna che deve per forza di cose essersi comportata in un modo tale da determinare il rifiuto del marito. Constancia è sconvolta, così come sua sorella, che teme che la notizia possa determinare una condanna anche per Alice, la cugina di Laura. 


 

Laura lotta contro i pregiudizi, ma anche le porte della chiesa si chiudono per lei, mentre Isabel firma il contratto di acquisto del teatro e inizia la sua nuova attività di donna d’affari. 


 

Tra le scene divertenti di questa manciata d’episodi, c’è stata sicuramente quella della dichiarazione d’amore di Albertinho a Isabel. Il ragazzo, completamente ubriaco, incitato dagli amici, raggiunge la donna in un ristorante alla moda, senza preoccuparsi della presenza della famiglia di Edgar, la cui cugina lui sta corteggiando per far felice sua madre Constancia. Folle d’amore, si dichiara, venendo respinto da Isabel e poi cacciato anche di casa dalla madre, offesa da quest’ennesimo scandalo.


venerdì 27 novembre 2020

CUORE DI TENEBRA di Joseph Conrad


 Per chiudere la settimana, vi consiglio un libro potente e oscuro, letto qualche anno fa e mai dimenticato: CUORE DI TENEBRA dello scrittore polacco-britannico Joseph Conrad che racconta una storia di un viaggio, quello fatto dal marinaio Marlow, risalendo il fiume Congo, fino al cuore dell'Africa nera, oggetto di esplorazione e sfruttamento da parte delle società civilizzate, alla ricerca del misterioso personaggio di Kurtz, uno uomo partito anni prima per occuparsi del commercio d'avorio, per conto della sua compagnia, e trasformatosi in una sorta di divinità, per gli indigeni del posto. 


 

Marlow, che durante il lungo viaggio, raccoglierà mille racconti su questo individuo, accrescendo il potere del suo incanto, a ben vedere rappresenta tutti noi nella nostra esplorazione della parte più profonda di se stessi.


 

Spesso la letteratura ha utilizzato l'elemento del viaggio non solo per raccontarci una storia piena di avventure intrepide ed emozionanti, che ci permettono di calarci in realtà diverse dal quotidiano, ma anche come metafora di un percorso che ci guida all'esplorazione di noi stessi e della realtà del mondo.


 

I temi trattati dal romanzo sono infiniti: la luce e le tenebre, in qualche modo incarnate dal bianco e nero, che finiranno per capovolgere i propri ruoli, laddove i bianchi non saranno più visti come portatori della civiltà assoluta e della luce, ma sfruttatori che utilizzano metodi violenti ed abusi per prevaricare sulla natura selvaggia (e non per questo negativa) con la quale vengono a contatto. 


 

Ma sicuramente uno dei tempi portanti del romanzo è quello del viaggio dell'uomo all'interno della propria coscienza che lo porterà alla consapevolezza che l'uomo apparentemente civilizzato, lontano dalla sua società, in qualche modo libero, finirà per scoprire che nel profondo del suo animo è molto più selvaggio e crudele di quanto possano esserlo i nativi, mai toccati dalla presunta civilizzazione.


 

Romanzo accattivante e ipnotico, che trascina il lettore in un'esplorazione e in un'indagine che varca i confini geografici per affondare nell'animo umano. Da leggere almeno una volta nella vita!

giovedì 26 novembre 2020

I MISERABILI di Victor Hugo


Oggi vi voglio parlare di un libro di cui hanno tratto infinite trasposizioni cinematografiche e televisive, ma che resta un caposaldo della letteratura mondiale, uno di quei romanzi dove ci si tuffa letteralmente, lasciandosi trasportare dal fiume narrativo, dove l'autore ti prende per mano conducendoti nei vicoli di Parigi, nelle miserie della Francia di un'altra epoca, ma allo stesso tempo nel cuore degli uomini sostanzialmente uguale a quello di oggi.


