Oggi vi segnalo un libro letto qualche anno fa che mi affascinò profondamente, perché, pur essendo stato pubblicato nel 1949, sembra riflettere un mondo estremamente vicino al nostro. 1984 di George Orwell è considerato il primo caso di romanzo dispotico, che racconta di un futuro prossimo, le vicende infatti sono ambientate all'incirca quaranta anni dopo la stesura, in cui vige un regime totalitario e oscuro.
Il mondo è diviso in tre grandi macro-aree che si fanno la guerra per conquistarne una quarta. Le vicende sono ambientate in OCEANIA, un'area che include Stati Uniti e Inghilterra, tra le altre, dove la capitale è Londra. Qui la popolazione è sottoposta a un rigido controllo, dove a capo del partito, che tutto controlla, c'è il misterioso Grande Fratello che, attraverso un sistema altamente tecnologico di videocamere spia ogni istante della vita dei suoi cittadini.
Winston Smith, il protagonista, lavora per il governo, anche se in un ruolo minore. Si occupa di riscrivere la verità del passato per presentarla al popolo nella luce richiesta dal Grande Fratello. Questo gli dà la consapevolezza che la verità è pura utopia, ma allo stesso tempo non crede che le cose possano cambiare.
La svolta nella sua vita arriva con Julia, una ragazza che conosce per caso, e che apertamente si esprime contro il governo. Anche se lo stato vieta il sesso spontaneo, in quanto lo utilizza solo ai fini della procreazioni, i due si innamorano e diventano amanti, lasciandosi poi trascinare dalle vicende politiche, entrando a far parte della Fratellanza, un'organizzazione segreta che sembra voler capovolgere il regime del Grande Fratello. Peccato che la verità è sempre diversa da quello che appare.
Romanzo possente, scritto all'indomani della seconda guerra mondiale, ma ancora attualissimo, dove una visione cupa e oscura del potere emerge preoccupante e ostile nei confronti di ogni libero pensatore, di ogni essere umano che autonomamente cerca di analizzare la vita e il passato. Un classico imperdibile!
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