lunedì 27 luglio 2020

NELLE BRACCIA DI UN ASSASSINO (2019- Messico)


Ieri sera ho approfittato per vedere questo film dello scorso anno, mossa soprattutto dal desiderio di rivedere William Levy, che conosco da diversi anni. Avevo letto in giro che questo film  è tratto da una serie di romanzi (mafia romance) scritta da J.A. Redmerski, sette volumi ancora inediti in Italia e in modo particolare dal primo, KILLING SARAI, dove la storia dei due protagonisti inizia.


Come ogni volta, il senso di frustrazione legato a un film che viene interrotto bruscamente è innegabile e anche qui non manca, anche se mi viene naturale paragonare quest'adattamento a un altro che tanto clamore sta suscitando in questi giorni, cioè 365 con il nostro Michele Morrone, che onestamente è una delle poche cose che salverei, insieme alle musiche.


Anche qui abbiamo gli elementi tipici di un mafia romance: violenza, droga, e un'abbondante sensualità, anche se forse filtrati attraverso un occhio maschile che non ridicolizza (come accade invece in 365). Basti pensare alla scena della perquisizione di Sarai, da parte di Victor, carica di una sensualità intensa, che a mio parere è molto più forte delle scene esplicite e crude dell'altra pellicola.


Per dare un'idea a chi non conosce il libro, la storia è quella di Sarai, una ragazza spagnola che è stata ceduta dalla madre nove anni prima, quando ne aveva solo quattordici, a un vecchio e potente narcotrafficante messicano, che ne ha fatto la sua schiava preferita.


Sarai è vissuta tutto quel tempo aspettando l'occasione per fuggire e quando un giorno arriva alla villa dove vive insieme ad altre ragazze vendute e comprate da Javier, un bellissimo, ma pericolosissimo assassino, pensa di sfruttare l'occasione per fuggire.


Victor è un uomo freddo, nato e cresciuto da criminali che lo hanno addestrato a uccidere senza pietà e senza fare mai domande. Javier lo ha ingaggiato per uccidere un suo rivale, di cui ha rapito anche la figlia e per il quale è disposto a pagare  tre milioni di dollari. Una parte l'ha già consegnata a Victor e l'altra gliela darà a compimento del lavoro.


Sarai s'intrufola nell'auto di Victor, minacciandolo con una pistola e chiedendogli di portarla lontano da Javier, fino alla frontiera con gli Stati Uniti. Lui pensa di usarla come garanzia, per ottenere il pagamento di quanto gli resta, ma pian piano che i due interagiscono, Victor comincia a considerarla una vittima innocente e non sarà capace di restituirla a Javier, che li insegue per mezzo paese intenzionato a vendicarsi di loro.


Il film presenta dei pregi oggettivi (a parte la bellezza intramontabile di Levy), ma anche delle difficoltà per chi non ha letto il libro, soprattutto nella seconda parte, quando Sarai cerca di convincere Victor a farla rimanere con lui e ad addestrarla.


Tutta la storia del maniaco incontrato sulla nave, che loro devono ricattare, è decisamente poco chiara, così come il finale. Mi rendo conto che i film sono sempre piuttosto riduttivi nei confronti dei romanzi, ma dovrebbero mantenere un minimo di chiarezza narrativa per quelli che lo seguono senza aver letto i libri, incuriosendosi per seguire le vicende.


Nel complesso, comunque, l'ho trovato migliore di 365, o forse, semplicemente, più rispettoso del genere. Piccola nota di colore per tutte quelle che hanno amato (o meno) la serie Velvet. C'è anche l'attore Adrian Lastra, qui nel ruolo dell'ambiguo Niklas, ma indimenticabile come il goffo e impacciato Pedro Infantes).

8 commenti:

  1. Ciao, dove sei riuscita a vederlo?io non lo riesco a trovare da nessuna parte, nemmeno in vendita e ci terrei moltissimo a vederlo, soprattutto dopo la tua recensione

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  2. Dove è possibile vederlo? A me rimanda ad Amazon US da pagare in $

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  3. Dove si può vedere? Non lo trovo da nessuna parte

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