Questo romanzo l'ho scoperto per caso, su suggerimento di un'amica. Volevo qualcosa di divertente, moderno e non troppo impegnativo e non so come mi sono ritrovata tra le mani il primo volume della saga CHICAGO STARS di Susan Elisabeth Phillips, composta da sette volumi dedicati alla squadra di football americano dei Chicago Stars, con vari personaggi accattivanti che finiscono per commuovere e divertire allo stesso tempo.
Confesso che in un primo momento non ero tanto convinta dall'idea dello sportivo come protagonista di un romance, perché temevo la storia di un ragazzino pieno di sé e con poca sostanza, ma Calebow, il mitico allenatore della squadra di football americano, è ben lungi dall'essere quello che si può definire un ragazzo. È stato una stella del firmamento sportivo ed ora è l'intrepido allenatore dei Chicago Stars.
La sua personalità, dura, decisa, un pizzico maschilista, è in netto contrasto, all'apparenza, con quella della nostra eroina di turno, ovvero Phoebe Somerville, la figlia maggiore del proprietario della squadra, eredita alla morte dell'uomo. La bionda e apparentemente svampita figlia di Bert è stata la Regina delle cronache rosa e degli scandali, prima che la vita le affidi il compito incredibile di condurre gli Stars alla vittoria nel giro di un anno.
Facile a dirsi che nessuno crede che la bionda svampita, amante per anni del vecchissimo pittore spagnolo Flores, possa essere capace di capire un mondo così maschile, ma lei si butta nell'impresa con grande entusiasmo. In realtà Phoebe è ben lontana dalla mangiatrice di uomini che tutti credono. È una creatura fragile, che non ha mai ricevuto amore, che nasconde tutti i suoi traumi dietro al rossetto, allo smalto ed abiti appariscenti, non ultima la violenza subita da ragazza che l'ha portata a costruirsi una corazza per difendersi dal mondo.
La Philipps riesce abilmente ad avvicinare nel corso della storia due personaggi molto lontani tra loro, delineandoli con tutte le loro sfumature, presentandoli come estremamente reali nelle loro reazioni. Dan spesso perde le staffe soprattutto quando si scontra con Phoebe ed il suo modo di vedere. Quando reagisce di impulso il più delle volte si trasforma in un uomo odioso, ma il momento dopo lo vediamo già mangiarsi le mani per quello che ha fatto e detto e nel suo desiderio di sprofondare dieci metri sotto terra ci colgo una realtà emotiva apprezzabile.
Dall'altro lato Phoebe è fragile all'apparenza, decisa ad affrontare i suoi traumi e assolutamente naturale nel suo desiderio di un uomo ed una vita familiare. Pensa che Dan possa essere la persona giusta, ma il più delle volte finisce con litigare con il coach e quindi cerca di stargli lontano, anche perché il peso del suo passato la induce a credere a volte che non saprà mai superare i suoi traumi ed essere una donna completa. Dan da parte sua è alla ricerca della moglie perfetta, quella che saprà ricoprire il ruolo al suo fianco. Peccato che a disturbare i suoi progetti intervenga la passione intensa e prorompente che li unirà al di là di qualsiasi logica.
Romanzo interessante, spumeggiante e pieno di battute divertenti, senza per questo essere superficiale. Lo consiglio a tutte quelle che amano le storie d'amore con un pizzico di comicità.
Dopo la piacevole lettura di MAESTRO DI SEDUZIONE, secondo volume della saga SCHERMAGLIE D'AMORE, ho deciso di approfondire la scoperta di quest'autrice americana di cui non avevo ancora letto niente, ma che in qualche modo aveva continuato a tentarmi dagli scaffali delle librerie e dalle bancarelle delle edicole del mio paese, forse anche per una somiglianza con un'autrice di Harmony della mia infanzia, ovvero Penny Jordan.
Fatto sta che il primo romanzo che ho letto è stato alquanto piacevole e mentre aspetto che un'amica mi mandi gli altri volumi della saga, dedicati alle altre sorelle Loring, ho trovato un altro suo volume, ovvero DESIDERI E PREGIUDIZI, primo testo di un'altra serie dedicata questa volta ai grandi amori della letteratura e del passato, conosciuta come AMORI DA LEGGENDA. In verità in questi romanzi non si raccontano storie note e storiche dei grandi amori, ma piuttosto si applica la teoria piuttosto intrepida di Katharine Wilde, sorella del Marchese di Beaufort, secondo cui ogni membro della sua famiglia (composta da un fratello adottivo e da uno maggiore e da due cugini) è destinato a trovare l'amore della sua vita sul modello di una grande coppia della letteratura o della storia.