Si tratta di I MISERABILI di Victor Hugo, pubblicato per la prima volta nel 1862. incentrato sulla potente figura del ex carcerato Jean Valjean, nel suo processo di caduta e redenzione, in cui il vero male è la miseria e la mancanza di carità.


Seguendo le sue vicende, una folla di personaggi lo affiancano, per lo più gli ultimi di una società crudele dove la legge spesso finisce per incarnare il male, nella sua intransigenza, rappresentata da un personaggio centrale come quello del poliziotto Javert, guidato, per tutta la vita, dal proposito di poter arrestare il galeotto Valjean e dimostrare l'impossibilità di redenzione.


Ma I MISERABILI è un racconto corale, pieno di personaggi, dalla tormentata e infelice Fantine, che per un amore rovina la sua vita, alla piccola Cosette, unica vera gioia nella vita di Valjean, al romantico Marius, al terribile Thénardier, tutti personaggi usati per illustrare la profondità, gli orrori e la bellezza della natura umana, colta con mano sapiente da Hugo in un racconto che ha attraversato i tempi senza perdere nulla della sua potenza narrativa. Un classico da leggere sempre!

LADO A LADO - Pregiudizi (74-75)


 

Isabel ha cacciato di casa Zé, dopo la domanda indiscreta fatta sul suo passato e su quanti uomini abbia avuto lontano dal Brasile. Lei è una donna libera, padrona del suo corpo, della sua esistenza e non è disposta a sopportare i mille pregiudizi che circolano su di lei.

 

Anche se ama Zé, decide di andare dritta per la sua strada, comprando il piccolo teatro dove lavora Diva, in serie difficoltà, decisa a costruirsi una propria esistenza, gestendo il denaro guadagnato. Laura la guarda con ammirazione e persino Zé, dopo mille reticenze, alla fine torna da lei, cercando di abituarsi a questa nuova donna che condivide con quella che lui ha amato alcuni elementi.

 


Se la vita di Isabel prosegue felice, nonostante il continuo rifiuto da parte del padre che non vuole accettare la sua professione di ballerina, e il ricordo doloroso e costante del bambino perso, Laura continua a insegnare nell'istituto, anche se disapprova profondamente i metodi educativi imposti.

 


La severità della madre superiora, anche nei confronti dei bambini, è una cosa che lei rifiuta e quando un giorno trova la piccola Melissa, in ginocchio a recitare le preghiere, reagisce severamente, soprattutto quando scopre che la bambina è preda di un attacco di asma per il quale non hanno il rimedio in borsa.

 


Prendendo la bambina tra le braccia, corre a casa di Edgar, dove ad aprirle la porta compare Catarina, l'impedimento che la tiene lontana dal marito che sente ancora d'amare.

E INFINE LUI LA BACIÒ di Laura Lee Guhrke (rivisto)


Questo romanzo mi era capitato tra le mani diverse volte, ma in qualche modo lo avevo riposto sullo scaffale poco convinta. Il cliché capo-segretaria (anche se contestualizzato sul finire dell'800) non mi ispirava proprio, ma avevo letto pareri davvero ottimi e alla fine mi sono detta che i pregiudizi non sono una buona cosa e che potevo tentare la lettura per vincerli.


 

L'ambiente nel quale ci caliamo è molto diverso dai soliti romance storici di debuttanti e di incontri mondani. Siamo a Londra, fervente di attività, dove le donne cominciano ad affacciarsi anche in spazi come quello del mondo degli affari.  Lord Marlowe, il nostro protagonista, è un aristocratico che possiede e dirige con profitto un famoso giornale. Ha assunto una segretaria donna da ben cinque anni, pagandola come se fosse un uomo, cosa rara a quel tempo. Lui è un donnaiolo impenitente che ha già scandalizzato il paese con il suo divorzio discusso animatamente persino in parlamento. Dopo l'esperienza è un convinto sostenitore del non-matrimonio.

