venerdì 3 ottobre 2025

Kara Para Ask - Giochi pericolosi (51)


Eh no, mie care! I giochi pericolosi non sono quelli che pensate voi, tra Elif e Omer che finalmente, dopo settimane di carcere, finalmente si concedono il lusso di passare una giornata felice, insieme, nella loro casa che è stata preparata proprio per la loro vita da sposati. L'intimità c'è, anche se non esplicita o quella a cui siamo abituati noi. Elif è ancora dolorante per la ferita e l'intervento, ma nei gesti di Omer nei suoi confronti, il modo in cui la coccola e si prende cura di lei, ritroviamo tutto l'amore e l'intimità di una coppia che ha davvero vissuto di tutto.


Dal romantico picnic in giardino, preparato da lui con la complicità di Asli, alla serata fuori passata in un locale a ballare, per poi spiare la notte, seduti su una panchina, emerge tutta una complicità e un legame di cui gli altri sembravano dubitare in principio. Cosa mai potranno avere in comune due persone cresciute e vissute in due mondi diversi? Ma i dolori, i colpi ricevuti, hanno tolto tutto il superficiale e l'essenza vera che è emersa è quella di due persone assolutamente simili nel modo di sentire, di pensare, di vedere la vita. Elif e Omer sono complici, non solo nelle indagini, ma anche nella quotidianità, nonostante le differenze superficiali da tè o caffè.


I giochi pericolosi, ahimé, non sono i loro, ma quelli di una mente perversa che ancora domina la scena e che è quella di Tayyar Dundar. L'uomo, furioso per aver scoperto che Fatih ha cercato di ucciderlo utilizzando Huseyin, decide di fargli del male nell'unico modo che conosce, giocando con lui come il gatto con il topo.


Al centro del suo gioco c'è Nilufer che, finalmente, sembra aver avuto uno scatto di insofferenza nei confronti del marito, che è andata a trovare in carcere, dicendogli che non ha nessuna intenzione di continuare con lui, che non vuole tagliare i legami con la vita passata. Il problema di Nilufer è la sua ingenuità. Come puoi pensare che un criminale come Fatih, che ha effettivamente ucciso, ingannato, truffato, possa semplicemente smettere di esserlo? Ormai prigioniera di un gioco più grande di lui, Fatih non cede.


In prigione arriva anche Huseyin e i due sembrano coalizzarsi contro le difficoltà di un ambiente come il carcere. Il problema è che Nilufer è un bene prezioso che Tayyar decide di utilizzare per il suo gioco perverso, per fare del male a Fatih, che ancora resiste quando Omer ed Elif vanno da lui per cercare di convincerlo a confessare, coinvolgendo finalmente Tayyar Dundar.


Quando però si scopre che Nilufer è scomparsa, rapita proprio da Tayyar, Fatih chiede l'aiuto di Omer, al quale promette, che se salverà sua moglie, racconterà tutta la verità. Omer cerca disperatamente Nilufer, che si ritrova in una casa, al buio, con una torcia e mille indizi che deve risolvere per poter uscire viva da quel posto.


Tayyar, con un tablet, la spia come se fosse un videogioco, ricordandole che il tempo sta per scadere e che se non troverà la soluzione morirà. La ragazza è disperata, ma quando Elif si reca in ospedale per affrontare Tayyar, convinta che l'uomo sia il colpevole del rapimento, finisce anche lei per cadere vittima del gioco perverso di Dundar.


Rapita e spedita dalla sorella, l'aiuterà a decifrare gli indizi, trovando solo cose macabre, come un corpo, del sangue e tutte cose tipiche di Tayyar. Intanto Omer, disperato, scopre della scomparsa anche di Elif e mentre tutti cercano le due Denizer, Ipek, di cui ci eravamo quasi dimenticati, finisce per cadere nel suo stesso tranello, teso per far cadere la vecchia Nedret, di cui aveva sempre diffidato e che adesso reputa complice dello stesso Tayyar.


Mentre Nilufer viene sottratta al gioco, proprio quando le due sorelle erano sul punto di vincere, Omer riesce a rintracciare Tayyar, colpevole del rapimento, e Ipek cade colpita a morte dagli uomini di Nedret, avendo solo il tempo di mandare un messaggio ad Arda con la sua posizione. In questo giro folle di roulette sembra che non ci sia scampo, anche se il destino di Tayyar sembra ormai alle porte.

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