Katharine, Jack e Ashton fanno parte del ramo della famiglia Wilde, legata ai Marchesi di Beaufort, mentre Quinn, conte di Traherne, e la sua sorellina Skye, sono i cugini che vivono nella tenuta vicino. Da sempre legatissimi, quando i loro genitori muoiono in un naufragio, durante un viaggio fatto dai quattro, la responsabilità di tutti quei bambini cade sulle spalle di zio Cornelius, uno studioso più interessato ai libri che alla vita reale, che si ritrova a dover crescere ragazzini adolescenti e piuttosto turbolenti.
Ashton è il fratello maggiore ed in qualche modo si sente investito del compito di badare a tutta la sua famiglia, ma non è per niente pronto a impalmare la prima donna di buona famiglia che sia disposta a farsi carico della sua turbolenta parentela, anche se Katharine sogna da sempre di farlo sposare. Quando un giorno, durante un ballo organizzato proprio dalla sorella minore, Ash vede in difficoltà Maura Collyer, la migliore amica di Cate e Skye, non immagina di cadere in una rete tesa proprio dall'amata congiunta.
Katherine è preoccupata per Maura, la sua amica indipendente e testarda, che, dopo la morte del padre, si è ribellata alla volontà della matrigna, è si è dedicata all'allevamento di cavalli purosangue. Quando la donna, per pagare i suoi debiti e per permettere alle sue due figlie di debuttare e trovare dei corteggiatori, vende l'adorato Imperatore, il suo cavallo più prezioso, all'odioso Lord Deering, Maura è pronta a tutto pur di riappropriarsi del cavallo.
Quando Ash, che conosce la ragazza da sempre, la sorprende durante la festa mentre litiga con Lord Deering, in un primo momento pensa ad un litigio tra amanti e quasi ne è compiaciuto, in quanto si è sempre sentito attratto da Maura, ma essendo lei una gentildonna di buona famiglia l'ha sempre tenuta a distanza, non interessato all'unico mezzo che gli permetterebbe di averla, ovvero il matrimonio. Maura però non è per niente una giovane e fragile debuttante, al punto da arrivare allo scontro fisico con il suo avversario.
Coinvolto suo malgrado nelle vicende, Ash si lascia pian piano sedurre dal carattere indomito della giovane amica della sorella, anche se non vuole credere che lei sia la sua anima gemella, destinata ad essere la sua Cenerentola, anche perché Maura non vuole nessun principe che intervenga per salvarla, anche se, quando decide di rubare Imperatore dalle stalle di Lord Deering per portarlo in Scozia, sarà proprio Ash ad intervenire per salvarla dalla vendetta dell'uomo e dalla giusta punizione prevista dalla legge. Nel frattempo l'attrazione divampa e l'amore, seppur deriso o evitato da entrambi, finirà per travolgere entrambi, senza via d'uscita.
Romanzo piacevole, accattivante e un buon inizio della nuova saga, anche se ho ritrovato elementi già visti nel precedente MAESTRO DI SEDUZIONE, come l'espediente del finto fidanzamento. Nel complesso resta comunque interessante l'idea di questi cinque ragazzi rimasti soli al mondo a cui sembrano destinate storie d'amore alquanto turbolente. Mi ha incuriosito Quinn il cinico ed il fascinosissimo Jack. Sulle ragazze ancora non mi pronuncio, ma spero di poter recuperare le loro storie. Per il momento il giudizio su quest'autrice è piuttosto positivo.
Quando si parla di Scozia del 1700, di giacobiti, di giubbe rosse, di spie francesi, di tartan, di kilt e di amori appassionati, il mio cuore si apre pronto ad amare chiunque voglia regalarmi qualche sfumatura in più, qualche stralcio di storia, qualche colore più accesso, un semplice dettaglio che possa arricchire il quadro che si è formato nella mia mente e nel mio spirito.