La signorina Dove è una donna sensibile ed intelligente, ma non certo una bellezza. Harry le ha affidato tutta le gestione del suo lavoro, ma anche della sua vita privata. Lei è perfetta e precisa come un orologio. Unico difetto a suo avviso è che vuole scrivere un libro di etichetta.



 

Diverse volte ha provato a convincerlo a leggere i suoi manoscritti. Lui, mentendo, le ha sempre detto che, dopo averli letti, non andavano bene per il pubblico. Fino al giorno del suo 30 compleanno, quando Emma scopre che lui non sa neanche chi sia la Signorina Bartleby. E l'efficiente, silenziosa, trasparente Signorina Dove, esplode! 




 

Quando Emma abbandona il giornale, Harry si ritrova a fronteggiare il caos più totale e corre da lei per cercare di convincerla, varcando quel confine di noia e di disinteresse che in qualche modo li aveva tenuti separati. Da quel momento è come se la vedesse con occhi nuovi e l'attrazione comincia a divampare sottile. La storia è di una coerenza singolare e poco diffusa. 


 

Certo non ci sono grandi peripezie o emozionanti avventure. È la storia di un uomo che ha il terrore di sposarsi e di innamorarsi e di una donna che vive trincerandosi dietro l'etichetta per paura di soffrire. È l'attrazione  l'elemento che distrugge tutti i loro dubbi e i loro timori facendoli avvicinare. la loro storia è una storia di scoperta, di conoscenza, di passione. Ho adorato il discorso che lei fa sul tempo che passa, sulle occasioni perse, sulla primavera della vita che si è lasciata sfuggire. Un inno alla vita, davvero!


 

Romanzo appassionante che, anche senza presentare una storia innovativa, ci offre emozioni e personaggi ben presentati, credibili e veri.

mercoledì 25 novembre 2020

L'AMICA GENIALE di Elena Ferrante


Ci sono dei libri universalmente riconosciuti, di quelli di cui la critica e il pubblico s'innamorano da ogni angolo del mondo, quelli che hanno la fortuna di ottenere anche una trasposizione televisiva di livello, che permette loro di aggiungere elementi che si fissano nella memoria dei telespettatori e dei lettori nuovi, che, attirati dalla notorietà, si avvicinano a questi testi, lasciandosi poi trascinare dal piacere di quello che hanno visto, dalla scoperta di qualcosa che li cattura, o dal consenso generale. 


 

Ci sono alcuni casi così e si ha quasi imbarazzo a essere una voce fuori dal coro, eppure, trascinata dal piacere della serie tv, una coproduzione del colosso statunitense HBO e della Rai, regia di Saverio Costanzo, che mi aveva fortemente convinto, mi sono avvicinata a questo caso editoriale, L'AMICA GENIALE di Elena Ferrante, sperando di essere folgorata dal piacere della scoperta.


 

Ho iniziato la lettura senza pregiudizi, desiderosa di lasciarmi convincere come gli altri del valore dell'opera, del piacere della storia, del ritmo narrativo, nostalgico o analitico di una vita o parte della vita, eppure la scintilla non è scattata e sono rimasta piuttosto fredda. Non dipende dalle vicende narrate. La storia di Elena e Lila, le due amiche d'infanzia che crescono in un quartiere degradato di Napoli, una salvata dalla scuola e l'altra, nonostante le altissime potenzialità, trascinata in una vita complicata e piena di rinunce, proprio per la mancanza di un'istruzione canonica che le potesse permettere di allontanarsi dalla miserie del quartiere, avevano suscitato il mio interesse già nella serie televisiva. 


 

Quello che mi ha lasciato piuttosto fredda è lo stile dell'autrice, decisamente lontano dalla mia sensibilità di lettrice, incapace di creare per me una visione chiara ed emotiva che potesse portarmi a entrare in sintonia con questo mondo e questi personaggi. Se la serie ha quell'impronta neorealista, feroce, ma decisa, che è riuscita a imprimersi sulla mia sensibilità, il libro mi ha lasciato fredda e lontana, incapace di avvicinarmi al mondo delle due ragazze, o di vedere chiaramente la realtà che si estende davanti ai loro occhi.


