lunedì 9 novembre 2020

QUEL CHE RESTA DEL GIORNO di Kazuo Ishiguro



Oggi per iniziare la settimana vi voglio proporre un libro di un autore scoperto diversi anni fa, Kazuo Ishiguro, che fa parte di quella generazione di autori britannici che, forte anche della cultura di origine, hanno saputo rinnovare la scrittura inglese, offrendoci temi di ampio respiro che diventano uno strumento di riflessione sul mondo in trasformazione nel quale stiamo vivendo. Il suo romanzo più famoso è il primo che ho letto e che ancora oggi resta tra i suoi più celebri, QUEL CHE RESTA DEL GIORNO, suo terzo volume, vincitore del famoso Booker Prize.


 

La storia segue la forma di un diario, quello del vecchio maggiordomo Stevens, che ha lavorato per buona parte della sua vita a Darlington Hall, che, dopo una vita di sacrificio e dedizione al suo lavoro, adesso che la tenuta è stata comprata da un ricco americano, Mr Farraday, molto lontano dal vecchio Lord Darlington, ottiene una settimana di vacanza e l'uomo, ricordando Miss Kenton, una giovane governante che aveva lavorato da loro negli anni trenta, e con la quale ha continuato a scriversi, decide di andare da lei in Cornovaglia, convinto che possa decidere di riprendere a lavorare a Darlington Hall. In realtà il viaggio di Stevens finisce per essere soprattutto l'occasione per guardarsi indietro e rivedere il passato e la sua vita per quello che davvero sono stati, lontano dallo splendore immaginato all'epoca. 


 

Eppure in questo viaggio a ritroso, che gli permetterà di vedere gli anni passati come anche una serie di occasioni  perse (basti pensare al suo rapporto controverso con Miss Kenton), farà emergere anche la dedizione assoluta, quasi cieca, nei confronti del proprio datore di lavoro e del ruolo da lui esercitato, secondo una logica antica, ormai persa per sempre. Basti pensare ai modi socievoli e informali del nuovo proprietario di Darlington Hall, Mr Farraday, che in qualche modo rappresenta anche lo spostamento di potere e di asse tra due paesi di lingua inglese, Inghilterra e America, subito dopo la fine della guerra.


 

Romanzo importante, con una prosa elegante, ampollosa, che riflette pienamente il punto di vista narrante, quello di un maggiordomo d'altri tempi che ha sacrificato sull'altare della dignità professionale, sentimenti ed emozioni di una vita personale e quel che resta del giorno, ovvero della sua vita, è impregnato di una malinconia lieve e nostalgica che gli permetterà solo di vedere le occasioni mancate. 


 

Da questo romanzo James Ivory trasse nel 1993 un film famoso con Anthony Hopkins ed Emma Thompson.

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