Confesso che infondo, anche prima che la Gabaldon entrasse nella mia vita con la saga di OUTLANDER, ero già in qualche modo affascinata da questa parte di mondo, per colpa di Mel Gibson e del suo Braveheart, e anche per via del fascinoso Christopher Lambert e del suo HIGHLANDER, L'ultimo immortale. Se vado indietro con la mente posso risalire fino al principe della collina di Candy Candy, a testimonianza di un amore di lunga data. Quindi se si parla di Scozia è facile che mi lasci trasportare. Elaine Coffman, invece, è riuscita nell'ardua impresa di farmi andare avanti con una certa fatica, per niente affascinata.
LA DAMA DEL MISTERO ha in verità tutti gli elementi per attirare l'attenzione e per entrare prepotente nelle simpatie dei lettori che amano questo genere. L'epoca in cui la storia è ambientata è turbolenta e difficile. Culloden è alle porte. Nel giro di pochi anni il bel Principe Charles cercherà di conquistare il trono inglese sottraendolo agli Hannover, e gli inglesi temono ogni movimento, cercando di scovare i simpatizzanti giacobiti. In questo clima di sospetto, Tavish Graham, splendido e vivace fratello minore del laird, trova sulle rive del mare una donna bellissima priva di sensi.
Il giovane sta partendo per Edimburgo, ma decide di salvare la ragazza, congelata e priva di memoria, portandola al castello del fratello maggiore, il brusco e passionale Jamie. La donna dichiara di non ricordare nulla del suo passato, tranne il suo nome, Sofia, ma qualcosa nel suo modo di parlare e nelle sue reticenze, inducono Jamie a sospettare di lei fin dal principio.
Sofia, infatti, non ha perso la memoria, ma cerca di nascondere la sua vera identità aristocratica, per non essere ritrovata dal futuro marito, il Duca di Rockingham, a cui è stata destinata. Tra i due scoppia subito la passione che interverrà a complicare le cose, soprattutto quando lui scoprirà la sua vera identità ed i suoi legami con la casa reale francese.
Pur presentando un'ambientazione fascinosa, offrendoci la cornice di un'epoca interessante e piena di spunti, ho faticato molto a lasciarmi conquistare per una forma di insofferenza nei confronti dello stile nebuloso dell'autrice. Una storia per conquistarmi deve avere un minimo di credibilità, questo vale anche per il fantasy che deve essere sempre verosimile, mai assurdo ed improbabile. La Coffman ha uno stile che non riesce a fare presa sul mio gusto, troppo distaccata dalla realtà e dai sentimenti reali. Basti pensare alle scene iniziali, dove l'attrazione viene presentata in maniera eccessivamente improvvisa e scollegata dal contesto.
Una giovane donna recuperata dalla riva del mare viene portata nel castello del Laird che pur essendo un aristocratico si comporta come un rozzo soldato. Rendendosi conto che la donna è francese, passa dall'insulto alle citazioni del Dottor Faust di Marlowe con la stessa rapidità con cui si scoprono attratti l'uno dall'altro, ma sono frasi e parole che rispecchiano solo il desiderio dell'autrice di fare sfoggio della sua cultura letteraria, piuttosto che ben contestualizzati o sinceri. A volte è meglio raccontare con umiltà che con pretese poetiche dal dubbio risultato.
LA DAMA DEL MISTERO è stato il primo libro della Coffman che ho letto, primo della saga dedicata al Clan Graham, ma probabilmente non ne leggerà altri, visto che pur presentando una trama accattivante, lo stile dell'autrice non riesce proprio a convincermi, incapace di penetrare sotto la superficie e di creare una forma di empatia tra il lettore ed i suoi personaggi. Romanzo in definitiva piuttosto freddo.
Sembra che il mio destino di lettrice sia quello di iniziare le saghe in maniera confusa, quasi mai dal principio, imbattendomi in un volume che mi sembra interessante e scoprendo che mi sono persa sicuramente qualcosa prima e che davanti a me c'è tutto un mondo da scoprire. Così almeno è successo anche con Nicole Jordan ed il secondo volume della serie SCHERMAGLIE D'AMORE.
Che si trattasse di una storia in qualche modo già avviata appare evidente fin dal principio, ovvero quando troviamo la nostra eroina di turno, la bellissima Roslyn Loring che, mascherata, partecipa ad una festa di cortigiane, guidata dall'esperta e smaliziata Fanny. Questa le indica nella folla di potenziali clienti il chiacchierato Drew, Duca di Arden, di cui si raccontano storie piccanti ed incredibili, noto per essere in grado di far piangere di piacere le donne.
