domenica 5 ottobre 2025

Sessizlik - Silenzio - Engin Akyurek

 


Ero molto curiosa dei racconti di Engin Akyurek, conoscendo quest'ultimo soprattutto come attore. Sono una divoratrice di libri, anche se nell'ultimo periodo riesco a dedicare poco tempo a questa passione, ma quando riesco a ritagliarmi anche solo dieci, venti minuti, cerco sempre di leggere qualcosa. 


In Italia è arrivato da poco questo romanzo che raccoglie una serie di racconti che Akyürek ha pubblicato nel corso degli anni sulla rivista letteraria Kafasına Göre. Il romanzo è stato già tradotto in diverse lingue e in Italia è arrivato solo adesso, quando Akyürek ha pubblicato anche un secondo volume  Zamansiz.


La recitazione offre sicuramente uno strumento che ti permette di cogliere qualcosa dell'attore, i gesti, la voce, la forma di espressione delle emozioni profonde o anche superficiali, ma è una maschera che ti protegge. La scrittura no, ti espone in qualche modo, fa emergere il profondo, l'inconfessato.


La scrittura di Akÿurek è semplice, evocativa, nostalgica. I suoi racconti aprono una finestra che mostra un quadro dalle tinte pastello, delicate, con qualcosa del color seppia, come una foto ingiallita riposta in un cassetto che smuove emozioni palpitanti anche anni dopo.


Le storie raccontano dell'infanzia, da un giardino fiorito con dei bambini che si arrampicano sugli alberi per rubare di nascosto dei frutti proibiti, all'adolescente invaghito di una ragazza su di un pullman, che lo colpisce al cuore con i suoi occhi dello stesso colore delle nuvole colme di pioggia. 


C'è una poesia profonda in questi racconti, che trasmettono un caleidoscopio di sentimenti: il piacere confuso di una sigaretta fumata di nascosto, alla trepidazione dell'amore improvviso, al dolore per la perdita di un padre. Sono storie del quotidiano, la convivenza con un gatto che vede e capisce più di noi, e che trova l'amore in modo più elementare e immediato dell'essere umano, a un'amica di penna  che ci accompagna tutta la vita ma che non si osa poi incontrare davvero per paura del confronto con la realtà, per poi arrivare alla storia dello scrittore che non si considera tale e che scopre che la sua storia è stata completata, o meglio raccontata dal punto di vista dell'altro da un'altra autrice.


C'è un pizzico di magia nei suoi racconti che mi ricorda il "reale meraviglioso" della scrittura sudamericana, quel quotidiano che può essere raccontato con un pizzico di stupore e  magia, che, a ben vedere, rispecchia lo sguardo puro e incontaminato di un bambino, anche se raccontato con quel pizzico di malinconia tipica di chi ripensa all'infanzia da un punto di vista dell'adulto.


Tutto questo e molto di più è Sessizlik, una raccolta di racconti dove, in mezzo al caos e al frastuono della modernità, per ritrovare se stessi e l'essenza delle cose vere, c'è bisogno assolutamente del silenzio prezioso, incontaminato, pieno e mai vuoto che aiuta l'anima a ritrovare il sentiero che ci può ricondurre all'infanzia e al nostro vero io. Da leggere.

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