sabato 4 ottobre 2025

Kara Para Ask - La morte di Ipek (52)


Ipek è un personaggio fondamentale nell'evoluzione della storia, reso perfettamente dall'attrice Öykü Karayel, che esprime tutto il suo tormento interiore attraverso lo sguardo e le espressioni silenziose, esternando raramente a parole tutto il suo mondo. Quando arriva nella storia, come la donna che ha spezzato il cuore di Omer quando erano ragazzi, siamo pronti in qualche modo a odiarla, ma la sua natura, i suoi sentimenti sinceri, la sua propensione per la giustizia la fanno emergere come un personaggio positivo e anche se non si nega alla richiesta di Omer, il giorno delle nozze, non si pone mai sul piano di una vera rivalità nel cuore del nostro protagonista, che è sempre stato perdutamente innamorato di Elif.


Che Ipek sia innamorata di Omer, che non lo abbia mai dimenticato, è evidente in ogni sguardo che gli lancia, in ogni carezza rubata, in ogni parola ingoiata, anche se poi, tranne la sera in cui ha il coraggio di raccontargli quello che effettivamente è successo tra lei e Sehrat, che ha mandato a rotoli la sua vita, non dichiara nulla, non cerca di conquistare l'amore perduto, ma, perseverante, decisa, da brava poliziotta, continua a indagare, convinta che una pista pericolosa possa portarla a Nedret, la zia di Elif.


A metterla su questa pista è in qualche modo anche Asli, che l'aiuta parzialmente nelle indagini, e Tolga, pur non pienamente consapevole del rischio che la collega sta correndo. Quando si reca all'incontro con la donna, Ipek commette un errore fatale e quando, ferita, chiama Arda, non riesce a dargli nessuna informazione importante, prima di morire.


Arda è disperato, chiuso in un dolore accecante, sentendosi in qualche modo responsabile di non essere intervenuto prima, di non aver capito la gravità della ferita della collega. In un primo momento è così annientato da non trovare il coraggio di chiamare i colleghi per dare la notizia. Omer lo cerca, stupito dalla sua assenza, ma lui sta vivendo il suo dolore personale e ci impiega un po' prima di dare la notizia della morte della collega.


Nel frattempo Omer combatte per far arrestare finalmente Tayyar. È convinto di avere in mano l'occasione per chiuderlo definitivamente in prigione, ma in realtà non ci sono prove contundenti che possano in qualche modo sancirne una condanna per tutti i terribili crimini commessi. Tutti cercano Nilufer, ancora nelle mani degli uomini di Tayyar. Se lei dovesse sparire, diventerebbe ancora più difficile condannarlo, oltre al dolore assoluto di Elif.


Sarà grazie all'intuizione di Omer che riusciranno a trovare il fratello dell'uomo incaricato di uccidere Nilufer, che troveranno la ragazza, un secondo prima che venga eseguito l'ordine. Tayyar comincia a tremare, al pensiero che possano in qualche modo collegarlo, ma intanto Nedret, consapevole che la situazione si è complicata in modo assoluto, ordina che vengano preparate tutte le sue cose e quelle di Filiz per lasciare il paese.


La notizia della morte di Ipek arriva al commissariato come un bomba devastante. Omer trova in lacrime Arda e Pelin e scopre che la collega è stata uccisa. Il piccolo Yagiz è rimasto solo al mondo, senza qualcuno che se ne possa prendere cura. In un primo momento Elif decide di portarlo da loro, ma saranno Arda e Pelin a decidere di crescerlo, quando Pelin propone ad Arda di sposarsi velocemente con una cerimonia semplice e di avviare le pratiche di adozione di quello che considerano un nipote.


Se questa è una bella notizia, nel frattempo il corpo di Ipek parla e l'autopsia svela che i capelli trovati su di lei sono quelli di Nedret, la zia di Elif. Anche se in un primo momento, cercano di non coinvolgere Elif, durante una cena in famiglia, Arda e Pelin raccontano alla ragazza la verità sulla zia e sul suo coinvolgimento. È l'ennesimo segreto di famiglia che viene svelato.


Mentre la polizia, con la complicità di Filiz, arresta Nedret, Omer chiede al fratello un atto d'amore e di dignità per la famiglia: confessare il coinvolgimento di Tayyar Dundar in tutti gli omicidi da lui commessi. Huseyin promette di parlare durante l'udienza, ma riceve poi una lettera minacciosa dell'uomo e quando il giudice lo chiama per confessare, nega ogni cosa, sotto lo sguardo disgustato del fratello. È l'ennesimo tradimento che porta a una condanna lieve, solo sette anni, per riciclaggio. Sembra proprio che la giustizia non voglia trionfare, ma mancano due episodi al finale e qualcosa si deve sbloccare.


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