La nostra eroina è curiosa, ma è piuttosto ignorante in materie e la sua presenza in quel posto è guidata dal suo desiderio di conoscere ed imparare tutte le tecniche necessarie per far innamorare perdutamente un uomo. È risaputo infatti che i mariti amano le amanti e quasi mai le moglie e lei è pronta a tutto pur di avere al suo fianco un uomo che la ama sinceramente, onde evitare il triste matrimonio di convenienza che hanno sperimentato i suoi genitori. Peccato che Drew sia anche uno dei migliori amici di Marcus, il futuro marito di Arabella, la sorella maggiore di Roslyn e la ragazza non vuole certo essere riconosciuta, visto che in un paio di settimane i due si incontreranno in chiesa.
Drew nota subito Roslyn e cerca subito di convincere la misteriosa cortigiana a diventare la sua amante. Malgrado l'attrazione improvvisa e violenta però, la donna gli sfugge e quando se la ritrova davanti alla chiesa, quando perplesso assiste alla caduta del suo miglior amico, Marcus, convinto e cinico libertino fino all'incontro con Arabella, Drew riconosce subito la sorella della sposa e, deciso a smascherarla, finirà per essere coinvolto fino al punto di perdersi a sua volta.
Roslyn gli confessa infatti di essere intenzionata a conquistare il Conte di Haviland, suo fascinoso vicino di casa. Drew non può credere che la bellissima Loring non sia interessato a lui, soprattutto alla luce di un'attrazione potente che si scatena ogni volta che si sfiorano. Certo lei è la figlioccia di Marcus, una ragazza che, malgrado la famiglia chiacchierata da cui proviene, è innocente ed intoccabile soprattutto per un uomo come lui che non ha la minima intenzione di sposarsi. Eppure Roslyn si rivolge a lui per chiedergli consigli su come conquistare un uomo ed il loro rapporto finisce per varcare i confini sicuri dell'amicizia.
Nel frattempo però Roslyn si rende conto che anche se Haviland è l'uomo ideale, quello che prova accanto a Drew è molto più forte e violento di quello che ha mai provato per un altro uomo e che l'amore non si può calcolare come una formula matematica, ma è qualcosa che prescinde dalla ragione.
Non avevo mai letto nulla della Jordan è sono rimasta piacevolmente colpita dal suo stile. Pur non raccontandoci nulla di nuovo, ed inserendo vicende a volte solo riempitive (basti pensare al racconto di Winnifred e del tradimento del marito ormai morto), l'autrice riesce a dare vita a personaggi piuttosto articolati e profondi, senza limitarsi a presentare un abbozzo di carattere, come spesso accade in questi romanzi. Le insicurezze di Drew nascono dal contesto e dalla famiglia in cui è cresciuto, così come la convinzione di Roslyn di volere un amore "tranquillo" sono un riflesso dell'insicurezza dei primi anni della sua vita, ben rappresentato dalla scena del litigio tra lei e Drew, dove per un momento sembra di avere davanti nuovamente la ragazzina spaurita che doveva essere stata durante la sua infanzia.
Ben descritto anche l'atmosfera di sensualità marcata, la scoperta della carnalità, presentata in maniera sincera e mai volgare. I riferimenti alla sorella più piccola ci fanno capire che c'è tanto altro da raccontare, mentre resta un pizzico di curiosità anche per Arabella e Marcus, ma Roslyn e Drew restano protagonisti assoluti del romanzo, che si legge piacevolmente anche da solo. Spero di recuperare anche gli altri due volumi e di approfondire quest'autrice per scoprire se questo romanzo è stato un caso fortunato o se davvero il romance è la sua dimensione.
Quando leggiamo un romanzo rosa, che sia storico o meno, il più delle volte (se non la totalità) il nostro eroe di turno è un aristocratico o un uomo che si è fatto da solo, conquistandosi in qualche modo una sicurezza economica ed una posizione, che sia chiacchierato o meno. La solidità finanziaria è uno dei criteri fondamentali del classico protagonista. Poche volte capita che sia lei quella ricca e lui il giovane che deve conquistarsi un patrimonio. Ci sono, ma non sono la maggioranza e UNA INUTILE SCOMMESSA di Deborah Hale alla fine si distingue dagli altri romanzi proprio per il tema centrale, ovvero se è possibile o meno offrire i mezzi a quelli meno fortunati per imparare tutto quello di cui si ha bisogno per comportarsi bene in società.
