Non so cosa mi succede con La Figlia dell'Ambasciatore. La verità è che Nare ha davvero passato di tutto nella sua vita e la mancanza di fiducia dell'uomo che diceva di amarla ha generato tutto il caos che ha travolto la sua vita, eppure, a tratti, ho difficoltà a entrare in sintonia con lei, come se si fosse alzata una barriera, come se la sua disperazione avesse costruito un muro che respinge chi cerca di avvicinarsi.
Il passo di Sancar, durante il processo, dove tira fuori i suoi diari, consegnatigli dal padre di lei, è un colpo basso, anche se non così profondo come lui aveva minacciato. Ci ricordiamo che aveva la possibilità di presentare il rapporto psichiatrico che dimostrava la sua instabilità e le condizioni in cui era nata la piccola Melek, ma giunto allo scontro, non lo fa, usando invece i diari che testimoniano il suo risentimento per il padre della bambina, senza considerare i desideri di quest'ultima.
Ahimé anche se la lettura dei diari accende Gediz come una miccia e permette a Sancar di guadagnarsi un cazzotto in pieno tribunale, bisogna dire che tanto lontano dal vero non siamo andati. Il rancore prevale, ma anche il desiderio di sottrarsi a una situazione che la fa soffrire. Logico, soprattutto per un personaggio drammatico come Nare, ma togliere una figlia a un padre che vuole solo vivere per lei è piuttosto duro e irrispettoso anche dei sentimenti della bambina.
Melek si è legata a Sancar e portarla in un altro paese, perché per Nare sta diventando insopportabile vivere a contatto con lui, che aspetta un figlio da Menekse, è pensare a se stessi piuttosto che al bene della bambina. Sancar ci prova in tutti i modi a farle cambiare idea e la frase del titolo è legata proprio a una discussione che hanno nel tribunale. Posso vivere bruciando, senza di te, ma senza mia figlia non posso vivere, in sintesi.
Così Sancar picchia duro, come ha sempre fatto, ottenendo al momento l'affidamento della bambina. Lei nel frattempo spera di portarla via in qualche modo, anche usando il solido Gediz che, a onor del vero, si presta come zerbino piuttosto facilmente. Lei sa che lui la ama e in linea di principio è contraria perché non corrisponde i suoi sentimenti e non vuole inasprire i rapporti tra i due soci ed ex amici, ma poi, puntualmente, bussa alla sua porta.
Nel frattempo gli altri personaggi sono alle prese con le loro vicende. Yahya cade sempre di più nella rete di Dudu, senza pensare di recuperare il rapporto con la moglie, con la quale, a mio parere, non c'era grande coinvolgimento.
Menekse cerca disperatamente un modo per sottrarsi ai controlli medici che svelerebbero che non aspetta più un bambino e approfittando del contrasto con il marito riesce a impuntarsi, anche se nel frattempo sta confabulando con Akin per trovare il modo per riciclargli il bambino di Ceylin, la compagna di Kahmran, che scopriamo essere un vendicativo che non ha mai dimenticato l'incidente d'auto in cui è morta sua moglie e che ha coinvolto Muge e Zehra. Che poi, sinceramente, la macchina delle due era ferma ed è stata la moglie, distratta, che non è riuscita a frenare!
Tenera Zehra e Kavruk, palesemente innamorati, ma incapaci di confessarsi i propri sentimenti con la madre di lei che spinge per accelerare le nozze di lui con la fidanzata che gli ha scelto. Chi potrà salvare questa coppia di teneri innamorati? Intanto Sancar organizza un picknick quello che la figlia sognava, per vivere un momento di famiglia con Nare.
Lei accetta di partecipare e alla fine si ritrova nello stesso posto dove anni prima si erano dichiarati e avevano parlato di futuro. E qui, Sancar, che si era reso conto che i sentimenti di Nare sono ancora forti nei suoi confronti, le dice di essere intenzionato a divorziare da Menekse per iniziare una famiglia con lei, concedendosi uno dei rarissimi baci tra i due, il primo che vediamo, e che sono passati agli annali nella storia delle serie turche, essendo, come ho detto, una materia piuttosto rara. Sarà sufficiente a risvegliare l'amore tra i due? Speriamo.









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