giovedì 5 novembre 2020

GITA AL FARO di Virginia Woolf


Oggi vi propongo un romanzo che ho letto qualche anno fa, GITA AL FARO,  ma che ricordo ancora con estremo piacere, in quanto seppe completamente avvolgermi e conquistarmi per il suo stile, per il potere della scrittura di Virginia Woolf dove a emergere non era certo una trama avvincente, ma la forza innegabile del pensiero, delle emozioni, traghettate da una prosa suggestiva ed evocativa dove la parola fluisce come il corso di un fiume, avvolgendoti come le acque spinte dalla corrente.


 

Il libro è diviso in tre parti, chiamate significativamente La Finestra, Il Tempo passa e il Faro. La famiglia Ramsey si incontra nella casa delle vacanze, sull'isola di Skye, e progetta di andare a fare una gita anche per far piacere a James, il figlio dei Ramsey, ma il padre, piuttosto dispotico, annuncia che il tempo non sarà buono e la gita non si farà.


 

 In occasione di questa giornata, arrivano anche altri personaggi, tra cui la pittrice Lily Briscoe e Charles Tansley, con cui la giovane si scontrerà in quanto l'uomo sostiene che una donna non abbia capacità di scrivere e di dipingere. 




 

Questo quadro familiare, colto in un momento apparentemente quotidiano, cela tensioni e sentimenti che il flusso del tempo della parte centrale in qualche modo altererà, in un pezzo fantastico in cui vediamo, attraverso l'assenza nella casa di vacanza, gli eventi luttuosi, la tragedia della guerra, per ritrovarli nella terza parte del romanzo, ormai adulti, orfani o vedovi, dove i sopravvissuti finalmente riusciranno a compiere la famosa Gita al Faro.


 

Romanzo possente, moderno, innovativo, in cui emerge tutto il talento di una scrittrice che sapeva scandagliare nelle profondità dell'animo umano.

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