Deborah Hale è una scrittrice di cui non avevo ancora letto niente, o di cui ho facilmente rimosso il nome. Ho trovato questo libricino tra i tanti nascosti su uno scaffale impolverato della vecchia libreria, comprato e poi dimenticato. Ero stufa delle solite storie e cercato qualcosa di diverso e così l'idea di un protagonista maschile come Morse Archer, un semplice soldato che ha modi rozzi e non una grande cultura, mi ha incuriosito.
Il problema con queste storie di Pigmalioni vari e dei loro studenti è che di solito trovo piuttosto indigesti proprio gli insegnanti che, salendo in cattedra, cercano di insegnare un modo di vivere. Leonora Freemantle ha fatto una scommessa con suo zio, un ricco aristocratico che ha da poco perso il figlio nella battaglia di Bussaco, che riuscirà a trasformare un rozzo soldato in un gentiluomo, dimostrandogli che il suo sogno (ovvero quello di aprire una scuola per indigenti a cui insegnare un mestiere e l'educazione appropriata) si basa su un pensiero concreto e non su una fantasia.
Sir Hugo ha però indicato a Leonora il candidato più difficile, ovvero Morse Archer, lo stesso soldato semplice che, contravvenendo agli ordini, è riuscito a riportare a casa l'ufficiale Wesley, il figlio dell'uomo, per permettergli di congedarsi da lui e di seppellirlo nel proprio paese.
Sir Hugo vorrebbe ricompensare Morse, ma l'uomo si rivela pieno di orgoglio, deciso a non accettare la carità di nessuno. Da qui la sfida dell'uomo, che pensa così di risolvere anche il conflitto con la nipote, ben intenzionata a non sposarsi. Se lei riuscirà, dopo tre mesi, a convertire Morse Archer in un perfetto gentiluomo e a presentarlo alla società di Bath, riunita per la stagione, allora smetterà di darle il tormento, le offrirà una rendita che le permetterà di non sposarsi mai e finanzierà la sua scuola. Nel caso contrario, invece, sarà Leonora ad accettare l'uomo che lo zio sceglierà per lei.
Morse Archer rifiuta categorico in un primo momento anche l'assurda scommessa, ma il carattere volitivo e la determinazione della giovane riusciranno a fare breccia in lui ed i due inizieranno un rapporto piuttosto turbolento e altalenante, fino a quando Leonora non capirà che per ottenere il risultato sperato dovrà scendere dalla cattedra e collaborare con il suo studente.
Storia sicuramente interessante e meno scontata del previsto, basti pensare alla figura dell'ipotetico fidanzato di Leonora, il poco problematico Algie, che fa quasi tenerezza nel voler aiutare Morse a diventare un gentiluomo e a conquistare una moglie ricca. Bello anche il ricordo di Wesley, il cugino morto in guerra, che emerge dai racconti di chi lo ha conosciuto con una forza espressiva e malinconica a volte più forte della presenza stessa degli altri.
Se Morse suscita una certa curiosità per il modo in cui affronta la società di Bath, ho trovato come al solito debole il pretesto della protagonista nel credere ai pettegolezzi di una domestica, invece di fare affidamento sul suo cuore. Sembra quasi che le eroine debbano dare credito a chiunque per creare un espediente narrativo, indebolendo in definitiva il concetto stesso di amore.
A parte questo, il romanzo è comunque carino, senza grandi pretese, ma sicuramente con qualche spunto interessante.
La lettura di FUOCO E ANIMA mi ha lasciato diversi punti interrogativi perché confesso che per quasi due terzi del racconto la storia non mi è dispiaciuta, ma come al solito sul finale l'incanto si è rotto e la magia è sfumata e mi sono disinnamorata un po' come capita al nostro protagonista di turno, Clayton Harcourt con Kassandra Wntworth, conosciuta da tutti come Kitt. Ovviamente l'amore poi sarà ritrovato, allo scopo palese di concederci il lieto fine d'obbligo in questo genere, ma a me resta il ricordo della fine dell'incanto e quanto si perde non torna più.
