martedì 21 ottobre 2025

Sefirin Kızı - Tieni la mano di tua figlia (14)


La frase del titolo, "Tieni la mano di tua figlia", è pronunciata da Nare a Sancar quando cerca di convincerlo a rinunciare alla vendetta per esserci come padre nella vita della bambina che lo ha appena incontrato ma a cui ormai è già legatissima. Lei sa, per esperienza, cosa significa crescere da soli, senza l'amore sincero e l'appoggio di un padre. È una ferita che ti porti dietro per il resto della vita e lei non vuole per sua figlia lo stesso destino.


Questa è la ragione per cui, pur cercando con Gediz Akin, che sembra scomparso dalla faccia della terra, cerca in qualche modo di essere accanto a Sancar per farlo cadere in tentazione e convincerlo ad abbandonare la strada sanguinosa che ha deciso di intraprendere.


Gediz è accanto a lei e nonostante i suoi sentimenti, che appaiono palesi a Sancar e piano piano anche agli altri personaggi, è un vero amico, perché fa di tutto per proteggerlo anche da se stesso, cercando di risparmiargli la trasformazione in assassino. Intanto Menekse è costretta a lasciare la sua casa, tornando nella casa della madre, posto misero da dove credeva e sperava di essere fuggita per sempre.


Nel discorso di Nare sulle figlie senza padre che crescono a volte in modo deviato, augurandosi anche il male del prossimo, vediamo anche lei, che si taglia ferocemente i capelli quasi per umiliarsi e imbruttirsi, adesso che è stata respinta da un marito che, sinceramente, non l'ha mai voluta davvero.


Lungi da avere uno scatto di dignità, come l'ha avuto Elvan, che adesso Yahya comincia a rimpiangere, Menekse resta il personaggio tipico delle telenovelas/dizi, dell'antagonista maligna che spera di colpire l'eroina con giochetti sporchi, ma in questo caso il risultato è stato negativo.


Intanto Sancar porta avanti gli affari e il suo scopo di vendetta, passando tutto il suo tempo libero con Melek e quindi con Nare che, temendo che lui si possa perdere, decide di coinvolgerlo in un pick-nick al mare insieme alla figlia.


È il posto di quando erano ragazzi, dove ha visto Sancar per la prima volta, questo ragazzino bruno, sbucato dal mare con gli occhi enormi e della sua diversità (visto che veniva dalla Norvegia in quel periodo) ne è rimasta conquistata. Lei spera che il cuore di Sancar abbia trovato un po' di pace, ma in realtà il tempo trascorso è solo una pausa che lui si è concesso, dopo aver chiamato Kavruk per dargli il compito di prendersi cura della sua famiglia, quando lui non ci sarà più.


Il posto dove Akin è tenuto prigioniero, quello che tutti cercano, è un vecchio faro dove sulla parete c'è scritto un importo di 100.000.000 che una mano ha lasciato tanti anni prima. Quando Sancar arriva, determinato a compiere la sua vendetta, ci viene svelata la valenza del luogo.


È il posto dove quattro ragazzini si sono incontrati tanti anni prima: Nare, Sancar, Kavruk e Akin. E già nel loro interagire emerge la personalità e la storia di tutti loro. Akin è il bambino ricco, senza famiglia, accolto dall'ambasciatore nella speranza, forse, di utilizzare il suo denaro. Lui è già invaghito di Nare, che però non ha occhi che per Sancar, un ragazzo dal cuore d'oro, indurito dalla vita.


Adesso Sancar è pronto a ucciderlo, ma l'arrivo di Gediz frena la sua mano, permettendo a Nare e a Melek di arrivare. Sarà questa volta la piccola Melek che, con la sua sola presenza, riuscirà a fargli cambiare idea, tenendolo davvero per mano. E questa famiglia mancata, a cui la vita sembra voler dare una nuova possibilità, appare evidente anche agli occhi di Gediz.

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