Fatmagül'ün suçu ne? - Una notte di fine anno (15)
Ci sono momenti in questa serie dove il cuore dello spettatore è diviso tra l'eroina, decisamente vittima ingiusta di un destino crudele ( non solo lo stupro ma anche una famiglia che è una zavorra che la porta a non poter guarire) e il povero Kerim, relegato in un capannone, che cerca faticosamente di trovare un nuovo spazio e una nuova identità.
Non so se la tenerezza che si prova è tutta merito di Engin Akyürek, della sua recitazione contenuta, sobria, misurata, capace di trasmettere un mondo interiore ricco e articolato con il viso, gli occhi, alcune espressioni facciali. Fatto sta che si empatizza tantissimo con lui.
Basti pensare a quando nota gli stivaletti consumati di Fatmagul e decide di usare il denaro guadagnato con un lavoretto che si è trovato, comprandole delle scarpe nuove e un cappotto per tenerla al caldo.
Temendo poi la sua reazione, cosa fa? Lascia a Meryem il compito di darglielo come regalo di fine anno, in questa festa ibrida che si colloca a metà strada tra il nostro Natale e fine anno e che ci regalerà anche un'altra scena clou di cui parlerò in seguito.
Rinchiuso nel capanno, lui spegne anche la luce per non farsi vedere e per gioire, da solo, del sorriso di lei, così raro. Piccole gioie per Kerim, come quando sorride al pensiero che lei ha conservato la sua lettera che poi invece, esasperata dalla cognata, che spia ogni suo passo, distruggerà furiosa, quasi in colpa per la breve e confusa emozione provata.
Eppure qualcosa si muove, dentro Fatmagül, come quando tutti sono al ristorante del proprietario di casa per festeggiare il nuovo anno. Il viso triste è quello di lei, tra tutti sorrisi, ma quando Kerim arriva per la prima volta lei lo saluta e gli occhi Kerim esprimono tutto lo stupore e il piacere.
Eccoci quindi all'altra scena fondamentale, quella del ballo. Solo Kerim e Fatmagul sono rimasti al tavolo, a spiarsi e guardarsi da lontano. Kerim vuole invitarla, lei sparire, ma poi si crea un momento in cui Fatmagul non può sottrarsi e i due si trovano al centro della pista. Sono così vicini, come non lo sono stati più da quella lontana e terribile sera, ma adesso tutto è diverso.
Solo che Kerim vuole parlare, le dice di vivere per quando un giorno lo perdonerà. Asla (mai) è la risposta ripetuta più volte, per poi abbandonarlo e rifiutare anche i suoi auguri. Difficile non provare tenerezza per Kerim, ma si capisce anche Fatmagul quando, dopo aver scoperto che l'insopportabile "yenge" ha sottratto la procura che le permetterebbe di divorziare, presa dalla furia per l'ennesima violazione del suo spazio intimo, distrugge la lettera di Kerim e il mattino dopo di lei non c'è più traccia.
Che fine ha fatto Fatmagul? Difficile scoprirlo così, ma gli occhi smarriti di Kerim sono quelli che si fissano nel nostro cuore.
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