In realtà avevo già letto la Martin diversi mesi fa e LA FIAMMA DELLA PASSIONE mi aveva lasciato molte perplessità, perché bisogna ammettere che le idee nell'intreccio ci sono e l'autrice parte sempre con talento, sollevando quesiti, senza poi avere l'abilità di portarli avanti e di snocciolare le questioni in profondità. Resta quindi la sensazione di un'approssimazione, di una certa confusione, causata anche dalla folla di personaggi a cui sembra voglia dare una storia, ma che vengono lasciati in sospeso forse in attesa di un futuro racconto, ma che all'interno della trama in oggetto restano inconcludenti.
Kassandra Wentworth è la figlia ribelle e testarda di un visconte. Il sogno del padre è quello di sbarazzarsi della ragazza facendola sposare con qualcuno che possa assumersi la responsabilità di porre un freno alla sua natura passionale. La ragazza però non sembra per niente interessata a trovarsi un marito. Ama la vita libera e preferisce travestirsi da ragazzo per andare a spiare l'esistenza che conducono gli uomini.
Clayton Harcourt è il figlio bastardo di un duca. Pur non riconosciuto dal padre, l'uomo si è preso cura di lui, dandogli un'istruzione ed introducendolo negli ambienti giusti. Clay e Kitt si sono incontrati diverse volte e lui l'ha anche riportata a casa quando l'ha sorpresa ad un incontro di pugilato. Preoccupato per la sua reputazione, ma segretamente attratto da lei, Clayton non riesce a fare a meno di correre in suo aiuto e le situazioni si moltiplicano in quanto lei è la migliore amica di Ariel, la moglie di Justin, il suo socio in affari.
La forte attrazione che c'è tra i due è però frenata dal fatto che Clay non ha intenzione di sposarsi e non comprometterebbe mai la reputazione di una ragazza come Kassandra. Quando però si rende conto che Kitt è un tornato a cui non è possibile mettere freno e che prima o poi si caccerà nei guai, comincia ad accarezzare l'idea di un matrimonio con lei, appoggiato dagli amici e parenti di entrambi. L'ostacolo è il rifiuto categorico della ragazza che è decisa a stargli lontano.
Quando la situazione si complica ed i due, per evitare lo scandalo, saranno costretti al fatidico si davanti al prete, Kitt scoprirà che Clay è un uomo ben diverso da quello immaginato, pronto a concederle tutto quello che desidera, a non soffocare la sua libertà e a permetterle di affrontare e superare i fantasmi del passato. Peccato che il segreto che la ragazza custodisce rappresenta una ferita che non si cura facilmente. Clay però riuscirà ad aiutarla, mentre si rende conto di amare la moglie come non gli era mai capitato.
E qui l'incanto si rompe. Quando Kitt capisce di amare il marito, insicura sui sentimenti di lui (in quanto i due non si sono dichiarati reciprocamente) decide di battere in ritirata, lasciando Clay senza un'apparente motivo, per trasferirsi in Italia da una lontana cugina. La delusione ed il disincanto compromettono un rapporto che stava maturando e fiorendo perfettamente, in modo romantico e accattivante. Quando, pentita, la donna tornerà in Inghilterra dovrà faticare per convincere il marito della sincerità dei suoi sentimenti. A quel punto poi spunteranno nemici del passato a complicare la trama. ma onestamente qualcosa si è perso e l'incanto di un amore tenero e passionale è decisamente sfumato.
Il romanzo nel suo complesso è molto piacevole, forse migliore di quel LA FIAMMA DELLA PASSIONE che era piuttosto freddo, ma resta un peccato la risoluzione che toglia qualcosa ad una storia ben sviluppata. Certo i punti deboli che avevo già notato restano: una folla di personaggi senza una loro precisa identità che servono solo come riempimento, delle scelte stilistiche dubbie, ma i semi di una storia con un suo potenziale sono innegabili. Tentativo dunque interessante, anche se non pienamente riuscito.
Piccola nota al margine: la copertina, del tutto non appropriata. Perché chi seleziona una cover per una storia, non gli viene almeno indicato grosso modo le caratteristiche fisiche di un personaggio? Questa bionda e algida bellezza poco ha a che fare con la rossa e piccola protagonista del romanzo ed ogni volta che prendevo tra le mani il volume provavo un moto di fastidio guardandola. Un minimo di attenzione non è poi chiedere troppo.
