mercoledì 1 ottobre 2025

Kara Para Ask - Soli al mondo (49)


Guardando il quarantanovesimo episodio di Kara Para Ask, mi viene da dire che Elif e Omer sono davvero soli al mondo, a combattere contro ingiustizie che emergono da tutti i lati. Ogni tanto arriva qualcuno che non si lascia corrompere, ma il sistema è marcio da tutti i lati.


Omer, che sta indagando sul fatto che Huseyin possa essere ancora vivo, viene chiamato dal medico del carcere, uno dei pochi puliti che si trova a lavorare in un contesto piuttosto oscuro. L'uomo lo avvisa che Elif è stata aggredita e che sta molto male. Non è possibile trasferirla in ospedale, per mancanza di permessi, ma senza una sala di rianimazione, la donna morirà.


Omer si abbatte sul carcere come una scure, pronto a trascinare con sé il direttore, le guardie carcerate e chiunque lo ostacoli. Elif è ancora lucida, ma le forze la stanno abbandonando. Omer la porta via sollevandola tra le braccia e nessuno riesce a fermarlo. Il tragitto in ambulanza è di quelli che non si dimenticano, con arresto cardiaco e tutto il resto. La vita di Elif è appesa a un filo.


L'arrivo della famiglia, della zia traditrice, ma anche dei pochi amici sinceri coinvolge soprattutto Omer e non Elif, in coma. In ospedale scoprono che la donna era incinta, ma che l'aggressione le ha provocato un aborto. Ennesimo colpo durissimo che riceve Omer, che spera di poter nascondere a Elif almeno questo dolore.


Intanto la donna lotta, anche se le lacrime di Nilufer sono solo lacrime di coccodrillo, in quando lei è tra quelli che sa che Huseyin è vivo e continua a tacere, anche ad Omer, tutelando un uomo che l'ha rapita, non rispetta la sua volontà, ha cercato di separarla dalla sua famiglia in tutti i modi e che vive il loro rapporto in modo egoista e ingiusto. Ma Nilufer è così! Vede solo se stessa al centro del mondo e gli altri fanno da cornice.


Omer cerca di stare accanto ad Elif giorno e notte, ma si divide anche con il commissariato, dove continua a indagare, convinto che Huseyin sia vivo. La scoperta che potrebbe essere stato amputato, lo porta a cercare nei negozi di protesi e così arrivano al posto dove hanno comprato la protesi che adesso Huseyin sta usando, ma anche qui non riescono ad avere una prova schiacciante.


Intanto in ospedale Elif peggiora e quando lui arriva sembra che non ci sia niente da fare, ma poi, per miracolo, Elif si sveglia, con accanto l'amore della sua vita e la famiglia. A congedarsi da lei arriva anche Levent, che la mette in guardia sul fatto che sia davvero sola al mondo. Non ha il tempo per raccontarle tutti i dettagli, ma le dice di non fidarsi di sua zia Nedret. E con questa azione ci congediamo dal personaggio di Levent che ha apportato un certo valore necessario alla storia.


Elif resta turbata, ma siamo al punto della storia dove non ci stupiamo più di tanto di trovare infami da tutte le parti. Se la dolce zia Nedret in realtà è un arrivista che non è interessata al benessere delle nipoti, ma a quello della figlia illegittima che si porta dietro, dall'altro lato ci sono pochi, sparuti amici che lottano con Omer ed Elif: Arda, Pelin, Ipek (che anche se innamorata di Omer si dimostra un'alleata sincera), Tolga.


I poliziotti indagano, cercano di far riesumare il corpo di Huseyin, contro però tutti i burocrati che ostacolano le indagini, spinti dall'avidità e dalla corruzione di Tayyar Dundar, che cerca disperatamente di trovare Fatih, deciso a vendicarsi di lui. E mentre Melike commette l'ennesimo errore, guidata da Fatma che non ne fa una giusta, Omer, dopo essersi congedato da Elif in ospedale, si reca di notte nel cimitero per riesumare personalmente il corpo del presunto fratello, per dimostrare che Huseyin non è mai stato ucciso e liberare così Elif, ma qualcuno lo colpisce alla testa spegnendo ogni suo tentativo.

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