 

Mi rendo conto che è un fatto puramente soggettivo, che ci saranno milioni di persone che invece osanneranno l'opera della Ferrante, dicendomi che è una sorta di neorealismo, di analisi lucida e precisa di un mondo che lei ben conosce, ma il dialogo tra un libro e il suo lettore è sempre una cosa a due e, onestamente, tra di noi non è scattata nessuna scintilla.

martedì 24 novembre 2020

LADO A LADO - una donna libera (71-73)

 


La storia tra Isabel e Zé sembra finalmente imboccare il verso giusto, ma dopo aver atteso sette anni Isabel, ormai libera, indipendente, padrona del suo corpo, cede a Zé la prima sera in cui sono usciti insieme e l'uomo, pur ammettendo di provare ancora dei sentimenti per lei, si sente subito a disagio.

 


Isabel è una donna sicura di sé, che è la proprietaria di una casa di lusso, che è sul punto di comprare un teatro e ha una domestica che è addirittura bianca. Per lui, abituato a lottare e a rivendicare i suoi diritti in una società che, pur avendo abolito la schiavitù, ancora coltiva molti pregiudizi, è una storia complicata da accettare.

 


Così, anche se innamorato di lei, o del ricordo che aveva di lei, quando la vede corteggiata, sicura di sé, va da lei a chiederle quanti uomini ha avuto durante tutti questi anni e Isabel reagisce con furia, non accettando questa visione del mondo e della donna, cacciandolo in malo modo di casa.

 


Pur soffrendo, lei non vuole rinunciare ai privilegi e a quello che ha conquistato. Dall'altro lato della storia, quella di Laura, la giovane continua a lavorare nella scuola, senza che nessuno sappia della sua condizione, ma nel frattempo lo scontro tra sua madre e Catarina, che si esibisce come cantante, presentandosi alla società di Rio, fa sì che Catarina, che ha iniziato una relazione con Fernando, il fratello frustrato di Edgar, comincia a confabulare per distruggerla.

 


Esiste un modo sicuro per sbarazzarsi di Laura e di vendicarsi di Constancia, che ha cercato di sabotare la sua prima esibizione a Rio, dopo anni di assenza dal palcoscenico: far conoscere al mondo intero la condizione di divorziata di Laura. Questo determinerà uno scandalo che la costringerà a lasciare la città e quindi ad allontanarsi da Edgar.

C'ERA UNA PRINCIPESSA di Johanna Lindsey (rivisto)


 

 Oggi vi propongo un'autrice, Johanna Lindsey a cui sono legata soprattutto per una questione di affetto, essendo stata in assoluto la mia prima autrice "romance" che ho letto quando ero una ragazzina. Da quel momento, in qualche modo, ogni tanto ritorno a lei e ai suoi libri. 


 

Il libro che vi propongo oggi, C'ERA UNA PRINCIPESSA, in qualche modo mescola elementi diversi, offrendo un quadro di personaggi che, oltre ai due protagonisti, conquistano la nostra simpatia e il nostro cuore e a mio parere quando un'autrice riesce in questo, quello di darci una storia d'amore ben contestualizzata, con eroi ed eroine circondati da figure a tutto tondo e non piatte solo figurative, ha il mio consenso a prescindere.


 

La storia di Tanya e Stefan presenta molti elementi classici della vicenda della principessa ritrovata, ma la Lindsey riesce in qualche modo a condirla dei sapori giusti. Stefan, eletto nuovo sovrano al trono di Cardinia, decide di rispettare la promessa fatta dal padre, ovvero di sposare la giovane principessa Tanya, della famiglia rivale, come stabilito da un vecchio accordo di guerra. Il problema è che la giovane è stata cresciuta in America e il nuovo re parte con un manipolo di fedelissimi per andarla a cercare e per darle la notizie delle prossime nozze. Ad affiancarlo troviamo Lazar il pigro sorridente, Serge il serioso, ma soprattutto Vasili, l'arrogante, l'impulsivo e il fascinoso. 