Un classico è di per sé diventato ormai un modello di riferimento, qualcosa con cui confrontarsi e allo stesso tempo da cui imparare qualcosa. A volte si trasforma in una sorta di prototipo o di modello e a lui, un lettore attento, facilmente risale riconoscendo alcuni suoi elementi in una nuova creazione. A volte le somiglianze ed i tratti sono tali che non producono solo una strana sensazione di familiarità, ma ci si confronta con un vero e proprio omaggio, una sorta di palese sottomissione o di ammirazione.
Non sono riuscita a farmi in un'idea chiara sul rapporto di Christine Merill con Charles Dickens ed il suo famoso RACCONTO DI NATALE, ma che questi abbia ispirato fiumi di parole, di racconti a lui ispirati, di pellicole e di storie di tutti i tipi è un dato di fatto e nulla si può opinare al riguardo. Già il titolo originale, A REGENCY CHRISTMAS CAROL, in qualche modo richiama quello di Dickens, stranamente modificato in italiano con MAGIA D'INVERNO.
Nel ruolo di Scrooge ritroviamo Joseph Stratford, nato povero, che con tenacia e determinazione, è riuscito a salire i gradini della scala sociale e a convertirsi in un uomo ricchissimo, proprietario della nuova fabbrica tessile che ha aperto nella piccola cittadina in cui vive la bella Barbara Lampett. Joseph ha una fidanzata che non ama, ma che è un'aristocratica figlia dei vecchi proprietari del castello in cui lui si è trasferito.
Mentre il paesino protesta contro di lui, aizzato anche dal padre di Barbara, Joseph si prepara ad affrontare le festività convinto di avere il mondo nelle sue mani, ma lo spirito di suo padre (uomo che si è rotto la schiena per conquistare tutto quello che gli ha dato), gli annuncia l'arrivo di tre spettri che lo porteranno davanti ad una delle decisioni più importanti della sua vita: lasciarsi inaridire seguendo la strada che sta percorrendo o cambiare e salvarsi.
Mentre le notti di Joseph sono popolate da visioni del Natale del passato, del presente e del futuro, la storia romantica ci racconta di Barbara, ragazza passionale, per niente nei canoni, che si sacrifica e cerca di aiutare la sua famiglia, di assistere i bisognosi. Joseph se ne invaghisce, ma cerca di combattere questo sentimento in quando ritiene che la persona che gli permetterà di ascendere socialmente è la graziosa Anne Clairemont, che ha accettato di sposarlo solo per soddisfare il desiderio dei suoi genitori di ritornare in possesso della ricchezza andata.
Mentre loro accettano il futuro genero, ma alle spalle si divertono a ridere di lui e dei suoi modi grossolani, da nuovo ricco, dedito alla scandalosa professione del commercio, Anne invece è innamorata di Breton, l'aristocratico amico di Joseph. I due si amano, ma non sembrano trovare il coraggio per risolvere la loro relazione. Intanto Barbara e Joseph scoprono di avere mille affinità, di rispettarsi e di provare una passione forte e sincera. Ad ostacolare la loro relazione è soprattutto la natura di Joseph, la sua determinazione a non rinunciare al sogno disperato di emergere.
L'ultimo fantasma, ovvero il se stesso invecchiato di dieci anni, gli rivelerà una visione del futuro e di quello che diventerà che lascerà l'amaro in bocca al nostro protagonista, inducendolo a ritornare sui suoi passi e a dare la svolta alla sua vita che gli permetterà di trovare l'amore e la vera felicità. A lasciarmi un po' interdetta è però proprio questa visione del domani, nella quale non ritrovo la Barbara intraprendente e determinata, amorevole e decisa, annientata da un uomo che alla fine l'ha usata e degradata. Avrei sicuramente preferito un futuro in cui lui l'aveva persa e non consumata. Anche se poi Joseph torna sui suoi passi, questa sua concessione che sembra salvare lei, e poi lui di riflesso, non mi convince pienamente.
Pur confessando che lo schema già usato ed abusato poco offre di innovazione, sicuramente l'interazione tra i due, che in qualche modo strizzano l'occhio anche al rapporto tra Margaret Hale e John Thorton di NORD E SUD della Gaskell (basti pensare allo scambio di libri tra lui ed il padre di lei, all'intervento di Barbara davanti alla fabbrica con gli operai in rivolta), è la parte migliore del racconto.
Tentativo interessante di raccontare l'amore utilizzando spunti alti e nobili, rivestendoli di una patina moderna ed antica allo stesso tempo. Pur non raggiungendo livelli eccelsi, resta una lettura piacevole, con un pizzico di magia.