Questa storia si sta convertendo sempre di più nella storia di un padre. Di fronte al dolore di lui che teme di perdere la figlia, sarà Sancar e non Nare a correre in chiesa e a pregare, promettendo al Signore, se la figlia si dovesse salvare, di essere pronto a rinunciare a lei, a combattere in tribunale, permettendo a Nare di portarla via, anche in Svizzera, lontano da lui, perché possa essere felice, vivere, crescere, innamorarsi.
L'episodio lega ancora di più Nare e Sancar, davanti al pericolo corso, alla possibilità di perdere per sempre la propria bambina. E mentre tutto il mondo sembra impazzito, disperato per quanto è accaduto, gli equilibri cambiano, gli accordi saltano e Gediz cerca di convincere Kahmran a pagare il denaro per le presunte azioni di Yahya, cedute con un finto notaio, solo per poter arrivare ad Akin.
Tutti infatti hanno capito che dietro l'avvelenamento della piccola Melek c'era lui, ma non hanno capito chi possa esserci nella casa ad averlo aiutato. L'unica che conosce il segreto è Gulsiye che però ha scoperto, con le minacce dell'insopportabile Menekse, che sua sorella Dudu ha una relazione con Yahya.
Se dovesse aprire la bocca e parlare, lei confesserà a Elvan del tradimento. La donna è sconvolta e tace, non riuscendo a dire la verità, ma onestamente quando Sancar finalmente riuscirà a fronteggiarla, chiedendole chi possa aver portato la limonata con i medicinali alla figlia, lei arriva al sacrificio estremo, confessando di essere lei la colpevole, pur di non far emergere una verità che sinceramente mi sembra davvero meno grave di aver aiutato un uomo come Akin ad intrufolarsi nella casa per fare del male alla figlia di Sancar.
Lei confessa di averlo fatto solo per denaro e Sancar si vede costretto a cacciarla. Lei se ne va, congedandosi da Elvan che ama come una sorella, ma che risultato ha ottenuto permettendo a sua sorella Dudu di continuare a frequentare Yahya nella casa e a Menekse di fare del male ai suoi abitanti?  Scelta decisamente strana.
Nel frattempo Kahmran cade nella trappola di Gediz, che ha accettato di collaborare spinto solo dal desiderio che Sancar si tolga dalla competizione con Nare, lasciandola andare via. E anche questo mi sembra un tradimento. Pur di assecondare i suoi desideri, gli consegna Akin, dicendogli la frase che poi dà il titolo a questo episodio: "È il tuo dolore, quindi è un tuo diritto", fare quello che vuoi di questo individuo.
Ma se prima, Gediz, hai fatto di tutto per evitare che Sancar si trasformasse in un assassino, perché adesso gli consegni l'uomo che Sancar potrebbe davvero uccidere finendo poi in prigione per il resto della sua vita? Sembrerebbe una strategia per evitare che possa stare accanto alla donna che non ti ha mai guardato neanche per un istante con occhi diversi da quelli di un'amica sincera.
E così lasciamo Sancar che, dopo aver confessato a Nare di ritirarsi dalla disputa per la custodia di Melek, si allontana per raggiungere la casetta sotto la montagna dove Gediz gli consegna Akin che, invece di fuggire lontano, si è fidato di Kahmran ed è stato tradito. Adesso in bilico, sulla montagna da dove Nare si è lanciata, sembra proprio che Sancar voglia vendicare quello che la figlia e Nare hanno subito da quest'uomo. Ci riuscirà? O qualcuno fermerà la sua mano?
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