 

La ricerca di Tanya sarà più complicata del previsto, in quanto la giovane, che è cresciuta senza sapere niente delle sue vere origini, gestisce un locale dove si esibisce come ballerina e sogna di poter diventare autonoma e indipendente. Questo gruppo di uomini stranieri e sconosciuti, che le raccontano una storia assurda di regni e principesse, le appaiono quanto mai improbabili e la lotta per convincerla sarà piuttosto complicata, anche perché Stefan, da cui la giovane si sente attratta, le racconta che il suo futuro sposo è Vasili, per il quale Tanya prova una profonda avversione. 


 

Buona parte della storia è occupata dal viaggio, visto come fase di crescita e di conoscenza tra i due protagonisti, costretti a un matrimonio che scopriranno essere quello che davvero desiderano, mentre spicca il personaggio di Vaisili, irriverente, libertino, ma allo stesso tempo fedele all'onore e alla famiglia, al punto tale da conquistarsi poi un romanzo tutto suo. Nel complesso il libro è scorrevole, divertente e appassionato, pur non essendo uno dei miei preferiti della Lindsey.

lunedì 23 novembre 2020

IL ROSSO E IL NERO di Stendhal


Oggi vi consiglio come lettura un classico della letteratura francese e mondiale, IL ROSSO E IL NERO di Sendhal che trascina il lettore nel clima della Restaurazione, dopo l'epoca napoleonica, offrendoci un ritratto alquanto negativo del potere e dell'ambizione, attraverso le vicende del suo protagonista, Julien Sorel, un ragazzo energico, ambizioso, che, nonostante le sue umili origini, spinto anche dalle letture su Napoleone, aspira a dare una svolta alla sua vita e alla sua condizione sociale. A ben vedere quel Rosso e Nero simboleggia anche il suo oscillare tra la vita militare (il rosso era il colore che Napoleone esibiva durante le parate) e quella ecclesiastica (dove il nero simboleggia quello della veste dei preti).


 

Con uno stile oggettivo, secco e diretto, rifacendosi a un fatto di cronaca vero (l'omicidio in chiesa di una donna da parte del suo amante), Stendhal ricostruisce le vicende che riguardano Julien Sorel, la sua relazione con Madame de Rênal, la moglie del sindaco, conosciuta quando lavorerà come precettore dei loro figli. La relazione con la donna, denunciata da una cameriera rifiutata da Julien, susciterà uno scandalo che costringerà Julien a lasciare il paese e a entra nel seminario di Besançon.


 

Julien è spesso guidato da una sorta di ipocrisia, che utilizza per potersi adattare alla società nella quale vive. Pur essendo ateo, infatti, sceglie la carriera ecclesiastica perché è l'unica via per realizzare le sue ambizioni. Ma anche questa seconda fase della sua vita si complicherà, quando cercherà di sedurre Mathilde, la figlia del marchese de la Mole.


 

I due progettano di sposarsi, ma l'arrivo di una lettera da parte di Madame de Renal, che lo descrive come un immorale e un cinico arrivista, che ricorre alla seduzione per cinico arrivista, che ricorre alla seduzione come mezzo per raggiungere i gradi più elevati della società.


 

Il rifiuto del marchese alle nozze della figlia con Julien saranno l'elemento che farà precipitare la situazione.


 

A ben vedere il romanzo racconta l'ascesa e la caduta di un giovane pieno di energia, passione e ambizione che si muove in un contesto sociale, quello della Restaurazione, ostile e classista dove solo lo strumento dell'ipocrisia è quello necessario per poter avanzare. Un romanzo complesso, dove molta parte occupano riflessioni e monologhi interiori, e che si offre soprattutto come specchio di un'epoca, quella della Restaurazione, non particolarmente usata come scenario dei grandi romanzi, perché ripiegata in qualche modo su se stessa.